xi jinping donald trump ursula von der leyen

PER NASCONDERE LA FIGURA DA PERACOTTARO FATTA CON LA CINA, TRUMP ALZA LA VOCE CON L'UNIONE EUROPEA - IL PRESIDENTE AMERICANO È COSTRETTO A RINCULARE ABBASSANDO I DAZI CONTRO PECHINO DAL 145 AL 30% (E IL "DRAGONE" DAL 125 AL 10%) PER I PROSSIMI 90 GIORNI - PER INDORARE LA PILLOLA ALL'OPINIONE PUBBLICA AMERICANA, TRUMP TROVA UN ALTRO NEMICO, CIOÈ L'UNIONE EUROPEA (CHE DEFINISCE "PER MOLTI VERSI PIÙ CATTIVA DELLA CINA") - L'UE E IL REGNO UNITO VALUTANO NUOVE SANZIONI PER COLPIRE L'ECONOMIA RUSSA, MA SENZA UN'AZIONE DI CONCERTO CON GLI USA SAREBBE INUTILE...

L’EUROPA CERCA UN ACCORDO: «SFRUTTIAMO LA SOSPENSIONE»

Francesca Basso per il “Corriere della Sera”

 

STRETTA DI MANO TRA URSULA VON DER LEYEN E DONALD TRUMP - FUNERALE DI PAPA FRANCESCO

L’Unione Europea procede per la sua strada. «Vorrei sottolineare che i negoziati tra Ue e Stati Uniti sono in corso e intendiamo sfruttare questo periodo di 90 giorni, che ha comportato la sospensione di almeno una parte dei cosiddetti dazi reciproci e, di conseguenza, anche la sospensione da parte dell’Ue della nostra prima serie di contromisure».

 

È il commissario all’Economia Dombrovskis che parla al termine dell’Eurogruppo e ricorda la strategia di Bruxelles con Washington: «Stiamo utilizzando questo periodo per i negoziati, con l’obiettivo di raggiungere effettivamente una soluzione negoziata, che è la nostra prima preferenza, come abbiamo sempre indicato».

 

Una trattativa complicata, tanto più che il presidente degli Stati Uniti Trump continua con la sua narrazione anti-Ue: ancora ieri ha ripetuto dopo l’intesa con Pechino che sul piano commerciale «l’Unione Europea è per molti versi più cattiva della Cina». [...]

DONALD TRUMP URSULA VON DER LEYEN

 

La Commissione, ha detto Dombrovskis, sta anche analizzando attentamente il contenuto dell’accordo Usa-Regno Unito per valutare le potenziali implicazioni, in particolare per quanto riguarda gli eventuali effetti sugli interessi Ue.

 

CINA USA, DAZI RIDOTTI L’UE TORNA NEL MIRINO “PIÙ CATTIVA DI PECHINO”

Filippo Santelli per “la Repubblica”

 

USA VS CINA

Colpo di scena: dopo l’escalation tariffaria che le aveva portate a un passo dal divorzio economico, tra Stati Uniti e Cina scoppia la distensione. I dettagli della tregua di tre mesi siglata lo scorso fine settimana in Svizzera, al termine dei primi negoziati tra le superpotenze, sorprendono in positivo. Washington abbassa il muro di dazi dal 145 al 30%, e Pechino dal 125 al 10%, cancellando anche tutte le alte ritorsioni non tariffarie come lo stop all’esportazione di terre rare.

 

Le parti si danno 90 giorni per negoziare un accordo, lo stesso intervallo che gli Stati Uniti hanno “concesso” anche al resto del mondo. E diffondono un comunicato congiunto, in cui parlano di «rispetto e benefici reciproci». Si attenuano i timori di una recessione e i mercati festeggiano: Hong Kong chiude la seduta guadagnando il 3%, Wall Street tra il 2% del Dow e il 4 del Nasdaq, avendo recuperato tutto quanto perso dal 2 aprile, il giorno della “liberazione” in cui Trump svelò i suoi dazi reciproci.

