LE PRIMARIE DELL’INCIUCIO! SFIDA D’ALEMA-BERTINOTTI PER IL CAMPIDOGLIO

1. COMUNALI. MARRONI RINUNCIA, APPOGGERA' CORSA DI SASSOLI
"CONFRONTO POSITIVO SU PROGRAMMA".
(DIRE) - Umberto Marroni rinuncia a correre alle pr
imarie del centrosinistra per le elezioni a sindaco di Roma. Il capogruppo del Pd in Campidoglio appoggera' David Sassoli. "Confronto positivo su programma con Sassoli- aveva scritto poco fa su twitter- Ampia alleanza e profilo civico. Mia esperienza a disposizione di Roma". Il passo indietro di Marroni arriva dopo quello di Luigi Nieri (Sel). In corsa per le primarie, quindi, restano al momento in sei: Sassoli appunto, Ignazio Marino, Paolo Gentiloni e Patrizia Prestipino (tutti del Pd), Maria Gemma Azuni (Sel) e Mattia di Tommaso (Psi).

2. A ROMA TORNA LA SINISTRA ARCOBALENO: INGROIA E VERDI CON MARINO
Laura Serloni per "La Repubblica - Roma"


Endorsement per Marino: il chirurgo del Pd ha ottenuto ieri l'adesione dai Verdi e l'apprezzamento da Antonio Ingroia, subito dopo aver incassato l'appoggio di Sel che ha chiesto al candidato sindaco alle primarie, Luigi Nieri, di fare un passo indietro «per mettersi a disposizione di un progetto più largo». Una richiesta che non è piaciuta a Gemma Azuni che ha scelto di andare avanti nella corsa al Campidoglio.

«in tantissimi mi hanno chiesto di continuare, lo dimostrano le 8.566 firme raccolte a mio sostegno», commenta la consigliera comunale alla quale non è proprio piaciuto il metodo utilizzato da Vendola che giudica "singolare". «C'è stato un comunicato e non una consultazione collegiale-continua Azuni - L'assemblea provinciale di Sel ha sostenuto le due candidature e non c'è stato nessun nuovo passaggio per questa scelta che, invece, apprendo dai comunicati e non sento di condividere. lo sono di Sel e rimarrò in Sel perché è il mio partito».

E' piaciuto il discorso di apertura della campagna elettorale di Marino a Antonio Ingroia, fondatore di Rivoluzione civile: «Un'ottima partenza per costruire il cambiamento, per credere a una rivoluzione che chiuda per sempre l'epoca dei privilegi e dei favori dando vita a quella dei diritti e delle possibilità per tutti».

Applausi anche dai Verdi. «Le linee guida presentate da Marino hanno un'impronta fortemente ecologista con punti come lo stop al consumo del suolo, l'aumento delle piste ciclabili e nuove politiche per il trasporto pubblico ridotto ai minimi termini dalle politiche di Alemanno e della Polverini», commentano il presidente dei Verdi del Lazio, Nando Bonessio e il coordinatore di Roma, Francesco Alemanni. E sullo slogan "Daje", scelto all'inizio dal M5S e ripreso da Marino, i grillini alzano la polemica.

«La domanda che sorge spontanea è: se già copiano gli slogan, figuriamoci cosa faranno dopo. Caro Ignazio, ci dispiace ma la Rete non perdona. Il brutto slogan tienitelo e pure la brutta figura. I cittadini romani stanno arrivando. Arrendetevi!». Punta il dito, invece, Alfio Marchini: «Credo che Roma non si meritasse due tipi di primarie: quelle di corrente del Pd e quelle farsa dei grillini». Scambio di battute tra Alemanno e Sassoli che si sono stretti la mano al Mausoleo che ricorda le vittime delle Fosse Ardeatine. «Con il sindaco Alemanno - ha detto Sassoli - ci incontreremo forse il 26 maggio».


