gianluigi paragone

IL PARAGONE NON REGGE. E SBOTTA! – L’EX CONDUTTORE DELLA “GABBIA” E ORA SENATORE M5S RANDELLA IL TG1 CHE APRE CON LA MANIFESTAZIONE DEL PD: “L’INFANTILISMO DEL DIRETTORE HA INVENTATO COME NELLE FAVOLE UN’ATTUALITÀ TUTTA SUA” – RISPONDONO LE PRÈFICHE DEL PD ANZALDI E FARAONE: “L’ELEZIONE NEI 5 STELLE L’HA TRASFORMATO DA GIORNALISTA ANOMALO CON CHITARRA AL COLLO A TRISTE RAGIONIERE TENDENZIOSO”

Da www.ilmessaggero.it

 

gianluigi paragone

Nuova polemica sul Tg1. Il senatore 5 stelle Gianluigi Paragone attacca il telegiornale della rete ammiraglia per lo spazio dedicato al Pd nel giorno della manifestazione in piazza del Popolo. Dura la reazione dem che parla di intimidazione.

 

«I telegiornali amici non portano mai bene. I telegiornali nemici ma onesti portano consiglio. I telegiornali vendicativi sono una scorrettezza, a maggior ragione se sono pagati coi soldi del canone.

 

ANDREA MONTANARI TG1

Ed è quello che ormai accade puntualmente col Tg1. Ieri, domenica, l'edizione delle 20 (cioè la più seguita) ha aperto con la manifestazione del Pd. In poche parole, l'infantilismo del direttore (altrimenti dovrei scrivere il "tremendo dilettantismo") ha inventato come nelle favole un'attualità tutta sua: la notizia più importante in Italia era l'adunata del Pd», scrive in un post sul blog delle Stelle Paragone, capogruppo M5S in Vigilanza.

 

gianluigi paragone

«Detto con tutto il rispetto per l'autonomia dei direttori (ci mancherebbe altro), trovo scorretto che gli italiani che pagano il canone Rai debbano subire l'informazione di chi palesemente sta cercando un nuovo posto al sole a scapito di informazioni serie su ciò che sta accadendo nel Paese reale.

 

Ripeto: criticare la nota al Def è nelle prerogative di una redazione matura, ma addirittura metterla in secondo piano perché c'è da omaggiare il Partito di riferimento sfonda il senso del ridicolo», attacca ancora Paragone.

 

michele anzaldi

«Le accuse rivolte da Paragone al Tg1 sono insieme scorrette e tendenziose», replica il dem Michele Anzaldi, segretario della Commissione Vigilanza Rai. «Secondo lui, i giornalisti del Tg1 - sottolinea Anzaldi - dovevano ignorare quella che secondo le redazioni online era alle 20 la notizia più importante? Se l'avessero fatto, quella sì che sarebbe stata una favoletta invece che una notizia.

 

D'altronde, le considerazioni di Paragone sono quelle di chi non ha mai diretto né un tg né un quotidiano. E in ogni caso, gli sconsigliamo di ingaggiare una gara sulle presenze in Piazza del Popolo perché quando, a marzo, i 5 Stelle ci hanno chiuso la campagna elettorale, allora davvero c'erano quattro gatti. Invece che insultare ingiustamente i giornalisti del Tg1, Paragone dovrebbe apprezzarne la serietà che, nonostante l'assenza di un piano editoriale, continuano a fare il loro lavoro con impegno e rigore.

paragone

L'elezione nei 5 Stelle ha trasformato Paragone, da giornalista anomalo con chitarra al collo, a triste ragioniere tendenzioso», conclude Anzaldi.

 

«Il distratto parlamentare grillino Gianluigi Paragone, nella sua enfasi censoria, non si è accorto che la notizia della manifestazione del Pd apriva non solo il TG1 ma anche il Tg2, il TG3, il TG5 e il Tg de La7.

 

DAVIDE FARAONE

Paragone, quindi, ha voluto mandare un messaggio minatorio al TG1? Perché la sua è una vera e propria intimidazione contro chi si è limitato a dare conto, al pari di altre testate, di una iniziativa di grande rilevanza pubblica.

 

Cosa ha disturbato il deputato grillino Paragone? La grande partecipazione di persone stufe di questo governo? Se ne faccia comunque una ragione, il servizio pubblico non è la Casaleggio associati che fa passare solo quello che vuole il capo. Oppure è nervoso e vuol nascondere che il PD è in piazza tra le persone mentre il governo si ritrova da solo sui balconi?». Lo afferma Davide Faraone, componente del Pd in commissione di Vigilanza.

