desogus di maio

LUIGINO NEL MIRINO - PER IL M5S, QUELLA IN SARDEGNA E’ UNA SCONFITTA PEGGIORE DELL’ABRUZZO PERCHE’ ARRIVA DAI PASTICCI INTERNI - TUTTO E’ INIZIATO CON LA VITTORIA ALLE “REGIONARIE” DI MARIO PUDDU, SINDACO DI ASSEMINI, POI SILURATO PER UNA CONDANNA PER ABUSO D'UFFICIO - DOPO QUALCHE SETTIMANA DI IMBARAZZO, SI DECIDE DI RIPETERE LE REGIONARIE ONLINE, ESCLUDENDO ANCHE IL SECONDO CLASSIFICATO DI AGOSTO, LUCA PIRAS, COLPEVOLE DI…

Alessandro Trocino per il “Corriere della Sera”

 

di maio

Una sconfitta pesantissima, persino peggiore di quella dell' Abruzzo. «Ci giochiamo tutto in Basilicata- spiegano i vertici -. Da Matera partirà la nostra riscossa e ci tirerà la volata per le Europee». Ottimismo di facciata, utile per non deprimersi troppo, dopo l' ennesima batosta. Perché, dai primi exit poll, la lista del Movimento sembra essere arretrata dietro la linea Maginot della disperazione, ovvero il 20 per cento. Una soglia psicologica sotto la quale Luigi Di Maio sperava di non calare. Anche perché fa male il raffronto con quello che accadde meno di un anno fa, il 4 marzo del 2018, quando il Movimento ottenne il 42 per cento nell' isola, vincendo nove collegi uninominali su nove.

 

elena fattori

Dal trionfo al tracollo è un attimo e a poco servirà minimizzare, se i dati saranno davvero questi e se la Lega vincerà a mani basse. Facile che ora si rafforzi la minoranza che teme ulteriori cedimenti alla linea leghista - «Continuiamo a farci del male da soli» nota in tarda serata la senatrice Elena Fattori.

 

La leadership di Di Maio, duramente sconfitta in queste elezioni, non è in discussione.

Tanto che il capo politico dice ai suoi: «Siamo soddisfatti, è un buon risultato non si può fare un parallelo con il quadro nazionale. E comunque per la prima volta entriamo in consiglio regionale e siamo la prima lista».

 

Magra consolazione, visto il trionfo dell' alleato. Se in Abruzzo i 5 Stelle erano riusciti nel miracolo di dimezzare i voti in un anno, il bis sardo è un segnale di pericolo, perché rischia di trasformarsi in un trend negativo che si autoalimenta. Loro lo negano e in serata ricordano che «il centrodestra in Sardegna si è presentato con 11 liste, il centrosinistra con 8. Davvero Davide contro Golia».

MARIO PUDDU M5S

 

La sconfitta sarda parte da lontano, dal pasticciaccio delle regionarie. Nell' agosto del 2018, le consultazioni online vengono vinte da Mario Puddu, sindaco di Assemini. Il 18 ottobre, arriva una condanna per abuso d' ufficio e il vincitore viene detronizzato. Dopo qualche settimana di imbarazzo, si decide di ripetere le regionarie online, escludendo anche il secondo classificato di agosto, Luca Piras, reo di avere esternato alcune critiche online. Ottimo modo per sgretolare l'unità dei militanti e introdurre tensioni e dissapori correntizi. Tanto che centinaia di militanti rinunciano a votare alle regionarie. Ai primi di dicembre vittoria di Francesco Desogus, 450 voti e molti mugugni. Nel frattempo diversi consiglieri sardi lasciano e il gruppo regionale perde pezzi.

luca piras

 

La sconfitta era data per certa dai vertici, che infatti si sono defilati. Tanto che il deputato sardo Nardo Marino nei giorni scorsi si era lamentato per la «mancanza di struttura e coordinamento». Proprio quello che sta cercando di mettere in piedi ora Di Maio, con la riorganizzazione del Movimento. Troppo tardi per la Sardegna. E anche per la Basilicata, dove però la situazione è molto più equilibrata.

