PUNTATA BOMBA DI "REPORT"! – L’INCHIESTA DELLA TRASMISSIONE DI SIGFRIDO RANUCCI SUL GARANTE DELLA PRIVACY SI ALLARGA: LO SCANDALO NON RIGUARDA SOLO FRATELLI D’ITALIA CON AGOSTINO GHIGLIA, CHE “ANDAVA DA ARIANNA MELONI". ANCHE GLI ALTRI MEMBRI DELL’AUTHORITY SONO IMPELAGATI CON ENORMI CONFLITTI DI INTERESSE: IL PRESIDENTE, PASQUALE STANZIONE, IN QUOTA PD, E PURE GUIDO SCORZA, ELETTO DAI CINQUE STELLE, CHE SI SAREBBE PRONUNCIATO SU ATTIVITÀ IN CUI ERA STATO COINVOLTO DA AVVOCATO – I RAPPORTI DI STANZIONE CON SANGIULIANO, LE TRASFERTE IN BUSINESS CLASS CON HOTEL A CINQUE STELLE, PARRUCCO E CARNE DAL MACELLAIO COMPRATA A SPESE DEI CONTRIBUENTI – CILIEGINA SULLA TORTA, LA FACCIA DELLA COLOSIMO, SPUTTANATA COL BUSTO DEL DUCE E PAMELA PERRICCIOLO, L’EX AGENTE DI PAMELA PRATI “MENTE” DEL CASO MARK CALTAGIRONE - IL PD DOVREBBE CHIEDERE LE DIMISSIONI DI STANZIONE. ELLY SCHLEIN SAREBBE FAVOREVOLE
GARANTE DI CHI? – L’INCHIESTA DI “REPORT” SUL GARANTE DELLA PRIVACY
SPESE, GREEN PASS E SANZIONI REPORT ALL’ATTACCO DEL GARANTE
Estratto dell’articolo di Antonella Baccaro per il “Corriere della sera”
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Report torna all’attacco del Garante della privacy. Nella puntata, andata in onda ieri sera, se ne mette in dubbio l’indipendenza, spiegando, tra l’altro, i rapporti tra il presidente del Garante della privacy, Pasquale Stanzione, salernitano, l’ex ministro Gennaro Sangiuliano (a tutela del quale è stata comminata la sanzione a Report) e Salvatore Sica, fratello di Silverio, legale dello stesso Sangiuliano.
Il collegamento tra loro, osserva Report, sarebbe l’Università di Salerno, presso cui sono docenti Stanzione e Salvatore Sica, e la sua scuola di giornalismo, diretta, fino alla chiusura, da Sangiuliano. Questa familiarità, secondo Report, avrebbe dovuto indurre Stanzione ad astenersi sul caso Sangiuliano.
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Quanto a Ginevra Cerrini Feroni, vicepresidente di nomina leghista, la puntata si intrattiene sulle spese ingenti di una trasferta a Tokio, fatta in business class, richiesta espressamente, anche in altre trasferte, da lei come da Ghiglia.
In varie note spese comparirebbero hotel cinque stelle, ristoranti costosi, lavanderie e servizi di parrucco e persino la carne acquistata dal presidente in una famosa macelleria di Roma.
FOTO DEL 2015 - PAMELA PERRICCIOLO E CHIARA COLOSIMO CON IL BUSTO DEL DUCE
Anche sul quarto membro del Collegio, Guido Scorza, di nomina M5S, si avanzano dubbi di conflitti d’interesse su alcune pronunce che lo avrebbero coinvolto per la sua precedente attività di avvocato e sui quali Scorza dice di essersi astenuto.
E si arriva al caso del green pass ai tempi del Covid, nel 2021, su cui il Garante molto critico avanzò alla fine un ammonimento per profili non in linea con le norme sulla privacy.
Una posizione che Ghiglia, secondo Report, avrebbe anticipato a Giorgia Meloni, allora leader dell’opposizione e contraria al green pass, permettendole di commentare trionfante quel provvedimento in tempo reale.
ginevra cerrina feroni luciano bozzo e gennaro sangiuliano
Ranucci si sofferma sul fatto che gli stipendi dei membri del collegio, furono portati a 240 mila euro, grazie a una norma infilata in un decreto dal governo Draghi […].
