rottamazione cartelle esattoriali

PESSIME NOTIZIE PER GIORGETTI: LA ROTTAMAZIONE DELLE CARTELLE ESATTORIALI È UN FLOP – NEL 2023 IL GOVERNO PUNTAVA A INCASSARE 12,4 MILIARDI DI EURO DALLA SANATORIA SULLE SANZIONI PER I DEBITI COL FISCO. MA FINORA, SCADUTE LE PRIME 4 RATE, SONO ENTRATI NELLE CASSE DELLO STATO APPENA 3,2 MILIARDI – UN TERZO DEI TRE MILIONI DI CONTRIBUENTI CHE AVEVANO ADERITO ALLA ROTTAMAZIONE QUATER NON HA PIÙ VERSATO IL DOVUTO, PER SCELTA O PER NECESSITÀ – L'IPOTESI DI UNA NUOVA SANATORIA IN VISTA DELLA LEGGE DI STABILITÀ…

Estratto dell’articolo di Paolo Baroni per “La Stampa”

 

ROTTAMAZIONE CARTELLE ESATTORIALI

La storia anche recente ci insegna che quando un governo deve fare cassa non si fa scrupoli a raschiare il fondo del barile varando un condono, o se vogliamo – più elegantemente, negli ultimi anni - una rottamazione, o una «definizione agevolata» come la chiamano all'Agenzia delle entrate. Peccato che puntualmente gli obiettivi vengano miseramente mancati, come in occasione della quarta rottamazione tutt'ora in corso.

 

Nel 2023 il governo puntava infatti ad incassare circa 12,4 miliardi di euro; finora, scadute le prime 4 rate, secondo le stime ne sono entrati appena 3,2 per effetto della differimento al 2024 previsto dal Milleprorghe contro i 5,3 stimati ed i 6,4 indicati dalla Corte dei Conti nella sua ultima Relazione sul rendiconto generale dello Stato.

 

rottamazione cartelle esattoriali - la stampa

Questo perché un 30% circa dei contribuenti che avevano aderito alla nuova sanatoria, per scelta o per necessità, non hanno più versato il dovuto ben sapendo che in questo modo il Fisco avrebbe poi richiesto il pagamento della somma iniziale in un'unica soluzione. In pratica su una platea iniziale stimata in circa 3 milioni di contribuenti, un milione di soggetti ha pagato la prima rata e poi si è fermato.

 

Con la scusa di evitare la sovrapposizione con altre scadenze fiscali, la scorsa settimana il governo ha deciso di posticipare dal 30 luglio al 15 settembre il versamento della quinta rata nella speranza che i contribuenti, avendo più tempo davanti, possano tener fede ai loro impegni anziché aumentare la schiera di chi rinuncia alla sanatoria.

 

GIANCARLO GIORGETTI - GIORGIA MELONI

I precedenti, però, non fanno ben sperare. Dalle prime tre rottamazioni e dal «Saldo e stralcio» messe in campo tra il 2016 ed il 2018 il Fisco si aspettava di incamerare circa 53,4 miliardi, in realtà in cassa ne sono entrati poco più di 20. Un buco pari a 33 miliardi che salgono a più di 35 tenendo conto del nuovo flop della rottamazione quater.

 

La prima rottamazione, varata nel 2016 dal governo Renzi, puntava a riscuotere ben 19,7 miliardi di euro ma in cassa ne ha portati meno della metà, appena 9,27 ha certificato la Corte dei Conti.

 

CARTELLE ESATTORIALI

Nel 2017 è toccato poi al governo Gentiloni fare il «bis» con l'obiettivo questa volta di incamerare circa 9,33 miliardi, mentre in realtà nelle casse dello Stato ne sono arrivati appena 2,27. […]

 

Col governo Conte I nel 2018 è arrivata poi la «Rottamazione ter» che ha esteso il periodo a cui applicare la sanatoria allargando poi progressivamente la possibilità di adesione anche a chi in precedenza non aveva completato il percorso di regolarizzazione sospendendo il pagamento delle rate previste.

