renzi leopolda orologio audemars

IL PREMIER SÒLEX NON SI SCORDA MAI - RENZI: ''POSSIEDO SOLO UN ROLEX, REGALATO DA AMICI'' (NON SPECIFICATI) - LA SCORTA HA 'SEQUESTRATO GLI OROLOGI DI LUSSO CHE HANNO SCATENATO LA RISSA IN ARABIA SAUDITA''. E ALLORA GLI ALTRI CRONOGRAFI ESIBITI IN QUESTI ANNI? - ''CAFONAGGINI DA CINEPANETTONE''

1. MATTEO RENZOLEX

Luca Telese per “Libero Quotidiano

 

RENZI 
OROLOGIO 
RENZI OROLOGIO

Fa bene il Fatto quotidiano a fare domande a Matteo Renzi sui quattro cronografi di lusso esibiti dal presidente del Consiglio: in questa stagione Renzi è riuscito a sfoggiare ben due Rolex (uno è un Daytona), un Audemars Piquet e un cronografo non identificato (tutti di un valore compreso fra i 10 e i 15 Mila euro). Fa bene Il Fatto a discuterne, seguendo il tormentone caro a «Un giorno da Pecora» e deflagrato su Twitter: ma ovviamente sbaglia a perseguire l' idea che dietro questo sfoggio si debbano nascondere un crimine, una violazione di legge o il possibile trattenimento illecito di un dono di Stato, come ipotizza Giampiero Calapá.

 

Io non ho dubbi sul fatto che Renzi possegga legalmente questi cronografi, non è questo il problema. Mi chiedo come si possa passare dall' estetica sbarazzina dello swatch di plastica della Fiorentina, a quella provincialissima e super cafona del premier con il polso carrozzato.

renzi audemars piguetrenzi audemars piguet

 

Credo che quattro diversi cronografi, ognuno più costoso di una Jeep, a parte gli attori americani che li pubblicizzano, non li esibiscano nemmeno i bancarottieri di Wall Street (quando vanno a processo). Invece di chiedersi se Renzi abbia commesso un crimine perché si è messo un bel pataccone regalato, chiedetevi perché non si è accorto delle due cose più importanti: in primo luogo del messaggio che trasmette in tempo di crisi.

 

E soprattutto di quanto - fra boxer sulla neve, pantaloni corti e Rolex - più che a un elegante premier assomigli al volitivo protagonista di un cinepanettone dei Vanzina.

Buona settimana Matteo Renzòlex.

 

 

2. PALAZZO CHIGI E I ROLEX SAUDITI SEL CHIAMA IN CAUSA IL PREMIER

RENZI ARABIARENZI ARABIA

Da “la Repubblica

 

Sinistra Italiana, con un’interrogazione di Franco Bordo, chiede chiarimenti sulla vicenda degli orologi donati alla delegazione del governo italiano in occasione del viaggio in Arabia Saudita nel novembre scorso. A Matteo Renzi, Si domanda «se è vero che la delegazione abbia accettato cronografi e orologi Rolex in omaggio dall’Arabia Saudita».

 

La vicenda è stata rivelata dal Fatto che ha raccontato di una “rissa” tra funzionari di Palazzo Chigi e imprenditori al seguito per accaparrarsi i preziosi segnatempo messi a disposizione dal regime saudita in occasione di una visita del premier a Ryad. Alla fine gli uomini della scorta di Renzi avrebbero requisito gli orologi, tutti di valore superiore al limite di 150 euro fissato per i regali di Stato. E sono conservati nella sede della presidenza del Consiglio.

 

RENZI ROLEX ARABIARENZI ROLEX ARABIA

 

3. VERSIONE RENZI: HO SOLO UN ROLEX. E GLI ALTRI?

Carlo Tecce per il “Fatto Quotidiano

 

A quattro giorni dall' inizio del racconto del Fatto sul parapiglia dei delegati italiani a Ryad per i Rolex dei sovrani sauditi e dopo le domande inevase sugli orologi sfoggiati da Matteo Renzi in questi anni al governo, Palazzo Chigi comunica finalmente la sua versione.

 

Capitolo 1: Il collezionista

RENZI ARABIARENZI ARABIA

Fonti autorizzate del governo ammettono che il fiorentino possiede un Rolex: è un regalo di amici (non precisati), non di colleghi di altri paesi. A un anno e due mesi dall' apparizione alla Leopolda del 2014 attorno al polso di Renzi, Palazzo Chigi non rivela la provenienza del lussuoso Audemars Piguet Royal Oak, valutato sui 15mila euro da un esperto che dirige una rivista di settore. Fa soltanto notare che non arriva da Mosca.

