renzi pisapia

“RENZI MAI A PALAZZO CHIGI” - PISAPIA PONE LA SUA CONDIZIONE PER ALLEARSI CON IL PD - IL BRACCIO DESTRO DELL’EX SINDACO, BRUNO TABACCI, HA SPIEGATO CHE ARIA TIRA: “MATTEO E’ MOLTO DIVISIVO ALL’INTERNO E ALL’ESTERNO DEL PD. GENTILONI E’ UNA PERSONA DI ALTO LIVELLO. E POI IL PD DEVE IMPARARE A FARE ANCHE UN PO' DI AUTOCRITICA SUI PROGRAMMI”

matteo renzi giuliano pisapia a milano pranzo con la moda

1 - I PALETTI DI PISAPIA ALL’ALLEANZA COL PD "NON VADA RENZI A PALAZZO CHIGI"

Francesca Schianchi per “la Stampa”

 

«Il Pd non può immaginare di imporre il suo segretario a Palazzo Chigi. E poi ci vuole discontinuità su alcuni temi di programma». All'indomani della rottura con Mdp, dalle fila di Campo progressista c'è già chi ragiona su come impostare un rapporto con i democratici. Lasciato alle spalle il progetto di un movimento comune con Bersani e D'Alema, dalle parti di Pisapia, il suo ex assessore e fidato amico Bruno Tabacci guarda alla prospettiva di un dialogo con il partito di Renzi, mettendo però una condizione molto chiara: non sia il segretario il predestinato alla premiership.

 

Un paletto che rischia di minare fin dall'inizio il rapporto con i dem, dove si aspettano le prossime mosse di Pisapia con una certa freddezza: «Finora è stato indeciso e contraddittorio. Aspettiamo e vediamo di capire cosa farà», il commento diffuso ai piani alti del Nazareno.

RENZI PISAPIA

 

«In un sistema proporzionale, quando si formano le coalizioni non è il leader del partito di maggioranza relativa ad approdare a Palazzo Chigi: l'unica volta in cui la Dc impose il suo segretario fu De Mita, nel 1988», spiega Tabacci quello che, tra le righe, l'ex sindaco di Milano ha già fatto capire da tempo. Costellando le sue dichiarazioni di critiche al segretario - pochi giorni fa in radio lo ha definito «molto divisivo all' interno e all' esterno del Pd» - e di elogi al suo successore - ieri, in un' intervista, ha definito Paolo Gentiloni «una persona di altissimo livello».

 

BRUNO TABACCI

Nessun veto su Renzi come interlocutore politico, insomma, vincitore di primarie e quindi legittimo titolare della leadership del Pd, ma senza immaginarlo candidato alla guida di un eventuale governo comune.

 

Dove, invece, una figura ecumenica e rassicurante come Gentiloni sarebbe vista con favore. «Se si vuole fare una coalizione bisogna chiarirsi sul metodo prima ancora che sul merito - prosegue Tabacci - Anche se il Pd deve imparare a fare anche un po' di autocritica sui programmi: se tutto finora è stato fatto perfettamente, come mai il referendum è andato male?».

 

GENTILONI

Condizioni a cui dal Pd evitano per ora di dare la scontata risposta ufficiale: proposta irricevibile. «È normale che Pisapia cerchi di tenere il punto perché ha una polemica ancora aperta con Mdp», liquidano le richieste degli uomini dell' ex sindaco, impegnati a definirsi «né stampella del Pd né cartello elettorale di sinistra».

 

La rottura con gli scissionisti dem guidati da Speranza - riuniti ieri a Roma - è ancora fresca: «C'è chi mi chiede un passo in avanti, chi indietro e chi di lato. Sembra di essere alla scuola di tango», ironizza D' Alema sugli screzi di questi giorni, tornando a pungere Pisapia - «non vorrei che alla fine sia lui a fare un partitino del tre per cento» - e sferzandolo sul rapporto col Pd: «Penso che ci ritroveremo, in fondo abbiamo lo stesso obiettivo: ricostruire il centrosinistra sulla base di una chiara e netta discontinuità di contenuti e di leadership. Come ha detto lui: questa è una citazione testuale».

GENTILONI

 

Discontinuità di contenuti e leadership che Campo progressista vorrebbe davvero ottenere dal Pd. Ma con nessuna chance di successo. «Renzi ha vinto le primarie, e il nostro statuto dice che è il candidato premier. Punto», è quello che ripetono tutti i suoi uomini. In gran parte delusi, anche fra chi più ci aveva creduto, dalla titubanza di Pisapia di questi mesi: «In genere uno corteggia donne che sa gli diranno di sì: ecco, diciamo che Pisapia non lo corteggerei», lo stato d'animo sintetizzato in una battuta da Lorenzo Guerini.

