toninelli d'alema benetton

TUTTA COLPA DI BAFFINO – PER TONINELLI IL CROLLO DEL PONTE MORANDI È COLPA DI D’ALEMA. FU SOTTO IL SUO GOVERNO CHE BENETTON SI PRESE (A COSTO ZERO) AUTOSTRADE DALL’IRI: “TUTTE LE CONVENZIONI SONO STATE APPROVATE PER LEGGE, QUINDI LA RESPONSABILITÀ È UNICAMENTE POLITICA” – LA RISPOSTA: “SOLO PROPAGANDA. NEL 2008 L’ADEGUAMENTO DELLE TARIFFE FU VOTATO ANCHE DA SALVINI. MA QUESTO TONINELLI NON PUÒ DIRLO…”

1 – TONINELLI TROVA IL COLPEVOLE DI GENOVA: D’ALEMA

Marco Bardesono per “Libero Quotidiano”

 

D'ALEMA BENETTON

Le autostrade appartengono alle Stato e il governo (almeno la componente del M5S), spinge per tornare alla gestione diretta delle grandi arterie di collegamento stradale.

Attraverso una nuova Iri, rivitalizzando le Partecipazioni Statali o qualcosa di simile.

 

Potrebbe essere questa la chiave di lettura delle dichiarazioni di ieri in Parlamento del ministro Danilo Toninelli che indica nel 1999 l' anno d' inizio di quello che definisce il «grande banchetto» delle privatizzazioni.

 

«Con il governo D' Alema - ha detto il titolare dei Trasporti - inizia l' immenso business dell' asfalto per i privati. I giornali dell' epoca parlarono di volata in solitaria di Benetton per prendersi il 30% di Autostrade dall' Iri. Il grande banchetto, tutto secondo le regole, precisiamolo, dunque poteva avere inizio».

 

DANILO TONINELLI

Per Toninelli la tragedia di Genova «poteva e doveva essere evitata» perché il crollo del viadotto «non è dovuto a una tragica casualità». Auspicando un «grande sforzo di unità di tutte le forze politiche», il ministro ha ripercorso l' iter delle privatizzazioni selvagge: il «peccato originale».

 

i meme sui benetton e il crollo del ponte di genova

«Tutte le Convenzioni uniche sottoscritte nel periodo 2007-2008 - ha detto - sono state approvate per legge sotto i governi di centrosinistra e centrodestra. Questa procedura ha di fatto escluso la valutazione da parte degli uffici amministrativi di Anas, Ministero dei Trasporti e Ministero dell' Economia. Quindi sullo stato attuale delle Convenzioni, essendo state escluse le amministrazioni, la responsabilità è unicamente politica».

 

gilberto benetton

Il ministro ha poi sottolineato che «nel 2016 i signori delle autostrade hanno fatturato quasi 7 miliardi. Di essi, 5,7 derivavano dai pedaggi autostradali e allo Stato sono tornati appena 841 milioni. Nel frattempo, dati del mio ministero, gli investimenti sono calati del 20% rispetto al 2015 e per la manutenzione si sono spesi appena 646 milioni, il 7% in meno rispetto all' anno prima. Esistono altri modelli in Europa, che a nostro avviso funzionano molto meglio del nostro».

 

d'alema

Sul tema delle concessioni autostradali «ci portiamo dietro - ha sottolineato Toninelli - sei tipi di convenzione, sei sistemi tariffari con due gruppi che fanno la parte del leone».

 

Atlantia, che attraverso Autostrade per l' Italia gestisce 3.020 chilometri e controlla sostanzialmente la metà della rete a pedaggio e il gruppo Gavio che ne controlla il 20%. «Stiamo parlando di una montagna di extraprofitti - ha precisato il ministro - che rimangono ai privati e non tornano a beneficio dei cittadini».

 

Accuse anche per ciò che riguarda i pedaggi: «Il capitale investito dalla maggior parte delle concessionarie era già stato ampiamente ammortizzato e remunerato, tra la metà e la fine degli anni '90.

 

il crollo del ponte morandi a genova

Pertanto, le tariffe avrebbero quantomeno potuto essere drasticamente ridotte».

Toninelli ha annunciato che «il governo farà di tutto per rivedere integralmente il sistema delle concessioni, valutando di volta in volta se l' interesse pubblico sia meglio tutelato da forme di nazionalizzazione oppure dalla rinegoziazione dei contratti in essere in modo che siano meno sbilanciati a favore dei concessionari».

il crollo del ponte morandi a genova

 

Intanto Autostrade per l' Italia ha pubblicato ieri sul suo portale il testo, secretato, dei contratti di concessione che assicurano alla società dei Benetton un rendimento del 10%.

