raggi marino

IL PORACCISMO NON CI SALVERÀ - FLAVIA PERINA: “BASTA CON LO SFOGGIO DI FRUGALITÀ, DALLA RAGGI CHE STRAPPA I BIGLIETTI PER LE OLIMPIADI DI RIO, A MARINO CHE GIRAVA IN BICICLETTA PER IL CENTRO. ROMA HA BISOGNO DI PROGRAMMI DI RISPARMIO AMBIZIOSI, E SENSATI. NELLA CAPITALE, DA PORACCI, NON S’E’ MAI VISSUTO...”

Flavia Perina per http://www.linkiesta.it/

 

flavia perinaflavia perina

L'ideologia del poraccismo è stata la naturale reazione agli anni di Batman Fiorito, quello che quando nevicò nel 2012 pensò bene di comprarsi una jeep Wrangler con i soldi dei rimborsi regionali perchè indispensabile ai suoi spostamenti nell'emergenza cittadina. Si cominciò con la sobrietà al potere, si finì come si vede ora: con il sindaco Virginia Raggi che straccia in diretta Fb il biglietto per le Olimpiadi di Rio dell'osservatore del Comune di Roma, biglietto peraltro pagato dal Coni e non dal Campidoglio.

FRANCO FIORITO FRANCO FIORITO

 

E' stato un gesto altamente simbolico e molto apprezzato sul web. Siamo poveracci, non ce lo possiamo più permettere. «Non abbiamo neanche gli occhi per piangere», come scrivono i fan della pagina “Innamorati di Virginia Raggi”. E intorno a questa sindrome del morto di fame ruotano la gran parte dei beau geste della nuova amministrazione: la consegna di tessere intera rete ai consiglieri (“Pigliate il bus, basta permessi Ztl”) e il cautissimo approccio alla questione rifiuti, dove la parola “investimenti” – l'unica che avrebbe un senso pronunciare – è tabù e le nozze coi fichi secchi di Cerrone, il ras di Malagrotta, sono al momento la sola strategia immaginata.

 

L'ideologia del poraccismo non appartiene solo al mondo Cinquestelle, o almeno a una sua componente maggioritaria. È poraccismo anche l'urlo del Pd contro la sindaca Chiara Appendino che si tiene l'auto blu (e come dovrebbe girare un sindaco? Coi pattini?). Era poraccismo la ridicola polemica scatenata dalle destre contro l'ex-sindaco Marino per la famosa Panda Rossa parcheggiata in divieto, e le multe della medesima forse non pagate come certi pranzi di ristorante con vino della casa per i quali si urlò allo sciupio, all'intollerabile privilegio, al disordine amministrativo.

la panda rossa di marinola panda rossa di marino

 

Ed è poraccismo la tendenza a sovrapporrre e confondere colossali sprechi di pubbliche risorse – dall'Air Force One del premier alle regalie di Mps agli amici del muretto – con l'ovvia esigenza di partecipare a eventi, e coltivare relazioni, e di spostarsi in città caotiche assolvendo agli obblighi del ruolo e ai doveri legati ai propri incarichi.

 

L'intero arco politico ha contribuito con furbizia al dilagare di questo sentimento: offrire al pubblico lo scalpo di un modesto sacrificio (chi si ricorda le macchine della presidenza del Consiglio messe in vendita su E-Bay?) per nascondere l'incapacità di programmi di risparmio più ambiziosi e sensati, l'inadeguatezza a decidere spending review serie, che infatti sono rimaste regolarmente nei cassetti.

IGNAZIO MARINO IN BICICLETTA IGNAZIO MARINO IN BICICLETTA

 

L'intero arco politico ha contribuito con furbizia al dilagare di questo sentimento: offrire al pubblico lo scalpo di un modesto sacrificio per nascondere l'incapacità di programmi di risparmio più ambiziosi e sensati

 

Ma se c'è una città dove il poraccismo non può funzionare a lungo, è Roma. Roma non è poraccia per costituzione. Roma è molto arrabbiata, anzi, proprio per le conseguenze di un poraccismo amministrativo che costringe la città a vivere di rattoppi da dieci anni. Roma è tutta una “romanella” – termine locale che indica il lavoro fatto in economia, quindi male – di buche sommariamente riempite, cassonetti tenuti in piedi col fil di ferro, spartitraffico ammaccati, marciapiedi sconnessi, lampioni spaiati, segnaletica approssimativa, bus mezzi morti, giardini spelacchiati, ed è il disgusto per questo modo da poveracci di gestire la città ad aver alimentato la rivolta dei cittadini contro i vecchi poteri.

 

VIRGINIA RAGGI E PAOLA MURAROVIRGINIA RAGGI E PAOLA MURARO

Qui, a Roma, c'erano gli acquedotti quando altrove si andava con il secchio al torrente, e le terme pubbliche, e le strade a lastroni ben connessi per non sporcarsi la toga nuova fin da molti anni prima di Cristo. Insomma: a Roma, da poveracci non si è mai vissuto e non si vuole vivere più.