 

RENZI dalema

Certo, il fatto che abbia contribuito a frantumare il fianco sinistro del Pd è un favore, ma nessuno dà per acquisita la sua presenza come alleato. Anche perché resta aperta un' incognita che avrà un peso fondamentale nell' atteggiamento di tutti: la legge elettorale. Un dubbio destinato però a sciogliersi presto: il Rosatellum bis arriva in Aula oggi.

 

2 - LA PROFEZIA DI D'ALEMA: "VINCERÀ BERLUSCONI, IL PD LO COPIA SU TUTTO"

Estratto dell’articolo di Fabrizio De Feo per “il Giornale”

 

In politica alla fine vince sempre l’originale, anzi se si mutuano idee e posizioni appartenenti ad altri si finisce soltanto per favorire l’avversario. Massimo D’Alema fa propria una delle leggi fondamentali della politica, la applica a Silvio Berlusconi e Matteo Renzi e ne ricava una profezia, spiegando perché il presidente di Forza Italia vincerà le prossime elezioni.

 

dalema

«Il motto meno tasse per tutti è copiato da Berlusconi, così come cancellare l’Imu e togliere l’articolo 18, persino il ponte sullo Stretto è copiato da Berlusconi. E non è un caso che probabilmente alla fine Berlusconi vincerà le elezioni». D’altra parte, spiega l’ex presidente dei Ds, «essendo rivalutato in questo modo da quello che dovrebbe essere il suo principale antagonista anche i cittadini dicono “hai visto mai che avesse ragione lui”». […]

dalema berlusconi

Ultimi Dagoreport

elly schlein pina picierno stefano bonaccini giorgio gori lorenzo guerini giuseppe conte pd

NAZARENO, ABBIAMO (PIU’ DI) UN PROBLEMA - L’ASSEMBLEA PD DI DOMANI RISCHIA DI TRASFORMARSI IN UN BOOMERANG PER SCHLEIN: I DELEGATI DISERTANO, A RIDOSSO DI NATALE, NESSUNO SPENDE SOLDI E TEMPO PER VENIRE NELLA CAPITALE AD ASCOLTARE UNA RELAZIONE SENZA DIBATTITO – LA MOSSA DEI PRETORIANI DI ELLY PER SCONGIURARE LA SALA VUOTA ED EVITARE IL CONFRONTO IMPIETOSO CON MELONI CHE CONTEMPORANEAMENTE FARA’ IL PIENO A ATREJU – SORGI: “BONACCINI ENTRERA’ IN MAGGIORANZA MA SE I RIFORMISTI NON DOVESSERO RICEVERE RASSICURAZIONI SULLE LISTE ELETTORALI, IL RISCHIO DI UNA EVENTUALE SCISSIONE, SI FAREBBE PIÙ CONCRETO…”

ignazio la russa theodore kyriakou pier silvio berlusconi giorgia meloni matteo salvini

DAGOREPORT - LA TRATTATIVA DI ELKANN PER LA VENDITA DEL GRUPPO GEDI AL GRECO THEO KYRIAKOU STA SCOMBUSSOLANDO IL GOVERNO MELONI E DINTORNI - SE LA “GIORGIA DEI DUE MONDI” VEDE DI BUON OCCHIO LA TRANSIZIONE ELLENICA E SALVINI HA BEN GRADITO LA PROSPETTIVA CHE IL GRECO ANTENNATO SISTEMI PER LE FESTE I “COMUNISTI” DI ‘REPUBBLICA’ E ‘STAMPA’, PER FORZA ITALIA C’È STATO IL VEEMENTE INTERVENTO DEL ‘’PRESIDENTE IN PECTORE’’ DEL PARTITO, PIER SILVIO BERLUSCONI, CHE VEDE IN KYRIAKOU UN COMPETITOR PERICOLOSISSIMO, ALFIERE DI QUEL CAPITALISMO DI STAMPO LIBERISTA, PER NULLA “LIBERAL”, CHE PREDICA IL PRIMATO DELL’ECONOMIA SULLA POLITICA - COSI', DIMENTICANDO IL SUO ATTIVISMO IN GERMANIA PER CREARE UN GIGANTE EUROPEO DELLA TV COMMERCIALE, L’EREDE DEL BISCIONE NON HA TROVATO DI MEGLIO CHE RISPOLVERARE LA BANDIERINA DELL’ITALIANITÀ (“CHE UN PEZZO DI STORIA DELL'INFORMAZIONE DEL NOSTRO PAESE VADA IN MANI STRANIERE UN PO' DISPIACE’’) - MA IL COLPO DI SCENA ARRIVA DAL CO-FONDATORE DI FRATELLI D’ITALIA E SECONDA CARICA DELLO STATO, IGNAZIO LA RUSSA, QUANDO SI È DICHIARATO DISPOSTO A FARE DA INTERMEDIARIO TRA I GIORNALISTI “COMUNISTI” DI GEDI E IL GRECO USURPATORE (ULTIMA USCITA DELLA GUERRIGLIA DI ‘GNAZIO IN MODALITÀ ''LA RISSA'' CONTRO LA DITTATURA DELLE SORELLE MELONI...)

