“ROSPY” NELLO STAGNO PD? - TRA IL GIOCAGIO’ DI RENZI E IL CATETERE DI BERSANI ECCO SPUNTARE LA TERZA VIA DEMOCRAT PER IL DEFINITIVO TITANIC: ROSY BINDI - LE SUE MITRAGLIATE AL SINDACO E LE STOCCATE A BERSANI SONO L’ANTICAMERA DI UNA SUA CANDIDATURA ALLE PRIMARIE PER ANDARE ALLA CONTA DEI VOTI CATTO-MARGHERITONI DURI E PURI DA FAR PESARE POI AL CONGRESSO?…

Amedeo La Mattina per "la Stampa"

Bersani è infastidito per la piega che hanno preso le primarie, con un continuo botta e risposta che ha sempre Matteo Renzi come epicentro. Non ne può più delle domande su cosa ha detto e cosa ha fatto il sindaco di Firenze. Anche ieri, appena ha messo piede alla festa democratica di Venezia, i giornalisti gli hanno chiesto del sostegno che il giovane rottamatore ha ricevuto dal sindaco di Vicenza. E lui: «Non ci vedo niente di male in un sindaco che sceglie Renzi. Le primarie le ho volute io e non mi metto a fare l'elenco di tutti i sindaci che dicono "Bersani".

Ognuno pensa con la sua testa, non ci sono padroni nel Pd. Ci si vuol bene tutti. Io voglio bene a tutti. Chiedo una sola cosa: si parli di Italia e non di Pd. Per parlare del Pd abbiamo i congressi. A picconarci e massacrarci ci pensano già gli altri». La ruota girerà, c'è posto per tutti, dice Bersani, ma ci vuole rispetto delle persone. «Nel 2013 avremo due appuntamenti, il congresso e chissà mai anche il governo del Paese».

Il suggerimento del segretario non viene però seguito nel partito e Renzi continua ad essere al centro degli attacchi e delle attenzioni. Ad alzare il tiro è Rosy Bindi che lo considera addirittura come la voce di quella maggioranza silenziosa che Berlusconi ha avuto la capacità di forgiare. In sostanza la presidente del Pd afferma che il Cavaliere avrebbe fatto passare l'idea che siamo tutti corresponsabili del disastro del Paese ed è questa la maggioranza degli italiani che Renzi sta interpretando.

«Il tema della corresponsabilità non è un tema minoritario ma è maggioritarissimo nel Paese ed è di Berlusconi, di Grillo e di Renzi, ma io non credo che chi ha portato il Paese nell'euro debba essere messo sullo stesso piano di chi per poco non lo portava fuori». Bindi ne ha pure per Bersani. Sostiene che le primarie rischiano di accentuare «una divaricazione artificiosa» e di far perdere al partito «l'identità pluralista».

Parole pesanti che farebbero presagire una candidatura della Bindi quando sostiene la competizione delle primarie si sta estremizzando: da una parte Renzi simil berlusconiano e Bersani sempre più a sinistra.

«Insomma c'è troppo rosso. Non è un fatto cromatico, ma io penso che un po' di più di tricolore e di variazione cromatica renderebbe meglio l'idea che questa battaglia la stiamo facendo come Pd. Temo invece spiega Bindi - che ci sia un rafforzamento di quell'identità dell'originario partito della sinistra italiana Pc-Pds-Ds».

Dunque si candida? No, Rosy non si candida ma dice di voler rafforzare le motivazioni per le quali sostenere Bersani candidato premier. Cosa ciò significhi non è dato saperlo. Intanto Renzi continua la sua clamorosa galoppata mediatica e più si parla di lui, polemicamente, più cresce la sua candidatura alle primarie.

Domani partirà da Verona il suo tour per l'Italia con lo slogan «Adesso!», battendo il tasto del fallimento dei dirigenti che hanno guidato il partito e «ora tocca a una nuova generazione, ai sindaci che sanno come la burocrazia deve essere cambiata o, in alcuni casi, rasa al suolo. Io avrei tutto l'interesse a stare fermo e buono, ma è il momento di mettersi in gioco e di tirare il nostro calcio di rigore».

Renzi dice di «non voler rottamare le carriere, anche se visto che sono stati 20 anni in Parlamento e hanno fallito una riflessioncina andrebbe fatta, ma vogliamo rottamare le idee».

E Irene Tinagli, a Ballarò, annuncia: «Italiafutura a novembre terrà una convention con altri soggetti della società civile e verrà presentato un nuovo soggetto politico che ha intenzione di presentarsi alle elezioni. Montezemolo sarà dentro, non è deciso se correrà, insieme decideremo quali sono le disponibilità di ciascuno a candidarsi».

 

Rosi Bindi ROSI BINDI ROSI BINDI PIER LUIGI BERSANI MATTEO RENZI A CHARLOTTE PER LA CONVENTION DEL PARTITO DEMOCRATICO AMERICANO jpegGIUSEPPE FIORONI IRENE TINAGLI LUCA CORDERO DI MONTEZEMOLO

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