 

PARAGONE

«L'attacco di M5S al Tg1 è un gravissimo tentativo di intimidazione e ingerenza nei confronti dell'autonomia delle testate giornalistiche Rai. Ieri la manifestazione del Pd in Piazza del Popolo era senza dubbio il principale evento politico della giornata: è assolutamente deontologicamente corretto che i Tg gli abbiano dedicato lo spazio dovuto.

 

foa

Evidentemente i grillini non sopportano i giornalisti con la schiena dritta, eppure sono proprio questi giornalisti a fare un ottimo servizio pubblico, ben riconosciuto da milioni di cittadini, visto che il Tg1 è cresciuto costantemente negli ascolti negli ultimi mesi ed è di gran lunga il principale Tg italiano, proprio grazie alla sua autorevolezza e credibilità.

 

Del resto, scegliendo Foa a Presidente Rai in combutta con Salvini e Berlusconi, M5S dimostra di preferire il modello 'propagazione fake news', che ha permesso a M5S di dilagare ma che è il contrario di quel che serve ad una corretta informazione». Così il Senatore Pd Francesco Verducci, della Commissione di Vigilanza Rai.

PARAGONE BARRAANDREA MONTANARI TG1GIANLUIGI PARAGONE A IN ONDAPARAGONE LA GABBIA

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni elly schlein

DAGOREPORT - COME DESTABILIZZARE IL NEMICO PIÙ INTIMO? SEGUITE IL METODO MELONI: AD OGNI INTRALCIO CHE SI INVENTA QUEL GUASTAFESTE DI SALVINI, LA MINACCIA DELLA DUCETTA È SEMPRE LA STESSA: ANDIAMO AL VOTO ANTICIPATO E VEDIAMO QUANTO VALE NELLE URNE ‘STO CARROCCIO - QUESTO RITORNELLO MELONIANO DI ANTICIPARE DI UN ANNO LE POLITICHE 2027, PERCHÉ NON LO FA SUO ANCHE ELLY SCHLEIN? ANZICHÉ STAR LÌ A PIAGNUCOLARE DI “SALARIO MINIMO”, DI “POLITICA INDUSTRIALE CHE NON C’È” E DI “CETO MEDIO IMPOVERITO”, SE L’ITALIA VA A PUTTANE, METTA L'ARMATA BRANCA-MELONI IN DIFFICOLTÀ: SI TOLGA L’ESKIMO DA GRUPPETTARA E LANCI LEI A GRAN VOCE UNA BELLA CAMPAGNA FATTA DI SLOGAN E FRASI AD EFFETTO PER CHIEDERE LO SFRATTO DEL GOVERNO, LANCEREBBE COSI' UN GUANTO DI SFIDA ALL’ARROGANZA DELLA DUCETTA, METTENDOLA IN DIFFICOLTÀ E NELLO STESSO TEMPO RIUSCIREBBE A TRASMETTERE AL POPOLO DISUNITO DELL’OPPOSIZIONE UN SENTIMENTO FORTE, AFFINCHE' IL SOGNO DI MANDARE A CASA GIORGIA MELONI POSSA DIVENTARE REALTÀ - SE OGGI, LA STORIA DEI NUOVI MOSTRI POLITICI SI FONDA SULL’IMMAGINARIO, COSA ASPETTA ELLY SCHLEIN A CAMBIARE MUSICA?

orazio schillaci marcello gemmato paolo bellavite ed eugenio serravalle

DAGOREPORT – I DUE NO-VAX NOMINATI NEL COMITATO TECNICO SUI VACCINI SPACCANO FRATELLI D'ITALIA: MONTA IL PRESSING PER FAR DIMETTERE EUGENIO SERRAVALLE E PAOLO BELLAVITE DALL’ORGANISMO – IN MOLTI RITENGONO CHE IL RESPONSABILE POLITICO DELL’IMPROVVIDA DECISIONE SIA MARCELLO GEMMATO, FARMACISTA E POTENTE SOTTOSEGRETARIO ALLA SALUTE MELONIANO – IL MINISTRO ORAZIO SCHILLACI È FRUSTRATO DAI CONTINUI BLITZ POLITICI CHE LO PONGONO DI FRONTE A DECISIONI GIÀ PRESE: NON CONTA NULLA E TUTTI PRENDONO DECISIONI SULLA SUA TESTA. ORA SAREBBE INTENZIONATO A REVOCARE L’INTERO GRUPPO DI LAVORO SE I NO-VAX NON SLOGGIANO. ENTRO 48 ORE…

