I GIOCHI NON SONO CONC-LUSI - LA FRETTA DI LUSI DI CHIUDERE PATTEGGIANDO E RESTITUENDO PARTE DEI MILIONI RUBATI, HA ALIMENTATO I SOSPETTI DELLA PROCURA, CONVINTA CHE NEI RESOCONTI 2008-2011 DELLA MARGHERITA POTREBBERO ESSERCI ALTRE SORPRESE - I MAGISTRATI VOGLIONO CAPIRE PERCHÉ I CONTROLLORI NON SI SIANO MAI INSOSPETTITI - LUSI HA CONTI ALL´ESTERO? LA SUA MANDRAKATA È STATA SOLO UNA O CE NE SONO STATE ALTRE?...

Carlo Bonini per "la Repubblica"

La slavina si fa valanga o, almeno, si annuncia tale. E un´inchiesta che sembrava doversi rapidamente accomodare in un patteggiamento e una restituzione parziale del maltolto (5 milioni dei 13 sottratti) promette di farsi "invasiva". Il procuratore aggiunto Alberto Caperna e il sostituto Stefano Pesci hanno disposto nuove deleghe di indagine al Nucleo di polizia tributaria della Guardia di Finanza.

Fissato un calendario di interrogatori dei maggiorenti dell´ex partito, dell´uomo che di Lusi è stata la "testa di legno" nella "TTT srl" (Paolo Piva), stabilito l´acquisizione del materiale contabile su cui sono stati costruiti i rendiconti della Margherita Perché ora i due pm cercano risposta a nuove domande. La prima: il senatore Luigi Lusi ha altre disponibilità finanziare, siano conti o società fiduciarie, all´estero?

O, per dirla altrimenti: la società canadese "Luigia ltd.", quella utilizzata per drenare oltreoceano i 13 milioni di euro dalla Margherita, ha veicolato nel tempo altro denaro riconducibile in qualche modo al tesoro del partito? La seconda domanda, che della prima è un corollario: è stata solo una la "stangata" alle casse della Margherita, o ce ne sono state delle altre, nascoste nelle pieghe di quei rendiconti finanziari del partito redatti a mano libera? E se fosse così, perché nella Margherita nessuno ebbe voglia di vedere? Forse perché da Lusi dipendeva e dipende il destino politico di molti ex?

LA FIDEJUSSIONE
La fretta di Lusi di chiudere questa storia, patteggiando e restituendo rapidamente il maltolto, non sembra sin qui averlo aiutato. Due giorni fa, il «no» a una pena patteggiata di un anno. Ieri, sempre dalla Procura un «no» alle garanzie fidejussorie presentate dall´ex tesoriere. Lusi aveva indicato nella società romana "Confidi Mediterraneo" il garante dei 5 milioni di euro che si è detto pronto a restituire. Ma per i magistrati, quel soggetto finanziario non è adeguato. Hanno chiesto - come conferma Luca Petrucci, legale di Lusi - l´indicazione di un garante che risulti iscritto nel registro previsto dal testo unico della legge bancaria. «Indicazione che abbiamo raccolto e a cui provvederemo», aggiunge Petrucci. Ma che richiederà del tempo.

CASE ALL´AQUILA E A ROMA
Già perché Lusi, che di milioni ne ha sottratti 8, dal momento che 5 li ha versati in tasse, in questo momento, a quanto pare, liquidi non ne ha. Deve trovare un fidejussore che accetti in garanzia l´ipoteca sul suo patrimonio immobiliare personale che, per quanto risulta da una visura catastale, conta sette abitazioni a l´Aquila, dei terreni seminativi in quel di Capistrello (provincia dell´Aquila), una casa di famiglia a Roma, in via Ugo Ojetti. E questo perché, al momento, né l´immobile di via Monserrato a Roma, né il villone di Genzano sono spendibili in questa "transazione", perché gravati da mutui.

