giorgia meloni mateusz morawiecki migranti

IL PREZZO DI AVERE COME ALLEATI ALTRI SOVRANISTI: NEL MOMENTO DEL BISOGNO, OGNUNO PENSA AI CAZZI PROPRI – L’UE STA STUDIANDO UN MECCANISMO DI “SOLIDARIETÀ OBBLIGATORIA” SUI MIGRANTI: CHI NON ACCOGLIE DOVRÀ PAGARE AGLI STATI DI PRIMO APPRODO, COME L’ITALIA, 22MILA EURO A MIGRANTE. MA IL FRONTE ORIENTALE, GUIDATO DAL GOVERNO POLACCO (CONSERVATORE COME GIORGIA MELONI), PROMETTE BATTAGLIA

Estratto dell’articolo di Gabriele Rosana per “il Messaggero”

 

MATEUSZ MORAWIECKI GIORGIA MELONI MEME

In Europa, chi non accoglie dovrà pagare agli Stati di frontiera, come l'Italia. Circa 22mila euro per ogni migrante non ricollocato. E potrà pure vedersi negata la possibilità di rimpatriare i richiedenti asilo verso gli stessi Paesi di primo arrivo, a titolo di compensazione della propria inerzia.

 

La "solidarietà obbligatoria" allo studio nell'Ue per sbloccare lo stallo sulla riforma delle regole sulla migrazione e l'asilo funzionerebbe pressappoco così, con il ricorso alla redistribuzione che rimane volontario in capo ai governi degli Stati membri e può, in alternativa, essere rimpiazzato da un sostegno finanziario o logistico-operativo a chi è in prima linea, alla luce di un "tetto" annuale della capacità di accoglienza da determinare secondo criteri oggettivi.

 

MIGRANTI SBARCANO A LAMPEDUSA

Superata questa soglia, per lo Stato verrebbe meno l'obbligo di applicare le procedure di frontiera e di identificazione dei migranti. Insomma, a Bruxelles, la trattativa è in corso ed è molto fluida, ma negli scambi tra le capitali cominciano ad emergere dei punti fermi. E pure, naturalmente, dei nodi di scontro che contrappongono il blocco orientale - Polonia, Ungheria e Repubblica Ceca - al resto dell'Unione, e in particolare al compatto fronte comune dei "Med5", il club informale dei cinque Paesi del Mediterraneo che mette insieme Italia, Spagna, Grecia, Malta e Cipro.

 

giorgia meloni

L'obiettivo dichiarato è avvicinare ulteriormente le posizioni tra lunedì e mercoledì della prossima settimana, quando torneranno a riunirsi nel Coreper II gli ambasciatori dei Ventisette di stanza a Bruxelles per discutere una nuova bozza di compromesso predisposta dalla Svezia, che fino a fine mese ha la presidenza di turno del Consiglio Ue […].

 

Bozza che, è l'ambizione, potrebbe poi finire all'ordine del giorno dell'incontro dei ministri dell'Interno dell'8 giugno a Lussemburgo, un'accelerazione per lanciare le trattative con l'Europarlamento e tentare di approvare definitivamente il Patto sulla migrazione e l'asilo entro la primavera prossima.

 

MIGRANTI AL LARGO DI LAMPEDUSA

Ma «molto resta ancora da fare», secondo i diplomatici del Med5, «per raggiungere un equilibrio tra responsabilità e solidarietà» che sia «sostenibile e realistico», ed effettivamente migliorativo di un sistema quale l'attuale che […] «si appoggia quasi esclusivamente sugli Stati frontalieri».

 

Da Est, però, arriva la levata di scudi. Varsavia aveva ribadito ancora nel fine settimana il no categorico ai ricollocamenti obbligatori: uno scenario […] escluso pure dalla Svezia e dalla Commissione, e che non compare in alcuno dei testi su cui si negozia.

 

giorgia meloni mateusz morawiecki

Ma adesso la Polonia e la Repubblica Ceca fanno un passo avanti, e ritrovano con l'Ungheria l'unità perduta in seno al Gruppo di Visegrád con l'inizio della guerra in Ucraina, per contestare la stima di 22mila euro da versare (l'ipotesi è a un fondo comune) per ogni migrante di cui decideranno di non farsi carico. […] La battaglia è annunciata: per gli Stati dell'Est che lo contestano, questo contributo assume le sembianze di una «sanzione punitiva» per chi decide di chiudere i confini.  […]

lampedusa migranti 2video di frontex del caicco naufragato a cutro giorgia meloni mateusz morawiecki

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni matteo salvini adolfo urso abodi giorgetti tajani giorgio armani