 

Il candidato governatore M5S, l' imprenditore potentino Antonio Mattia, non vuole aiutini: «Aprirsi alle liste civiche? Serve a poco. Qui non ne abbiamo di vere. Il centrosinistra si presenta con otto liste, ma per noi è più utile aprirsi sui territori». La Basilicata è un feudo del centrosinistra, ma con il governatore Marcello Pittella ai domiciliari per falso e abuso d' ufficio, la corsa si è riaperta. Il candidato del centro-destra è un ex generale di FI. «Bisognerà vedere - spiega Saverio De Bonis, senatore lucano espulso dai 5 Stelle - la capacità di Pittella di raccogliere i voti. Qui contano gli apparati, le porte girevoli tra destra e sinistra».

francesco desogus

 

Mattia è ottimista: «I sondaggi ci danno alla pari, se non lievemente in vantaggio».

La Basilicata è piccola, ma quest' anno Matera è la capitale della Cultura e il voto, il 24 marzo prossimo, anticipa di poco le Europee: «Con lo stop alle trivelle e la presenza dei ministri competenti, senza troppe parate di leader, possiamo davvero farcela».

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni matteo salvini vladimir putin

DAGOREPORT - A CHE SERVE QUEL FIGLIO DI PUTIN DI SALVINI? SERVE ECCOME A GIORGIA MELONI PER APPARECCHIARE, AL DI LÀ DELLE FRONTIERE, IL MIRACOLO DEL SUO CAMALEONTISMO - SE, IN CASA, LADY MACBETH DE’ NOANTRI GETTEREBBE QUEL ROMPICAZZO DELLA LEGA OGNI GIORNO DAL BALCONE DI PALAZZO CHIGI, IN POLITICA ESTERA IL COPIONE CAMBIA E IL SUO DISPREZZO SI TRASFORMA IN AMORE - C’È DA VOTARE IN PARLAMENTO IL DECRETO SULLA FORNITURA DI ARMI A KIEV? MANCA SOLO L’ITALIA PER RATIFICARE IL MES PER GARANTIRE I PAESI EUROPEI DAI RISCHI CHE POTREBBERO DERIVARE DALL'UTILIZZO DEGLI ASSET RUSSI CONGELATI? VOILÀ, FIATO ALLE TROMBE! ECCO FARSI AVANTI L’ ANTI-EUROPEISMO DEL ‘’PATRIOTA’’ ORBANIANO SALVINI CHE SI RIVELA UN OTTIMO SCHERMO PER LA MELONA PER PIAGNUCOLARE SULLA SPALLA DI URSULA VON DER LEYEN: ‘’NON È COLPA MIA… PURTROPPO HO UN ALLEATO DI GOVERNO CHE È UN PAZZO IRRIDUCIBILE E NON POSSO CORRERE IL RISCHIO DI FAR CADERE IL GOVERNO…BLA-BLA-BLA…”

