donald trump volodymyr zelensky

PROVA A IMPEACHARMI – KIEV HA RIAPERTO L'INCHIESTA SU BIDEN JR E DONALD TRUMP SFIDA NANCY PELOSI A PORTARE AVANTI IL VOTO DI IMPEACHMENT SICURO DI AZIONARE LA BOMBA TRA I DEM: LA FEDELTÀ DI PARTITO POTREBBE COSTARE CARA A DEPUTATI CHE HANNO CONQUISTATO SEGGI IN DISTRETTI DI FORTE SOSTEGNO TRUMPISTA – ORA UNA SCAMBIO DI MESSAGGI TRA AMBASCIATORI INGUAIEREBBE IL PUZZONE CHE PERÒ È SICURO DI…

Flavio Pompetti per “Il Messaggero”

 

TRUMP ZELENSKy 1

Donald Trump sta preparando una lettera da mandare alla leader democratica Nancy Pelosi, nella quale la sfida a portare la richiesta di un voto di impeachment di fronte alla camera, e verificare se ci sono i numeri per procedere. L' iniziativa è in linea con l' atteggiamento spavaldo che il presidente degli Usa ha ostentato nei confronti delle accuse del dossier ucrainagate, mentre Kiev ha riaperto l' inchiesta su Biden jr.

 

trump

Allo stesso tempo è un tentativo di scoprire le carte in mano ai democratici: il voto esporrebbe la fragilità di alcuni dei deputati che hanno conquistato seggi in distretti di forte sostegno trumpista. La fedeltà di partito potrebbe costringerli ad approvare l' impeachment, con conseguenze nefaste per la loro carriera politica.

 

LA PROCEDURA Il desiderio di Trump di accelerare la procedura è una delle possibili chiavi di lettura delle richieste di aiuto che il presidente ha pronunciato negli ultimi giorni nei confronti dell' Ucraina e della Cina, con il risultato di sollevare un' ondata di proteste e di nuove accuse.

 

DONALD TRUMP JOE BIDEN

Trump ha chiesto di fronte alle telecamere alle autorità dei due paesi di indagare su Joe Biden e sul figlio Hunter, nella speranza che dalle indagini emergano prove di una supposta corruzione di Hunter, e che lo scandalo travolga il candidato che al momento guida la cordata degli oppositori alle presidenziali del prossimo anno. I vertici del partito democratico, alcuni repubblicani come Mitt Romney e Marco Rubio e la direttrice dell' ufficio elettorale hanno condannato le sue parole, nelle quali molti giuristi leggono un nuovo capo di imputazione da aggiungere all' impeachment.

JOE E HUNTER BIDEN

 

Nella audizione congressuale di giovedì l' ex inviato speciale Kurt Volker ha difeso Biden, e ha detto che non lo ha mai sospettato di aver tenuto conto degli interessi finanziari del figlio Hunter, quando ha agito da legame tra il governo di Kiev e l' amministrazione Obama.

HUNTER BIDEN

 

Lo stesso concetto è stato espresso ieri dall' ispettore generale dell' Intelligence Michael Atkinson, a sua volta interrogato ieri tutto il giorno alla camera. Atkinson è il funzionario che ha trovato «credibile e urgente» la denuncia della talpa della Casa Bianca, riguardo al ricatto che Trump avrebbe fatto al presidente ucraino Zelensky nella telefonata del 25 luglio.

 

Volker ha consegnato al congresso un fascicolo di comunicazioni diplomatiche che riguardano il caso. In particolare i messaggi, che la camera ieri ha divulgato alla stampa, scambiati da lui con il consigliere di Zelensky Andrey Yermak, l' ambasciatore Usa presso la Comunità europea Gordon Sondland, e Bill Taylor, che governava la sede statunitense di Kiev la scorsa estate in attesa di una nomina ufficiale.

 

TRUMP ZELENSKy

Gli scambi che preparano la telefonata tra i due capi di stato del 25 luglio, ribadiscono con chiarezza il concetto poi documentato dalla conversazione tra Trump e Zelensky: il neoeletto presidente ucraino avrà una vera opportunità di essere invitato alla Casa Bianca, a condizione che indichi con molta chiarezza l' intento di riaprire l' inchiesta su Hunter Biden e la Burisma, la società petrolifera nella quale il finanziere sedeva nel consiglio di amministrazione. L' ex vice presidente Biden in una sosta elettorale in Nevada ha annunciato che il figlio Hunter non ha nulla da nascondere, nonostante i noti trascorsi con l' alcool e con la droga, e che lo affiancherà nella squadra per la corsa elettorale.