 

Che il poraccismo sia chiave perdente in questa città lo dimostra l'esperienza di Marino, di cui i romani cominciarono a diffidare per le sue buffe esibizioni in bicicletta, anche perché tutti sapevano che il suo ufficio è in cima a un colle con una salita a tornanti impraticabile se non sei Fausto Coppi.

 

virginia raggi (3)virginia raggi (3)

E infatti, il primo scivolone della giunta Raggi è arrivato dopo la scelta poraccesca dell'Assessore all'Ambiente Paola Muraro, che in diretta web ci ha mostrato il suo blitz con litigata negli uffici del capo dell'Ama Daniele Fortini: una cosa che si addice più alla pensionata infuriata in coda alle Poste (“Non mi muovo da qui finché non chiama il direttore”) che al massimo dirigente dei servizi di una grande metropoli, il quale di norma riceve i suoi collaboratori autorevolmente piazzato nel suo studio, con anticamera e aria condizionata, per risolvere problemi e non per animare dirette Facebook.

 

virginia raggi (2)virginia raggi (2)

Le code polemiche nate da quell'incontro dovrebbero mettere in guardia la neo-sindaca dalla tendenza poraccesca e farla riflettere sul vero “strappo” che Roma si aspetta: l'efficienza, non “i risparmi de Maria Carzetta”, figura topica della tradizione cittadina sempre intenta a esibire la sua virtuosa rinuncia al centesimo, che alla fine delle storielle di cui è protagonista si ritrova al punto di partenza, e per di più con gravi perdite provocate dalla miopia del suo lagnoso zelo.

Ultimi Dagoreport

donald trump vladimir putin giorgia meloni

DAGOREPORT - IL VERTICE DELLA CASA BIANCA È STATO IL PIÙ  SURREALE E “MALATO” DELLA STORIA POLITICA INTERNAZIONALE, CON I LEADER EUROPEI E ZELENSKY IN GINOCCHIO DA TRUMP PER CONVINCERLO A NON ABBANDONARE L’UCRAINA – LA REGIA TRUMPIANA: MELONI ALLA SINISTRA DEL "PADRINO", NEL RUOLO DI “PON-PON GIRL”, E MACRON, NEMICO NUMERO UNO, A DESTRA. MERZ, STARMER E URSULA, SBATTUTI AI MARGINI – IL COLMO?QUANDO TRUMP È SCOMPARSO PER 40-MINUTI-40 PER “AGGIORNARE” PUTIN ED È TORNATO RIMANGIANDOSI IL CESSATE IL FUOCO (MEJO LA TRATTATIVA PER LA PACE, COSÌ I RUSSI CONTINUANO A BOMBARDARE E AVANZARE) – QUANDO MERZ HA PROVATO A INSISTERE SULLA TREGUA, CI HA PENSATO LA TRUMPISTA DELLA GARBATELLA A “COMMENTARE” CON OCCHI SPACCANTI E ROTEANTI: MA COME SI PERMETTE ST'IMBECILLE DI CONTRADDIRE "THE GREAT DONALD"? - CILIEGINA SULLA TORTA MARCIA DELLA CASA BIANCA: È STATA PROPRIO LA TRUMPETTA, CHE SE NE FOTTE DELLE REGOLE DEMOCRATICHE, A SUGGERIRE ALL'IDIOTA IN CHIEF DI EVITARE LE DOMANDE DEI GIORNALISTI... - VIDEO

francesco milleri gaetano caltagrino christine lagarde alberto nagel mediobanca

TRA FRANCO E FRANCO(FORTE), C'E' DI MEZZO MPS - SECONDO "LA STAMPA", SULLE AMBIZIONI DI CALTAGIRONE E MILLERI DI CONTROLLARE BANCHE E ASSICURAZIONI PESA L’INCOGNITA DELLA BANCA CENTRALE EUROPEA - CERTO, PUR AVENDO IL 30% DI MEDIOBANCA, I DUE IMPRENDITORI NON POSSONO DECIDERE LA GOVERNANCE PERCHÉ NON HANNO REQUISITI DETTATI DALLA BCE (UNO FA OCCHIALI, L'ALTRO CEMENTO) - "LA STAMPA"  DIMENTICA, AHINOI!, LA PRESENZA DELLA BANCA SENESE, CHE I REQUISITI BCE LI HA TUTTI (E IL CEO DI MPS, LOVAGLIO, E' NELLE MANI DELLA COMPAGNIA CALTA-MELONI) - COSA SUCCEDERÀ IN CASO DI CONQUISTA DI MEDIOBANCA E DI GENERALI? LOR SIGNORI INDICHERANNO A LOVAGLIO DI NOMINARE SUBITO IL SOSTITUTO DI NAGEL (FABRIZIO PALERMO?), MENTRE TERRANNO DONNET FINO ALL'ASSEMBLEA DI GENERALI...

