PER IL 2026 SALVINI CANTA IL SOLITO RITORNELLO: VENDICARSI DI TUTTI, A PARTIRE DAGLI ALLEATI – MA LA DUCETTA SE NE FREGA: CAN CHE ABBAIA NON MORDE - LO SCONTRO DEL LEADER LEGHISTA SULLE PENSIONI CON IL SUO MINISTRO GIORGETTI, LA CAMPAGNA CONTRO L’INVIO DI ARMI ALL’UCRAINA E L'ANNUNCIO DI VOLER TORNARE AL VIMINALE: ALLA FINE IL POTERE, SALVINI NON LO MOLLERA' MAI – MASSIMO FRANCO: “DOPO IL REFERENDUM SULLA GIUSTIZIA, SI ENTRERÀ IN CAMPAGNA ELETTORALE PER LE POLITICHE DEL 2027. LE DINAMICHE CENTRIFUGHE TRA I LEGHISTI, LE MANOVRE PER LA LEADERSHIP DI FI EVOCATE DALLA FAMIGLIA BERLUSCONI E QUALCHE ERRORE NELLA CERCHIA MELONIANA SONO FATTORI DI NERVOSISMO...”
Estratto dell’articolo di Massimo Franco per il “Corriere della Sera”
MATTEO SALVINI E GIANCARLO GIORGETTI - FOTO LAPRESSE
È prevedibile che dopo le contorsioni e i ripensamenti dei giorni scorsi, la maggioranza trovi un compromesso sulla manovra finanziaria: seppure al ribasso e con qualche livido tra alleati di governo.
Meno prevedibile, forse, era il ritorno di protagonismo della Lega: sia sul piano economico, con le minacce sulle pensioni anche contro il «suo» ministro Giancarlo Giorgetti, perché fanno a pugni con le promesse elettorali; sia sulla politica estera, con un’impuntatura sul sostegno «principalmente civile» all’Ucraina che mette in tensione Palazzo Chigi e Antonio Tajani.
GIORGIA MELONI - MATTEO SALVINI - CAMERA DEI DEPUTATI - FOTO LAPRESSE
Il trionfo di Luca Zaia in Veneto e la sensazione, o l’illusione, che le sorti dell’aggressione russa all’Ucraina stiano avvantaggiando Vladimir Putin, più l’assoluzione al processo Open Arms, rendono il vicepremier Matteo Salvini sicuro di sé; e pronto a preparare rivincite nei confronti di tutti, alleati compresi. Ma questo rende inverosimile che, una volta approvate le misure economiche, tutto tornerà tranquillo fino al termine della legislatura.
Dopo il referendum di due giorni sulla giustizia approvato ieri, in programma tra marzo e aprile, si entrerà in campagna elettorale: per le ultime elezioni regionali e per le Politiche del 2027.
ELLY SCHLEIN - ROBERTO FICO - GIUSEPPE CONTE
E le dinamiche centrifughe che spuntano tra i leghisti, le manovre per la leadership di FI evocate dalla famiglia Berlusconi, e qualche errore nella cerchia meloniana sono fattori di nervosismo. È come se ogni partito anticipasse la prospettiva di una riforma elettorale proporzionale. Quella che si intravede è una prevalenza di logiche egoistiche, non di coalizione.
[...] Non vale solo per la compagine di governo, d’altronde. Dopo essersi compattati per vincere le Regionali in Campania e Puglia, le opposizioni si sono subito disunite di nuovo, a partire dall’Ucraina con sei mozioni diverse in Parlamento.
Giuseppe Conte, leader del M5S, che si smarca dal Pd di Elly Schlein manda un segnale inequivocabile: vuole impedire alla segretaria la candidatura a Palazzo Chigi. E agirà per avere più voti possibili da fare pesare sul negoziato con il suo alleato in teoria obbligato. [...]
In entrambi gli schieramenti esiste un «partito filorusso» e «trumpiano» deciso a pesare sempre di più. La domanda è se e quanto riuscirà a piegare l’agenda delle forze europeiste e filo-Ucraina.
matteo salvini atreju 2025 foto lapresse