BARACK OBAMA JOE BIDEN E HUNTER BIDEN

 

LA PROCURA GENERALE A Kiev intanto è stata riaperta dalla procura generale, proprio come promesso da Zelensky, l' inchiesta sulla Burisma holdings, nella quale non erano mai emerse prove contro il finanziere statunitense, anche se l' azienda è stata al centro di diversi scandali finanziari per il trasferimento di soldi pubblici sui conti londinesi del suo proprietario, Mykola Zlochewsky.

Trumpla trascrizione della telefonata tra trump e zelensky su biden 1la trascrizione della telefonata tra trump e zelensky su biden 3la trascrizione della telefonata tra trump e zelensky su biden 2donald trump all'assemblea gnerale delle nazioni unite 9donald trump all'assemblea gnerale delle nazioni unite 4JOE E HUNTER BIDENhunter e joe bidenHUNTER BIDENJOE E HUNTER BIDENHUNTER BIDEN E LA MOGLIE KATHLEENjoe biden con il figlio hunterjoe e hunter bidenla trascrizione della telefonata tra trump e zelensky su biden

Ultimi Dagoreport

jackie kennedy e gianni agnelli a ravello nel 1962

JOHN KENNEDY E’ STATO IL PIÙ INFEDELE PUTTANIERE DEL XX SECOLO MA SUA MOGLIE JACQUELINE S’ATTACCAVA COME UN’IDROVORA A OGNI AUGELLO A PORTATA DI MANO (DAI DUE COGNATI ROBERT E TED PASSANDO PER SINATRA, BEATTY, MARLON BRANDO E VIA CHIAVANDO) - L’8 AGOSTO 1962, TRE GIORNI DOPO LA MORTE DI MARYLIN MONROE, JACKIE (INCAZZATA PER LE INDISCREZIONI SULLA LIAISON TRA IL MARITO E L’ATTRICE) RAGGIUNSE RAVELLO, SULLA COSTIERA AMALFITANA: FU ACCOLTA COME UNA REGINA DALL’ALLUPATISSIMO GIANNI AGNELLI – PER JACKIE, RAVELLO FECE RIMA CON PISELLO E LA VACANZA DIVENNE UN’ALCOVA ROVENTE (“LA VACANZA PIÙ BELLA DELLA SUA VITA”, RIPETEVA) AL PUNTO DA TRATTENERSI PIU’ DEL PREVISTO FINCHÉ NON PIOMBARONO 007 AMERICANI A PRELEVARLA COME UN ALMASRI QUALUNQUE PER RIPORTARLA A WASHINGTON DAL MARITO CORNUTO E INCAZZATO - LA VORACE JACKIE IMPARÒ A FARE BENE I POMPINI GRAZIE ALL'ATTORE WILLIAM HOLDEN: “ALL'INIZIO ERA RILUTTANTE, MA UNA VOLTA PRESO IL RITMO, NON SI FERMAVA PIÙ” –PER RIPICCA CI FU ANCHE UNA LIASON MARELLA AGNELLI-JOHN KENNEDY (CONFIDENZA DI INFORMATISSIMA SOCIALITE) - VIDEO

igor taruffi elly schlein

DAGOREPORT - QUALCUNO DICA A ELLY SCHLEIN CHE STA AFFONDANDO IL PD! - NON SOLO TOSCANA E UMBRIA, DALLA CAMPANIA ALLA SICILIA FINO ALLA PUGLIA, SI MOLTIPLICANO I PROBLEMI SUI “TERRITORI” - A FINIRE NEL MIRINO LO “SPICCIAFACCENDE” DI ELLY, IGOR TARUFFI, RESPONSABILE ORGANIZZAZIONE DEL NAZARENO. DOVE C’È LUI, C’È CASINO, VISTA LA SUA PROPENSIONE A SALVAGUARDARE I CACICCHI FEDELI ALLA MIGLIORE ALLEATA DEL GOVERNO MELONI - IN SUO SOCCORSO È ARRIVATO ANCHE IL BERSANIANO NICO STUMPO CHE NON RIESCE AD EVITARE I PASTICCI CHE "LO STRATEGA IN VERSIONE PIZZICAGNOLO" TARUFFI COMBINA A CAUSA DELLA SCARSA CONOSCENZA DELLE REGOLE E DELLE DIVERSE REALTA’ LOCALI. E PER LA PRIMA VOLTA…

