daniela santanche visibilia

PER SALVARSI DAL CRAC LA “PITONESSA” DOVRÀ SGANCIARE AL FISCO 90MILA EURO AL MESE – OGGI È IL GIORNO DELLA MOZIONE DI SFIDUCIA IN SENATO NEI CONFRONTI DI DANIELA SANTANCHÉ (MOZIONE CHE SARÀ RESPINTA, A MENO DI COLPI DI SCENA) - NEL FRATTEMPO “DOMANI” METTE IN FILA I NUMERI DISASTROSI DELLE AZIENDE DELLA MINISTRA: I CONTI IN SOSPESO CON IL FISCO AMMONTANO A 1,94 MILIONI DI EURO. IL PIANO DI RIENTRO DEI DEBITI PROPOSTO DA VISIBILIA PREVEDE UNO SCONTO DEL 30%: 1,3 MILIONI DA RATEIZZARE IN DIECI ANNI. POI C’È IL CONTO CON LE BANCHE DA 4,5 MILIONI – IL RISCHIO DEL PIGNORAMENTO DELLA VILLA DI MILANO

Estratto dell'articolo di Vittorio Malagutti e Giovanni Tizian per “Domani”

 

DANIELA SANTANCHE MOSTRA IL DITO MEDIO

A meno di improbabili e clamorosi ribaltoni il governo non sarà costretto a fare a meno di Daniela Santanchè. Oggi la maggioranza respingerà la mozione dei Cinque Stelle per le dimissioni della ministra del Turismo, iniziativa appoggiata solo da Pd e dall’Alleanza Verdi Sinistra. Il voto andrà in scena nell’aula del Senato presieduta dall’amico e consulente personale Ignazio La Russa.

 

Il cordone di protezione garantito dalla maggioranza sembra destinato a durare almeno fino al prossimo settembre, quando le indagini avviate dalla procura di Milano sulla gestione delle aziende col marchio Visibilia, potrebbero portare alla richiesta di rinvio a giudizio della titolare del Turismo, che è indagata per bancarotta e falso in bilancio.

 

DANIELA SANTANCHE IN COSTUME

Sempre a settembre, poi, riprenderanno le udienze decisive per conoscere il destino delle aziende: se le società coinvolte eviteranno il fallimento verrà accantonata anche l’ipotesi di reato più grave mossa dalla procura, quella di bancarotta; in caso contrario, il rischio di finire a processo aumenterebbe di molto […]

 

Per questo sulla vicenda resta sospeso un interrogativo che potrebbe determinarne l’esito finale: riuscirà la Santanchè politica a salvarsi dalla Santanchè imprenditrice? […]

 

L’impressione è che nei prossimi anni l’imprenditrice paladina del lusso dovrà fare letteralmente i salti mortali per rispettare gli impegni presi con le banche, con il fisco e con gli altri creditori delle sue aziende. Facciamo qualche esempio concreto.

 

I conti in sospeso con il Fisco ammontano a 1,94 milioni di euro. Secondo il piano asseverato dal commercialista Ezio Simonelli, l’obiettivo sarebbe quello di ottenere uno sconto del 30 per cento circa per arrivare a pagare 1,295 milioni da versare nell’arco di 10 anni in 20 rate semestrali da 64.750 euro ciascuna, cioè più di 10 mila euro al mese. I consulenti della ministra attendevano una risposta dall’Agenzia delle entrate entro la fine di luglio, tuttavia la decisione finale è slittata di alcune settimane.

daniela santanche informativa in senato

 

Il conto aperto con le banche vale invece 4,5 milioni circa, ma grazie all’accordo con gli istituti di credito la posizione verrebbe sanata sborsando 1,2 milioni, con un generoso sconto pari al 73,7 per cento del totale. Per chiudere la partita Santanchè si dice pronta a pagare entro 120 giorni dall’eventuale omologa da parte del tribunale fallimentare del piano di ristrutturazione dei debiti, omologa che potrebbe arrivare già in settembre.

 

Se arriverà il via libera, quindi, la ministra sarebbe chiamata sborsare 1,2 milioni già a gennaio del 2024. Infine, come si legge nella relazione di Simonelli, resta da pagare il debito verso Visibilia editrice, che dall’autunno scorso è passata sotto controllo di Luca Ruffino, un imprenditore milanese in buoni rapporti con gli ambienti della destra cittadina.