 

GIORGIA MELONI GIANCARLO GIORGETTI

Anche in questo caso il risultato non è stato quello atteso: alla Rottamazione ter hanno infatti aderito 1,4 milioni di contribuenti che hanno versato nelle casse dello Stato 8,89 miliardi contro i 29,4 indicati come obiettivo rispetto ad un ammontare lordo di 49,6 miliardi. Infine, sempre nel 2018, c'è stato il «Saldo e stralcio» a produrre un'altra delusione nonostante consentisse un risparmio che in alcuni casi arrivava anche al 50% delle somme dovute al Fisco. A consuntivo questa misura ha consentito allo Stato di incamerare in tutto 769 milioni di euro contro una aspettativa di 1,43 miliardi.

 

rottamazione cartelle esattoriali - la stampa

A poco o nulla sono servite le successive proroghe e riaperture dei termini, tant'è che poi si è arrivati alla «Rottamazione quater» che riguarda i debiti con l'erario relativi al periodo tra il 2000 e giugno 2022. Già a fine marzo era stato introdotto un piano di recupero per consentire di rientrare in questa procedura chi non aveva versato le prime due rate.

 

Sul filo di lana è poi arrivato lo slittamento della quinta rata a metà settembre, ma vista la fame di risorse che ha il governo da più parti si dà per scontato che in vista del varo della nuova legge di Bilancio verrà introdotta una sanatoria nella sanatoria, facendo rientrare anche questa volta i contribuenti in arretrato coi pagamenti. Oltre a questo la previsione è che nella Rottamazione quater, una volta «pesato» l'effetto dei rinvio a metà settembre, vengano comprese anche le cartelle esattoriali relative al 2023 in modo da ampliare la platea degli interessati.

 

rottamazione cartelle esattoriali

È bene ricordare che la Rottamazione quater riguarda tutti i carichi affidati all'Agenzia delle entrate a partire dal 2000, incluse le cartelle non ancora notificate, interessati da provvedimenti di rateizzazione o sospensione, ma anche già oggetto di altri interventi di rottamazione o del Saldo e stralcio anche se decadute perché il pagamento non è stato effettuato, lo si è fatto in ritardo oppure in misura insufficiente.

 

Dalla sanatoria sono invece escluse il recupero degli aiuti di Stato, le sanzioni comminate dalla Corte dei Conti come pure multe, ammende e sanzioni pecuniarie dovute a provvedimenti e sentenze passate in giudicato.

 

PACCO A SORPRESA - VIGNETTA BY MACONDO

Ma non è tutto perché in previsione del piano di abbattimento del magazzino di tasse finora non riscosse (una montagna di soldi pari a 1.200 miliardi di euro), per l'anno prossimo non è da escludere una Rottamazione 5, con termini e modalità ancora tutte da definire, e che però rischia di perpetuare all'infinito la possibilità di non pagare le tasse, aderire poi ad una sanatoria azzerando le procedure di riscossione coattiva (pratica censurata anche di recente dalla Corte dei Conti), quindi di fermare i pagamenti […]

AGENZIA ENTRATE 3giorgia meloni giancarlo giorgetti

Ultimi Dagoreport

malago meloni abodi fazzolari carraro

DAGOREPORT - CHE LA CULTURA POLITICA DEI FRATELLINI D’ITALIA SIA RIMASTA AL SALTO NEL “CERCHIO DI FUOCO” DEL SABATO FASCISTA, È STATO LAMPANTE NELLA VICENDA DEL CONI - QUANDO, ALLA VIGILIA DELL’ELEZIONE DEL SUO CANDIDATO LUCIANO BUONFIGLIO ALLA PRESIDENZA DEL CONI, QUEL DEMOCRISTIANO IN MODALITÀ GIANNI LETTA DI GIOVANNINO MALAGÒ SI È FATTO INTERVISTARE DA “LA STAMPA” ANNUNCIANDO DI ESSERE UN “PATRIOTA” CHE “FA IL TIFO PER IL GOVERNO MELONI”, HA INVIATO AI MUSCOLARI CAMERATI DISDEGNOSI DELLE REGOLE DELLA POLITICA (DIALOGO, TRATTATIVA, COMPROMESSO) IL SEGUENTE MESSAGGIO: ORMAI È TARDI PER FAZZOLARI DI INCAZZARSI CON ABODI; DA TEMPO VI HO DETTO CHE AVETE SBAGLIATO CAVALLO QUANDO AVEVATE A DISPOSIZIONE UNO CHE È “PATRIOTA” E “TIFA MELONI”, CHE HA ALLE SPALLE IL SANTO PATRONO DEGLI INTRIGHI E COMBINE, ALIAS GIANNI LETTA, E DOPO DODICI ANNI ALLA GUIDA DEL CONI CONOSCE LA ROMANELLA POLITICA COME LA SUA FERRARI…(SALUTAME 'A SORETA!)

