cesare parodi giorgia meloni

“LO SCIOPERO CONTRO LA RIFORMA DELLA GIUSTIZIA DA PARTE DEL GOVERNO? NON È REVOCATO. NON SIAMO LA BANDA BASSOTTI” – IL NUOVO PRESIDENTE DELL’ASSOCIAZIONE MAGISTRATI, SCELTO PERCHE’ RITENUTO IN GRADO DI DIALOGARE CON L’ESECUTIVO, SPIEGA CHE NON CI SARA’ NESSUN PASSO INDIETRO SULLA RIFORMA DA PARTE DELLE TOGHE: “OCCORRE FARE TUTTO PER SALVARE LA MAGISTRATURA. CHIEDEREMO UN INCONTRO CON IL GOVERNO" – LA MELONI SI È SUBITO DETTA PRONTA AD ACCOGLIERE "CON FAVORE LA RICHIESTA"

Ilaria Sacchettoni per corriere.it - Estratti

 

cesare parodi foto lapresse 4

Il nuovo presidente dell’Associazione nazionale magistrati (Anm) è Cesare Parodi, sessantaduenne procuratore aggiunto di Torino ed esponente di Magistratura Indipendente (la corrente di destra delle toghe).

 

L’erede di Giuseppe Santalucia è un magistrato ritenuto in grado di dialogare con l’esecutivo e scelto al termine di una riunione — quella del direttivo — che ha impegnato i magistrati per circa nove ore.

 

 

 

giorgia meloni 2

La nomina è frutto di un compromesso evidentemente, raggiunto nel corso della giornata. Gli elettori (molti, l’’ultima votazione è stata la più partecipata da anni) avevano espresso il nome di Giuseppe Tango, quarantenne giudice del lavoro a Palermo, gradito anche alla sinistra del l’associazione per le posizioni critiche nei confronti della riforma e in grado di esprimere una robusta opposizione al disegno dell’esecutivo.

 

I vecchi vertici di Magistratura Indipendente gli avrebbero preferito invece l’attuale procuratore di Messina Antonio D’Amato, candidatura tramontata per ragioni politiche e professionali (l’impegno richiesto dalla direzione di una procura è stato ritenuto in conflitto). Infine il compromesso premia Parodi che appena uscito dalla nomina sottolinea: «Occorre fare tutto per salvare la magistratura. Chiederemo un incontro con il governo. Lo sciopero comunque non è revocato».

 

cesare parodi foto lapresse 1

Il magistrato, poi, si dice addolorato «quando sento parlare delle correnti non tanto dai politici ma da altri, come se fossimo la banda Bassotti. Non lo siamo.

 

(...) Sì, ci sono state le degenerazioni, per carità. Ci sono state anche in altri ambienti non solo nella magistratura, ci sono state dappertutto, però la Banda Bassotti siamo solo noi. Dobbiamo difendere il valore del momento associativo a prescindere dalla matrice ideologica, mettersi in discussione, cambiare idee o difendere le nostre se riteniamo che meritano di essere difese».

 

MELONI

Da ansa.it

 

E in serata la premier Giorgia Meloni, dopo avergli augurato buon lavoro, si è subito detta pronta ad accogliere "con favore la richiesta di un incontro col governo" auspicando "che, da subito, si possa riprendere un sano confronto sui principali temi che riguardano l'amministrazione della Giustizia nella nostra nazione, nel rispetto dell'autonomia della politica e della magistratura".

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