 

 

2 – D’ALEMA: TUTTO INIZIATO CON IL MIO GOVERNO? SOLO PROPAGANDA

Dal “Corriere della Sera”

 

QUEL CHE RESTA DEL PONTE MORANDI VISTO DAL QUARTIERE DEL CAMPASSO A GENOVA

«È solo propaganda. È scritto nei libri di storia che questa privatizzazione prese avvio, con una gara, nel '99. Il controllo di Autostrade salì al 60% in seguito, con il governo Berlusconi. Poi, nel 2008, arrivò l' adeguamento automatico delle tariffe che fu votato anche da Salvini. Ma questo Toninelli non può dirlo...».

d'alema

 

Così l' ex premier Massimo D' Alema risponde la ministro delle Infrastrutture che ha parlato di «grande banchetto» sulle autostrade «iniziato nel '99 con il governo D' Alema».

 

TONINELLI AL MARE DURANTE L'EMERGENZA A GENOVA

 

 

 

 

toninelli ai funerali per le vittime del crollo del ponte a genova

 

Crollo del ponte di Genovacampagna pubblicitaria benetton Crollo del ponte di Genovail crollo del ponte di genova i lavori di soccorsi Benetton fiumicinoil crollo del ponte di genova i lavori di soccorsiil crollo del ponte di genova i lavori di soccorsi funerali per le vittime del crollo del ponte a genova 7fratelli benetton pietro lunardi, gian maria gros pietro, silvio berlusconi, gilberto benetton e vito gamberalefratelli benetton i meme sui benetton e il crollo del ponte di genova

 

Ultimi Dagoreport

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - LA CAPITALE DEGLI AFFARI A MISURA DUOMO, A CUI IL GOVERNO MELONI HA LANCIATO L’ANATEMA “BASTA CON I BANCHIERI DEL PD”, È IN TREPIDA ATTESA DI COSA DELIBERERÀ UNICREDIT DOMENICA PROSSIMA, A MERCATI CHIUSI - SI RINCORRONO VOCI SULLA POSSIBILITÀ CHE ANDREA ORCEL ANNUNCI L’ADDIO NON SOLO ALL’OPS SU BPM MA ANCHE ALLA SCALATA DI COMMERZBANK, PER PUNTARE TUTTA LA POTENZA DI FUOCO DI UNICREDIT LANCIANDO UN’OPS SU GENERALI - DOPO LE GOLDEN MANGANELLATE PRESE SU BPM, ORCEL AVRÀ DI CERTO COMPRESO CHE SENZA IL SEMAFORO VERDE DI PALAZZO CHIGI UN’OPERAZIONE DI TALE PORTATA NON VA DA NESSUNA PARTE, E UN’ALLEANZA CON I FILO-GOVERNATIVI ALL’INTERNO DI GENERALI COME MILLERI (10%) E CALTAGIRONE (7%) È A DIR POCO FONDAMENTALE PER AVVOLGERLA DI “ITALIANITÀ” - CHISSÀ CHE COSA ARCHITETTERÀ IL CEO DI BANCA INTESA-SANPAOLO, CARLO MESSINA, QUANDO DOMENICA IL SUO COMPETITOR ORCEL ANNUNCERÀ IL SUO RISIKO DI RIVINCITA…

parolin prevost

PAROLIN È ENTRATO PAPA ED È USCITO CARDINALE - IN MOLTI SI SONO SBILANCIATI DANDO PER CERTO CHE IL SEGRETARIO DI STATO DI BERGOGLIO SAREBBE STATO ELETTO AL POSTO DI PAPA FRANCESCO – GLI “AUGURI DOPPI” DI GIOVANNI BATTISTA RE, IL TITOLO FLASH DEL “SOLE 24 ORE” (“PAROLIN IN ARRIVO”) E LE ANALISI PREDITTIVE DI ALCUNI SITI - PERCHÉ I CARDINALI HANNO IMPALLINATO PAROLIN? UN SUO EVENTUALE PAPATO NON SAREBBE STATO TROPPO IN CONTINUITÀ CON BERGOGLIO, VISTO IL PROFILO PIU' MODERATO - HA PESATO IL SUO “SBILANCIAMENTO” VERSO LA CINA? È STATO IL FAUTORE DELL’ACCORDO CON PECHINO SUI VESCOVI...