donald trump grandi della terra differenza mandati

FLASH! - FA MALE AMMETTERLO, MA HA VINTO DONALD TRUMP: NEL 2018, AL G7 IN CANADA, IL TYCOON FU FOTOGRAFATO SEDUTO, COME UNO SCOLARO CIUCCIO, MENTRE VENIVA REDARGUITO DALLA MAESTRINA ANGELA MERKEL E DAGLI ALTRI LEADER DEL G7. IERI, A WASHINGTON, ERA LUI A DOMINARE LA SCENA, SEDUTO COME DON VITO CORLEONE ALLA CASA BIANCA. I CAPI DI STATO E DI GOVERNO EUROPEI, ACCORSI A BACIARGLI LA PANTOFOLA PER CONVINCERLO A NON ABBANDONARE L'UCRAINA, NON HANNO MAI OSATO CONTRADDIRLO, E GLI HANNO LECCATO VERGOGNOSAMENTE IL CULO, RIEMPIENDOLO DI LODI E SALAMELECCHI...

pietrangelo buttafuoco alessandro giuli beatrice venezi

DAGOREPORT – PIÙ CHE DELL’EGEMONIA CULTURALE DELLA SINISTRA, GIULI E CAMERATI DOVREBBERO PARLARCI DELLA SEMPLICE E PERENNE EGEMONIA DELL’AMICHETTISMO E DELLA BUROCRAZIA – PIAZZATI I FEDELISSIMI E GLI AMICHETTISSIMI (LA PROSSIMA SARÀ LA DIRETTRICE DEL LATO B VENEZI, CHE VOCI INSISTENTI DANNO IN ARRIVO ALLA FENICE), LA DESTRA MELONIANA NON È RIUSCITA A INTACCARE NÉ LO STRAPOTERE BARONALE DELLE UNIVERSITÀ NÉ LE NOMINE DIRIGENZIALI DEL MIC. E I GIORNALI NON NE PARLANO PERCHÉ VA BENE SIA ALLA DESTRA (CHE NON SA CERCARE I MERITEVOLI) CHE ALLA SINISTRA (I BUROCRATI SONO PER LO PIÙ SUOI)

donald trump giorgia meloni zelensky macron tusk starmer

DAGOREPORT - DOVE DIAVOLO È FINITO L’ATTEGGIAMENTO CRITICO FINO AL DISPREZZO DI GIORGIA MELONI SULLA ‘’COALIZIONE DEI VOLENTEROSI”? - OGGI LA RITROVIAMO VISPA E QUERULA POSIZIONATA SULL'ASSE FRANCO-TEDESCO-BRITANNICO, SEMPRE PRECISANDO DI “CONTINUARE A LAVORARE AL FIANCO DEGLI USA” - CHE IL CAMALEONTISMO SIA UNA MALATTIA INFANTILE DEL MELONISMO SONO PIENE LE CRONACHE: IERI ANDAVA DA BIDEN E FACEVA L’ANTI TRUMP, POI VOLA DA MACRON E FA L’ANTI LE PEN, ARRIVA A BRUXELLES E FA L’ANTI ORBÁN, INCONTRA CON MERZ E FA L’ANTI AFD, VA A TUNISI E FA L’ANTI SALVINI. UNA, NESSUNA, CENTOMILA - A MANTENERE OGNI GIORNO IL VOLUME ALTO DELLA GRANCASSA DELLA “NARRAZIONE MULTI-TASKING” DELLA STATISTA DELLA GARBATELLA, OLTRE AI FOGLI DI DESTRA, CORRONO IN SOCCORSO LE PAGINE DI POLITICA INTERNA DEL “CORRIERE DELLA SERA”: ‘’PARE CHE IERI MACRON SI SIA INALBERATO DI FRONTE ALL’IPOTESI DI UN SUMMIT A ROMA, PROPONENDO SEMMAI GINEVRA. MELONI CON UNA BATTUTA LO AVREBBE CALMATO” - SÌ, C’È SCRITTO PROPRIO COSÌ: “CON UNA BATTUTA LO AVREBBE CALMATO”, MANCO AVESSE DAVANTI UN LOLLOBRIGIDA QUALSIASI ANZICHÉ IL PRESIDENTE DELL’UNICA POTENZA NUCLEARE EUROPEA E MEMBRO PERMANENTE DEL CONSIGLIO DI SICUREZZA DELL'ONU (CINA, FRANCIA, RUSSIA, REGNO UNITO E USA) - RIUSCIRÀ STASERA L’EROINA DAI MILLE VOLTI A COMPIERE IL MIRACOLO DELLA ‘’SIRINGA PIENA E MOGLIE DROGATA’’, FACENDO FELICI TRUMP E MACRON?