renzi come andreotti

1. IL PASSAGGIO DEGLI EX MONTIANI AL PD SCATENA IL SOLITO DOPPIOPESISMO DEI SINISTRATI: SE LO FA BERLUSCONI È “MERCATO DELLE VACCHE”, SE LO FA IL PD È SOLO SCOUTING - SOLO CHE STAVOLTA A BENEDIRE L’OPERAZIONE È RENZI IN PERSONA CHE, AI TEMPI LONTANI DELLA “ROTTAMAZIONE”, SI SCAGLIAVA CONTRO GLI "SCILIPOTI" DI TURNO...

Maurizio Belpietro per “Libero quotidiano”

 

Matteo Renzi e berlusconi Matteo Renzi e berlusconi

Matteo Renzi accenderà la sua prima candelina a Palazzo Chigi fra poche settimane, ma nonostante sia relativamente da poco ai vertici della Repubblica ha imparato in fretta le astuzie e le spregiudicatezze della politica. I lettori probabilmente penseranno che io mi riferisca all’elezione del capo dello Stato e anche al brusco voltafaccia nei confronti dell’alleato in fatto di riforme, liquidato dopo la rottura del patto del Nazareno con uno sprezzante «Meglio così». No, non alludo solo al modo con cui il presidente del consiglio ha scaricato il Cavaliere, ma a quello che ha fatto dopo.

 

renzi berlusconirenzi berlusconi

Anzi, a quello che sta facendo ora, perché i lavori sono in corso. Come avevo scritto pochi giorni fa, nonostante la sicurezza ostentata nei giorni immediatamente successivi all’elezione di Mattarella, il capo del governo non è sereno, perché sa che la sua maggioranza ha piedi e gambe d’argilla e potrebbe franare in fretta. È vero che su Mattarella i piddini hanno votato compatti, ma sul resto - Jobs acts e riforme - sono pronti a prendersi la rivincita, magari sabotando anche qualche decreto che all’esecutivo sta molto a cuore.

 

Dunque è necessario consolidare in fretta il successo della nomina al Colle, portando a casa altri risultati sulla legge elettorale e sulla revisione della Costituzione. E allora ecco Renzi lanciarsi in un’operazione di scouting. Eh, sì. Berlusconi, quando tentava di tamponare l’uscita dei dissidenti di Futuro e Libertà contattando parlamentari di altro colore, faceva compravendita e per questo lo hanno rinviato a giudizio.

 

Ma se lo fa un politico di centrosinistra, per di più con l’aureola del Rottamatore, non si chiama compravendita, ma scouting. Sarà perché Renzi è stato un boy scout, ma parlare di scouting e di esploratori e non di corruttori è molto più bello ed elegante e fa apparire le cose assai più accettabili che nel passato.

RAZZI SCILIPOTI RAZZI SCILIPOTI

 

Se poi ci aggiungete che i voltagabbana possono essere parcheggiati direttamente nel Partito Democratico o in un apposito gruppo definito con grande lungimiranza "Orizzonti 2018", allora qualsiasi profilo negativo è rimosso, perché il cambio di casacca è giustificato dalla necessità di guardare al futuro e di dare stabilità al Paese.

 

Chi va in soccorso del vincitore non una banderuola ma un tipetto responsabile, che non tradisce gli elettori che lo hanno votato ma fa il bene del Paese. Grazie a questa zuccherosa narrazione, la vicesegretaria del Pd Debora Serracchiani ha potuto dichiarare senza arrossire che «non era in grado di escludere» l’approdo nel partito o nella maggioranza di parlamentari particolarmente responsabili. Manco il tempo di concludere l’intervista che già arrivavano i primi candidati, ossia tutto il partito fondato da Mario Monti.

scilipoti consiglio nazionale forza italia foto lapresse scilipoti consiglio nazionale forza italia foto lapresse

 

In otto di Scelta civica, tra i quali anche il ministro Stefania Giannini, hanno mollato gli ormeggi alla vigilia del congresso di partito, che ora immagino si svolgerà non in una cabina del telefono, perché non esistono più, ma in una cassetta delle lettere, quella dello stesso Monti, il quale, privato di ogni ruolo, si guarderà bene dal mollare la poltrona di senatore a vita e il relativo emolumento. Tutto a posto, dunque?

