LA BATTAGLIA DEI SEMI – “ANCHE GLI SCIENZIATI SONO DIVISI SUGLI OGM, ECCO PERCHÈ ALL’ITALIA CONVIENE DIRE NO” – CARLIN PETRINI IN DIFESA DELLA SOVRANITÀ ALIMENTARE

Carlo Petrini per “la Repubblica”

 

Da mesi seguo i copiosi interventi che si susseguono sulla stampa italiana a proposito di organismi geneticamente modificati, devo ammettere che qualcosa non mi è chiaro.

carlo petrinicarlo petrini

La prima perplessità nasce quando chi si dichiara a favore degli Ogm destinati all’alimentazione umana sembra ritenersi, per ciò stesso, autorizzato a concedere patenti di scientificità o di emotività. La scientificità va a chi concorda con le sue opinioni, tutti gli altri sono vittime dell’emotività.

 

Questo non riguarda solo le persone, ma anche le pubblicazioni: gli studi a supporto delle tesi pro-Ogm vengono citati come scientificamente validi; quelli che indagano su problemi — a livello ecologico, economico o giuridico — legati a quelle coltivazioni e al consumo di quei prodotti invece non esistono, non sono affidabili, oppure non sono, indovinate?, scientifici.

Carlo Petrini Carlo Petrini

 

Del resto tutti sanno o dovrebbero sapere, che il mondo scientifico è tutt’altro che concorde su questo argomento. Ma tant’è in questo momento chi si presenta tenendo alta la bandiera della scientificità pro-Ogm suscita più attenzione di chi con curricula altrettanto rispettabili, posizioni accademiche indiscusse e valanghe di pubblicazioni all’attivo, ritiene che quei prodotti non siano una scelta opportuna per la nostra agricoltura, per la nostra economia e — nel senso più complesso e completo — per la salute dei nostri ecosistemi.

 

vandana  shivavandana shiva

Quello che mi diverte osservare, però, è che a fronte di tanta agitazione a mezzo stampa, le aziende produttrici non fiatano. Il New Yorker si lancia, con sacro furore, contro una persona che ha un nome e un cognome, la mia amica e compagna di tante riflessioni e battaglie, Vandana Shiva; una senatrice della nostra repubblica si schiera a supporto di quanto scritto da quella rivista; ma mentre tutti si scaldano così tanto, le voci dei protagonisti non si sentono.

 

D’altronde questa è la principale caratteristica delle multinazionali che si occupano del nostro cibo (e spesso anche delle malattie correlate, quindi dei nostri farmaci): non si sanno i nomi dei responsabili delle scelte che fanno. Se la fondazione Navdanya prende una posizione, trovare Vandana Shiva è la cosa più semplice del mondo, si fa un numero di telefono e lei risponde di sé e di quel che ha fatto o deciso. Quando invece parliamo di Monsanto, Syngenta, Bayer sembra di parlare di società anonime, non si sa chi c’è, cosa pensa, cosa vuole e che progetti ha, perché non c’è modo di associare un nome a un’azione.

vandana  shiva  vandana shiva

 

Questo, se ci penso bene, non mi piace affatto. Perché in generale un po’ di trasparenza e rintracciabilità, quando si parla di cibo, farebbe piacere, a tutti i livelli, etichette comprese.

 

Ma — per quanto possa sembrare paradossale — tutto quel silenzio ha anche un lato positivo. Le multinazionali, parrebbe, tacciono ma ascoltano. Nel mese di agosto, la Monsanto ha comunicato al mondo che visto che in generale le popolazioni europee non sembrano propense al consumo di Ogm e che non c’è un forte appoggio politico, l’azienda, in Italia, si concentrerà sulle varietà di mais non Ogm, studiando varietà per l’agricoltura convenzionale, con particolare attenzione al risparmio idrico.

mais ogm mais ogm

 

Così la situazione è abbastanza surreale: da un lato i giornali si fanno in quattro per difendere gli Ogm in Italia, gli “scienziati veri” gli danno una mano, alcuni agricoltori arrivano addirittura a seminare illegalmente mais Ogm con tutto quel che ne consegue in termini di provvedimenti e — ancora! — spazi sui giornali, e tutto questo senza prendere mai in considerazione le volontà, chiaramente espresse, dei cittadini; dall’altro l’azienda che dovrebbe beneficiare di tanto scalmanarsi in sua difesa che fa? Prende atto dell’ostilità del pubblico italiano e dice d’accordo, cambiamo strategia, in Italia lavoreremo sul mais convenzionale. È interessante, come fenomeno.

MAIS OGM MAIS OGM

 

Le ragioni del no agli Ogm in agricoltura, si basano su considerazioni più complesse e articolate del ritornello “fa male/non fa male”, “conviene/ non conviene”: esse riguardano un modello di agricoltura, alimentazione, ecologia, solidarietà, sviluppo, cultura ed economia che abbiamo già raccontato mille volte e che viene praticato ogni giorno, sia dagli agricoltori sia dai consumatori sia dalle tantissime associazioni della task force per un’Italia libera da Ogm le quali, e tra queste c’è Coldiretti, lavorano per proteggere filiere compromesse anche da normative insensate. Sono ragioni che riguardano da vicino un modo rispettoso, prudente e gentile non solo di fare reddito, ma anche di fare scienza.

