trump le pen salvini

SALVINI CAMBIA MUSICA – INTANTO HA DECISO DI RIMANDARE LA SUA VISITA NEGLI STATI UNITI A DOPO IL VOTO EUROPEO, PER CONCENTRARSI SULLE ALLEANZE A LIVELLO EUROPEO CHE LO ALLONTANEREBBERO DEFINITIVAMENTE DA PUTIN - PER SBOCCARE LA CRISI CON LA FRANCIA DI MACRON, SI MORMORA CHE IL CAPITONE DELLA LEGA STAREBBE PENSANDO A UNA MOSSA ESPLOSIVA: ABBANDONARE AL SUO DESTINO MARINE LE PEN

DAGOREPORT

 

TRUMP SALVINI

Salvini ha deciso di rimandare la sua visita negli Stati Uniti. Vuole che sia ben organizzata e soprattutto non deve apparire come un modo per ingraziarsi Trump. I presupposti che gli avevano sottoposto non erano soddisfacenti e ha deciso a rinviarla a dopo le europee. 

 

Anche se da parte dell’amministrazione Trump questa visita sarebbe stata vista come un modo per dissipare i dubbi sulla linea politica della Lega, sia sul Venezuela (Di Maio si è espresso a favore di Maduro), sia sul protocollo della cosiddetta Via della Seta firmato da Di Maio su input del sottosegretario leghista Geraci, in contrasto con tutti i paesi dell’unione europea. Ultimo scoglio, la posizione di Salvini – non più ribadita, per la verità - contro le sanzioni anti-Russia

 

salvini versione trump

Il Truce vuole concentrarsi sulle alleanze a livello europeo e le ultime mosse indicano un suo riavvicinamento col partito di maggioranza polacco che lo allontanerebbero definitivamente da Putin. Giorgia Meloni, intanto, l’ha già anticipato su dove collocarsi in Europa: Fratelli d’Italia è entrata nella casa dei conservatori, il terzo gruppo del parlamento di Strasburgo.

 

salvini macron

Con la Francia di Macron, Salvini sta incontrando delle difficoltà a causa della Tav Torino-Lione (prima sì, poi congelata). E si mormora che il Capitone della Lega starebbe pensando a una mossa esplosiva: abbandonare al suo destino Marine Le Pen. Da una parte allenterebbe i rapporti tesissimi con i francesi e dall’altra, potrebbe non essere più visto dall’Unione Europea come una variabile impazzita e inaffidabile.

SALVINI MACRON

 

 

LA MELONI ANTICIPA SALVINI SU DOVE COLLOCARSI IN EUROPA

Giuseppe Alberto Falci per corriere.it -  Articolo del 23 febbraio

 

È il giorno del battesimo di Fratelli d’Italia nella casa dei Conservatori europei (Acre). «Una giornata storica», gioisce Giorgia Meloni. Un approdo che è figlio del lavorio diplomatico di Raffaele Fitto, ex enfant prodige del berlusconismo, il primo a credere nella volontà del partito di Giorgia Meloni di aderire alla terza formazione che siede a Strasburgo. La leader di Fdi si presenta a metà mattinata in un albergo romano dove ad attenderla ci sono le delegazioni dei 30 partiti che fanno parte dell’Alleanza. Fra gli altri il presidente del gruppo Conservatore al Parlamento Europeo Ryszard Legutko e il presidente dell’Acre, il deputato europeo della Repubblica Ceca, Jan Zahradil.

SALVINI LE PEN-3

 

Meloni viene accolta da un grande applauso, saluta il pugliese Fitto con un «Hi Raffaele, how are you?» e sale sul palco per rivendicare la scelta: «È un onore e motivo di grande orgoglio per me e per Fratelli d’Italia ospitare in Italia, nella nostra Capitale Roma, questo importante appuntamento della nostra nuova famiglia europea». Il passaggio che più appassiona la platea è quando racconta cosa sta succedendo in Italia, in particolare soffermandosi sull’alleanza gialloverde che derubrica così: «Dopo le elezioni politiche abbiamo scelto di non entrare nella coalizione innaturale che oggi governa l’Italia, che vede insieme la Lega di Salvini, nostro alleato nel centrodestra a livello nazionale e ancora oggi a livello locale, e un movimento populista di sinistra come il Movimento 5 Stelle».

matteo salvini e marine le pen ballano in pista 7

 

Anche se non è presente, di Matteo Salvini si parla in ogni angolo dell’hotel a pochi passi da Villa Pamphili. Poi Meloni rivendica la vittoria del suo Marco Marsilio alle regionali in Abruzzo di due settimane fa, non nomina mai il leader di Forza Italia Silvio Berlusconi, ed entra nel nocciolo della questione, ovvero le prossime Europee: «Spero possa uscire un segnale chiaro: la fine del patto scellerato tra popolari e socialisti, che in questi anni hanno calpestato la dignità del popolo». Ecco perché, insiste, «è fondamentale che si affermi questa nostra famiglia politica, la grande alleanza che spero possa andare dai popolari ai populisti».

 

 

MATTEO SALVINI GIORGIA MELONI

Il passo in avanti di Meloni ha due obiettivi. La leader di Fdi non crede nell’«internazionale sovranista», caldeggiata dal leader del Carroccio. E con l’ingresso nell’Acre Meloni si pone come ago della bilancio nel caso in cui altri partiti italiani vogliano entrare nel gruppo. È sufficiente infatti un voto contrario per bloccarne l’entrata. Insomma, Salvini è avvisato. E poi l’obiettivo finale all’indomani delle Europee sarà quello di ricostruire il centrodestra con la Lega di Salvini e con una federazione che possa inglobare Fratelli d’Italia e altre realtà nazionali come Raffaele Fitto e il governatore Giovanni Toti. L’ex governatore pugliese esulta: «Sono molto soddisfatto»..

 

BERLUSCONI SALVINI MELONI CON MATTARELLA

 

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