adolfo urso agli internazionali di tennis di roma - nel box di edison

UN POSTO IN TRIBUNA PER UN MINISTRO SI TROVA SEMPRE – ADOLFO URSO, TITOLARE DEL DICASTERO DEL MADE IN ITALY, SABATO SI È PALESATO AL FORO ITALICO PER IL MATCH DI JANNIK SINNER AGLI INTERNAZIONALI, MA NON SI È ACCOMODATO IN TRIBUNA AUTORITÀ – PER URSO ERA STATO RISERVATO UN POSTO NEL BOX DI EDISON, PARTNER UFFICIALE DEL TORNEO E UNO DEI PRINCIPALI INTERLOCUTORI DEL GOVERNO SU NUCLEARE, DECARBONIZZAZIONE E TRANSIZIONE ENERGETICA – “DOMANI”: “AMICIZIA? O RAPPORTI D’AFFARI? PROBABILMENTE SOLO UN MODO DI EVADERE DAL LAVORO QUOTIDIANO…”

Estratto dell’articolo di Enrica Riera per “Domani”

 

adolfo urso agli internazionali di tennis di roma - nel box di edison

In campo il match, sugli spalti il tifo. Agli Internazionali Bnl d’Italia,  tra i più importanti tornei tennistici del mondo, non solo sportivi, addetti ai lavori e appassionati.

 

Anche rappresentanti delle istituzioni, compresi ministri: una vera e propria passerella che ogni anno va in scena al Foro Italico di Roma.

 

E così sabato 10 maggio a seguire le gare tra gli atleti – in particolare la prima di Jannik Sinner – c’era anche il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso. Insieme alla sua famiglia, il capo di Palazzo Piacentini sedeva lontano dai colleghi, pure presenti alla manifestazione.

 

EDISON ENERGIA

Non dunque in tribuna autorità, ma nel box di uno dei partner ufficiali degli Internazionali: Edison. È così che i più maliziosi si sono domandati: scelta opportuna? Edison, di fatto, è una delle principali società di energia in Italia ed Europa che opera nell’approvvigionamento, nella produzione e nella vendita di elettricità e gas.

 

Ma è anche uno dei principali interlocutori del Mimit nella partita riguardante il nucleare, la decarbonizzazione e la transizione energetica. Basti pensare che Edison Energia è tra le sedici aziende interessate a investire nel sito di Cerano, in provincia di Brindisi, tramite la consultazione pubblica per la riconversione e la reindustrializzazione dell'ormai ex centrale a carbone Federico II, la cui dismissione è prevista per la fine del 2025.

 

adolfo urso

Vale a dire che la società, come le altre aziende, ha risposto, presentando un apposito progetto, alla manifestazione di interesse sul progetto messa a punto dal ministero guidato da Urso. Il bando si è chiuso qualche mese fa, a marzo; poi a questa fase è seguita quella delle verifiche sulle proposte: come si è chiusa per Edison?

 

Quella pugliese, comunque, è solo una delle tante partite “aperte” tra Mimit e la società energetica che sabato scorso ha ospitato il ministro Adolfo Urso nei propri spazi: accanto al vertice del dicastero di via Vittorio Veneto era inoltre seduto Simone Nisi, direttore degli Affari istituzionali di Edison. Nulla di illecito, certo. Ma quanto opportuno?

 

[…] Urso ha dichiarato a Domani di essersi recato agli Internazionali, negli spazi della spa, perché è stato «invitato come anche da altri sponsor». […]

 

Francesco Paolo Bello

Intanto non sarebbe la prima volta in cui il capo del Mimit scivolerebbe in situazioni da presunto conflitto di interesse.

 

La vicenda riguardante il “licenziamento” della terna commissariale di Condotte d’acqua spa, il colosso delle infrastrutture con un buco da tre miliardi, lo testimonierebbe.

 

In quel caso, come più volte raccontato da questo giornale, il ministro Urso ha revocato gli ex commissari straordinari, sostituendoli con tre nuovi incaricati: tra loro l’avvocato Francesco Paolo Bello, suo vecchio amico e partner d’affari. In particolare, i rapporti tra Urso e Bello risalgono a quando, una dozzina di anni fa, il futuro ministro aveva avviato un’attività di consulenza per le aziende italiane a caccia di affari in paesi “difficili”, in primo luogo l’Iran.