 

Chi porta ad esempio la Spagna dimentica la significativa quota di biodiversità che questa nazione ha perso aprendo alle coltivazioni Ogm e con essa la sua immagine nel campo agroalimentare di qualità. La Francia ha infatti detto no agli Ogm proprio per difendere le sue produzioni tipiche, fonte economica importante. Negli stessi Stati Uniti il dibattito sull’inutilità di queste coltivazione è in costante crescita. Così come cresce in ogni parte del mondo la produzione di mangimi Ogm free , e la questione del benessere animale trova sempre più consensi e buone pratiche. Tutti questi comportamenti fanno parte di un pensiero scientifico in grande espansione.

 

LA COPERTINA DEL NOUVEL OBSERVATEUR SI GLI OGM SONO VELENO LA COPERTINA DEL NOUVEL OBSERVATEUR SI GLI OGM SONO VELENO

Ma la ragione principale si chiama sovranità alimentare, ed è una bellissima espressione, coniata quasi vent’anni fa da La Via Campesina, per indicare il diritto di ogni paese (e dunque dei suoi cittadini, del suo popolo) ad avere il controllo politico su quel che si coltiva e si mangia sul proprio territorio, cioè a decidere le proprie politiche agricole in base alle proprie necessità nutrizionali, economiche, culturali ed ecologiche.

 

Questo diritto è fondamentale per il benessere di un popolo, quel benessere che non si misura con il Pil ma con strumenti ben più accurati e — lasciatemelo dire — scientifici: si misura andando a rilevare la quantità di glifosato presente nelle acque di falda, si misura monitorando le incidenze di determinati tipi di tumori, si misura rilevando le competenze alimentari diffuse tra le giovani generazioni, si misura in termini di identità, quella stessa identità che rende così economicamente rilevante il nostro made in Italy, il quale — e parlo da gastronomo — non si valuta all’atto della vendita o della degustazione, non inizia quando ci si siede a tavola davanti a un piatto. Il made in Italy inizia quando un agricoltore decide cosa seminare e sceglie un seme che a sua volta ha una storia, un’identità e un legame con un luogo.

 

Ultimi Dagoreport

silvia salis giorgia meloni elly schlein matteo renzi

DAGOREPORT - IN ITALIA, DOPO TANTI OMETTI TORVI O INVASI DI VANITÀ, SI CERCANO DONNE FORTI. DONNE COL PENSIERO. DONNE CHE VINCONO. E, NATURALMENTE, DONNE IN GRADO DI COMANDARE, CAPACI DI TENER TESTA A QUELLA LADY MACBETH DELLA GARBATELLA CHE DA TRE ANNI SPADRONEGGIA L’IMMAGINARIO DEL 30% DEGLI ELETTORI, ALIAS GIORGIA MELONI - IERI SERA ABBIAMO ASSISTITO ATTENTAMENTE ALLA OSPITATA DI SILVIA SALIS A “OTTO E MEZZO”, L’EX LANCIATRICE DI MARTELLO CHE DALLA LEOPOLDA RENZIANA E DAL CONI DELL’ERA MALAGÒ HA SPICCATO IL VOLO NELL’OLIMPO DELLA POLITICA, SINDACO DI GENOVA E SUBITO IN POLE COME LEADER CHE SBARACCHERÀ ELLY SCHEIN E METTERÀ A CUCCIA LA CRUDELIA DE MON DI COLLE OPPIO - DOPO MEZZ’ORA, PUR SOLLECITATA DA GRUBER E GIANNINI, CI SIAMO RITROVATI, ANZICHÉ DAVANTI A UN FUTURO LEADER, DAVANTI A UNA DONNA CHE DAREBBE IL PREMIO NOBEL PER LA LETTERATURA ALL'AUTORE DE "IL MANUALE DELLA PERFETTA GINNASTICATA" - ECCITANTE COME UN BOLLETTINO METEO E LA PUBBLICITÀ DI TECHNO-GYM, MELONI PUO' DORMIRE SONNI TRANQUILLI - VIDEO