giorgia meloni matteo salvini difesa riarmo europeo

DAGOREPORT - SALVATE IL SOLDATO SALVINI! DA QUI ALLE REGIONALI D’AUTUNNO, SARANNO GIORNI DA INCUBO PER IL PIÙ TRUMPUTINIANO DEL BELPAESE - I DELIRI DEL “BIMBOMINKIA” (COPYRIGHT FAZZOLARI) SU UE, NATO, UCRAINA SONO UN OSTACOLO PER IL RIPOSIZIONAMENTO DELLA DUCETTA VERSO L'EURO-CENTRISMO VON DER LEYEN-MERZ, DESTINAZIONE PPE – AL VERTICE DELL’AJA, LA “GIORGIA DEI DUE MONDI” HA INIZIATO INTANTO A SPUTTANARLO AGLI OCCHI DI TRUMP: SALVINI È COSÌ TRUMPIANO CHE È CONTRARIO AL RIARMO E PROFONDAMENTE OSTILE AI DAZI... - MA SE DA AJA E BRUXELLES, SI SCENDE POI A ROMA, LA MUSICA CAMBIA. CON UNA LEGA SPACCATA TRA GOVERNATORI E VANNACCI, SALVINI E' UN'ANATRA ZOPPA. MA UN ANIMALE FERITO È UN ANIMALE PERICOLOSO, CAPACE DI GETTARE ALLE ORTICHE IL SUO GOVERNATORE ZAIA E TENERE STRETTO A SE' PER ALTRI DUE ANNI IL POTERE IN LOMBARDIA - IL BIG BANG TRA I DUELLANTI È RINVIATO ALL’ESITO DELLE REGIONALI (E CALENDA SI SCALDA PER SALIRE SUL CARRO DELLA FIAMMA...)

FARE SESSO A 40 GRADI (ALL’OMBRA): COSA SUCCEDE AL NOSTRO CUORE? - IL SALVA-VITA DEL PROF. COSIMO COMITO: “IN CONDIZIONI NORMALI E CON LA GIUSTA TEMPERATURA, UN RAPPORTO SESSUALE EQUIVALE A FARE 2-3 PIANI DI SCALE A PASSO SVELTO. LO STESSO RAPPORTO IN UN AMBIENTE CALDO-AFOSO, LO SFORZO EQUIVALE A FARE 4-5 PIANI DI SCALE A PASSO SVELTO. IN TAL CASO, GLI UOMINI CHE HANNO PIÙ DI 50 ANNI COME FANNO SCIENTIFICAMENTE AD ESCLUDERE LA POSSIBILITÀ DI AVERE UN INFARTO O UN ICTUS AL POSTO DELL’ORGASMO? (ATTENZIONE ALL’”AIUTINO”)…”

elly schlein giorgia meloni giuseppe conte matteo salvini elezioni

DAGOREPORT - COME FAR FUORI IL NEMICO PIÙ INTIMO E VIVERE FELICI? È LA DOMANDA CHE TORMENTA DA UN PEZZO GLI OTOLITI DI GIORGIA MELONI APPENA SI APPALESA LA SILHOUETTE SOVRAPPESO DI MATTEO SALVINI - RIPOSTO IN CANTINA IL PREMIERATO, BRUCIATO IL VOTO ANTICIPATO, CHE FARE? ALLE MENINGI DEI FAZZOLARI E DEI LA RUSSA È SPUNTATA LA RIFORMA ELETTORALE CHE NON SOLO PENALIZZEREBBE LA LEGA A FAVORE DI FRATELLI D'ITALIA MA TOGLIEREBBE DI MEZZO LE CHANCE DI VITTORIA DI UN’OPPOSIZIONE MIRACOLATA IN “CAMPO LARGO” - E QUI ARRIVA IL BELLO: COME FAR INGOIARE A PD-ELLY IL ROSPO DI UNA LEGGE ELETTORALE CHE LI PENALIZZA? C'EST FACILE! SE QUEEN GIORGIA VUOLE ASFALTARE SALVINI, ANCHE LA DUCETTA DEL NAZARENO SOGNA DI TOGLIERSI TRA I PIEDI QUELLA QUOTIDIANA ROTTURA DI COJONI DI GIUSEPPE CONTE…

