LE IDI DI MARZO – SEGNATEVI QUESTA DATA: 15 MARZO, IL GIORNO IN CUI SI RIUNIRÀ IL NUOVO PARLAMENTO E SI APRIRÀ IL CONCLAVE – QUALE SCENARIO AVREMO? POLITOLOGI E SONDAGGISTI VALUTANO LE RIPERCUSSIONI SUL VOTO DEI GRANDI EVENTI DEGLI ULTIMI GIORNI: DIMISSIONI DEL PAPA, ARRESTI FINMECCANICA, MPS E SANREMO – SI STUDIANO MOSSE E CONTROMOSSE PER CONVINCERE GLI INDECISI: IL CAV. È TENTATO DAL BLITZ ALL’ARISTON…

Emanuela Fontana e Adalberto Signore per "il Giornale"

Il Festival di Sanremo, gli arresti Finmeccanica, l'inchie¬sta su Monte dei Paschi di Sie¬na, e soprattutto le dimissioni del Papa. Tutto in una mancia¬ta di giorni, con un elettorato che, secondo i sondaggi unani¬mi, conta ancora una percen¬tuale del 20-30% di indecisi. Tutto sembra congiurare per una destabilizzazione delle scelte di chi deve votare ma non sa ancora come. E le ultime due settimane saranno sì determi¬nanti, ma con i riflettori puntati su «altro».

Silvio Berlusconi, che di co¬municazione se ne intende, ne è consapevole ed ammette sen¬za giri di parole che la politica «avrà certamente meno atten¬zione da parte dei media». D'al¬tra parte, che l'ex premier fosse favorevole a spostare il Festival non è un mistero per nessuno. A Palazzo Grazioli, dunque, si studiano le contromosse, tra le quali non si esclude il coup de théâtre . Il Cavaliere, infatti, po¬trebbe anche fare un salto al Te¬atro Ariston e sedersi in platea, magari sabato per assistere alla finale.

I politologi e i sondaggisti per adesso sono cauti sulle riper¬cussioni elettorali di questo 2013 affollato di notizie. Anche se tra i quadri delineati c'è un'ipotesi quasi da letteratura: l'istinto alla conservazione. Quando in una situazione di in¬stabilità giunge un evento ina-spettato, come può essere la no¬tizia della rinuncia di Benedet¬to XVI, la tentazione è quella di confermare le proprie scelte dell'ultima chiamata alle urne.

La coincidenza dei tempi è in¬dubbia, ai limiti della profezia: il 15 marzo si apre il Parlamento e inizia il Conclave. «Le stra¬ne idi», le chiama il blogger Ma¬rio Adinolfi. Ma per Renato Mannheimer l' elettorato «non reagirà» alle clamorose dimis¬sioni papali. I candidati più co¬municatori, «come Berlusconi e Grillo, che aumentano il loro elettorato andando sulle prime pagine», ne avranno però «un danno».

La lettura non è sconta¬ta, tutt'altro. La caratteristica italiana in questo momento è «l'alta percentuale di indecisi ¬sottolinea Leonardo Morlino, professore di Politica compara¬ta all'Università Luiss di Roma¬ questo vuol dire che eventi im¬portanti che accadono in que-sti giorni possono avere un rile¬vo».

Non è la notizia in sé, per quanto«storica»,a essere incisi¬va. Ma la novità può portare una «maggiore incertezza del quadro, del contesto e quindi indirettamente portare a un vo¬to più conservatore », con la con¬ferma del partito «per cui si era votato nel 2006». E quindi si po¬trebbe «aprire uno spazio per il Pdl per ritrovare il suo elettora¬to sull'onda di un recupero».

La rimonta di Berlusconi per ora non è frenata dagli eventi, sembra condividere il politologo ed editorialista Roberto D'Alimonte, che ieri scriveva su Twitter : «Alla Camera co¬munque qualcuno avrà la mag¬gioranza, se non sarà Bersani sarà Berlusconi». Secondo Ales¬sandra Ghisleri, direttrice di Eu¬romedia Research , la situazio¬ne per ora dovrebbe rimanere stabile, una notizia bomba co¬me le dimissioni di Benedetto XVI «anestetizza».

L'eccezione italiana dell'alto numero di in¬decisi è indubbia, rileva il poli¬tologo Marco Tarchi, ma la mag¬gior parte di chi ha deciso di non andare alle urne sono elet¬tori «delusi, demotivati, non in¬certi alla ricerca di chi li convin¬ca o li converta». La scelta del Papa non condizionerà il voto, concorda il sondaggista Nicola Piepoli: «L'annuncio dell'Imu restituito da Berlusconi, que¬sto sì ha spostato l'elettorato e continua a spostarlo».

 

 

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