john elkann donald trump

DAGOREPORT – ITALIA, BYE BYE! JOHN ELKANN NON NE PUÒ PIÙ DI QUESTO DISGRAZIATO PAESE CHE LO UMILIA SBATTENDOLO PER 10 MESI AI "SERVIZI SOCIALI", COME UN BERLUSCA QUALSIASI, E STUDIA LA FUGA NEGLI STATI UNITI - PRIMA DI SPICCARE IL VOLO TRA LE BRACCIA DEL SUO NUOVO IDOLO, DONALD TRUMP, YAKI DEVE LIBERARSI DELLA “ZAVORRA” TRICOLORE: CANCELLATA LA FIAT, TRASFORMATA IN UN GRUPPO FRANCESE CON SEDE IN OLANDA, GLI RESTANO DUE GIORNALI, LA FERRARI E LA JUVENTUS – PER “LA STAMPA”, ENRICO MARCHI È PRONTO A SUBENTRARE (MA PRIMA VUOLE SPULCIARE I CONTI); PER “REPUBBLICA”, IL GRECO KYRIAKOU È INTERESSATO SOLO ALLE REDDITIZIE RADIO, E NON AL GIORNALE MANGIASOLDI E POLITICAMENTE IMPOSSIBILE DA GOVERNARE) - DOPO IL NO DI CARLO FELTRINELLI, SAREBBERO AL LAVORO PER DAR VITA A UNA CORDATA DI INVESTITORI MARIO ORFEO E MAURIZIO MOLINARI – SE IL CAVALLINO RAMPANTE NON SI TOCCA (MA LA SUA INETTA PRESIDENZA HA SGONFIATO LE RUOTE), PER LA JUVENTUS, ALTRA VITTIMA DELLA SUA INCOMPETENZA, CI SONO DUE OPZIONI IN BALLO…

italo bocchino giorgia arianna meloni

DAGOREPORT – PER QUANTO SI SBATTA COME UN MOULINEX IMPAZZITO, ITALO BOCCHINO NON RIESCE A FARSI AMARE DALLA FIAMMA MAGICA DI GIORGIA MELONI: LUI SI PRODIGA NELL'OSPITATE TELEVISIVE CON LODI E PEANA ALLA STATISTA DELLA SGARBATELLA, MA È TUTTO INUTILE: TROPPO CHIACCHIERATO E CON UN GIRO DI AMICIZIE DISCUTIBILI, L'EX DELFINO DI FINI NON ENTRA A ''PA-FAZZO CHIGI'' – LE SUE DICHIARAZIONI SIBILLINE SUL CASO GHIGLIA NON L’HANNO AIUTATO: HA SPECIFICATO, NON A CASO, CHE IL SUO INCONTRO CON  IL COMPONENTE DEL GARANTE DELLA PRIVACY ALLA SEDE DI FDI È DURATO “VENTI MINUTI AL MASSIMO”, METTENDO IN DIFFICOLTÀ ARIANNA MELONI – SE È TANTO "IMPRESENTABILE", PERCHÉ NON LO CACCIANO DA DIRETTORE EDITORIALE DEL "SECOLO D'ITALIA"? SAREBBE UN GIOCO DA RAGAZZI ESTROMETTERLO. MA QUANTI SEGRETI CONOSCE L’EX SANCHO PANZA DI FINI, APPASSIONATO DI INTELLIGENCE E VICINO A LOBBISTI CONSIDERATI IMPRESENTABILI DALLA FIAMMA MAGICA DELLA MELONA? - VIDEO

giovambattista fazzolari roberto carlo mele

FLASH – I DAGO-LETTORI HANNO FATTO IL LORO DOVERE: HANNO SCOPERTO L'IDENTITÀ DELL’UOMO CHE DUE GIORNI FA ERA ATTOVAGLIATO CON GIOVAMBATTISTA FAZZOLARI DA “VITTI”, A PIAZZA SAN LORENZO IN LUCINA. SI TRATTEREBBE DI ROBERTO CARLO MELE, ESPONENTE DI SPICCO DI FRATELLI D’ITALIA (FIGURA NELL'ESECUTIVO DEL PARTITO COME SEGRETARIO AMMINISTRATIVO). COME “FAZZO”, DEVE AMARE MOLTO LA RISERVATEZZA, VISTO CHE ONLINE NON SI TROVANO SUE FOTO – ANCHE “L’UOMO PIÙ INTELLIGENTE” CHE CONOSCE GIORGIA MELONI (PENSA GLI ALTRI), SEMPRE RESTIO AI SALOTTI, HA FATTO IL SUO INGRESSO UFFICIALE NELLA ROMANELLA POLITICA DEL “FAMOSE DU’ SPAGHI”…

giorgia meloni donald trump al sisi

FLASH! - LA BOCCIATURA DEL PONTE SULLO STRETTO DA PARTE DELLA CORTE DEI CONTI HA FATTO SALTARE I NERVI NON SOLO A SALVINI MA SOPRATTUTTO ALLA MELONI – LA PREMIER, CHE SI ERA SPESA MOLTO IN EUROPA PER LA REALIZZAZIONE DEL PONTE, SI È TALMENTE INCAZZATA (“E’ L’ENNESIMO ATTO DI INVASIONE DE GIUDICI SULLE SCELTE DEL GOVERNO”) CHE HA CANCELLATO IL VIAGGIO AL CAIRO DI SABATO PER L’INAUGURAZIONE DEL MUSEO GEM - ALLA NOTIZIA CHE AL POSTO DELLA STATISTA, SBARCA IL FARAONE GIULI, ANCHE AL SISI NON L’HA PRESA PER NIENTE BENE…