renzi emiliano

IL MINISTERO DEL SUD PER NON PERDERE POTERE - PER ARGINARE L'AVANZATA DI MICHELE EMILIANO, RENZI VUOLE CREARE UN DICASTERO PER IL MEZZOGIORNO (COSÌ I VOTI LI CONTROLLA DA ROMA E NON LASCIA SPAZIO AI RAS LOCALI DEL PD)

Francesco De Dominicis per "Libero Quotidiano"

Michele Emiliano - Elena LaterzaMichele Emiliano - Elena Laterza

 

Sempre più in stato confusionale, alle prese con le solite lotte interne al Partito democratico e (ovviamente) con la stella polare della comunicazione a indicare la linea, il governo di Matteo Renzi si appresta a compiere uno scempio, all’insegna dello spreco: istituire il ministero per il Mezzogiorno. L’idea non è nuova, per la verità. Già lo scorso febbraio, lo stesso inquilino di palazzo Chigi aveva lanciato la proposta negli studi televisivi di Porta a porta.

 

FABIO E MINGO CON MICHELE EMILIANO FABIO E MINGO CON MICHELE EMILIANO

Ieri la faccenda è rimbalzata di nuovo, sul quotidiano l’Unità (che il ribelle democrat Massimo Mucchetti ha ribattezzato «Pravda di Cernenko») e attraverso varie dichiarazioni pubbliche, come l’intervista del governatore Pd della Basilicata, Marcello Pittella. Secondo cui un dicastero ad hoc per il Mezzogiorno è «auspicabile». Dalle colonne di Repubblica, invece, il ministro per lo Sviluppo economico, Federica Guidi, ha fornito le cifre: l’ex capo dei giovani di Confindustria sostiene che servono «70-80 miliardi di euro sulle nuove infrastrutture» nel Sud e che «i grandi investimenti muovono Pil e posti di lavoro, perciò sono la condizione per creare quel substrato necessario in qualunque economia moderna evoluta».

 

RENZI 
LOTTI
RENZI LOTTI

Pure Renzi aveva parlato della questione meridionale nel corso del fine settimana, da Tokyo, rispondendo a un appello di Roberto Saviano (e qui si spiega lo sprint sul versante comunicazione). Anche se il presidente del Consiglio non ha voluto far suo l’ennesimo allarme fine a se stesso: «Rimbocchiamoci le maniche, ma basta piagnistei». Accusa che l’autore di Gomorra ha respinto: «Non è un piagnisteo, ma un urlo di dolore».

 

Fatto sta che la strada è segnata: venerdì il dossier «Sud» sarà formalmente istruito dalla segreteria del partito. Precise ragioni politiche spingono il segretario-premier ad avocare il fascicolo, a cominciare dalla necessità di arginare l’ascesa di Michele Emiliano. Il governatore della Puglia sta consolidando il suo potere territoriale e vorrebbe estenderlo all’intero meridione. Non a caso, da un paio di giorni sta avanzando la proposta di una non meglio precisata «Unione dei governatori del Sud». Dichiarazioni più o meno fotocopia si trovano sulle agenzie di sabato, domenica e ieri.

biliardino renzi lotti orfini nobilibiliardino renzi lotti orfini nobili

 

Di là dalle beghe squisitamente politiche, resta da sciogliere un interrogativo: il Sud ha davvero bisogno di interventi pubblici? Sembrerebbe di sì, a leggere (superficialmente) l’annuale rapporto dello Svimez. I dati diffusi giovedì hanno scaturito un effetto rilevante («dal 2000 al 2013 il Sud è cresciuto solo del 13%») e il paragone con la Grecia («ha segnato più 24%») è stato efficace sul versante mediatico.

 

Quella analisi, tuttavia, è stata contestata dallo stesso vertice dell’Associazione per lo sviluppo dell’industria nel Mezzogiorno. Uno dei consiglieri, Federico Pirro (Università di Bari) ha smentito sul Foglio «l’Apocalisse» e ha scritto che i dati sono  frutto della «frustrazione» dei dirigenti Svimez «ormai inascoltati da tempo dalle autorità governative». Pirro, poi, ha spiegato che il rapporto Svimez non dà conto dei «grandi investimenti realizzati, in corso e annunciati negli ultimi anni della Fiat a Pomigliano, Melfi e Atessa, dell’Ilva, dell’Eni a Gela, dell’Alenia Aermacchi in Puglia e Campania».

 

orenzo Guerini Debora Serracchiani Luca Lotti Maria Elena Boschi b b adb c f a b ba MGzoom orenzo Guerini Debora Serracchiani Luca Lotti Maria Elena Boschi b b adb c f a b ba MGzoom

Senza dimenticare la presenza di importanti siti industriali di colossi farmaceutici in varie regioni. Insomma, chi vuole investire al di sotto di Roma si accomodi:  tanti pensano sia profittevole. Con rarissime eccezioni (la Cassa del Mezzogiorno sfruttata a pieno nella zona di Frosinone, Lazio meridionale) la presenza della mano pubblica non ha mai sortito gli effetti sperati nell’economia. Ogni qual volta si sono spesi quattrini dei contribuenti, si è assistito a sprechi. Non è il caso di allungare il conto.