 

adolfo urso giorgia meloni - foto lapresse

Bello aveva collaborato con la società del ministro, la Italian World Services, in sigla Iws, e in seguito i rispettivi percorsi professionali si sono incrociati anche in altre occasioni.

 

Fino, appunto, alla nomina, con decreto ministeriale, nella terna dei commissari di Condotte: a essere precisi, prima di allora, altre volte il Mimit guidato da Urso aveva scelto Bello per incarichi al vertice di grandi imprese in crisi.

 

Tra le nomine anche quella a commissario dell’azienda bolognese La Perla, a cui fa capo l’omonimo marchio di abbigliamento intimo.

 

Francesco Paolo Bello

Poi l’ingresso di Bello – professionista di grande esperienza che però non era mai approdato al vertice di un’azienda commissariata – nella terna di professionisti che fanno parte del comitato di sorveglianza di IT Holding, un altro gruppo commissariato.

 

[…] Una storia, quella del “licenziamento” dei vecchi commissari, arrivata tramite un esposto ad hoc sul tavolo dei magistrati della procura di Roma che, come svelato da Domani, hanno aperto un fascicolo con indagati, sulla cui identità c’è il massimo riserbo.

 

E che è anche al vaglio dei giudici amministrativi: il Tar del Lazio, nelle scorse settimane, ha annullato il decreto del ministero delle Imprese e del Made in Italy, relativo alla nomina dei nuovi commissari; ora c’è attesa per la decisione, in appello, del Consiglio di Stato.

adolfo urso

 

[…] Ora, gli Internazionali di tennis, con l’ospitata tra gli spalti di Edison. Amicizia? O rapporti d’affari? Probabilmente solo un modo, per il ministro Adolfo Urso, di evadere dal lavoro quotidiano.

 

Del resto il capo di Palazzo Piacentini mercoledì 14 è atteso alla Camera, alle 12, per rendere un’informativa urgente riguardante le conseguenze sul sistema produttivo italiano dovuta all'introduzione dei dazi nei confronti dei Paesi europei e sulle iniziative di competenza a tutela delle imprese e dell'occupazione. Ma intanto meglio non pensarci, dedicarsi al tennis e tifare, naturalmente, per il numero uno del mondo, l’italiano Sinner.

Ultimi Dagoreport

roberto occhiuto corrente sandokan antonio tajani pier silvio e marina berlusconi 2025occhiuto roscioli

CAFONAL! FORZA ITALIA ''IN LIBERTÀ'' - DALLA CALABRIA, PASSANDO PER ARCORE, ARRIVA LO SFRATTO DEFINITIVO A TAJANI DA ROBERTO OCCHIUTO: “SONO PRONTO A GUIDARE IL PARTITO FONDATO DA SILVIO BERLUSCONI’’ - PARLA IL GOVERNATORE DELLA CALABRIA E, A PARTE L'ACCENTO CALABRO-LESO, SEMBRA DI SENTIRE MARINA & PIER SILVIO: “BASTA GALLEGGIARE INTORNO ALL'8%. MELONI NON È SUFFICIENTE AL CENTRODESTRA. BISOGNA RAFFORZARE L'ALA LIBERALE DELLA COALIZIONE" - A FAR TRABOCCARE LA PAZIENZA DELLA FAMIGLIA BERLUSCONI È STATA LA PROSPETTIVA DI UN CONGRESSO NAZIONALE CHE AVREBBE DATO A TAJANI, GASPARRI E BARELLI IL POTERE DI COMPORRE LE LISTE PER LE POLITICHE NEL 2027. A SPAZZARE VIA LE VELLEITÀ DEI TAJANEI, È ARRIVATA DA MILANO LA MINACCIA DI TOGLIERE DAL SIMBOLO DEL PARTITO IL NOME "BERLUSCONI", CHE VALE OLTRE LA METÀ DELL'8% DI FORZA ITALIA - DA LOTITO A RONZULLI, DALL’EX MELONIANO MANLIO MESSINA A NICOLA PORRO: NELLA NUTRITA TRUPPA CHE SI È PRESENTATA AL CONVEGNO DI OCCHIUTO, SPICCAVA FABIO ROSCIOLI, TESORIERE DI FORZA ITALIA ED EMISSARIO (E LEGALE PERSONALE) DI MARINA E PIER SILVIO...

