1. PERCHE’ UN PONTEFICE CHE HA APPENA DICHIARATO DI VOLERE SCOMPARIRE DAL MONDO, SI ACCOMIATA METTENDO MANO IN QUELLA GRANDE LAVANDERIA DI DENARO SPORCO, DI PROVENIENZA DUBBIA O ADDIRITTURA CRIMINALE, CHE HA AVUTO UN RUOLO IN BUONA PARTE DELLE PIÙ OSCURE VICENDE ITALIANE DEL DOPOGUERRA, CHE E’ LO IOR? 2. È VERO CHE IL PAPA AVREBBE VOLUTO DIMETTERSI IMMEDIATAMENTE IL 10 FEBBRAIO E CHE È STATO CONVINTO A RIMANERE FINO AL 28 PER EVITARE ALLA CHIESA UNO STRAPPO TROPPO FORTE? CHI LO HA CONVINTO? BORGO PIO: IL BELLO DEVE ANCORA VENIRE 3. PESANTISSIMO COMMENTO DEL QUOTIDIANO DI BERLINO “DIE TAGESZEITUNG”: “È UN BENE CHE BENEDETTO XVI SE NE VADA, PERCHÉ NON FUNZIONA NIENTE, NÉ IN VATICANO NÉ NEL RESTO DEL MONDO CATTOLICO. IL RAPPRESENTANTE DI DIO IN TERRA HA MOSTRATO POCO INTERESSE SIA PER I NUMEROSI CRIMINI SESSUALI COMMESSI ALL'INTERNO DELLA CHIESA SIA PER LA POSSIBILITÀ DI CONTRAPPORSI ALL'ORGANIZZAZIONE FASCISTOIDE OPUS DEI"

1. IL SACRO PALAZZO SOTTO SHOCK TRA NOMINE ED ESERCIZI SPIRITUALI
Giulio Anselmi per La Repubblica

«Le nomine fatte al momento dell'addio lasciano sempre una gran brutta impressione», commenta un monsignore ancor giovane, ricordando che alcune delle decisioni prese da papa Wojtyla morente, tra cui la scelta di un arcivescovo francese, sono ancora accompagnate dai sospetti e dai mormorii sull'attivismo del segretario Stanislao. Ma va detto che il sacerdote, pur in curia da tempo, è milanese, vicino a Comunione e liberazione, e non ha simpatie per il "clan dei genovesi", come molti indicano cardinali, religiosi e laici calati dal capoluogo ligure al seguito dell'ex arcivescovo Tarcisio Bertone, divenuto segretario di Stato.

(Tra loro non c'è Bagnasco, genovese vero, primate di Liguria e presidente della Cei, su tutt'altre posizioni, malgrado il suo ultimo libro sia stato da poco presentato - in pompa magna - all'auditorium di via della Conciliazione anche per evidenziare i buoni rapporti tra le due eminenze più eminenti della Chiesa italiana).

Resta il fatto che mentre ancora il mondo era sotto choc per l'annuncio del ritiro papale, e teologi, storici e canonisti si accapigliavano per valutare appieno la portata ecclesiologica della scelta del successore di Pietro, la prima cosa a cui nei sacri palazzi si è messa mano è stata lo Ior: l'Istituto per le opere di religione, nato nel 1946, quando la Santa Sede era letteralmente sul lastrico per l'aiuto dato a moltissime vittime del conflitto, e presto divenuto una grande lavanderia di denaro sporco, di provenienza dubbia o addirittura criminale, che ha avuto un ruolo in buona parte delle più oscure vicende italiane del dopoguerra. È un istituto che da tempo la Chiesa cerca di riformare (molto ha fatto per esempio il cardinale Nicora) e dove hanno gran peso realtà potentissime, come l'Ordine di Malta e gli americani Cavalieri di Colombo.

La decisione, per i tempi e i modi, suscita meraviglia. Prima di tutto perché è un atto del Papa uscente (viene resa esecutiva con suo decreto): e colpisce che un pontefice che ha appena dichiarato di volere scomparire dal mondo si accomiati con un tale sgarbo al suo successore, mettendolo di fronte al fatto compiuto.

Poi perché la commissione cardinalizia di sorveglianza, cui spetta nominare i consiglieri di sovrintendenza tra i quali emergerà il presidente, aveva atteso quasi nove mesi per fare una mossa che all'improvviso è apparsa improcrastinabile: trovare un successore a Ettore Gotti Tedeschi dopo la sua brusca cacciata.

