trump huawei

PERCHÉ TRUMP FA LA GUERRA A HUAWEI? – IN UNA LOGICA SOLO COMMERCIALE LA RICHIESTA DI BANDIRE LA COMPAGNIA CINESE SAREBBE DA RESPINGERE AL MITTENTE. HUAWEI VENDE IN ITALIA TELEFONI E ROUTER A MIGLIAIA DI AZIENDE (COMPRESA TIM) – MA LA VERA QUESTIONE È UN’ALTRA E RIGUARDA I RAPPORTI DI FORZA ECONOMICI E LE POLITICHE COMMERCIALI IN VISTA DELLA RIVOLUZIONE DEL 5G – E POI IL COLOSSO CINESE È L’UNICO A ESSERSI RIFIUTATO DI DARE LE CHIAVI DI DECRIPTAZIONE A WASHINGTON

1 – SE WASHINGTON INVITA GLI ALLEATI A NON USARE HUAWEI E ZTE

Massimo Gaggi per il “Corriere della Sera”

 

DONALD TRUMP XI JINPING

La guerra commerciale di Donald Trump contro la Cina, venti di guerra fredda tecnologica

tra le due superpotenze, ma anche questioni relative alla sicurezza nazionale degli

Stati Uniti e dei suoi alleati, Italia in prima fila: nell’offensiva lanciata dal

governo di Washington contro Huawei e Zte, i due maggiori produttori cinesi di cellulari e sistemi telecom, si intrecciano tutti e tre questi fattori.

 

HUAWEI P20 PRO

Scelte difficili per le autorità e le imprese europee e giapponesi che, come rivelato dal Wall Street Journal, sono state appena contattate da emissari Usa: una campagna senza precedenti di moniti accompagnati da offerte di aiuto tecnologico. Chiudere le porte alla Cina, affidandosi a produttori e sistemisti europei (Ericsson e Nokia) e americani (come Cisco)?

 

In una logica solo commerciale —o, se preferite, trumpiana, da Italy First—la richiesta

sarebbe da respingere al mittente (Trump, appunto): Huawei, principale bersaglio dell’offensiva Usa, vende in Italia telefonini, centraline, router e altri apparati a

migliaia di aziende e a tutti i gestori tlc, a partire da Tim.

 

zte huawei

C’è tecnologia Huawei in tutti i 16 mila uffici postali italiani. I prodotti cinesi sono affidabili, costano meno e l’azienda è disponibile ad adattarli alle esigenze dei grandi clienti. Ci sono, però, almeno altri due fattori dei quali si deve tener conto: il primo riguarda il riallineamento delle politiche commerciali e i rapporti di forza economica tra le varie aree del mondo.

 

Trump è duro con gli avversari e anche con gli alleati, ma è vero che per molti anni, ansiosa di recuperare il gap con Usa ed Europa, la Cina ha esagerato copiando tecnologie occidentali e rivendendole a prezzi ridotti. Il passaggio dall’accondiscendenza di Bush e Obama alla «tolleranza zero» di Trump è brutale, ma dietro c’è un problema reale che non riguarda solo la minaccia alla leadership economica Usa, ma anche i rischi per l’Europa. Oltre all’economia e alla politica, poi, un grosso peso ce l’ha la sicurezza: nel mondo digitale tutto ciò che è gestito elettronicamente è esposto a spionaggio e sabotaggi informatici. Che possono partire dall’interno del sistema se qualche sua componente viene da industrie di un Paese avversario.

 

xi jinping

Huawei afferma di non aver mai spiato né sabotato. È credibile, ma è sotto l’influenza del governo di Pechino: le cose possono cambiare. E stiamo entrando nel mondo 5G: le reti di quinta generazione, ancora più integrate e vulnerabili che governeranno tutto, dai

letti degli ospedali alle auto senza pilota. Ossessioni di Trump? Non proprio: gli Usa hanno smesso di comprare tlc cinesi dal 2012, quando la minaccia per la sicurezza nazionale venne denunciata dall’amministrazione Obama.