 

Il presidente del Consiglio può dormire sonni tranquilli, magari aspettando che giungano fra le sue braccia altri responsabili provenienti dal Movimento Cinque Stelle e - perché no - qualche decina di fuoriusciti da Forza Italia?

 

Manco per sogno. Perché sulla Rete a qualcuno viene in mente di postare i video con cui Renzi si scagliava contro i voltagabbana, sollecitandone le dimissioni. Era il tempo in cui il futuro premier faceva il Rottamatore e voleva mandare a casa chi cambiava casacca, invitandolo a rispettare gli elettori.

PRIMARIE PD LA VITTORIA DI MATTEO RENZI PRIMARIE PD LA VITTORIA DI MATTEO RENZI

 

Concetto ribadito di lì a poco, nel febbraio di quattro anni fa, in vista delle primarie contro Bersani. «Se uno smette di credere in un progetto politico», spiego l’allora sindaco di Firenze, «non deve certo essere costretto con la catena a stare in un partito, ma questa gente, quando se ne va, deve fare il favore di lasciare il seggiolino».

 

Certo, uno ha anche diritto di cambiare opinione nel corso degli anni. Ma appena un mese fa il premier sembrava pensarla ancora così, tanto da criticare Sergio Cofferati che annunciava l’intenzione di mollare il partito ma non il seggio parlamentare. Ora invece ha un parere diverso? Gli onorevoli di Scelta civica, del Movimento Cinque Stelle ed eventuali transfughi di Forza Italia cosa sono? Benemeriti responsabili da premiare con un posto da sottosegretario? Pare proprio di sì. Parola di giovane marmotta. Anzi, di boy scout esperto in scouting.

MATTEO RENZI VOTA ALLE PRIMARIE MATTEO RENZI VOTA ALLE PRIMARIE stefania gianninistefania gianninitinagli irene tinagli irene Ilaria Borletti Buitoni Ilaria Borletti Buitoni

Ultimi Dagoreport

affari tuoi la ruota della fortuna pier silvio berlusconi piersilvio gerry scotti stefano de martino giampaolo rossi bruno vespa

DAGOREPORT - ULLALLÀ, CHE CUCCAGNA! “CAROSELLO” HA STRAVINTO. IL POTERE DELLA PUBBLICITÀ, COL SUO RICCO BOTTINO DI SPOT, HA COSTRETTO PIERSILVIO A FAR FUORI DALLA FASCIA DELL’''ACCESS PRIME TIME” UN PROGRAMMA LEGGENDARIO COME “STRISCIA LA NOTIZIA”, SOSTITUENDOLO CON “LA RUOTA DELLA FORTUNA”, CHE OGNI SERA ASFALTA “AFFARI TUOI” – E ORA IL PROBLEMA DI QUELL’ORA DI GIOCHINI E DI RIFFE, DIVENTATA LA FASCIA PIÙ RICCA DELLA PROGRAMMAZIONE, È RIMBALZATO IN RAI - UNO SMACCO ECONOMICO CHE VIENE ADDEBITO NON SOLO AL FATTO CHE GERRY SCOTTI SI ALLUNGHI DI UNA MANCIATA DI MINUTI MA SOPRATTUTTO ALLA PRESENZA, TRA LA FINE DEL TG1 E L’INIZIO DI “AFFARI TUOI”, DEL CALANTE “CINQUE MINUTI” DI VESPA (CHE PER TENERLO SU SONO STATI ELIMINATI GLI SPOT CHE LO DIVIDEVANO DAL TG1: ALTRO DANNO ECONOMICO) - ORA IL COMPITO DI ROSSI PER RIPORRE NELLE TECHE O DA QUALCHE ALTRA PARTE DEL PALINSESTO IL PROGRAMMINO CONDOTTO DALL’OTTUAGENARIO VESPA SI PROSPETTA BEN PIÙ ARDUO, AL LIMITE DELL’IMPOSSIBILE, DI QUELLO DI PIERSILVIO CON IL TOSTO ANTONIO RICCI, ESSENDO COSA NOTA E ACCLARATA DEL RAPPORTO DIRETTO DI VESPA CON LE SORELLE MELONI…