 

video su gaza strip in trip creato con ai - ursula von der leyen donald trump

È l’ennesimo rovesciamento di prospettiva in cento e poco più giorni di presidenza. Non solo rispetto alle politiche commerciali dell’amministrazione, con la linea più realista e pro-business del segretario al Tesoro Bessent – incaricato della trattativa con Pechino e il vicepremier He Lifeng - che sembra prevalere su quella iper protezionista della coppia Lutnick-Navarro, ma anche rispetto alle politiche verso la Cina.

 

[...] Mentre Trump, anticipando che presto potrebbe parlare con Xi Jinping, ha aggiunto che sul commercio l’Europa è «più cattiva». Dopo l’accordo con Londra e questa tregua con Pechino è ancora più evidente che i negoziati con Bruxelles stentino a partire, anche se ieri hanno festeggiato pure le Borse europee (Milano ha chiuso con un guadagno del +1,4%).

DONALD TRUMP VS URSULA VON DER LEYEN - IMMAGINE CREATA CON L INTELLIGENZA ARTIFICIALE DI GROK

 

Il costo di un divorzio tra le due maggiori economie del pianeta sarebbe enorme per tutti, ma in primo luogo per gli Stati Uniti vista la loro dipendenza dalle forniture cinesi.

Questa presa d’atto e la relativa inversione ad U rappresentano una vittoria per la Cina e la sua linea di risposta occhio per occhio.

 

Trattandosi di Trump però non garantiscono sul futuro. Un dossier su cui sembrano esserci margini è il contrasto al traffico di oppioidi, legato a venti punti di tariffe “punitive” americane che per ora restano in vigore. Ribilanciare il deficit Usa però appare difficile, se non impossibile, anche se Pechino dovesse (di nuovo) impegnarsi a comprare beni americani. E pure più spinoso è l’embargo strategico sui chip, sia se Trump lo confermasse sia se lo ammorbidisse. [...]

 

GLI EUROPEI PREPARANO NUOVE SANZIONI D'INTESA CON GLI USA NEL MIRINO LE BANCHE E IL RESIDUO IMPORT DI GAS E PETROLIO

Marco Bresolin per “la Stampa”

 

ursula von der leyen e donald trump a davos nel 2020

L'Unione europea e il Regno Unito stanno valutando la possibilità di adottare nuove sanzioni per colpire ulteriormente il settore bancario russo, oltre a quello energetico, nel caso in cui Mosca continuasse a ignorare la richiesta di cessate il fuoco. Di questo hanno discusso ieri mattina a Londra i ministri degli Esteri dei principali Paesi europei nel formato Weimar+, che include il Regno Unito, la Francia, la Germania, l'Italia, la Polonia e la Spagna.

 

Ma per rivelarsi efficace, l'iniziativa dovrà essere accompagnata da un'azione simile da parte degli Stati Uniti che, però, ora sembrano essersi leggermente sganciati dalla posizione europea, secondo la quale il cessate il fuoco è una precondizione per un'eventuale ripresa dei colloqui tra Putin e Zelensky. Washington sembra invece aperta alla richiesta di Mosca: prima l'incontro e poi, eventualmente, il cessate il fuoco.

xi jinping e donald trump - illustrazione the economist

 

Collegato da remoto, al vertice di Londra è intervenuto anche il ministro degli Esteri ucraino, Andrii Sybiha, il quale ha poi partecipato a una riunione ristretta con i colleghi di Germania, Francia, Regno Unito e Polonia, vale a dire i Paesi maggiormente coinvolti nella coalizione dei Volenterosi i cui leader sabato erano a Kiev per lanciare un ultimatum a Putin. [...]