trump zelensky putin donald volodymyr vladimir

DAGOREPORT – ARMATI DI RIGHELLO, GLI SHERPA DI PUTIN E TRUMP SONO AL LAVORO PER TROVARE L’ACCORDO SULLA SPARTIZIONE DELL’UCRAINA: IL 15 AGOSTO IN ALASKA L’OBIETTIVO DEL TEPPISTA DELLA CASA BIANCA È CONVINCERE PUTIN AD “ACCONTENTARSI”, OLTRE DELLA CRIMEA, DEL DONBASS, RITIRANDOSI PERO' DALLE REGIONI UCRAINE OCCUPATE DALL'ESERCITO RUSSO: KHERSON E ZAPORIZHZHIA (CON LA SUA CENTRALE NUCLEARE) - TRUMP POTREBBE AGGIUNGERE LO STOP ALLE SANZIONI E CHISSÀ CHE ALTRO – PRIMA DI UN INCONTRO PUTIN- ZELENSKY, TRUMP PORTERA' I TERMINI DELLA PACE ALL'ATTENZIONE DEGLI ALLEATI EUROPEI DI KIEV - PER GARANTIRE L'EX COMICO CHE MOSCA NON SGARRERA', MACRON, MERZ E COMPAGNI PROPORRANNO L'INGRESSO DELL'UCRAINA NELL'UNIONE EUROPEA (CHE FA SEMPRE PARTE DELLA NATO) - PER L’ADESIONE UE SERVE L’OK DEI FILO-PUTINIANI ORBAN E FICO (CI PENSERÀ LO ZAR A CONVINCERLI) - UNA VOLTA FIRMATA, DOPO 6 MESI DEVONO ESSERE APERTE LE URNE IN UCRAINA - LA GAFFE: "VENERDI' VEDRO' PUTIN IN RUSSIA...": TRUMP SULLA VIA SENILE DI BIDEN? OPPURE....

antonio decaro michele emiliano roberto fico giuseppe conte elly schlein vincenzo de luca

DAGOREPORT - SCHLEIN E CONTE FANNO CAMPOLARGO (MA SOLO PER LE REGIONALI, PER ORA): DOPO GIANI IN TOSCANA E RICCI NELLE MARCHE, E' FATTA ANCHE PER I 5STELLE ROBERTO FICO IN CAMPANIA E PASQUALE TRIDICO IN CALABRIA (DOVE NON CI SONO CHANCE DI VITTORIA) - L'ULTIMO OSTACOLO RESTA VINCENZO DE LUCA, CHE CHIEDE DI NOMINARE IL FIGLIO, PIERO, SEGRETARIO DEL PD REGIONALE. MA ELLY NON VUOLE FARE LA FIGURA DA PERACOTTARA: FU LEI A COMMISSARIARE IL PARTITO, COME ATTO OSTILE NEI CONFRONTI DEL "CACICCO" DE LUCA, E A FAR FUORI SUO FIGLIO DA VICECAPOGRUPPO ALLA CAMERA - IN PUGLIA, QUEL CROSTONE DI EMILIANO È INDIGESTO A ANTONIO DECARO PER LA VECCHIA STORIELLA DELL'INCONTRO CON LA SORELLA DEL BOSS CAPRIATI, "PADRINO" DI BARI VECCHIA, RACCONTATA DAL GOVERNATORE URBI ET ORBI - VIDEO!

matteo salvini luca zaia alberto stefani luca de carlo

DAGOREPORT - VIA COL VENETO: LISTA ZAIA? E GIORGIA MELONI S'INCAZZA! - SE IMPORRA' IL SUO CANDIDATO, IL FRATELLONE D'ITALIA LUCA DE CARLO, SI RITROVERÀ UN LISTONE "DOGE" CHE PORTEREBBE VIA UN FIUME DI VOTI (E AVREBBE LA MAGGIORANZA DEI SEGGI, COMMISSARIANDO DI FATTO IL GOVERNATORE MELONIANO) - MATTEO SALVINI SPINGE FORTE SUL GIOVANE ALBERTO STEFANI, MA LA DUCETTA NON MOLLA L'OSSO DI CONQUISTARE LA RICCA REGIONE VENETA - IN BARBA AL SUO GROSSO BOTTINO DI CONSENSI, LA FIAMMA NON HA IN TASCA ALCUNA REGIONE DEL NORD (IN LOMBARDIA NON TOCCA PALLA: E' ROBA DI LA RUSSA...)