[…]Nella puntata si parla anche della presidente della commissione Antimafia, Chiara Colosimo, e dei suoi rapporti con lo zio, vicino a ambienti eversivi di destra, coinvolti in stragi.
E di una foto in cui è ritratta con un busto di Benito Mussolini e la manager dello spettacolo Pamela Pellicciolo, sotto la frase “Stiamo lavorando con nonno Benito per creare il nostro angolo di relax”. Una foto del 2015, quando Colosimo era già stata consigliera regionale di FdI e era stata candidata alla Camera. «Ho fatto una stronzata» commenta Colosimo […]
SCORZA "GARANZIE A RISCHIO PRONTO AL PASSO INDIETRO DALLA GIUNTA DELLA PRIVACY"
Estratto dell’articolo di Giuliano Foschini per “la Repubblica”
Guido Scorza è uno dei quattro componenti del collegio del Garante della privacy: nominato dal Parlamento, in quota cinque stelle, quasi cinque anni fa […]. «Vediamo cosa succederà nelle prossime ore» dice a Repubblica.
In che senso, avvocato? Sta pensando alle dimissioni?
«Quella di un mio passo indietro è stata una riflessione che ha preceduto qualsiasi altra. La scelta, per ora, è stata quella di restare. Gettare la spugna mi dispiacerebbe e la vivrei come una sconfitta ma, naturalmente, è un'opzione che lascio sul tavolo e che farei mia se mi rendessi conto che è utile al bene dell'Autorità e di un diritto tanto fragile quanto importante come la privacy».
inchiesta di report sul garante della privacy 3
Lei è stato per anni socio di uno studio che spesso ha presentato cause al Garante sulle quali lei si è espresso come giudice. Non ritiene si sia trattato di un conflitto di interesse?
«Onestamente no. Ma credo sia giusto che me lo domandiate. Le vicende nelle quali possono essersi presentate ipotesi di potenziale conflitto, ovvero quelle nelle quali il collegio si è pronunciato su clienti del mio ex studio, sono state pochissime: una decina su duemilaseicento provvedimenti.
Ogni volta che ho avuto conoscenza o anche solo il sospetto, mi sono astenuto dalla decisione o non ho partecipato alla discussione e al voto. Ci sono state occasioni – inferiori al numero di dita di una mano – nelle quali non ho avuto né conoscenza né sentore, perché non risultava dagli atti. In questi casi ho partecipato alla decisione ma tutte sono state assunte all'unanimità, quindi il mio voto è stato ininfluente».
Che rapporti ha con il suo vecchio studio?
«Nessuno. Dopo la mia elezione al Garante ho esercitato il recesso dall'associazione. Nello studio, come raccontato dalle recenti inchieste, lavora mia moglie, ma ci lavora da quando è nato, quindi da quindici anni, e non è socia: non partecipa in alcun modo agli utili. E non si è mai occupata di privacy».
chiara colosimo e il viaggio della memoria a scuola report
Ritiene siate indipendenti o il sistema di nomina del collegio è un meccanismo da rivedere?
«Sono stato eletto dal Parlamento, come i miei colleghi, secondo quanto previsto dalla legge. Dubitare dell'indipendenza di componenti di un'autorità amministrativa per questo, francamente, mi sembra azzardato.
Quello che posso dire con assoluta serenità è che in cinque anni e mezzo non ho mai ricevuto una sola telefonata, un solo messaggio, una sola sollecitazione o richiesta di qualsiasi genere da rappresentanti o esponenti politici in relazione a procedimenti pendenti davanti all'Autorità». […]
inchiesta di report sul garante della privacy 2
agostino ghiglia inchiesta di report sul garante della privacy 1
chiara colosimo report 2
chiara colosimo report 2
SIGFRIDO RANUCCI - CHIARA COLOSIMO FOTO LAPRESSE
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