 

A Bruxelles è già in corso la discussione sul diciassettesimo pacchetto di misure restrittive che consiste essenzialmente nell'inserimento di altre persone ed entità nella lista dei sanzionati. Ieri c'è stata una riunione tra i 27 ambasciatori Ue durante la quale è emerso un ampio consenso tra gli Stati membri, nonostante alcuni abbiano chiesto un po' di tempo in più per proseguire con gli approfondimenti.

 

effetto dei dazi di trump sui mercati

È stato allungato l'elenco delle navi inserite nella "flotta ombra" che consente alla Russia di aggirare le sanzioni e il via libera politico dovrebbe arrivare già domani alla nuova riunione degli ambasciatori, con l'approvazione in via definitiva prevista per la riunione dei ministri degli Esteri in agenda la prossima settimana.

 

Ma questo pacchetto di sanzioni andrà avanti a prescindere dall'eventuale cessate il fuoco chiesto dagli europei e dagli americani, ma non ancora accettato dalla Russia, che ieri ha respinto «i toni da ultimatum» dei ministri Ue, dopo che questi avevano dato tempo fino a mezzanotte. Si lavora quindi a nuove misure da mettere in campo se Mosca continuasse a ignorare la richiesta di interrompere le azioni militari.

il video del ministero degli esteri cinese contro i dazi di trump 1

 

La Commissione ha fatto trapelare l'intenzione di colpire tutte le aziende coinvolte nel gasdotto NordStream 2, che attualmente non è in attività, proprio per scoraggiare investimenti nel progetto qualora dovesse entrare in funzione dopo la fine della guerra. Lo stesso Sybiha ha rivelato che i ministri hanno esplorato la possibilità di colpire ulteriormente il settore energetico, senza però entrare nel merito: al momento la Commissione punta a vietare gli acquisti di gas russo sul mercato spot entro la fine dell'anno e quelli con contratti di lungo termine entro il 2027. L'altro fronte che potrebbe finire nel mirino è quello bancario, ma tutto è ovviamente legato alla linea che terranno gli Stati Uniti. [...]

donald trump e i dazi sulle auto

Ultimi Dagoreport

pupi avati antonio tajani

DAGOREPORT! PUPI, CHIAGNE E FOTTI – ASCESE, CADUTE E AMBIZIONI SBAGLIATE DI PUPI AVATI, “CONSIGLIERE PER LE TEMATICHE AFFERENTI AL SETTORE DELLA CULTURA” DI ANTONIO TAJANI - IL REGISTA CHE AI DAVID HA TIRATO STOCCATE ALLA SOTTOSEGRETARIA AL MIC, LUCIA BORGONZONI, È LO STESSO CHE HA OTTENUTO DAL DICASTERO FONDI PER OLTRE 8 MILIONI DI EURO TRA IL 2017 E IL 2023 – L’IDEA DI UN MINISTERO DEL CINEMA AVALLATA DA TAJANI (“IL GOVERNO VALUTERÀ") PER TOGLIERE I QUASI 700 MILIONI DI EURO CHE IL MIC HA IN PANCIA PER PROMUOVERE, A SPESE DEI CITTADINI, IL CINEMA ITALICO – IL SEQUESTRO DEI BENI PER EVASIONE IVA DA 1,3 MILIONI CON L'INCREDIBILE REPLICA DI PUPI: “NON E’ UN BEL MOMENTO PER IL CINEMA ITALIANO...” - LA SUA SOCIETA', ‘’DUEA FILM’’, CHE DA VISURA PRESSO LA CAMERA DI COMMERCIO DI ROMA È IN REGIME DI CONCORDATO PREVENTIVO, DEVE A CINECITTÀ CIRCA 400 MILA EURO PER UTILIZZO DEGLI STUDI - L’86ENNE AVATI STA PER INIZIARE IL SUO 46ESIMO FILM (“NEL TEPORE DEL BALLO”) PER UN BUDGET DI 3,5 MILIONI CHE GODE GIÀ DI UN DOVIZIOSO FINANZIAMENTO DI RAI CINEMA DI UN MILIONE... – VIDEO

