giuliano pisapia

PISAPIA NEI GAY: INDAGATO PER AVER IGNORATO LA RICHIESTA DEL PREFETTO DI CANCELLARE LE TRASCRIZIONI NELL’ANAGRAFE MILANESE DEI MATRIMONI TRA OMOSESSUALI CELEBRATE ALL’ESTERO

Oriana Liso per la Repubblica

 

facci twitta l abbraccio a pisapia del popolo arancionefacci twitta l abbraccio a pisapia del popolo arancione

È indagato dalla procura di Milano per omissione di atti d’ufficio: ha ignorato la richiesta del prefetto di cancellare le trascrizioni nell’anagrafe milanese dei matrimoni tra omosessuali celebrate all’estero, conseguenza — a sua volta — della circolare che il ministro dell’Interno Angelino Alfano aveva mandato a tutti i prefetti.

 

Il sindaco Giuliano Pisapia lo dice pubblicamente, ma la sua è una polemica rivolta soprattutto al premier Matteo Renzi e alla maggioranza Pd: «Abbiamo un presidente del Consiglio che in molte occasioni ha dimostrato la capacità e la forza di strigliare i propri ministri e di cancellare addirittura all’ultimo momento le loro decisioni: perché non fa una tirata di orecchie ad Alfano per fargli ritirare quella circolare blasfema dal punto di vista giuridico e sciagurata dal punto di vista politico? ».

BAGGIO PISAPIABAGGIO PISAPIA

 

Non diverso il richiamo al Partito Democratico: «È assurdo che questo accada in un governo a maggioranza Pd».

 

Non è stata una scelta casuale, quella di Pisapia: ha deciso di parlare dell’indagine — che potrebbe nascere dall’esposto di alcune associazioni cattoliche — proprio nel giorno in cui a Milano si teneva il convegno organizzato dalla Regione insieme ad alcune associazione ultra-cattoliche (come Obiettivo Chaire , che sostiene la possibilità di «curare i gay») sulla famiglia naturale.

pisapia in corteopisapia in corteo

 

Convegno criticatissimo per l’uso del logo Expo, contro il quale hanno manifestato — con lo slogan: “Stop all’omofobia” — duemila persone, tra partiti del centrosinistra, associazioni gay, sindacati. Tutti definiti dal governatore Roberto Maroni «quattro pirla, non mi faccio condizionare da loro». Anche nella sala del convegno, però, il clima era teso: tanto che un ragazzo — Angelo Antinoro, 22enne bocconiano — è stato portato via con la forza dalla security per aver fatto due domande: «Quanti di voi sanno se il proprio figlio è omosessuale? Cose ne pensate delle presunte terapie per curare l’omosessualità?».

 

GIULIANO PISAPIA GIULIANO PISAPIA

Interrogativi non graditi dai presenti e che avrebbero imbarazzato il ministro Maurizio Lupi, che è uscito dalla sala. Il Comune ha preso posizione, contro il convegno: e Pisapia, con l’ammissione di ieri, ha voluto marcare ancor più le distanze da Maroni.

 

Da ottobre il sindaco ha trascritto almeno quindici matrimoni di coppie gay celebrati all’estero. Spiegando più volte che «la legge impone la trascrizione di nozze legittimamente contratte in altri Paesi, è un obbligo per i sindaci, al di là dell’opinione che ognuno può avere sui matrimoni omosessuali ». Anzi, aggiungeva ieri: «Se non li avessi trascritti, quelle coppie avrebbero potuto denunciarmi». Per due volte il prefetto di Milano, Francesco Paolo Tronca, ha scritto a Pisapia, ingiungendogli di annullare quelle trascrizioni.

matrimoni gay 12matrimoni gay 12

 

«Nessuna polemica con il prefetto, la mia polemica è con il ministro degli Interni», assicura il sindaco. Che, nelle scorse settimane, aveva fatto un altro passo avanti, sostenendo con il Comune il ricorso al Tar di alcune coppie gay — assistite da Rete Lenford — proprio contro la circolare Alfano e contro le disposizioni del prefetto. Da Roma a Bologna, da Udine a Grosseto: ovunque i sindaci abbiano trascritto le nozze gay, in questi mesi, c’è stato uno scontro fortissimo con il ministro Alfano, con i prefetti, con le associazioni cattoliche.