riarmo armi pedro sanchez elly schlein giorgia meloni giuseppe conte donald trump

DAGOREPORT - AVVISO AI NAVIGANTI! DUE SVALVOLATI SI AGGIRANO PER L’EUROPA: PEDRO SANCHEZ E ELLY SCHLEIN – CON LA NATO MORENTE (TRUMP SOSTIENE CHE L'ARTICOLO 5, CARDINE DELL'ALLEANZA, SI DEBBA "INTERPRETARE"), I DUE SINISTRATI DEL PSE, CHE INSIEME AL PPE SOSTENGONO LA MAGGIORANZA URSULA, MINACCIANO DI STACCARE LA SPINA DICENDO "NO" AL RIARMO UE: UN "NO" CHE SAREBBE UN REGALONE ALLA GIORGIA DEI DUE MONDI CHE NON VEDE L'ORA DI DIVENTARE LA STAMPELLA DEL PPE (DOVE E' ATTESA A BRACCIA APERTE: AL VERTICE DELL'AJA HA SEDOTTO A COLPI DI SMORFIE TRUMP SUI DAZI AL 10% ALL'UE) - LA MOLLA DI TANTO TAFAZZISMO GEOPOLITICO DI ''FALCE & MART-TELLY'' È IDEOLOGICA, TROVANDOSI STRETTA TRA L'INCUDINE DEI RIFORMISTI PD E IL MARTELLO A CINQUESTELLE DI CONTE, CHE L'HA SCAVALCATA A SINISTRA A SUON DI MANIFESTAZIONI, SLOGAN E PROCLAMI "ARCOBALENO", SORPASSANDO PERFINO AVS - E TRA I DUE LITIGANTI, LA DUCETTA SE LA GODE... 

elly e alessandro onorato, goffredo bettini e dario franceschini, matteo renzi , ernesto maria ruffini schlein giuseppe conte

DAGOREPORT - ‘’AAA CERCASI UN CENTRO DI GRAVITÀ PERMANENTE’’. IN VISTA DELLE ELEZIONI 2027, ANCHE LA DUCETTA DEL NAZARENO, ELLY SCHLEIN, HA CAPITO CHE NON BASTA UN’ALLEANZA CON CONTE E FRATOIANNI PER RIMANDARE NELLE GROTTE DI COLLE OPPIO IL GOVERNO MELONI. PER SPERARE DI VINCERE, OCCORRE DAR VITA A UN NUOVO ULIVO PRODIANO CAPACE DI FEDERARE LE VARIE ANIME DEI CENTROSINISTRATI, AL PARI DELLA DESTRA DOVE SI SFANCULANO DA MANE A SERA MA ALLA FINE IL COLLANTE DEL POTERE È PIÙ FORTE DELLA LORO EGOLATRIA – IL PRIMO A METTERSI IN MOTO È STATO MATTEO RENZI CHE, DA ABILISSIMO MANOVRATORE QUAL È, SI È TRASFORMATO IN UN ARIETE MEDIATICO DELL’OPPOSIZIONE – ALLA DISPERATA RICERCA DEL CENTRO PERDUTO, DOPO SALA E RUFFINI, OGGI SCENDE IN CAMPO ALESSANDRO ONORATO, ASSESSORE AL TURISMO DEL CAMPIDOGLIO, CHE MIRA A FEDERARE UNA RETE RIFORMISTA FORMATA DALLE PRINCIPALI REALTÀ CIVICHE DI CENTROSINISTRA PRESENTI IN ITALIA PER TOGLIERE L'ESKIMO A "FALCE E MART-ELLY''...