giorgia meloni ursula von der leyen donald trump dazi matteo salvini

DAGOREPORT – LA LETTERINA DELL’AL CAFONE DELLA CASA BIANCA È UNA PISTOLA PUNTATA ALLA TEMPIA DEI LEADER EUROPEI, CUI È RIMASTA UNA SOLA VIA DI USCITA, QUELLA COSIDDETTA “OMEOPATICA”: RISPONDERE AL MALE CON IL MALE. LINEA DURA, DURISSIMA, ALTRIMENTI, ALLE LEGNATE DI TRUMP, DOMANI, ALL’APERTURA DELLE BORSE, SI AGGIUNGERANNO I CALCI IN CULO DEI MERCATI. LA CINA HA DIMOSTRATO CHE, QUANDO RISPONDI CON LA FORZA, TRUMP FA MARCIA INDIETRO - SE LA “GIORGIA DEI DUE MONDI” ORMAI È RIMASTA L’UNICA A IMPLORARE, SCODINZOLANTE, “IL DIALOGO” COL DAZISTA IN CHIEF, NEMMENO LE CIFRE CATASTROFICHE SULLE RIPERCUSSIONI DELLE TARIFFE USA SULLE  AZIENDE ITALIANE, TANTO CARE ALLA LEGA, HA FERMATO I DEMENZIALI APPLAUSI ALLA LETTERA-RAPINA DA PARTE DI MATTEO SALVINI – ASCOLTATE JOSEPH STIGLITZ, PREMIO NOBEL PER L’ECONOMIA: “TRUMP NON AGISCE SECONDO ALCUN PRINCIPIO ECONOMICO, NON CONOSCE LO STATO DI DIRITTO, È SEMPLICEMENTE UN BULLO CHE USA IL POTERE ECONOMICO COME UNICA LEVA. SE POTESSE, USEREBBE QUELLO MILITARE’’

steve witkoff marco rubio sergei lavrov

RUBIO, IL TAJANI STARS AND STRIPES – IL SEGRETARIO DI STATO AMERICANO NON TOCCA PALLA E SOFFRE IL POTERE DI STEVE WITKOFF, INVIATO DI TRUMP IN MEDIO ORIENTE CHE SE LA COMANDA ANCHE IN UCRAINA. IL MINISTRO DEGLI ESTERI USA PROVA A USCIRE DALL’ANGOLO PARLANDO DI “NUOVA IDEA” DELLA RUSSIA SUI NEGOZIATI IN UCRAINA. MA IL MINISTRO DEGLI ESTERI DI PUTIN, LAVROV, SUBITO VEDE IL BLUFF: “CONFERMIAMO LA NOSTRA POSIZIONE” – TRUMP AVEVA OFFERTO DI TUTTO A WITKOFF, MA L’IMMOBILIARISTA NON HA VOLUTO RUOLI UFFICIALI NELL’AMMINISTRAZIONE. E TE CREDO: HA UN CONFLITTO DI INTERESSE GRANDE QUANTO UN GRATTACIELO...

diletta leotta ilary blasi stefano sala pier silvio berlusconi

FLASH – IL BRUTALE AFFONDO DI PIER SILVIO BERLUSCONI SU ILARY BLASI E DILETTA LEOTTA (“I LORO REALITY TRA I PIÙ BRUTTI MAI VISTI”), COSÌ COME IL SILURAMENTO DI MYRTA MERLINO, NASCE DAI DATI HORROR SULLA PUBBLICITÀ MOSTRATI A “PIER DUDI” DA STEFANO SALA, AD DI PUBLITALIA (LA CONCESSIONARIA DI MEDIASET): UNA DISAMINA SPIETATA CHE HA PORTATO ALLA “DISBOSCATA” DI TRASMISSIONI DEBOLI. UN METODO DA TAGLIATORE DI TESTE BEN DIVERSO DA QUELLO DI BABBO SILVIO, PIÙ INDULGENTE VERSO I SUOI DIPENDENTI – A DARE UNA MANO A MEDIASET NON È LA SCURE DI BERLUSCONI JR, MA LA RAI: NON SI ERA MAI VISTA UNA CONTROPROGRAMMAZIONE PIÙ SCARSA DI QUELLA CHE VIALE MAZZINI, IN VERSIONE TELE-MELONI, HA OFFERTO IN QUESTI TRE ANNI…