LO SCUDO FISCALE
Una situazione patrimoniale che la Procura intende verificare, anche alla luce delle indicazioni ricevute dalla Banca d´Italia e dalla Finanza. Intorno a Lusi, negli ultimi due anni si registrano infatti almeno due movimenti segnalati come «sospetti». Entrambi con lo scudo fiscale di Tremonti. Un rientro di capitali dall´estero intestati alla moglie, Pina Petricone, e uno in capo alla "TTT srl.", la società controllata dalla scatola canadese dell´ex tesoriere e utilizzata per mettere in piedi il sistema di fatture per operazioni inesistenti necessario a far sparire i 13 milioni.

«Due vicende - chiosa ancora l´avvocato Petrucci - che non hanno niente a che vedere con Lusi e con questa storia, né con i soldi della Margherita. E comunque, si possono fare tutti gli accertamenti del caso: io personalmente ho chiesto a Lusi se ha altre disponibilità all´estero e la risposta è stata "no"».

CONTROLLI A CAMPIONE
E´ un fatto che la Procura sia convinta che guardare nei resoconti 2008-2011 della Margherita potrebbe riservare delle sorprese. E magari anche aiutare a capire per quale motivo né il presidente del Comitato di tesoreria Giuseppe Bocci, né il collegio dei revisori dei conti (Giovanni Castellani, Mauro Cicchelli e Gaetano Troina), ebbero mai ragione di mettersi in allarme. Rintracciato da Repubblica, Giovanni Castellani, spiega che, «nel comprendere la legittimità della domanda, non vede misteri».

«Il nostro compito di revisori - dice - è stato innanzitutto quello di verificare la rispondenza nella compilazione dei bilanci a quanto previsto dalla legge. E da questo punto di vista, non è mai stata riscontrata alcuna irregolarità. I bilanci erano bene appostati».

Altro discorso, la questione del controllo sostanziale, vale a dire della rispondenza effettiva tra quanto dichiarato da Lusi nelle singole voci di bilancio e la documentazione contabile a sostegno. Anche qui, i revisori, danno l´ok, ma - concede Castellani - «è evidente e normale che il nostro fu un controllo a campione. Nessun revisore dei conti si mette a controllare ogni singolo pezzo di carta a sostegno del bilancio. E questo non vale solo per un partito politico, ma per qualunque società. Altrimenti non sarebbe una revisione contabile, ma una nuova redazione di bilancio».

E´ un fatto che in queste ore, l´intero collegio dei revisori, insieme a "Kpmg", la società incaricata dalla Margherita, quei pezzi di carta se li sia ripresi tutti. Con un esito, conclude Castellani: «Sono legato al riserbo professionale, ma posso dire che abbiamo trovato riscontri puntuali e interessanti».

 

LA VILLA DI GENZANO DI LUIGI LUSI jpegluigi lusiLA VILLA DI GENZANO DI LUIGI LUSI jpegLA VILLA DI GENZANO DI LUIGI LUSI jpegluca petrucci

Ultimi Dagoreport

wang

DAGOREPORT - CICLONE WANG SUL FESTIVAL DI RAVELLO! - PERCHÉ NEGARLO? E' COME VEDERE GIORGIA MELONI COL FAZZOLETTO ROSSO AL COLLO E ISCRITTA ALL’ASSOCIAZIONE DEI PARTIGIANI - YUJA WANG, LA STELLA PIU' LUMINOSA DEL PIANISMO CLASSICO, ENTRA IN SCENA STRIZZATA IN UN VESTITINO DI PAILLETTES CHE SCOPRE LE COSCE FINO ALL'INGUINE, TACCHI “ASSASSINI” E LA SCHIENA NUDA FINO ALL’OSSO SACRO. MA NON STIAMO ASSISTENDO ALLE SCIOCCHEZZE DA DISCOTECA DI CERTE “ZOCCOLETTE” DEL POP IN PREDA A SFOGHI DI TETTE, SCARICHI DI SEDERONI, SCONCEZZE DA VESPASIANO; NO, SIAMO NEL MONDO AUSTERO E SEVERO DEI CONCERTI DI “CLASSICA”: RACHMANINOFF, PROKOFIEV, MOZART, CHOPIN, CAJKOVSKIJ. MA ALLA WANG BASTA UN MINUTO PER FAR “SUONARE” LE COSCE DESNUDE METTENDOLE AL SERVIZIO DELLE EMOZIONI E DELL’INTERPRETAZIONE MUSICALE, CONFERMANDO IN PIENO LE PAROLE DI LUDWIG VON BEETHOVEN: “LA MUSICA È LA MEDIATRICE TRA LA VITA SPIRITUALE E LA VITA SENSUALE” - VIDEO