2025agnoletti

CAFONAL ''AGNOLETTI & TORTELLONI'' – AL CIRCOLO CANOTTIERI ANIENE, PER IL PARTY DI “JUMP COMUNICAZIONE” DI MARCO AGNOLETTI, EX PORTAVOCE DI RENZI, E "SOCIAL COM" DI LUCA FERLAINO, UNA MARIA ELENA BOSCHI IN MODALITA' PIN-UP SI PRESENTA CON LA SUA NUOVA FIAMMA, L'AVVOCATO ROBERTO VACCARELLA, CHE QUI È DI CASA (SUA SORELLA ELENA È LA COMPAGNA DI MALAGÒ, GRAN VISIR DEL CIRCOLO DELLA “ROMA BENISSIMO”) – UN GRAN MISCHIONE ALLA ROMANA DI DESTRA E SINISTRA E TIPINI INTERMEDI HA BRINDATO AL NATALE, STARRING: LUCIO PRESTA, PEPPE PROVENZANO, ANTONELLA GIULI, FITTIPALDI, ALESSIA MORANI, FAUSTO BRIZZI, PAOLO CORSINI, NELLO MUSUMECI, SIMONA SALA, ALBERTO MATANO, SALVO SOTTILE, MYRTA MERLINO E MARCO TARDELLI, MICHELA DI BIASE, ITALO BOCCHINO, LAURA TECCE CON VESTITUCCIO SBRILLUCCICANTE CHE NON AVREBBE SFIGURATO AL MOULIN ROUGE, GIORGIA CARDINALETTI IN LOVE... 

alfredo mantovano papa leone xiv italia agenti servizi segreti

OGGI ALLE 11 ALFREDO MANTOVANO E I VERTICI DELL’INTELLIGENCE ITALIANA SONO STATI RICEVUTI IN UDIENZA DA PAPA LEONE XIV, A CITTÀ DEL VATICANO – SARANNO PRESENTI I COMPONENTI COPASIR, IL DIRETTORE GENERALE DEL DIPARTIMENTO DELLE INFORMAZIONI PER LA SICUREZZA (DIS), VITTORIO RIZZI, I DIRETTORI DELLE AGENZIE INFORMAZIONI E SICUREZZA ESTERNA (AISE), GIOVANNI CARAVELLI, E INTERNA (AISI), BRUNO VALENSISE. È LA PRIMA VOLTA DI UN PAPA TRA GLI SPIONI (DI CERTO NON E' LA PRIMA VOLTA DI SPIE INTORNO A UN PAPA...) - PREVOST: "MAI USARE INFORMAZIONI PER RICATTARE" (SI VEDE CHE L'INTELLIGENCE NON È IL SUO FORTE)

brunello cucinelli giorgia meloni mario draghi massimiliano di lorenzo giuseppe tornatore nicola piovani

DAGOREPORT - L’AUTO-SANTIFICAZIONE DI BRUNELLO CUCINELLI È COSTATA CARA, NON SOLO AL “SARTO CESAREO” DEL CACHEMIRE, MA ANCHE ALLE CASSE DELLO STATO - IL CICLOPICO DOCU-FILM “IL VISIONARIO GARBATO”, DIRETTO DAL PREMIO OSCAR GIUSEPPE TORNATORE E BATTEZZATO CON TANTO DI PARTY ULTRACAFONAL IN UNO STUDIO DI CINECITTÀ ALLA PRESENZA DI GIORGIA MELONI E MARIO DRAGHI, È COSTATO LA SOMMETTA DI 9.987.725 MILIONI DI EURO. DI QUESTI, I CONTRIBUTI RICEVUTI DAL MINISTERO DELLA CULTURA CON IL MECCANISMO DEL TAX CREDIT RAGGIUNGONO LA CIFRA DI 3.955.090 MILIONI - DA PARTE SUA, PEPPUCCIO TORNATORE AVREBBE INTASCATO 2 MILIONI PER LA REGIA E 500 MILA PER SOGGETTO E SCENEGGIATURA – A PRODURLO, OLTRE A BRUNELLO STESSO, LA MASI FILM DI MASSIMILIANO DI LUDOVICO, CHE IN PASSATO HA LAVORATO SPESSO CON IL PRODUTTORE MARCO PEROTTI, COINVOLTO NEL CASO KAUFMANN (FU LUI A INOLTRARE LA DOMANDA DI TAX CREDIT PER IL FILM “STELLE DELLA NOTTE” DEL FINTO REGISTA-KILLER) - IL MONUMENTO A SE STESSO GIUNGE AL MOMENTO GIUSTO: DUE MESI FA, UN REPORT DI ''MORPHEUS RESEARCH'' ACCUSO' L'AZIENDA DI CUCINELLI DI VIOLARE LE SANZIONI UE ALLA RUSSIA…