de luca schlein fico conte decaro emiliano

PER CHI SUONA LA CAMPANIA? ROBERTO FICO SARÀ IL CANDIDATO DEL CENTROSINISTRA. CON LA MELONI IN CALO NEI SONDAGGI, ELLY SCHLEIN SCEGLIE LA VIA DELLA REALPOLITIK E SI TURA IL NASO SCENDENDO A PATTI CON L’ARCINEMICO DE LUCA – LA SEGRETARIA MULTIGENDER HA CONVINTO I DEM A LEI VICINI, MARCO SARRACINO E SANDRO RUOTOLO, AD ACCETTARE LA NOMINA DI PIERO, FIGLIO DEL GOVERNATORE USCENTE, A SEGRETARIO REGIONALE – IN PUGLIA RESISTE IL VETO DI DECARO SU EMILIANO E VENDOLA. IL PASSO DI LATO DELL'ATTUALE GOVERNATORE DIPENDE DAL NAZARENO E, RACCONTANO FONTI DEM PUGLIESI, SAREBBE UN PROBLEMA RISOLTO. IL NODO RESTA LA CANDIDATURA DI VENDOLA…

Niccolò Carratelli per “La Stampa” - Estratti

 

vincenzo piero de luca

Una massiccia (e amara) dose di realpolitik per sbloccare la partita della Campania. Elly Schlein ha blindato il compromesso raggiunto con Vincenzo De Luca, per ottenere il sostegno del governatore uscente alla corsa del 5 stelle Roberto Fico come suo successore.

 

Una candidatura, quella dell'ex presidente della Camera, sostenuta da un'ampia coalizione di centrosinistra e da mesi in attesa di essere formalizzata, proprio per le resistenze di De Luca. Ora lo stallo sembra superato e nei prossimi giorni Fico inaugurerà ufficialmente la sua campagna elettorale, in vista del voto di novembre.

 

GIUSEPPE CONTE - ELLY SCHLEIN - NICOLA FRATOIANNI - ANGELO BONELLI - MANIFESTAZIONE PD AVS M5S PER GAZA - FOTO LAPRESSE - FOTO LAPRESSE

L'accordo tra Schlein e Giuseppe Conte, del resto, era chiuso da tempo, ma per onorarlo la leader Pd ha dovuto dare un grande dispiacere ai dirigenti campani a lei più fedeli. Ieri ha convocato al Nazareno i due componenti della segreteria, Marco Sarracino e Sandro Ruotolo, tra i più accaniti oppositori di De Luca, ma allo stesso tempo sostenitori di Fico, e ha chiesto loro di turarsi il naso. Cioè di accettare la candidatura unitaria del figlio del presidente uscente, Piero, come nuovo segretario regionale del Pd.

 

Una scelta spiazzante dopo due anni di commissariamento, la guerra dichiarata ai «cacicchi e signori delle tessere», le promesse di rinnovamento. «Ma per noi conta il quadro di insieme, l'unità della coalizione e la vittoria in Campania – spiegano dall'entourage della segretaria – dopo sarà più semplice gestire le dinamiche di partito».

vincenzo piero de luca

 

Questa, almeno, è la scommessa, supportata dall'atteggiamento collaborativo mostrato fin qui da De Luca jr., che siede con Schlein nei banchi di Montecitorio e, nelle ultime settimane, si è mosso da mediatore tra lei e il padre.

 

Durante una riunione online carica di mugugni, a Sarracino e Ruotolo è toccato il compito di recapitare ai dirigenti campani l'appello all'unità della leader dem su De Luca segretario regionale, accantonando l'ipotesi circolata di proporre una candidatura alternativa. Per rendere un po' più digeribile il rospo, l'accordo prevede che, a stretto giro, vadano a congresso anche le federazioni provinciali, con la garanzia che a Napoli verrà messo un esponente della mozione Schlein (ora c'è il "deluchiano" Peppe Annunziata).

 

«E, alla fine, il segretario metropolitano di Napoli ha più potere di quello regionale», sottolineano gli oppositori del governatore.

 

(...)

Mentre in Puglia c'è ancora da lavorare per sbloccare quella di Antonio Decaro. Ieri a Bari, alla riunione della segreteria regionale dem, si è deciso di portare al tavolo della coalizione la disponibilità con riserva dell'eurodeputato, fino a ieri fermo sul suo veto alla presenza di Michele Emiliano e Nichi Vendola nelle liste di Pd e Avs.

giuseppe conte e roberto fico

 

Il passo di lato dell'attuale governatore dipende dal Nazareno e, raccontano fonti Pd pugliesi, sarebbe un problema risolto. Il nodo resta la candidatura di Vendola, a cui i Verdi-Sinistra non sembrano disposti a rinunciare. «Antonio deve mettersi d'accordo con Nichi, se no non ne usciamo», la voce che filtra da Bari. I pontieri starebbero organizzando una cena tra i due, nei prossimi giorni, per agevolare il chiarimento definitivo.