 

MATRIMONI GAY MATRIMONI GAY

Nessun sindaco finora sarebbe stato però indagato, anche se l’apertura del fascicolo è un atto dovuto. La solidarietà a Pisapia è arrivata subito da Nichi Vendola con un tweet : «Un grazie a Giuliano Pisapia perché non accetta che la Milano del 2015 debba essere ricacciata nel medioevo sui diritti delle persone. Il governo Renzi cambi verso». Dal premier e dal Pd, fino a ieri sera, nessuna risposta.

Ultimi Dagoreport

donald trump volodymyr zelensky donald trump nobel pace

DAGOREPORT – DONALD TRUMP È OSSESSIONATO DAL NOBEL PER LA PACE: LE BOMBE DI NETANYAHU SU GAZA E I MISSILI DI PUTIN SULL’UCRAINA SONO GLI UNICI OSTACOLI CHE HA DI FRONTE – CON “BIBI” È STATO CHIARO: LA PAZIENZA STA FINENDO, LA TREGUA NON SI PUÒ ROMPERE E NON CI SONO PIANI B, COME HA RICORDATO AL PREMIER ISRAELIANO MARCO RUBIO (IN GRANDE ASCESA ALLA CASA BIANCA A DANNO DI VANCE) – DOMANI L’ACCORDO CON XI JINPING SU DAZI, TIKTOK, SOIA E NVIDIA (E STI CAZZI DI TAIWAN). IL PRESIDENTE CINESE SI CONVINCERÀ ANCHE A FARE PRESSIONE SUL SUO BURATTINO PUTIN? SE NON LO FARÀ LUI, CI PENSERÀ L’ECONOMIA RUSSA AL COLLASSO…

giampaolo rossi rai report sigfrido ranucci giovanbattista fazzolari francesco lollobrigida filini

DAGOREPORT – RAI DELLE MIE BRAME: CHIAMATO A RAPPORTO L'AD GIAMPAOLO ROSSI ALLA CAMERA DEI DEPUTATI DOVE SI E' TROVATO DAVANTI, COL DITO ACCUSATORIO, I PLENIPOTENZIARI RAI DEI TRE PARTITI DI MAGGIORANZA: GASPARRI (FI), MORELLI (LEGA) E FILINI (FDI) CHE, IN CORO, GLI HANNO COMANDATO DI TELE-RAFFORZARE LA LINEA DEL GOVERNO - IL PIÙ DURO È STATO IL SOTTOPANZA DI FAZZOLARI. FILINI SPRIZZAVA FIELE PER L’INCHIESTA DI “REPORT” SUI FINANZIAMENTI DI LOLLOBRIGIDA ALLA SAGRA DEL FUNGO PORCINO - ROSSI, DELLE LORO LAMENTELE, SE NE FOTTE: QUANDO VUOLE, IL FILOSOFO CHE SPIEGAVA TOLKIEN A GIORGIA NELLE GROTTE DI COLLE OPPIO, PRENDE IL TELEFONINO E PARLA DIRETTAMENTE CON LA PREMIER MELONI... - VIDEO

giorgia meloni daria perrotta giancarlo giorgetti

FLASH – GIORGIA MELONI HA DETTO A BRUTTO MUSO AL RAGIONERE GENERALE DELLO STATO, DARIA PERROTTA: “QUESTO È UN ESECUTIVO POLITICO E NON TECNICO”. IL CENTRODESTRA HA GIÀ SILURATO IL DG DEL TESORO, ALESSANDRO RIVERA, HA LIQUIDATO L’EX RAGIONIERE BIAGIO MAZZOTTA E HA ACCOMPAGNATO ALL’USCITA IL DIRETTORE DELLE PARTECIPATE, MARCELLO SALA. ORA SE LA PRENDE ANCHE CON LA FEDELISSIMA DI GIANCARLO GIORGETTI, CHE NON È CERTO UNA PERICOLOSA COMUNISTA, NÉ UNA OSTILE “MANDARINA” IN QUOTA “DEEP STATE”. A DESTRA COSA PRETENDONO DA MEF E RAGIONERIA? CHE SIANO USI A OBBEDIR TACENDO? DAVANTI AI TRISTI NUMERI, NON CI SONO IDEOLOGIE O OPINIONI…