matteo renzi sergio mattarella elly schlein maurizio landini

DAGOREPORT – IL REFERENDUM ANTI JOBS-ACT PROMOSSO DALLA CGIL DI LANDINI, OLTRE A NON ENTUSIASMARE MATTARELLA, STA SPACCANDO IL PD DI ELLY SCHLEIN - NEL CASO CHE UNA DECINA DI MILIONI DI ITALIANI SI ESPRIMESSERO A FAVORE DELL’ABOLIZIONE DEL JOBS-ACT, PUR NON RIUSCENDO A RAGGIUNGERE IL QUORUM, LANDINI ASSUMEREBBE INEVITABILMENTE UN'INVESTITURA POLITICA DA LEADER DELL'OPPOSIZIONE ANTI-MELONI, EMARGINANDO SIA SCHLEIN CHE CONTE - E COME POTRANNO I RIFORMISTI DEM, I RENZIANI E AZIONE DI CALENDA VALUTARE ANCORA UN PATTO ELETTORALE CON UN PD "LANDINIZZATO", ALLEATO DEL POPULISMO 5STELLE DI CONTE E DE SINISTRISMO AVS DI BONELLI E FRATOIANNI? - A MILANO LA SCISSIONE DEL PD È GIÀ REALTÀ: I RIFORMISTI DEM HANNO APERTO UN CIRCOLO IN CITTÀ INSIEME A ITALIA VIVA E AZIONE. MA BONACCINI DIFENDE ELLY SCHLEIN

sergio mattarella giorgia meloni

DAGOREPORT - L'ARDUO COMPITO DI MATTARELLA: FARE DA ARBITRO ALLA POLITICA ITALIANA IN ASSENZA DI UN’OPPOSIZIONE - IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA NON VUOLE SOSTITUIRSI A QUEGLI SCAPPATI DI CASA DI SCHLEIN E CONTE, NÉ INTENDE SCONTRARSI CON GIORGIA MELONI. ANZI, IL SUO OBIETTIVO È TENERE IL GOVERNO ITALIANO DALLA PARTE GIUSTA DELLA STORIA: SALDO IN EUROPA E CONTRO LE AUTOCRAZIE – IL PIANO DI SERGIONE PER SPINGERE LA PREMIER VERSO UNA DESTRA POPOLARE E LIBERALE, AGGANCIATA UN'EUROPA GUIDATA DA FRANCIA, GERMANIA E POLONIA E LONTANA DAL TRUMPISMO - LE APERTURE DI ''IO SONO GIORGIA" SUL 25 APRILE E AFD. MA IL SUO PERCORSO VERSO IL CENTRO E' TURBATO DALLL'ESTREMISMO DI SALVINI E DALLO ZOCCOLO DURO DI FDI GUIDATO DA FAZZOLARI...

francesco micheli

DAGOREPORT - IN UNA MILANO ASSEDIATA DAI BARBARI DI ROMA, SI CELEBRA LA FAVOLOSA CAPITALE DEGLI AFFARI CHE FU: IL CAPITALISMO CON IL CUORE A SINISTRA E IL PORTAFOGLIO GONFIO A DESTRA - A 87 ANNI, FRANCESCO MICHELI APRE, SIA PURE CON MANO VELLUTATA E SENZA LASCIARE IMPRONTE VISTOSE, IL CASSETTO DEI RICORDI: “IL CAPITALISTA RILUTTANTE” È IL DIARIO DI BORDO DELL’EX BUCANIERE DELLA FINANZA CHE, SALITO SULL’ALBERO PIÙ ALTO DEL VASCELLO, HA OSSERVATO I FONDALI OSCURI INCONTRATI NEL MARE MAGNUM INSIDIOSO DELL’ECONOMIA, SOMMERSA E SPESSO AFFONDATA - “IO E LEI APPARTENIAMO A ZOO DIVERSI”, FU IL VATICINIO DI CUCCIA – LUI, UNICO TESTIMOME A RACCOGLIERE LO SFOGO DI EUGENIO CEFIS SU QUEL “MATTO” DI CUCCIA CHE NEL GIORNO DELLE SUE CLAMOROSE DIMISSIONI DA MONTEDISON L’AVEVA ACCOLTO CON UN BEFFARDO: “DOTTORE, PENSAVO VOLESSE FARE UN COLPO DI STATO…”