 

2. PD CAMPANIA, OK A FICO SEGRETERIA A DE LUCA JR LA MEDIAZIONE DI SCHLEIN

Davide Carlucci e Alessio Gemma per “la Repubblica” - Estratti

(…)

Anche in Puglia il Pd usa l'argomento dell'unità della coalizione, al centro della segreteria regionale convocata con urgenza ieri sera. Saluta la candidatura di Antonio Decaro come «novità positiva».

DECARO SCHLEIN

 

Ma non prende posizione sulle condizioni poste dall'eurodeputato dem, che ribadisce, incoraggiato dai sindaci, di voler correre se è realmente «libero e autonomo», senza cioè il presidente di Regione Michele Emiliano e il suo predecessore Nichi Vendola in lista. Il veto a quest'ultimo, per il segretario regionale Domenico De Santis mina la tenuta della coalizione con Avs anche in altre regioni: «Non possiamo permetterci di ripetere gli errori del 2022. La divisione ci è costata cara: ha consegnato il Paese alla destra».

 

Quanto a Conte, pronto a sostenere Decaro purché cambi anche la squadra, il leader 5S deve accontentarsi: «Abbiamo già preso posizione: liste rinnovate, con spazio a giovani e donne, fuori i consiglieri uscenti con pendenze giudiziarie».

nichi vendolaANTONIO DECAROvendola fratoianniDECARO EMILIANO

 

 

Ultimi Dagoreport

spionaggio paragon spyware giorgia meloni fazzolari mantovano giorgetti orcel francesco gaetano caltagirone flavio cattaneo

DAGOREPORT - E TRE! DALLO SPIONAGGIO DI ATTIVISTI E DI GIORNALISTI, SIAMO PASSATI A TRE PROTAGONISTI DEL MONDO DEGLI AFFARI E DELLA FINANZA: CALTAGIRONE, ORCEL, CATTANEO - SE “STAMPA” E “REPUBBLICA” NON LI FANNO SMETTERE, VEDRETE CHE OGNI MATTINA SBUCHERÀ UN NUOVO E CLAMOROSO NOME AVVISATO DI AVERE UN BEL SPYWARE NEL TELEFONINO - COME NEL CASO DEGLI ACCESSI ABUSIVI ALLA PROCURA ANTIMAFIA (FINITI IN CHISSÀ QUALCHE SCANTINATO), I MANDANTI DELLO SPIONAGGIO NON POSSONO ESSERE TROPPO LONTANI DALL’AREA DEL SISTEMA DEL POTERE, IN QUANTO PARAGON FORNISCE I SUOI SERVIZI DI SPYWARE SOLO AD AUTORITÀ ISTITUZIONALI - A QUESTO PUNTO, IL CASO È CORNUTO: O SI SONO TUTTI SPIATI DA SOLI OPPURE IL GOVERNO MELONI DEVE CHIARIRE IN PARLAMENTO SE CI SONO APPARATI “FUORILEGGE”. PERCHÉ QUANDO IL POTERE ENTRA NEI CELLULARI DEI CITTADINI, NON C’È PIÙ DEMOCRAZIA…

matteo salvini roberto vannacci giorgia meloni massimiliano fedriga luca zaia

DAGOREPORT – GIORGIA MELONI HA GLI OCCHI PUNTATI SULLA TOSCANA! NELLA REGIONE ROSSA SARÀ CONFERMATO EUGENIO GIANI, MA ALLA DUCETTA INTERESSA SOLO REGISTRARE IL RISULTATO DELLA LEGA VANNACCIZZATA – SE IL GENERALE, CHE HA RIEMPITO LE LISTE DI SUOI FEDELISSIMI E SI È SPESO IN PRIMA PERSONA, OTTENESSE UN RISULTATO IMPORTANTE, LA SUA PRESA SULLA LEGA SAREBBE DEFINITIVA CON RIPERCUSSIONI SULLA COALIZIONE DI GOVERNO – INOLTRE ZAIA-FEDRIGA-FONTANA SONO PRONTI A UNA “SCISSIONE CONTROLLATA” DEL CARROCCIO, CREANDO DUE PARTITI FEDERATI SUL MODELLO DELLA CDU/CSU TEDESCA - PER LA MELONI SAREBBE UNA BELLA GATTA DA PELARE: SALVINI E VANNACCI POTREBBERO RUBARLE VOTI A DESTRA, E I GOVERNATORI IMPEDIRLE LA PRESA DI POTERE AL NORD...