Ultimi Dagoreport

roberto vannacci matteo salvini giorgia meloni

DAGOREPORT - UNO SPETTRO SI AGGIRA MINACCIOSO PER L'ARMATA BRANCA-MELONI: ROBERTINO VANNACCI - L’EX GENERALE DELLA FOLGORE STA TERREMOTANDO NON SOLO LA LEGA (SE LA VANNACCIZZAZIONE CONTINUA, ZAIA ESCE DAL PARTITO) MA STA PREOCCUPANDO ANCHE FRATELLI D’ITALIA - IL RICHIAMO DEL GENERALISSIMO ALLA DECIMA MAS E ALLA PACCOTTIGLIA DEL VENTENNIO MUSSOLINIANO (“IO FASCISTA? NON MI OFFENDO”)  ABBAGLIA LO “ZOCCOLO FASCIO” DELLA FIAMMA, INGANNATO DA TRE ANNI DI POTERE MELONIANO IN CUI LE RADICI POST-MISSINE SONO STATE VIA VIA DEMOCRISTIANAMENTE “PETTINATE”, SE NON DEL TUTTO SOTTERRATE - IL PROGETTO CHE FRULLA NELLA MENTE DI VANNACCI HA COME TRAGUARDO LE POLITICHE DEL 2027, QUANDO IMPORRÀ A SALVINI I SUOI UOMINI IN TUTTE LE CIRCOSCRIZIONI. ALTRIMENTI, CARO MATTEO, SCENDO DAL CARROCCIO E DO VITA AL MIO PARTITO - INTANTO, SI È GIÀ APERTO UN ALTRO FRONTE DEL DUELLO TRA LEGA E FRATELLI D’ITALIA: LA PRESIDENZA DEL PIRELLONE…

berlusconi john elkann

FLASH! – “AHI, SERVA ITALIA, DI DOLORE OSTELLO...”: DA QUALE FANTASTICA IPOCRISIA SPUNTA LA FRASE “MESSA IN PROVA” PER LIQUIDARE IL PATTEGGIAMENTO DI JOHN ELKANN, CONDANNATO A 10 MESI DI LAVORO DAI SALESIANI? - QUANDO TOCCÒ AL REIETTO SILVIO BERLUSCONI DI PATTEGGIARE CON LA GIUSTIZIA, CONDANNATO A UN ANNO DI LAVORO PRESSO UN OSPIZIO DI COLOGNO MONZESE, A NESSUNO VENNE IN MENTE DI TIRARE FUORI LA FRASE “MESSA IN PROVA”, MA TUTTI TRANQUILLAMENTE SCRISSERO: “SERVIZI SOCIALI”…

bomba doha qatar trump netanyahu epstein ghislaine maxwell

DAGOREPORT - COME MAI DONALD TRUMP,  PRESIDENTE DELLA PIÙ GRANDE POTENZA PLANETARIA, NON È NELLE CONDIZIONI DI COMANDARE SUL PREMIER ISRAELIANO BENJAMIN NETANYAHU? - COME E' RIUSCITO "BIBI" A COSTRINGERE L’IDIOTA DELLA CASA BIANCA A NEGARE PUBBLICAMENTE DI ESSERE STATO PREAVVISATO DA GERUSALEMME DELL'ATTACCO CONTRO ALTI ESPONENTI DI HAMAS RIUNITI A DOHA? - DATO CHE IL QATAR OSPITA LA PIÙ GRANDE BASE AMERICANA DEL MEDIO ORIENTE, COME MAI LE BOMBE SGANCIATE VIA DRONI SUI VERTICI DI HAMAS RIUNITI A DOHA SONO RIUSCITE A PENETRARE IL SISTEMA ANTIMISSILISTICO IRON DOME ('CUPOLA DI FERRO') DI CUI È BEN DOTATA LA BASE AMERICANA? - TRUMP ERA STATO OVVIAMENTE AVVISATO DELL’ATTACCO MA, PUR CONTRARIO A UN BOMBARDAMENTO IN CASA DI UN ALLEATO, TUTTO QUELLO CHE HA POTUTO FARE È STATO DI SPIFFERARLO ALL’EMIRO DEL QATAR, TAMIN AL-THANI - SECONDO UNA TEORIA COMPLOTTISTICA, SOSTENUTA ANCHE DAL MOVIMENTO MAGA, NETANYAHU AVREBBE IN CASSAFORTE UN RICCO DOSSIER RICATTATORIO SUI SOLLAZZI SESSUALI DI TRUMP, FORNITO ALL’EPOCA DA UN AGENTE DEL MOSSAD ''SOTTO COPERTURA'' IN USA, TALE JEFFREY EPSTEIN...