 

DANIELA SANTANCHE E IGNAZIO LA RUSSA

Dopo che a settembre del 2022 Visibilia editrice ha concesso un’ulteriore dilazione di pagamento al debitore Visibilia, cioè Santanchè, il piano ora prevede che la ministra paghi, suddivisi in rate mensili, 360 mila euro nel 2023, 600 mila nel 2024 e 963 mila entro la fine del 2025.

 

Tirando le somme, possiamo dire che per evitare la bancarotta Santanchè dovrà trovare ogni mese 10 mila euro da destinare all’erario e altri 30 mila per Ruffino di Visibilia editrice, che diventeranno 50 mila l’anno prossimo e 80 mila circa nel 2025. Senza contare il milione e 200 mila euro da dare entro gennaio alle banche.

IL CASO SANTANCHE VISTO DA GIANNELLI

 

Somme che a prima vista non sembrano alla portata di un’imprenditrice che con il crollo del gruppo Visibilia ha visto esaurirsi la sue fonte principale di reddito e che nel novembre scorso ha venduto la sua quota nel Twiga dell’amico Flavio Briatore incassando 2,7 milioni di euro che sono stati versati in gran parte nelle casse di Visibilia concessionaria per evitare il crack.

 

Come ha svelato Domani, un’altra società di Santanchè potrebbe incassare più di 200 mila euro l’anno come compenso per la fornitura di servizi allo stesso Twiga. Una somma importante, ma comunque non sufficiente a finanziare per intero il piano di rientro dei debiti della ministra, che nel 2022, secondo la sua dichiarazione dei redditi depositata in Senato ha avuto un reddito netto di circa 175 mila euro.

 

daniela santanché

Se i debiti non venissero saldati, Santanchè finirebbe per rimetterci la casa, messa in garanzia per un valore di 6 milioni. Una ministra con la casa pignorata, un epilogo che Meloni non può permettersi.

informativa del ministro daniela santanche 4informativa del ministro daniela santanche 3informativa del ministro daniela santanche 1LA DIFESA DELLA SANTA - MEME BY EMILIANO CARLI giorgia meloni difende daniela santanche meme by edoardo baraldi

Ultimi Dagoreport

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - LA CAPITALE DEGLI AFFARI A MISURA DUOMO, A CUI IL GOVERNO MELONI HA LANCIATO L’ANATEMA “BASTA CON I BANCHIERI DEL PD”, È IN TREPIDA ATTESA DI COSA DELIBERERÀ UNICREDIT DOMENICA PROSSIMA, A MERCATI CHIUSI - SI RINCORRONO VOCI SULLA POSSIBILITÀ CHE ANDREA ORCEL ANNUNCI L’ADDIO NON SOLO ALL’OPS SU BPM MA ANCHE ALLA SCALATA DI COMMERZBANK, PER PUNTARE TUTTA LA POTENZA DI FUOCO DI UNICREDIT LANCIANDO UN’OPS SU GENERALI - DOPO LE GOLDEN MANGANELLATE PRESE SU BPM, ORCEL AVRÀ DI CERTO COMPRESO CHE SENZA IL SEMAFORO VERDE DI PALAZZO CHIGI UN’OPERAZIONE DI TALE PORTATA NON VA DA NESSUNA PARTE, E UN’ALLEANZA CON I FILO-GOVERNATIVI ALL’INTERNO DI GENERALI COME MILLERI (10%) E CALTAGIRONE (7%) È A DIR POCO FONDAMENTALE PER AVVOLGERLA DI “ITALIANITÀ” - CHISSÀ CHE COSA ARCHITETTERÀ IL CEO DI BANCA INTESA-SANPAOLO, CARLO MESSINA, QUANDO DOMENICA IL SUO COMPETITOR ORCEL ANNUNCERÀ IL SUO RISIKO DI RIVINCITA…

parolin prevost

PAROLIN È ENTRATO PAPA ED È USCITO CARDINALE - IN MOLTI SI SONO SBILANCIATI DANDO PER CERTO CHE IL SEGRETARIO DI STATO DI BERGOGLIO SAREBBE STATO ELETTO AL POSTO DI PAPA FRANCESCO – GLI “AUGURI DOPPI” DI GIOVANNI BATTISTA RE, IL TITOLO FLASH DEL “SOLE 24 ORE” (“PAROLIN IN ARRIVO”) E LE ANALISI PREDITTIVE DI ALCUNI SITI - PERCHÉ I CARDINALI HANNO IMPALLINATO PAROLIN? UN SUO EVENTUALE PAPATO NON SAREBBE STATO TROPPO IN CONTINUITÀ CON BERGOGLIO, VISTO IL PROFILO PIU' MODERATO - HA PESATO IL SUO “SBILANCIAMENTO” VERSO LA CINA? È STATO IL FAUTORE DELL’ACCORDO CON PECHINO SUI VESCOVI...