AL BAGHDADI CON IL ROLEXAL BAGHDADI CON IL ROLEX

 

Il premier aveva incontrato Vladimir Putin una settimana prima a Milano e già allora ci furono dei sospetti. Il presidente russo è celebre per doni di quel tipo. Il terzo orologio, indossato a una presentazione del libro di Massimo D' Alema (marzo 2014), è un cronografo con cassa in acciaio: le fonti di Palazzo Chigi assicurano che non è un Rolex Daytona, ma non ne specificano il modello e l' origine. Come per gli altri esemplari immortalati.

 

Capitolo 2: Arabia Saudita

IL BLACK BLOC CON IL ROLEXIL BLACK BLOC CON IL ROLEX

Le stesse fonti non smentiscono la ricostruzione del Fatto Quotidiano, cioè la baruffa a Ryad nella delegazione italiana al palazzo reale di re Salman (novembre 2015) per strappare il prezioso congegno svizzero. Ma sottolineano che la scorta di Renzi ha raccolto e requisito i doni. Poi, a Roma, è avvenuta la distribuzione ai destinatari. Già, ma è lì che qualcuno ha violato le regole.

 

CHE GUEVARA CON IL ROLEXCHE GUEVARA CON IL ROLEX

Non è petulanza ricordare che la procedura applicata dalla sicurezza del premier non è prevista da alcuna normativa: il compito spetta al Cerimoniale e, soprattutto, i dipendenti pubblici non possono accettare omaggi di valore superiore ai 150 euro (direttive Monti 2012 e legge Patroni Griffi 2013), che diventano 300 per premier, ministri e familiari (decreto Prodi 2007). Il governo ripete che i regali degli arabi sono "nella disponibilità di Palazzo Chigi". Ma da quando?

 

FIDEL CASTRO CON IL ROLEXFIDEL CASTRO CON IL ROLEX

In due mesi, le cose s' aggiustano. Il 10 novembre, al rientro a Roma da Ryad, il capo del Cerimoniale rammentò ai dirigenti e ai funzionari i limiti fissati dalla legge senza menzionare i Rolex con un' apposita circolare (ne abbiamo una copia, ndr). Da quel momento iniziò la restituzione. Almeno fra il personale di Chigi. Il guaio è che i doni non devono proprio essere assegnati, ma custoditi fin da subito in uno stanzone per andare in beneficenza. La figuraccia internazionale è indelebile. Agli errori si può rimediare.

 

Capitolo 3: La Politica

Le fonti fanno anche sapere che il pacco ricevuto da Renzi a Ryad si trova a Palazzo Chigi (e nessuno l' ha messo in dubbio). E nulla eccepiscono sulla bicicletta Shimano del governo giapponese: il premier l' ha utilizzata in vacanza, anche se sfonda il tetto di 300 euro stabilito da Prodi. Ora, però, i fatti di Ryad entrano in Parlamento. Sinistra Italiana annuncia un' interrogazione al premier.

roberto maroni con rolex leghistaroberto maroni con rolex leghista

 

E Renzi promette che a fine mandato ci sarà un elenco con i regali di Stato: quelli che restano al governo (arredi, tappeti) e quelli che vanno all' asta. Ha ancora un po' di tempo per rimettere in ordine lo stanzone del palazzo. Sul futuro si può intervenire. Sul passato no.

 

 

ROLEX DI FABRIZIO ROLEX DI FABRIZIO

 

ROLEX IN DOTAZIONE A PUTIN ROLEX IN DOTAZIONE A PUTIN rolex daytonarolex daytona

 

Ultimi Dagoreport

pam bondi

DAGOREPORT - COME MAI L’INFORMAZIONE ITALICA SI È TOTALMENTE DISINTERESSATA DELLO SBARCO A ROMA DEL MINISTRO DELLA GIUSTIZIA, LA FOSFORESCENTE SESSANTENNE PAM BONDI, ARRIVATA CON TANTO DI AEREO DI STATO IL 10 DICEMBRE? - EPPURE LA FEDELISSIMA DI TRUMP NON SI È TENUTA NASCOSTA: HA ALLOGGIATO ALL’HOTEL ST. REGIS, SI E’ ATTOVAGLIATA AL BOLOGNESE DI PIAZZA DEL POPOLO, HA INCONTRATO AL MINISTERO DELLA GIUSTIZIA DI VIA ARENULA CARLETTO NORDIO, HA AVUTO L'INESPRIMIBILE GIOIA DI CONOSCERE IL VICEPREMIER MATTEO SALVINI A UN RICEVIMENTO DELL'AMBASCIATORE USA IN ITALIA, TILMAN J. FERTITTA. E, FORSE, LA BEN DOTATA DALLA NATURA PAMELONA HA PURE INCOCCIATO IL MINISTRO PIANTEDOSI - MA DELLA “VACANZA ROMANA” DELL'ITALOAMERICANA CARISSIMA A TRUMP, NON SI REGISTRA MANCO UNA RIGA SUI GIORNALONI DE' NOANTRI - VABBE', A NATALE BISOGNA ESSERE BUONI: MAGARI ERANO TUTTI TROPPO IMPEGNATI A SEGUIRE LA FESTILENZA DI ATREJU DEI FRATELLINI DI GIORGIA…