matteo salvini luca zaia giorgia meloni orazio schillaci

FLASH! – L’”HUFFPOST” RIPORTA CHE SALVINI VUOL CONVINCERE LUCA ZAIA A PORTARE IL SUO 40% DI VOTI IN VENETO MA SENZA CHE IL SUO NOME BRILLI SUL SIMBOLO – PER ACCETTARE IL CANDIDATO LEGHISTA STEFANI, LA MELONA INSAZIABILE, PAUROSA CHE L’EX GOVERNATORE VENETO PORTI VIA TROPPI VOTI A FDI, L’HA POSTO COME CONDIZIONE A SALVINI – PER FAR INGOIARE IL ROSPONE, OCCORRE PERÒ CHE ZAIA OTTENGA UN INCARICO DI PESO NEL GOVERNO. IL MAGGIORE INDIZIATO A LASCIARGLI LA POLTRONA SAREBBE ORAZIO SCHILLACI, MINISTRO TECNICO IN QUOTA FDI, ENTRATO IN COLLISIONE CON I TANTI NO-VAX DELLA FIAMMA - AVVISATE QUEI GENI DI PALAZZO CHIGI CHE ZAIA SUI VACCINI LA PENSA ESATTAMENTE COME SCHILLACI…

monique veaute

NO-CAFONAL! – ARCO DI TRIONFO PER MONIQUE VEAUTE, QUELLA VISPA RAGAZZA FRANCESE CHE NEL 1984 GIUNSE A ROMA PER LAVORARE ALL’ACCADEMIA DI FRANCIA DI VILLA MEDICI - DA ABILISSIMA CATALIZZATRICE DI GENIALI E VISIONARIE REALTÀ ARTISTICHE INTERNAZIONALI, DETTE VITA A UN FESTIVAL CHE SCOSSE LO STATO DI INERZIA E DI AFASIA CULTURALE IN CUI ERA PIOMBATA ROMA DOPO L’ERA DI RENATO NICOLINI – L'ONORIFICENZA DI ''COMMANDEUR DE L'ORDRE DES ARTS ET DES LETTRES'' NON POTEVA NON ESSERE CONSEGNATA DALL’AMBASCIATORE FRANCESE SE NON A VILLA MEDICI, DOVE 40 ANNI FA TUTTO È NATO….

de luca manfredi schlein tafazzi conte landini silvia salis

DAGOREPORT - LA MINORANZA DEL PD SCALDA I MOTORI PER LA RESA DEI CONTI FINALE CON ELLY SCHLEIN. L’ASSALTO ALLA GRUPPETTARA (“NON HA CARISMA, CON LEI SI PERDE DI SICURO”), CHE HA TRASFORMATO IL PD DA PARTITO RIFORMISTA IN UN INCROCIO TRA UN CENTRO SOCIALE E UN MEETUP GRILLINO – NONOSTANTE LA SONORA SCONFITTA SUBITA NELLE MARCHE E IL FLOP CLAMOROSO IN CALABRIA, LA SEGRETARIA CON TRE PASSAPORTI E UNA FIDANZATA RESISTE: TRINCERATA AL NAZARENO CON I SUOI FEDELISSIMI QUATTRO GATTI, NEL CASO CHE VADA IN PORTO LA RIFORMA ELETTORALE DELLA DUCETTA, AVREBBE SIGLATO UN ACCORDO CON LA CGIL DI “MASANIELLO” LANDINI, PER MOBILITARE I PENSIONATI DEL SINDACATO PER LE PRIMARIE – IL SILENZIO DEI ELLY ALLE SPARATE DI FRANCESCA ALBANESE - I NOMI DEL DOPO-SCHLEIN SONO SEMPRE I SOLITI, GAETANO MANFREDI E SILVIA SALIS. ENTRAMBI INADEGUATI A NEUTRALIZZARE L’ABILITÀ COMUNICATIVA DI GIORGIA MELONI – ALLARME ROSSO IN CAMPANIA: SE DE LUCA NON OTTIENE I NOMI DEI SUOI FEDELISSIMI IN LISTA, FICO RISCHIA DI ANDARE A SBATTERE…