al thani bin salman zayed donald trump netanyahu saudita sauditi

DAGOREPORT – DOMANI TRUMP VOLA NEL GOLFO PERSICO, AD ATTENDERLO MILIARDI DI DOLLARI E UNA GRANA - PER CAPIRE QUANTI AFFARI SIANO IN BALLO, BASTA APRIRE IL PROGRAMMA DEL FORUM DI INVESTIMENTI USA-ARABIA SAUDITA. CI SARANNO TUTTI I BIG DELL’ECONOMIA USA: MUSK, ZUCKERBERG, ALTMAN, BLACKROCK, CITIGROUP, ETC. (OLTRE AL GENERO LOBBISTA DI TRUMP) - SAUDITI, EMIRATINI E QATARIOTI SONO PRONTI A FAR FELICE L'AMERICA "MAGA". MA PER INCASSARE LA CUCCAGNA, TRUMP QUALCOSA DEVE CONCEDERE: I REGNI MUSULMANI ARABI PERDEREBBERO LA FACCIA SENZA OTTENERE IL RICONOSCIMENTO DI UNO STATO PALESTINESE - L'INCONTRO DEI MINISTRI DEGLI ESTERI SAUDITA E IRANIANO PER UNA PACE TRA SCIITI E SUNNITI - PRESO PER IL NASO DA PUTIN SULL’UCRAINA E COSTRETTO DA XI JINPING A RINCULARE SUI DAZI, IL CALIGOLA DELLA CASA BIANCA HA DISPERATAMENTE BISOGNO DI UN SUCCESSO INTERNAZIONALE, ANCHE A COSTO DI FAR INGOIARE IL ROSPONE PALESTINESE A NETANYAHU…

starmer - zelensky - macron - tusk - merz - a kiev giorgia meloni fico putin

DAGOREPORT – DOVEVA ESSERE UNA “PONTIERA”, GIORGIA MELONI ORMAI È UNA “PORTIERA”. NEL SENSO CHE APRE E CHIUDE IL PORTONE AGLI OSPITI IN ARRIVO A PALAZZO CHIGI: L’ULTIMO CHE SAREBBE DOVUTO ARRIVARE TRA FRIZZI E LAZZI È ROBERT FICO, IL PREMIER SLOVACCO UNICO LEADER EUROPEO PRESENTE ALLA PARATA MILITARE, A MOSCA, SCAMBIANDOSI SMANCERIE CON PUTIN - PER NON PERDERE LA FACCIA, LA DUCETTA HA DOVUTO RIMANDARE LA VISITA DI FICO A ROMA AL 3 GIUGNO - QUESTI SONO I FATTI: L’AUTOPROCLAMATASI “PONTIERA”, TOLTA LA PROPAGANDA RILANCIATA DAI TROMBETTIERI DI ''PA-FAZZO'' CHIGI, NON CONTA NIENTE SULLO SCENA INTERNAZIONALE (LA PROVA? IL VIAGGIO DI MACRON, MERZ, STARMER E TUSK A KIEV E IL LORO ACCORDO CON TRUMP) - RUMORS: IL TEDESCO MERZ PERPLESSO SUL VIAGGIO IN ITALIA DI LUGLIO. E MELONI PUNTA A INTORTARLO DOMENICA ALLA MESSA DI INIZIO PONTIFICATO DI LEONE XIV, IN PIAZZA SAN PIETRO...

orchesta la scala milano daniele gatti myung whun chung myung-whun ortombina fortunato