john elkann theodore kyriakou leonardo maria del vecchio

DAGOREPORT - L’OSTACOLO PIÙ TOSTO DELLA TRATTATIVA IN CORSO TRA IL MAGNATE GRECO KIRIAKOU E JOHN ELKANN NON E' L'ACQUISIZIONE DEL GRUPPO GEDI BENSÌ COME “RISTRUTTURARE” UN ORGANICO DI 1300 DIPENDENTI, TRA TAGLI ALLE REDAZIONI LOCALI, PREPENSIONAMENTI E “SCIVOLI”, DI CUI CIRCA 280 GIORNALISTI FANNO CAPO A “REPUBBLICA” E ALTRI 170 A “LA STAMPA” - LA PARTITA SUL FUTURO DEL QUOTIDIANO TORINESE, ASSET CHE NON RIENTRA NEL PROGETTO DI KYRIAKOU, NON ACCELERA CON LA CORDATA VENETA MESSA SU DA ENRICO MARCHI - NEL CASO LA TRANSIZIONE ELLENICA NAUFRAGASSE, LEONARDINO DEL VECCHIO HA CONFERMATO DI ESSERE PRONTO: “NOI CI SIAMO” - “NOI” CHI? ESSENDO “QUEL RAGAZZO'' (COPY ELKANN), DEL TUTTO A DIGIUNO DI EDITORIA, I SOSPETTI DILAGANO SU CHI SI NASCONDE DIETRO LA CONTRO-OFFERTA CON RILANCIO DELL’AZIONISTA DELL’IMPERO DEL VECCHIO, IL CUI CEO MILLERI È STATO ISCRITTO NEL REGISTRO DEGLI INDAGATI CON CALTAGIRONE E LOVAGLIO, PER LA SCALATA DI MPS SU MEDIOBANCA-GENERALI - E DA TORINO, AVVISANO LE REDAZIONI IN RIVOLTA DI ROMA E TORINO DI STARE ATTENTI: DALLA PADELLA GRECA RISCHIANO DI FINIRE NELLA BRACE DI CHISSÀ CHI...

nietzsche e marx si danno la mano venditti meloni veneziani

VIDEO! “ATREJU E’ IL LUOGO IN CUI NIETZSCHE E MARX SI DAVANO LA MANO, COME DIREBBE ANTONELLO VENDITTI” – GIORGIA MELONI CITA “COMPAGNO DI SCUOLA”, IL BRANO DATATO 1975 DEL CANTAUTORE DI SINISTRA. OVVIAMENTE MARX E NIETZSCHE NON SI DIEDERO MAI LA MANO, NÉ AD ATREJU NÉ ALTROVE. CIÒ È STATO ANCHE IMMAGINATO NELL’ULTIMO LIBRO DI MARCELLO VENEZIANI “NIETZSCHE E MARX SI DAVANO LA MANO”. LO SCRITTORE IPOTIZZA COME MISE EN SCÈNE CHE LA SERA DEL 5 MAGGIO 1882 I DUE SI SIANO TROVATI IN UNA LOCANDA DI NIZZA (DOVE ENTRAMBI PASSARONO). NON SI CAPISCE BENE SE LA MELONI CI ABBIA CREDUTO DAVVERO – VIDEO