matteo renzi sergio mattarella elly schlein maurizio landini

DAGOREPORT – IL REFERENDUM ANTI JOBS-ACT PROMOSSO DALLA CGIL DI LANDINI, OLTRE A NON ENTUSIASMARE MATTARELLA, STA SPACCANDO IL PD DI ELLY SCHLEIN - NEL CASO CHE UNA DECINA DI MILIONI DI ITALIANI SI ESPRIMESSERO A FAVORE DELL’ABOLIZIONE DEL JOBS-ACT, PUR NON RIUSCENDO A RAGGIUNGERE IL QUORUM, LANDINI ASSUMEREBBE INEVITABILMENTE UN'INVESTITURA POLITICA DA LEADER DELL'OPPOSIZIONE ANTI-MELONI, EMARGINANDO SIA SCHLEIN CHE CONTE - E COME POTRANNO I RIFORMISTI DEM, I RENZIANI E AZIONE DI CALENDA VALUTARE ANCORA UN PATTO ELETTORALE CON UN PD "LANDINIZZATO", ALLEATO DEL POPULISMO 5STELLE DI CONTE E DE SINISTRISMO AVS DI BONELLI E FRATOIANNI? - A MILANO LA SCISSIONE DEL PD È GIÀ REALTÀ: I RIFORMISTI DEM HANNO APERTO UN CIRCOLO IN CITTÀ INSIEME A ITALIA VIVA E AZIONE. MA BONACCINI DIFENDE ELLY SCHLEIN

sergio mattarella giorgia meloni

DAGOREPORT - L'ARDUO COMPITO DI MATTARELLA: FARE DA ARBITRO ALLA POLITICA ITALIANA IN ASSENZA DI UN’OPPOSIZIONE - IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA NON VUOLE SOSTITUIRSI A QUEGLI SCAPPATI DI CASA DI SCHLEIN E CONTE, NÉ INTENDE SCONTRARSI CON GIORGIA MELONI. ANZI, IL SUO OBIETTIVO È TENERE IL GOVERNO ITALIANO DALLA PARTE GIUSTA DELLA STORIA: SALDO IN EUROPA E CONTRO LE AUTOCRAZIE – IL PIANO DI SERGIONE PER SPINGERE LA PREMIER VERSO UNA DESTRA POPOLARE E LIBERALE, AGGANCIATA UN'EUROPA GUIDATA DA FRANCIA, GERMANIA E POLONIA E LONTANA DAL TRUMPISMO - LE APERTURE DI ''IO SONO GIORGIA" SUL 25 APRILE E AFD. MA IL SUO PERCORSO VERSO IL CENTRO E' TURBATO DALLL'ESTREMISMO DI SALVINI E DALLO ZOCCOLO DURO DI FDI GUIDATO DA FAZZOLARI...

francesco micheli

DAGOREPORT - IN UNA MILANO ASSEDIATA DAI BARBARI DI ROMA, SI CELEBRA LA FAVOLOSA CAPITALE DEGLI AFFARI CHE FU: IL CAPITALISMO CON IL CUORE A SINISTRA E IL PORTAFOGLIO GONFIO A DESTRA - A 87 ANNI, FRANCESCO MICHELI APRE, SIA PURE CON MANO VELLUTATA E SENZA LASCIARE IMPRONTE VISTOSE, IL CASSETTO DEI RICORDI: “IL CAPITALISTA RILUTTANTE” È IL DIARIO DI BORDO DELL’EX BUCANIERE DELLA FINANZA CHE, SALITO SULL’ALBERO PIÙ ALTO DEL VASCELLO, HA OSSERVATO I FONDALI OSCURI INCONTRATI NEL MARE MAGNUM INSIDIOSO DELL’ECONOMIA, SOMMERSA E SPESSO AFFONDATA - “IO E LEI APPARTENIAMO A ZOO DIVERSI”, FU IL VATICINIO DI CUCCIA – LUI, UNICO TESTIMOME A RACCOGLIERE LO SFOGO DI EUGENIO CEFIS SU QUEL “MATTO” DI CUCCIA CHE NEL GIORNO DELLE SUE CLAMOROSE DIMISSIONI DA MONTEDISON L’AVEVA ACCOLTO CON UN BEFFARDO: “DOTTORE, PENSAVO VOLESSE FARE UN COLPO DI STATO…”