amadeus programmi sul nove like a star chissa chi e la corrida tha cage sukuzi music party

DAGOREPORT: AMADEUS TORNA IN RAI - IL RITORNO A VIALE MAZZINI POTREBBE MATERIALIZZARSI GRAZIE ALLO ZAMPONE DI FIORELLO, CHE NON VEDE L'ORA DI RITROVARE LA SUA "SPALLA" - CON "AMA" AL SUO FIANCO, L'EX ANIMATORE DEI VILLAGGI TURISTICI POTREBBE RINGALLUZZIRSI AL PUNTO DA AFFIANCARLO AL FESTIVALONE DI SANREMO 2027 - L'USCITA DI AMADEUS NON SAREBBE OSTACOLATA DA "NOVE" DI DISCOVERY, ANZI: I DIRIGENTI DELL’EMITTENTE AMERICANA NON VEDONO L’ORA DI RECEDERE DALL’ONEROSISSIMO CONTRATTO QUADRIENNALE CON L’EX DISC JOCKEY - SECONDO GLI “ADDETTI AI LIVORI”, LA CATENA DI FLOP INANELLATA DA "AMA" SUL "NOVE" HA PESATO SUL BILANCIO DI DISCOVERY: PER PUBBLICITÀ INCASSATA E RIMBORSATA PER MANCATO RAGGIUNGIMENTO DELLO SHARE STABILITO NEI CONTRATTI, SI PARLA DI UNA SOMMETTA INTORNO AI 15 MILIONI - A DIFFERENZA DI CROZZA E FAZIO, PERSONAGGI-FORMAT, AMADEUS SENZA UN PROGRAMMA FORTE E LA GIUSTA CORNICE DI UNA EMITTENTE GENERALISTA PRIMARIA COME RAI1, È DESTINATO A SCOMPARIRE NEL MUCCHIO…

giorgia e arianna meloni come le gemelle di shining - fotomontaggio del fatto quotidiano

DAGOREPORT – VI RICORDATE QUANDO GIORGIA MELONI DEFINIVA LA SORELLA ARIANNA UNA “PRIVATA CITTADINA SENZA INCARICHI”? DIMENTICATELO: È IN CORSO UN TENTATIVO DI TRASFORMARE LA PRIMOGENITA DI ANNA PARATORE IN UNA POLITICA NAVIGATA. ECCO COME NASCE L’IMBARAZZANTE NTERVISTA RILASCIATA OGGI DALL'EX MOGLIE DI FRANCESCO LOLLOBRIGIDA AL “CORRIERE DELLA SERA”, IN CUI ARIANNA RICORDA QUANDO “GUIDAVA IL CAMION NEI VICOLI DI ROMA” PER IL PARTITO, E RIVENDICA: “DA 30 ANNI SIAMO IN POLITICA” – LA FIAMMA MAGICA VUOLE TOGLIERLE L’ETICHETTA DI “SORELLA D’ITALIA”. IL GUAIO È CHE ‘GNA FA: L’UNICO PREGIO CHE ANCHE I COLLEGHI DI PARTITO LE RICONOSCONO È… LA SOMIGLIANZA ALLA SORELLA