giorgia meloni balla ad atreju

GIORGIA, ER MEJO TACCO DI ATREJU! - ZOMPETTANDO COME UN MISIRIZZI, LA MELONI CAMALEONTE HA MESSO IN SCENA CIO' CHE SA FARE BENISSIMO: IL BAGAGLINO DI CORBELLERIE (''QUESTO È IL LUOGO IN CUI NIETZSCHE E MARX SI DANNO LA MANO'') E DI SFOTTO' SU ELLY SCHLEIN: "IL CAMPO LARGO L'ABBIAMO RIUNITO NOI... CON IL SUO NANNIMORETTIANO 'MI SI NOTA DI PIÙ SE VENGO O STO IN DISPARTE O SE NON VENGO PER NIENTE' HA FATTO PARLARE DI NOI" -UBRIACA DI SE' E DEI LECCAPIEDI OSPITI DI ATREJU, HA SCODELLATO DUE ORE DI PARACULISSIMA DEMAGOGIA: NULLA HA DETTO SU LAVORO, TASSE, SANITA', ECC - IDEM CON PATATE SULLA GUERRA RUSSIA-UCRAINA, SUL CONFLITTO STATI UNITI-EUROPA, SUL RUOLO DEL GOVERNO SU DIFESA E IL RIARMO EUROPEO - IN COMPENSO, HA STARNAZZATO DI VITTORIE DEL GOVERNO MA  GUARDANDOSI BENE DI CITARE MINISTRI O ALLEATI; SI E' INFERVORATA PER IL PARTITO MA NON RICORDA CHE L’HA FONDATO CON CROSETTO E LA RUSSA ('GNAZIO E' STATO DEL TUTTO OSCURATO AD ATREJU) - "GIORGIA! GIORGIA!", GRIDA LA FOLLA - OK, L'ABBIAMO CAPITO: C’È UNA PERSONA SOLA AL COMANDO. URGE UN BALCONE PER LA NUOVA MARCHESA DEL GRILLO - DAGOREPORT+VIDEO 

elly schlein pina picierno stefano bonaccini giorgio gori lorenzo guerini giuseppe conte pd

NAZARENO, ABBIAMO (PIU’ DI) UN PROBLEMA - L’ASSEMBLEA PD DI DOMANI RISCHIA DI TRASFORMARSI IN UN BOOMERANG PER SCHLEIN: I DELEGATI DISERTANO, A RIDOSSO DI NATALE, NESSUNO SPENDE SOLDI E TEMPO PER VENIRE NELLA CAPITALE AD ASCOLTARE UNA RELAZIONE SENZA DIBATTITO – LA MOSSA DEI PRETORIANI DI ELLY PER SCONGIURARE LA SALA VUOTA ED EVITARE IL CONFRONTO IMPIETOSO CON MELONI CHE CONTEMPORANEAMENTE FARA’ IL PIENO A ATREJU – SORGI: “BONACCINI ENTRERA’ IN MAGGIORANZA MA SE I RIFORMISTI NON DOVESSERO RICEVERE RASSICURAZIONI SULLE LISTE ELETTORALI, IL RISCHIO DI UNA EVENTUALE SCISSIONE, SI FAREBBE PIÙ CONCRETO…”

ignazio la russa theodore kyriakou pier silvio berlusconi giorgia meloni matteo salvini

DAGOREPORT - LA TRATTATIVA DI ELKANN PER LA VENDITA DEL GRUPPO GEDI AL GRECO THEO KYRIAKOU STA SCOMBUSSOLANDO IL GOVERNO MELONI E DINTORNI - SE LA “GIORGIA DEI DUE MONDI” VEDE DI BUON OCCHIO LA TRANSIZIONE ELLENICA E SALVINI HA BEN GRADITO LA PROSPETTIVA CHE IL GRECO ANTENNATO SISTEMI PER LE FESTE I “COMUNISTI” DI ‘REPUBBLICA’ E ‘STAMPA’, PER FORZA ITALIA C’È STATO IL VEEMENTE INTERVENTO DEL ‘’PRESIDENTE IN PECTORE’’ DEL PARTITO, PIER SILVIO BERLUSCONI, CHE VEDE IN KYRIAKOU UN COMPETITOR PERICOLOSISSIMO, ALFIERE DI QUEL CAPITALISMO DI STAMPO LIBERISTA, PER NULLA “LIBERAL”, CHE PREDICA IL PRIMATO DELL’ECONOMIA SULLA POLITICA - COSI', DIMENTICANDO IL SUO ATTIVISMO IN GERMANIA PER CREARE UN GIGANTE EUROPEO DELLA TV COMMERCIALE, L’EREDE DEL BISCIONE NON HA TROVATO DI MEGLIO CHE RISPOLVERARE LA BANDIERINA DELL’ITALIANITÀ (“CHE UN PEZZO DI STORIA DELL'INFORMAZIONE DEL NOSTRO PAESE VADA IN MANI STRANIERE UN PO' DISPIACE’’) - MA IL COLPO DI SCENA ARRIVA DAL CO-FONDATORE DI FRATELLI D’ITALIA E SECONDA CARICA DELLO STATO, IGNAZIO LA RUSSA, QUANDO SI È DICHIARATO DISPOSTO A FARE DA INTERMEDIARIO TRA I GIORNALISTI “COMUNISTI” DI GEDI E IL GRECO USURPATORE (ULTIMA USCITA DELLA GUERRIGLIA DI ‘GNAZIO IN MODALITÀ ''LA RISSA'' CONTRO LA DITTATURA DELLE SORELLE MELONI...)