Ma risolvere il problema stava molto a cuore a Bertone, che martedì scorso ne aveva parlato durante il consueto ricevimento del 12 febbraio all'ambasciata d'Italia presso la Santa Sede, aggiungendo, tra la sorpresa dei presenti, che lo Ior non aveva nulla a che fare con l'ultimo scandalo bancario, quello del Monte dei Paschi. E ieri, dopo un estremo altolà che qualcuno ha attribuito al decano del Sacro Collegio Sodano, il banchiere tedesco Von Freyberg si è insediato.

Di fronte alla prima mossa compiuta durante la sede pre-vacante è opportuna qualche riflessione, che parte dall'inquietudine manifestata da molti, all'interno della Chiesa, per l'eccezionalità della situazione che si è creata. Si moltiplicano voci e interrogativi: è vero che il Papa avrebbe voluto dimettersi immediatamente il 10 febbraio e che è stato convinto a rimanere fino al 28 per evitare alla Chiesa uno strappo troppo forte? Chi lo ha convinto? E come viene impiegato questo lasso di tempo in cui un pontefice uscente, e col pensiero rivolto a un eremo in stile benedettino, conserva formalmente il potere assoluto e mancano quindi le garanzie che regolano la sede vacante? La voce popolare dei borghi dice che il bello deve ancora venire. Indiscrezioni più concrete parlano di prossimi interventi su alcune partite critiche, a partire dall'Idi, gli ospedali di ispirazione cristiana in difficoltà. Stanno per cominciare gli esercizi spirituali, il Vaticano si ferma in preghiera.

2. UNA BUONA NOTIZIA - SAREBBE UN BENE SE BENEDETTO XVI FOSSE L'ULTIMO PAPA DELLA SUA SPECIE E DOPO DI LUI LA CHIESA VOLTASSE PAGINA
Articolo del "Die Tageszeitung" pubblicato da "Internazionale"

È un bene che Benedetto XVI se ne vada, perché non funziona niente, né in Vaticano né nel resto del mondo cattolico. Nei suoi quasi otto anni di pontificato, il papa è riuscito perfino a superare i timori che si nutrivano nei suoi confronti. Il rappresentante di Dio in terra, scelto dagli esseri umani, ha mostrato poco interesse sia per i numerosi crimini sessuali commessi all'interno della sua istituzione sia per la possibilità di contrapporsi all'organizzazione fascistoide Opus dei.

Che si tratti di donne, di omosessuali, di aids, di stupro o di diritti umani, è praticamente impossibile esprimersi in modo più reazionario di questo papa. Anche la visita del capo della chiesa cattolica nella patria di Lutero ha cementato la divisione tra le, chiese e non ha prodotto nessun avvicinamento tra le due grandi fedi cristiane.

Quindi è un bene che Benedetto XVI si sia dimesso. Ma è evidente che la chiesa cattolica è un luogo che soddisfa le esigenze esoteriche di molte persone, un luogo in cui chi considera la difesa della creazione divina anche un'istanza spirituale può trovare una casa i cui valori sono sanciti dalle sacre scritture.

Ma ci sono fedeli per i quaIi la visione cattolica della comunanza sociale o di un rapporto critico con le guerre è più di una degna tradizione. Molte persone non si limitano a predicare il senso di comunità, ma s'impegnano in modo concreto e reale per una convivenza cristiana.

Come s'inserisce un papa simile in questo quadro? L'autorità assoluta, il potere indiscutibile e infallibile funzionerebbero anche se il papa non fosse bianco? Finora la chiesa ha esitato a nominare un pontefice nero forse perché teme una possibile presa di distanza dalla pretesa di dominio totalitario sancita dalla Bibbia.

E Cosa dice questo sui festeggiamenti nazionalistici che ci sono stati in Germania per l'elezione di un papa tedesco? Che Cosa attribuisce questa autorità al pontefice? Per quale motivo il papa ha più potere e ragione di tutti gli altri e perché questa visione di sé totalitaria e maschile non è stata ancora rifiutata dal resto del mondo, il mondo in cui viviamo?

Sarebbe bello se Benedetto XVI fosse l'ultimo papa della sua specie e se presto sui libri di storia si potesse scrivere: "Le dimissioni di questo papa diedero inizio a una nuova era. La chiesa cattolica aveva capito che così non poteva più andare avanti".

 

 

GIULIO ANSELMIPAPA BENEDETTO XVI E TARCISIO BERTONE BERTONE - PAPAOPUS DEIBagnasco e Bertone CARDINALE NICORA jpegSEDE DELLO IOR - ISTITUTO OPERE DI RELIGIONEIOR istituto per le opere di religioneERNEST VON FREYBERG devilwearspradaxg papa twitter canizares

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