elly schlein dario franceschini roberto speranza onorato renzi orlando

DAGOREPORT - ELLY SARÀ ANCHE LA "SEGRETARIA DI TUTTI", COME HA DETTO A MONTEPULCIANO, MA NON INTENDE ASCOLTARE NESSUNO - IL "CORRENTONE" DI FRANCESCHINI-SPERANZA-ORLANDO SI E' ROTTO IL CAZZO DEL "QUI, COMANDO IO!" DELLA DUCETTA DEL NAZARENO: CARA SCHLEIN, HAI UN MESE DI TEMPO PER CAMBIARE MUSICA, CONDIVIDENDO CON NOI LA LINEA DEL PARTITO, O ANDIAMO ALLA GUERRA - IN BALLO C'È SOPRATTUTTO LA COMPOSIZIONE DELLE LISTE ELETTORALI 2027, CHE LA SIGNORINA CON TRE PASSAPORTI E UNA FIDANZATA VUOLE RIEMPIRE DI CANDIDATI A SUA IMMAGINE E SOMIGLIANZA, LASCIANDO A TERRA DINOSAURI E CACICCHI D'ANTAN - ANCHE L'ALTRA FRONDA, QUELLA DEI RIFORMISTI GUIDATI DA GUERINI, GORI, SENSI ECC., E' SUL PIEDE DI GUERRA - MENTRE IL NASCENTE PARTITO DI CENTRO, FORMATO DAI CIVICI DI ONORATO-BETTINI E DAI CATTOLICI DI RUFFINI-PRODI, TEME L'ABILITA' MANOVRIERA DI RENZI – LA PROTERVIA DI ELLY, CON L'ASSEMBLEA DEL 14 DICEMBRE PER OTTENERE I "PIENI POTERI", RISCHIA DI FAR SALTARE IN ARIA UN CENTROSINISTRA UNITARIO... 

federica mogherini stefano sannino putin travaglio belpietro

DAGOREPORT – POSSIBILE CHE FEDERICA MOGHERINI E STEFANO SANNINO, SPECCHIATI ESPONENTI ITALIANI A BRUXELLES, SIANO DIVENTATI DI COLPO DUE MASCALZONI DA ARRESTARE PER "FRODE IN APPALTI PUBBLICI"? - VALE LA PENA SOTTOLINEARE LE PAROLE DELL'EURODEPUTATO DEL PD, DARIO NARDELLA: “NON VORREI CHE SI TRASFORMASSE IN UN FUOCO DI PAGLIA CON L'UNICO EFFETTO DI DANNEGGIARE ANCORA UNA VOLTA L'IMMAGINE DELL'ITALIA” - DEL RESTO, A CHI GIOVA SPUTTANARE L'EUROPA, IN UN MOMENTO IN CUI SI ERGE COME UNICO ARGINE ALLA RESA DELL’UCRAINA CHE STANNO APPARECCHIANDO TRUMP & PUTIN? - A GODERE SONO INFATTI "MAD VLAD" E I SUOI TROMBETTIERI, CHE HANNO ASSOCIATO LO “SCANDALO DI BRUXELLES'' AI CESSI D’ORO DI KIEV DELL'AMICO DI ZELENSKY - BASTA GUARDARE COSA SCRIVONO OGGI BELPIETRO SU "LA VERITA'" (''UE CORROTTA COME L'UCRAINA. FERMATA LA BIONDINA DEL PD") E TRAVAGLIO SU "IL FATTO QUOTIDIANO" ("BASSI RAPPRESENTATI... CI FACCIAMO SEMPRE RICONOSCERE")...

procuratore milano viola procura milano luigi lovaglio - francesco gaetano caltagirone - giancarlo giorgetti - milleri - alberto nagel - philippe donnet mediobanca mps giorgia meloni

FLASH! – MA GUARDA UN PO’... “EMERGE CHE IN AMBIENTI GIUDIZIARI SI È VALUTATO DI ESEGUIRE LE PERQUISIZIONI SOLO LA SCORSA SETTIMANA E NON A SETTEMBRE PER NON CONDIZIONARE L'ESITO DELL'OPS SU MEDIOBANCA ANCHE PERCHÉ LE INDAGINI NON SONO CHIUSE. ABBASTANZA PER IPOTIZZARE CHE IL RUOLO DELLA PROCURA POSSA DIVENTARE CRUCIALE NELLA FORMAZIONE DELLE LISTE PER IL RINNOVO DEI PROSSIMI CDA. IN PRIMAVERA TOCCHERÀ AI VERTICI DI BPM E DI MPS…” (BALESTRERI E SIRAVO PER “LA STAMPA”)