3. CAMPIDOGLIO E L'INCOGNITA GRILLO: SE VA AL BALLOTTAGGIO VINCE
Ernesto Menicucci per il "Corriere della Sera - Roma"

E se al ballottaggio, il 9 giugno prossimo, ci va Marcello De Vito del Movimento cinque stelle? È lo scenario che più agita sia centrosinistra che centrodestra. Su una cosa sono tutti d'accordo: «Sarà una corsa a tre: Alemanno, Grillo e il Pd. Più Alfio Marchini». I democratici sono preoccupati: «M5S e Marchini - ragiona Umberto Marroni - insistono su un elettorato di sinistra. E, con un candidato molto identitario alle primarie, c'è il rischio di perdere. Specie se, al secondo turno, ci arriva Grillo».

Nel gergo politico, lo chiamano «effetto-Parma»: quando Federico Pizzarotti batté al secondo turno il candidato del centrosinistra. Era un anno fa, maggio 2012, ma lo scenario potrebbe ripetersi a Roma. Secondo tutti i sondaggisti, «Pdl, Pd e Cinque stelle sono molto vicini», e saranno «le variabili a fare la differenza». Spiega Roberto Weber, di Swg: «C'è una grande volatilità nel voto. Basta poco a far cambiare idea ad un elettore».

Però l'effetto Parma è considerato «possibile: pur essendo un partito radicale - continua Weber - Cinque stelle esercita il ruolo di un partito di centro, tra i due schieramenti». Rispetto a Parma la situazione si è evoluta: «Grillo, come tematiche, è oggi più vicino al centrosinistra. E non è detto che, in un ballottaggio, la spunti grazie ai voti della destra». Ipotesi che sarebbe confermata dalle ultime rilevazioni in mano al Pd: Marino, Sassoli e Gentiloni batterebbero, al secondo turno, sia Alemanno che De Vito.

Ma c'è, nei calcoli, una difficoltà in più: come va «pesato» M5S sulla Capitale? Prendendo il 27,7% della Camera, o il 20% di Davide Barillari come candidato governatore? E ancora: cosa farà Beppe Grillo? Si lancerà in una campagna simile a quella fatta in Sicilia? Il leader, parlando con alcuni amici, ripete spesso: «Ci vediamo a Roma, tra poco arrivo». E gli attivisti contano su un suo coinvolgimento in prima persona: non solo per una manifestazione, tipo San Giovanni, ma per una serie di iniziative, in camper, sul Tevere, in periferia. «Se viene a darci una mano, non può che farci piacere», dicono nello staff che sta mettendo su De Vito. L'avvocato/candidato oggi sarà al Campidoglio per una prima azione: illustrare nuovi documenti sui derivati sottoscritti dal Comune, sotto la giunta Veltroni.

Con i «grillini», ora, polemizza anche Alfio Marchini: «L'arroganza e l'intolleranza verso le critiche da parte di Grillo mi preoccupano. Dico a questi signori: "Avete raggiunto un potere importante, dovete dare risposte concrete". Roma non merita né le primarie di corrente del Pd, né quelle false dei grillini». Paolo Gentiloni, candidato «renziano» alle primarie Pd, mette in guardia i suoi: «Dobbiamo fare la nostra corsa, parlare dei problemi della città: senza dover, a tutti i costi, parlare male dell'attuale sindaco e senza inseguire Cinque stelle».

E Alemanno? Oggi presenta la sua lista civica (con l'assessore Gigi De Palo capolista) e prepara la sua strategia. L'obiettivo del sindaco, intanto, è andare al ballottaggio. Risultato che, dati alla mano, non è così sicuro. «Andiamo al secondo turno, poi vediamo chi vince», dice Andrea Augello, coordinatore della campagna elettorale. E se c'è Grillo? «È più rischioso per la sinistra, che per noi. Anche se il loro è un voto di protesta che pesca sia di qua che di là».

 

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