antonio pelayo bombin juan carlos

DAGOREPORT: COME FAR FUORI IL SACERDOTE 81ENNE ANTONIO PELAYO BOMBÌN, CELEBERRIMO VATICANISTA CHE PER 30 ANNI È STATO CORRISPONDENTE DELLA TELEVISIONE SPAGNOLA "ANTENA 3", CUGINO DI PRIMO GRADO DELL’EX RE JUAN CARLOS? UN PRETE CHE A ROMA È BEN CONOSCIUTO ANCHE PERCHÉ È IL CONSIGLIERE ECCLESIASTICO DELL'AMBASCIATA SPAGNOLA IN ITALIA, VOCE MOLTO ASCOLTATA IN VATICANO, CAPACE DI PROMUOVERE O BLOCCARE LA CARRIERA DI OGNI ECCLESIASTICO E DI OGNI CORRISPONDENTE SPAGNOLO – PER INFANGARLO È BASTATA UNA DENUNCIA AI CARABINIERI DI ROMA DI UN FINORA NON IDENTIFICATO CRONISTA O PRODUCER DI REPORT VATICANENSI CHE LO ACCUSA DI VIOLENZA SESSUALE, IMPUTAZIONE DIVENTATA NELLA DISGRAZIATA ERA DEL METOO L’ARMA PIÙ EFFICACE PER FAR FUORI LA GENTE CHE CI STA SUL CAZZO O PER RICATTARLA – IL POVERO PELAYO È FINITO IN UN TRAPPOLONE CHE PUZZA DI FALSITÀ PIÙ DELLE BORSE CHE REGALA DANIELA SANTANCHÉ E DELLE TETTE DI ALBA PARIETTI – IL SOLITO E BIECO SCHERZO DA PRETE, PROBABILMENTE USCITO DALLE SACRE MURA DELLA CITTÀ DI DIO…

giorgia meloni gennaro sangiuliano

DAGOREPORT - LE RESURREZIONI DI “LAZZARO” SANGIULIANO NON SI CONTANO PIÙ: “BOCCIATO” DA MINISTRO, RIACCIUFFATO IN RAI E SPEDITO A PARIGI, ORA SBUCA COME CAPOLISTA ALLE REGIONALI CAMPANE - ESSÌ: DIVERSAMENTE DAGLI IRRICONOSCENTI SINISTRATI, A DESTRA LA FEDELTÀ NON HA SCADENZA E GLI AMICI NON SI DIMENTICANO MAI - DURANTE I TRE ANNI A PALAZZO CHIGI, IL “GOVERNO DEL MERITO COME ASCENSORE SOCIALE” (COPY MELONI) HA PIAZZATO UNA MAREA DI EX DEPUTATI, DIRIGENTI LOCALI, TROMBATI E RICICLATI NEI CDA DELLE AZIENDE CONTROLLATE DALLO STATO - COME POTEVA LA STATISTA DELLA GARBATELLA DIMENTICARE SANGIULIANO, IMMARCESCIBILE DIRETTORE DEL TG2 AL SERVIZIO DELLA FIAMMA? IL FUTURO “GENNY DELON” ‘’ERA SALITO TALMENTE TANTO NELLE GRAZIE DELLA FUTURA PREMIER DA ESSERE CHIAMATO A SCRIVERE PARTE DEL PROGRAMMA DEI MELONIANI, INVITATO A CONVENTION DI PARTITO E, ALLA FINE, RICOMPENSATO ADDIRITTURA CON UN POSTO DI GOVERNO’’ - E’ COSÌ A DESTRA: NESSUNA PIETÀ PER CHI TRADISCE, MASSIMO PRONTO SOCCORSO PER CHI FINISCE NEL CONO D’OMBRA DEL POTERE PERDUTO, DOVE I TELEFONINI TACCIONO E GLI INVITI SCOMPAIONO… - VIDEO