UN PO’ PIU’ DI RISPETTO SE LO MERITAVA GIORGIO ARMANI DA PARTE DEL GOVERNO – SOLO IL MINISTRO DELL’UNIVERSITA’, ANNA MARIA BERNINI, HA RESO OMAGGIO ALL’ITALIANO PIU’ CONOSCIUTO AL MONDO RECANDOSI ALLA CAMERA ARDENTE DOVE, TRA SABATO E DOMENICA, SONO SFILATE BEN 16 MILA PERSONE - EPPURE MILANO E’ A DUE PASSI DA MONZA, DOVE IERI ERA PRESENTE AL GP, OLTRE AL VICEPREMIER MATTEO SALVINI, IL MINISTRO DELLO SPORT ANDREA ABODI, SMEMORATO DEL PROFONDO LEGAME DELLO STILISTA CON BASKET, CALCIO, TENNIS E SCI - A 54 KM DA MILANO, CERNOBBIO HA OSPITATO NEL WEEKEND TAJANI, PICHETTO FRATIN, PIANTEDOSI, CALDERONE E SOPRATTUTTO ADOLFO URSO, MINISTRO DEL MADE IN ITALY, DI CUI ARMANI E’ L’ICONA PIU’ SPLENDENTE – E IGNAZIO LA RUSSA, SECONDA CARICA DELLO STATO, DOMENICA ERA A LA SPEZIA A PARLARE DI ''PATRIOTI'' AL DI LA’ DI RITUALI POST E DI ARTICOLETTI (MELONI SUL “CORRIERE”), UN OMAGGIO DI PERSONA LO MERITAVA TUTTO DAL GOVERNO DI CENTRODESTRA PERCHE’ ARMANI E’ STATO UN VERO “PATRIOTA”, AVENDO SEMPRE PRESERVATO L’ITALIANITA’ DEL SUO IMPERO RIFIUTANDO LE AVANCES DI CAPITALI STRANIERI…

giorgia meloni mantovano alfredo giovanbattista fazzolari gian marco chiocci rossi

DAGOREPORT - CHI AVEVA UN OBIETTIVO INTERESSE DI BRUCIARE IL DESIDERIO DI GIORGIA MELONI, PIÙ VOLTE CONFIDATO AI SUOI PIÙ STRETTI COLLABORATORI, DI ARRUOLARE L’INGOMBRANTE GIAN MARCO CHIOCCI COME PORTAVOCE? - IN BARBA ALLA DIFFIDENZA DEI VARI SCURTI, FAZZOLARI E MANTOVANO, FU L’UNDERDOG DE’ NOANTRI A IMPORRE FORTISSIMAMENTE (“DI LUI MI FIDO”) COME DIRETTORE DEL TG1 L’INTRAPRENDENTE CHIOCCI, DOTATO DI UNA RETE RELAZIONALE RADICATA IN TUTTE LE DIREZIONI, DAL MONDO DELLA SINISTRA ALL’INTELLIGENCE DI DESTRA - BEN CONOSCENDO IL CARATTERINO DELL’EX DIRETTORE DE “IL TEMPO” E ADNKRONOS, BEN LONTANO DALLA DISPONIBILITÀ AD ACCETTARE ORDINI E DINIEGHI, OCCORREVA CORRERE AI RIPARI PRIMA CHE LA SGARBATELLA PROCEDESSE ALL’INFELICE NOMINA, FACENDO CIRCOLARE LA VOCE DEL SUO TRASLOCO DALLA DIREZIONE DEL TG1 A BRACCIO MEDIATICO DELLA PREMIER - NEL CASO, SEMPRE PIÙ LONTANO, DI VEDERE CHIOCCI A PALAZZO CHIGI, ALLORA VORRÀ DIRE CHE L’EQUILIBRIO DI POTERI ALL’INTERNO DELLA FIAMMA MAGICA È FINITO DAVVERO IN FRANTUMI...

marcello viola alberto nagel giorgia meloni francesco gaetano caltagirone luigi lovaglio mps mediobanca piazza affari

DAGOREPORT - MEDIOSBANCA! I GIOCHI ANCORA NON SONO FATTI. E LE PREMESSE PER UN FUTURO DISASTRO SONO GIÀ TUTTE SUL TAVOLO - AL DI LÀ DELLE DECISIONI CHE PRENDERÀ LA PROCURA DI MILANO SUL PRESUNTO “CONCERTO” DEL QUARTETTO CALTA-GIORGETTI-LOVAGLIO-MILLERI NELLA PRIVATIZZAZIONE DEL 15% DI MPS, IL PROGETTO TANTO AUSPICATO DA GIORGIA MELONI DI DARE VITA A UN TERZO POLO BANCARIO, INTEGRANDO MPS, BPM E MEDIOBANCA, SI È INCAGLIATO DI BRUTTO: LO VUOLE SOLO FRATELLI D’ITALIA MENTRE FORZA ITALIA SE NE FREGA E LA LEGA E' CONTRO, SAPENDO BENISSIMO CHE L’OBIETTIVO VERO DEL RISIKONE BANCARIO È QUEL 13% DI GENERALI, IN PANCIA A MEDIOBANCA, NECESSARIO PER LA CONQUISTA CALTAGIRONESCA DEL LEONE DI TRIESTE - AL GELO SCESO DA TEMPO TRA CALTA E CASTAGNA (BPM) SI AGGIUNGE IL CONFLITTO DI CALTA CON LOVAGLIO (MPS) CHE RISCHIA DI ESSERE FATTO FUORI PER ‘’INSUBORDINAZIONE’’ - ANCHE LA ROSA DEI PAPABILI PER I NUOVI VERTICI DI MEDIOBANCA PERDE PETALI: MICILLO HA RIFIUTATO E VITTORIO GRILLI NON È INTERESSATO - LA BOCCIATURA DELL’OPERAZIONE DI FITCH, CHE VALUTA MPS CON UN RATING PIÙ BASSO RISPETTO A MEDIOBANCA - LAST BUT NOT LEAST: È SENZA FINE LO SCONTRO TRA GLI 8 EREDI DEL VECCHIO E IL CEO MILLERI, PARTNER DEVOTO DI CALTARICCONE…