DAGOREPORT: CHE GUEVARA VIVE ALLA SCALA – ALLA FINE DEL 2026, SARÀ IL DIRETTORE D’ORCHESTRA COREANO MYUNG-WHUN CHUNG IL SUCCESSORE DI RICCARDO CHAILLY - IL CONIGLIO (CONIGLIO, NON CONSIGLIO) DI AMMINISTRAZIONE DELLA SCALA AVEVA SUGGERITO IL NOME DEL MILANESE DI FAMA MONDIALE DANIELE GATTI. MA LA CGIL DELL’ORCHESTRA, SOTTOTRACCIA, HA SUBITO FATTO CAPIRE CHE NON ERA DI SUO GRADIMENTO: A GATTI VENIVA “RIMPROVERATO” UN ATTEGGIAMENTO UN PO’ SEVERO VERSO GLI ORCHESTRALI (POCO INCLINI A NON FARE QUEL CHE VOGLIONO) – ORA I SINDACATI RECLAMANO L’AUMENTO DI PERSONALE (DEL RESTO, LA SCALA, HA SOLO MILLE DIPENDENTI!), AUMENTI RETRIBUTIVI, SCELTA DELL’UFFICIO STAMPA ALL’INTERNO DEL TEATRO, FINANCO LA RICHIESTA DI PARCHEGGIARE I MONOPATTINI NEL CORTILETTO INTERNO…

orcel giorgetti nagel castagna bpm unicredit

DAGOREPORT - RISIKO INDIGESTO: LA PROTERVIA DI GIORGETTI A DIFESA DI BPM DALLE GRINFIE DI UNICREDIT, INDISPETTISCE FORZA ITALIA E I FONDI CHE HANNO INVESTITO MILIARDI IN ITALIA - GLI SCAZZI SUL DECISIONISMO DI ORCEL NEL BOARD DI UNICREDIT: IL CDA PRENDE TEMPO SULL'OFFERTA DI SCAMBIO SU BPM, CHE LA LEGA CONSIDERA LA "SUA" BANCA - LA STILETTATA DI NAGEL A LOVAGLIO ("PER BUON GUSTO NON RIPERCORRO LA STORIA DEL MONTE DEI PASCHI") E L'INSOFFERENZA DI CALTAGIRONE PER IL CEO DI BPM, CASTAGNA...

keir starmer emmanuel macron e friedrich merz sul treno verso kiev giorgia meloni mario draghi olaf scholz ucraina donald trump

DAGOREPORT - IL SABATO BESTIALE DI GIORGIA MELONI: IL SUO VELLEITARISMO GEOPOLITICO CON LA GIORNATA DI IERI FINISCE NEL GIRONE DELL'IRRILEVANZA. LA PREMIER ITALIANA OGGI CONTA QUANTO IL DUE DI PICCHE. NIENTE! SUL TRENO DIRETTO IN UCRAINA PER INCONTRARE ZELENSKY CI SONO MACRON, STARMER, MERZ. AD ATTENDERLI, IL PRIMO MINISTRO POLACCO TUSK. NON C'È PIÙ, COME TRE ANNI FA, L’ITALIA DI MARIO DRAGHI. DOVE È FINITA L’AUTOCELEBRATOSI “PONTIERA” TRA USA E UE QUANDO, INSIEME CON ZELENSKY, I QUATTRO CABALLEROS HANNO CHIAMATO DIRETTAMENTE IL ‘’SUO CARO AMICO” TRUMP? E COME HA INCASSATO L’ENNESIMA GIRAVOLTA DEL CALIGOLA DELLA CASA BIANCA CHE SI È DICHIARATO D’ACCORDO CON I VOLENTEROSI CHE DA LUNEDÌ DOVRÀ INIZIARE UNA TREGUA DI UN MESE, FUNZIONALE AD AVVIARE NEGOZIATI DI PACE DIRETTI TRA UCRAINA E RUSSIA? IN QUALE INFOSFERA SARANNO FINITI I SUOI OTOLITI QUANDO HA RICEVUTO LA NOTIZIA CHE TRUMP FA SCOPA NON PIÙ CON IL “FENOMENO” MELONI MA CON...