del vecchio la stampa angelucci elkann

DAGOREPORT - NON SI STA MAI TRANQUILLI: AL RISIKO FINANZIARIO (MPS-MEDIOBANCA) FINITO TRA LE CARTE DELLA PROCURA DI MILANO, ORA SI AGGIUNGE IL RISIKO EDITORIALE: LA VENDITA DI ‘’’REPUBBLICA’’ E ‘’STAMPA’’ AL GRECO KYRIAKOU DIVENTA, GIORNO DOPO GIORNO, UN BORDELLO DI VOCI E RUMORS - C’È CHI ASSICURA CHE LO SBARCO DEL GRECO NON VADA ASSOLUTAMENTE A GENIO AL BOSS DELL’IMPERO MEDIASET, PIER SILVIO BERLUSCONI – CHI SPIFFERA DI UN PRESUNTO INTERESSAMENTO DELLA FAMIGLIA ANGELUCCI, EDITORE DE “IL GIORNALE” E DI “LIBERO”, ALL’ACQUISIZIONE DEL QUOTIDIANO “LA STAMPA”, CHE ELKANN HA MESSO IN VENDITA PER LA SOMMETTA DI 65 MILIONI DI EURO, CHE NON RIENTREREBBE NEL PERIMETRO DEL GRECO CON L’ANTENNA. MA PER IL BOSS DELLA SANITÀ CARO AL GOVERNO L’UNICO MODO DI COMPRARI ''LA STAMPA'' È ALL’EDICOLA: ELKANN NON GLIELO VENDERÀ MAI - A PROPOSITO DI EDITORIA COME ULTIMA UMANA VOLUTTÀ, SI VOCIFERA CHE LEONARDINO DEL VECCHIO VOGLIA COMPRARSI NIENTEMENO CHE “IL FATTO QUOTIDIANO” (DAVVERO URGE LA RIAPERTURA DEI MANICOMI…)

giancarlo giorgetti luigi lovaglio milleri francesco gaetano caltagirone

SUL CASO MPS-MEDIOBANCA, L'ARTICOLO-BOMBA DEL GIORNO È SUL "CORRIERE", DA CUI SI EVINCE CHE LE DICHIARAZIONI RILASCIATE ALLA CONSOB DA CALTAGIRONE E DAL MINISTRO GIORGETTI SONO IN APERTO CONTRASTO - E’ LO STESSO IMPRENDITORE ROMANO AD AMMETTERE CHE IL MINISTRO LEGHISTA SONDÒ ALCUNI POTENZIALI INVESTITORI NELLE SETTIMANE PRECEDENTI ALLA OSCURA “GARA” CHE FECE INTASCARE IL 15% DI MPS, IN MANO AL TESORO, AL QUARTETTO DELFIN-CALTAGIRONE-ANIMA-BPM - UNA VERSIONE IN APERTO CONFLITTO CON QUELLA DI GIORGETTI, CHE IL 29 LUGLIO 2025 ALLA CONSOB DISSE: “NON C’È STATA ALCUNA INTERLOCUZIONE, CONTATTO O SCAMBIO” - A QUESTO PUNTO, CHI RISCHIA DI FINIRE NEI GUAI CON LA PROCURA DI MILANO NON SONO SOLO I “FURBETTI DEL CONCERTINO”, MA LA STESSA CONSOB GUIDATA DA PAOLO SAVONA CHE, COME AUTORITÀ DI VIGILANZA DEL MERCATO FINANZIARIO, NON HA RILEVATO NEL SUO DOCUMENTO DI “ASSOLUZIONE” SULLA PRESUNTA CONCERTAZIONE DEI CALTA-MELONI, NESSUNA DISCORDANZA TRA LE DICHIARAZIONI DI CALTAGIRONE E DI GIORGETTI…

la scala opera attilio fontana ignazio la russa daniela santanche santanchè matteo salvini

A PROPOSITO DI… QUANTO PIACE LA MATRICIANA ROMANA - IL FORFAIT DELLE ISTITUZIONI ALLA PRIMA DELLA SCALA, IVI COMPRESO LA SECONDA CARICA DELLO STATO, IL SICULO-MILANESE IGNAZIO LA RUSSA, HA SPINTO IL GOVERNATORE DEL PIRELLONE LOMBARDO, ATTILIO FONTANA, INDOSSATI I PANNI DI NOVELLO ALBERTO DA GIUSSANO A DICHIARARE: “ANCHE SE TUTTI APPREZZIAMO LA MATRICIANA, IL NORD DÀ FASTIDIO” – DÀ COSÌ FASTIDIO CHE NEL GOVERNO DELLA “PULZELLA” DELLA GARBATELLA, SIEDONO BEN 6 MINISTRI “LUMBARD” SU 24. E BEN 5 SONO DELLA LEGA – A RISPONDERE A FONTANA, CI HA PENSATO IL RODOMONTE DEL CARROCCIO, SALVINI: “TRA UNA MATRICIANA E UNA CARBONARA TROVI I SOLDI PER SISTEMARE LE CASE POPOLARI”…