giorgia meloni sigfrido ranucci elly schlein bomba

DAGOREPORT – DOBBIAMO RICONOSCERLO: GIORGIA MELONI HA GESTITO IN MANIERA ABILISSIMA IL CASO DELL'ATTENTATO A RANUCCI, METTENDO ANCORA UNA VOLTA IN RISALTO L'INETTITUDINE POLITICA DI ELLY SCHLEIN - GETTARE INDIRETTAMENTE LA RESPONSABILITA' DELL'ATTO TERRORISTICO ALLA DESTRA DI GOVERNO, COME HA FATTO LA SEGRETARIA DEL PD, È STATA UNA CAZZATA DA KAMIKAZE, ESSENDO ORMAI LAMPANTE CHE LE BOMBE SONO RICONDUCIBILI AL SOTTOMONDO ROMANO DEL NARCOTRAFFICO ALBANESE, OGGETTO DI UN'INCHIESTA DI "REPORT" - E QUELLA VOLPONA DELLA PREMIER HA RIBALTATO AL VOLO LA FRITTATA A SUO VANTAGGIO: HA CHIAMATO RANUCCI PER MANIFESTARGLI SOLIDARIETÀ E, ANCORA PIÙ IMPORTANTE, HA INVIATO TRE AUTOREVOLI ESPONENTI DI FRATELLI D’ITALIA (TRA CUI BIGNAMI E DONZELLI) ALLA MANIFESTAZIONE INDETTA DAL M5S PER RANUCCI E LA LIBERTÀ DI STAMPA - DOPO L’ATTENTATO, NESSUNO PARLA PIÙ DI UN POSSIBILE PASSAGGIO DI "REPORT" A LA7: SIGFRIDO, ORA, È INTOCCABILE… - VIDEO

giorgia meloni antonio tajani maurizio casasco marina pier silvio berlusconi salvini

DAGOREPORT - TAJANI, UNA NE PENSA, CENTO NE SBAGLIA. IL SEGRETARIO DI FORZA ITALIA CI HA MESSO 24 ORE AD ACCORGERSI CHE GIORGIA MELONI HA STRACCIATO UNO DEI SUOI CAVALLI DI BATTAGLIA IN EUROPA: IL SUPERAMENTO DEL DIRITTO DI VETO. IL MINISTRO DEGLI ESTERI È RIUSCITO A PARTORIRE SOLO UNA DICHIARAZIONE AL SEMOLINO (“HA DETTO LA SUA OPINIONE, IO PENSO INVECE CHE SI DEBBA FARE QUALCHE PASSO IN AVANTI”), MENTRE È STATO ZITTO DI FRONTE ALLE INVETTIVE ANTI-RIARMO E CONTRO L’UE DEI PARLAMENTARI LEGHISTI. IL POVERINO È ANCORA STORDITO DALLA PROMESSA, SCRITTA SULLA SABBIA, CON CUI L'HA INTORTATO LA DUCETTA: SE FAI IL BRAVO, NEL 2029 TI ISSIAMO AL QUIRINALE AL POSTO DI MATTARELLA (E CI CREDE DAVVERO) – IN TUTTO QUESTO BAILAMME, TAJANI PROVA A METTERE LE MANI SULLA CONSOB CON UNA MOSSA DA ELEFANTE IN CRISTALLERIA: NOMINARE IL DEPUTATO AZZURRO MAURIZIO CASASCO. MA SI È DIMENTICATO DI COORDINARSI CON LA FAMIGLIA BERLUSCONI, CHE NON L’HA PRESA BENE…