donald trump

COME STA IN SALUTE DONALD TRUMP? DOPO LE FOTO HORROR DELLE CAVIGLIE FORMATO ZAMPOGNA DEL PRESIDENTE, ANCHE NEGLI STATES INIZIANO A FARSI DELLE DOMANDE - C’È UNA CORRENTE DEL PARTITO DEMOCRATICO, VICINA A BERNIE SANDERS, CONVINTA CHE LA SALUTE DI TRUMP SIA PIÙ TRABALLANTE DI QUANTO I MEDICI DELLA CASA BIANCA NON VOGLIANO AMMETTERE. I PUGNACI DEPUTATI DEM STAREBBERO VALUTANDO DI CHIEDERE L’ISTITUZIONE DI UNA COMMISSIONE MEDICA INDIPENDENTE PER VALUTARE LE REALI CONDIZIONI DEL PRESIDENTE… - TRA INSUFFICIENZA CARDIACA E DEMENZA SENILE, SUI SOCIAL I COMPLOTTARI MORMORANO: "QUALUNQUE COSA NASCONDA, STA PEGGIORANDO"

jackie kennedy e gianni agnelli a ravello nel 1962

JOHN KENNEDY E’ STATO IL PIÙ INFEDELE PUTTANIERE DEL XX SECOLO MA SUA MOGLIE JACQUELINE S’ATTACCAVA COME UN’IDROVORA A OGNI AUGELLO A PORTATA DI MANO (DAI DUE COGNATI ROBERT E TED PASSANDO PER SINATRA, BEATTY, MARLON BRANDO E VIA CHIAVANDO) - L’8 AGOSTO 1962, TRE GIORNI DOPO LA MORTE DI MARYLIN MONROE, JACKIE (INCAZZATA PER LE INDISCREZIONI SULLA LIAISON TRA IL MARITO E L’ATTRICE) RAGGIUNSE RAVELLO, SULLA COSTIERA AMALFITANA: FU ACCOLTA COME UNA REGINA DALL’ALLUPATISSIMO GIANNI AGNELLI – PER JACKIE, RAVELLO FECE RIMA CON PISELLO E LA VACANZA DIVENNE UN’ALCOVA ROVENTE (“LA VACANZA PIÙ BELLA DELLA SUA VITA”, RIPETEVA) AL PUNTO DA TRATTENERSI PIU’ DEL PREVISTO FINCHÉ NON PIOMBARONO 007 AMERICANI A PRELEVARLA COME UN ALMASRI QUALUNQUE PER RIPORTARLA A WASHINGTON DAL MARITO CORNUTO E INCAZZATO - LA VORACE JACKIE IMPARÒ A FARE BENE I POMPINI GRAZIE ALL'ATTORE WILLIAM HOLDEN: “ALL'INIZIO ERA RILUTTANTE, MA UNA VOLTA PRESO IL RITMO, NON SI FERMAVA PIÙ” –PER RIPICCA CI FU ANCHE UNA LIASON MARELLA AGNELLI-JOHN KENNEDY (CONFIDENZA DI INFORMATISSIMA SOCIALITE) - VIDEO