 

2 – PERCHÉ GLI STATI UNITI BOMBARDANO HUAWEI? FATTI E RUMORS

Michele Arnese per www.startmag.it

 

donald trump xi jinping mar a lago

Perché il governo degli Stati Uniti ha messo in atto un boicottaggio ai danni di Huawei? La compagnia cinese di tlc è sospettata di essere gli occhi e soprattutto le orecchie attraverso cui il governo di Pechino spia il mondo.

 

Huawei e Zte in America hanno già incassato il pollice verso di Cia, Fbi e Nsa. Le loro apparecchiature sono vietate alle agenzie governative e ai contractor. Huawei oltreoceano fatica anche a commercializzare i suoi smartphone, che non può vendere attraverso le compagnie telefoniche. La compagnia di Shenzhen, inoltre, è stata esclusa dallo sviluppo del 5G in Australia.

 

donald trump

La Casa Bianca ha avviato una “campagna straordinaria di sensibilizzazione” nei confronti dei Paesi alleati, Italia compresa, per convincerli a non usare le apparecchiature di rete del marchio cinese.

 

L’amministrazione americana, secondo indiscrezioni, ha organizzato briefing con esponenti governativi e del settore delle telecomunicazioni di numerosi Paesi – tra i quali Italia, Germania e Giappone – e lanciato una campagna di pressione perché mettano di fatto al bando le tecnologie del gruppo asiatico, soprattutto di nuova generazione. Denunciando legami dell’azienda con le autorità di Pechino, Washington accusa i prodotti Huawei di creare rischi di cybersecurity, sia sul fronte militare che industriale.

huawei

 

A svelare le mosse dell’America, che con la Cina ha ingaggiato una durissima guerra commerciale a colpi di dazi, è stato un articolo del Wall Street Journal.

 

Stando alla ricostruzione del Wall Street Journal, i funzionari americani avrebbero informato, in merito a presunti rischi sulla cyber-sicurezza, le loro controparti governative e i dirigenti delle telco in Paesi amici tra cui Germania, Italia e Giappone, dove le apparecchiature Huawei – che nel settore è leader con circa un quinto del mercato globale – sono già ampiamente utilizzate. Gli Usa – ha scritto il quotidiano americano – starebbero valutando di aumentare gli aiuti finanziari per lo sviluppo delle tlc nei Paesi che evitano i prodotti cinesi.

 

huawei

Huawei, il secondo produttore mondiale di smartphone alle spalle di Samsung, ha smentito i sospetti americani filtrati sulla stampa e invitato i Paesi sotto pressione e resistere. Un portavoce ha fatto sapere al Sole 24 Ore che “prodotti e soluzioni Huawei sono ampiamente utilizzati in più di 170 Paesi, servendo 46 dei primi 50 operatori mondiali, aziende Fortune 500 e centinaia di milioni di consumatori”.

Donald Trump

 

Il momento è critico perché nel mondo sono in fase di sviluppo le reti di quinta generazione 5G, che entreranno in funzione dal 2019. Tali reti rendono possibile il cosiddetto “internet delle cose”: dagli oggetti d’uso domestico alle auto, fino alle fabbriche e agli impianti, tutto sarà connesso e quindi vulnerabile ad attacchi hacker. Tra le preoccupazioni del governo Usa ci sarebbe poi l’uso di prodotti cinesi di tlc nei Paesi che ospitano basi militari americane. La maggior parte delle comunicazioni in molte basi, infatti, viaggia attraverso reti commerciali.

 

Huawei Richard Yu

Ma perché la Casa Bianca ha messo l’altolà al colosso cinese? Secondo le indiscrezioni che rimbalzano in ambienti dell’Intelligence e che arrivano da Pechino, Huawei sarebbe l’unica società che si sarebbe rifiutata di dare le chiavi di decriptazione al sistema Nsa: “Come dire che gli Stati Uniti non riescono a controllare in alcun modo i telefoni e i sistemi di Huawei”, dice un diplomatico al corrente del dossier. E’ così? Cercheremo di capirlo meglio.

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