sangiuliano gasdia venezi giuli

SULLA SPOLITICA CULTURALE DELLA “DESTRA MALDESTRA” – ALBERTO MATTIOLI: “CI RENDEMMO SUBITO CONTO CHE DA SANGIULIANO C’ERA NULLA DA ASPETTARSI, A PARTE QUALCHE RISATA: E COSÌ È STATO. GIULI AVEVA COMINCIATO BENE, MOSTRANDO UNA CERTA APERTURA E RIVENDICANDO UN PO’ DI AUTONOMIA, MA MI SEMBRA SIA STATO RAPIDAMENTE RICHIAMATO ALL’ORDINE - CHE LA DESTRA ABBIA PIÙ POLTRONE DA DISTRIBUIRE CHE SEDERI PRESENTABILI DA METTERCI SOPRA, È PERÒ UN FATTO, E PER LA VERITÀ NON LIMITATO AL MONDO CULTURALE - IL PROBLEMA NON È TANTO DI DESTRA O SINISTRA, MA DI COMPETENZA. CHE BEATRICE VENEZI NON ABBIA IL CURRICULUM PER POTER FARE IL DIRETTORE MUSICALE DELLA FENICE È PALESE A CHIUNQUE SIA ENTRATO IN QUALSIASI TEATRO D’OPERA - (PERCHE' SULL’ARENA DI VERONA SOVRINTENDE - BENISSIMO - CECILIA GASDIA, DONNA E DI DESTRA, SENZA CHE NESSUNO FACCIA UN PLISSÉ?)’’

alessandro giuli pietrangelo buttafuoco arianna giorgia meloni beatrice venezi nicola colabianchi nazzareno carusi tiziana rocca giulio base

''L’ESSERE STATI A CASA MELONI O DI LA RUSSA NON PUÒ ESSERE L’UNICO O IL PRIMO REQUISITO RICHIESTO PER LE NOMINE CULTURALI’’ - LETTERA A DAGOSPIA DI PIERLUIGI PANZA: “SONO TRA LE ANIME BELLE CHE QUANDO GIORGIA MELONI HA VINTO LE ELEZIONI HA SPERATO CHE, AL POSTO DEL PLURIDECENNALE AMICHETTISMO ROMANO DI SINISTRA SI AVVIASSE UN METODO, DICIAMO SUPER-PARTES, APERTO (MAGARI ANCHE SOLO PER MANCANZA DI CANDIDATI) E TESO A DELINEARE UNA CULTURA LIBERALE LEGATA AL PRIVATO O ALLE CONFINDUSTRIE DEL NORD… POVERO ILLUSO. IL SISTEMA È RIMASTO LO STESSO, APPLICATO CON FEROCE VERIFICA DELL’APPARTENENZA DEL CANDIDATO ALLA DESTRA, MEGLIO SE ROMANA DI COLLE OPPIO, PER GENEALOGIA O PER ADESIONE, MEGLIO SE CON UNA PRESENZA AD ATREJU E CON UN LIBRO DI TOLKIEN SUL COMODINO - LE NOMINE DI GIULI, BUTTAFUOCO, CRESPI, VENEZI, COLABIANCHI, BASE & ROCCA, IL PIANISTA NAZARENO CARUSI E VIA UNA INFINITÀ DI NOMI NEI CDA, NELLE COMMISSIONI (IN QUELLA PER SCEGLIERE I 14 NUOVI DIRETTORI DEI MUSEI C’È SIMONETTA BARTOLINI, NOTA PER AVER SCRITTO "NEL BOSCO DI TOLKIEN, LA FIABA L’EPICA E LA LINGUA")