
IL PIANO DI NETANYAHU: CREARE DEI CAMPI IN CUI CONCENTRARE I PALESTINERI PER SCHEDARLI – PER PRENDERE IL PIENO CONTROLLO DI GAZA, "BIBI" VUOLE SPEDIRE DUE MILIONI DI PALESTINESI IN CAMPI SIGILLATI DOVE VERRANNO SCHEDATI E DOVE RICEVERANNO RAZIONI DI CIBO E MEDICINALI SU BASE SETTIMANALE, SECONDO QUANTO STABILITO DALL’ESERCITO ISRAELIANO – DA NOVE SETTIMANE LA POPOLAZIONE DI GAZA NON RICEVE AIUTI DALL’ESTERNO E…
Estratto dell’articolo di Francesca Caferri per “la Repubblica”
benjamin netanyahu nella striscia di gaza
Il nodo è sul tavolo da 19 mesi, tanti quanti dura la guerra a Gaza. A più riprese è emerso in superficie. E, a voler guardare bene, il primo ministro Benjamin Netanyahu lo aveva sbattuto sotto gli occhi del mondo già il 27 settembre scorso durante il suo discorso all’Assemblea generale delle Nazioni Unite: «Pur avendo perso capacità militari, i terroristi continuano a controllare Gaza rubando il cibo che, con il nostro permesso, le agenzie internazionali portano dentro – aveva detto - . Hamas ruba il cibo, riempie le pance dei suoi uomini e poi rivende il resto a prezzi esorbitanti, arricchendosi. È così che resta al potere.Questo deve finire». Da ieri il piano di Israele «perché questo finisca » è diventato ufficiale, con l’approvazione del governo.
Il progetto a cui l’esecutivo ha dato via libera, infatti, non prevede solo l’occupazione di Gaza, ma anche il controllo totale del cibo, dell’acqua, delle medicine e delle cure a cui i due milioni di palestinesi della Striscia potranno avere accesso. L’idea è quella di far entrare nell’enclave sessanta camion di aiuti al giorno – un decimo circa di quelli che arrivavano prima del 7 ottobre 2023 – e di concentrare la distribuzione soltanto all’interno di campi sigillati, costringendo di fatto la popolazione a spostarsi al loro interno.
BENJAMIN NETANYAHU E ISRAEL KATZ VISITANO LA STRISCIA DI GAZA
I camion di aiuti dovrebbero raggiungere Kerem Shalom, sul lato israeliano del Sud della Striscia: da qui, dopo essere stati ispezionati dai militari israeliani, potrebbero entrare. La scorta ai mezzi, così come la prima distribuzione degli aiuti, sarebbe nelle mani di contractor americani, per evitare ogni contatto fra i soldati israeliani e la popolazione palestinese.
La distribuzione finale degli aiuti spetterebbe poi al personale di Nazioni Unite e organizzazioni internazionali, a cui solo all’interno dei campi sarebbero consentito operare: gli aiuti sarebbero riservati ai palestinesi che precedentemente avessero accettato di farsi registrare con un sistema di riconoscimento elettronico simile a quello che Israele già utilizza in diverse aree della Cisgiordania. L’ammontare degli aiuti che ciascun individuo potrebbe ricevere su base settimanale verrebbe stabilito direttamente dall’esercito israeliano.
bombardamenti israeliani sulla striscia di gaza il giorno di pasqua
Il piano è stato presentato ai rappresentanti delle Nazioni Unite, del Comitato internazionale della Croce rossa e delle organizzazioni non governative domenica a Tel Aviv. Tutti lo hanno giudicato irricevibile. Domenica sera l’agenzia Onu per le emergenze umanitarie (Ocha) lo ha ufficialmente bocciato: «[…] Costringe i civili a recarsi in zone militarizzate per prendere cibo, mette a repentaglio vite umane, comprese quelle degli operatori umanitari, e rafforza ulteriormente gli spostamenti forzati di popolazione», recita la nota.
[…]
In attesa di sviluppi, a Gaza si muore – anche - di fame e di mancanza di cure. Non è una novità, ma la crisi da questo punto di vista non è mai stata così acuta: da nove settimane nella Striscia non entra più nulla. E le scorte che gli operatori umanitari avevano cercato in ogni maniera di accumulare prima della fine della tregua sono esaurite. La situazione non sembra destinata a migliorare in tempi rapidi. Se durante l’Amministrazione Biden l’arrivo degli aiuti era stata uno dei – pochi - punti su cui gli Stati Uniti avevano fatto pressione su Israele, da quando alla Casa Bianca c’è Donald Trump il tema è stato sostanzialmente abbandonato.
gaza
benjamin netanyahu
BA-HAMAS - MEME BY EMILIANO CARLI
raid israeliano a gaza 2
PROTESTE CONTRO HAMAS NELLA STRISCIA DI GAZA
PROTESTE CONTRO HAMAS NELLA STRISCIA DI GAZA
benjamin netanyahu con i soldati israeliani a gaza