PUTIN DOUBLE FACE: OSTENTA SICUREZZA, MA È PREOCCUPATO DALLE SANZIONI DI TRUMP SUL PETROLIO (CON LUKOIL E ROSNEFT CHE VENDONO I LORO ASSET ALL'ESTERO) – LA PROVA DEL NERVOSISMO A MOSCA SONO LE DICHIARAZIONI CERCHIOBOTTISTE DI SERGEI LAVROV. IL MINISTRO DEGLI ESTERI RUSSI HA ESORTATO TRUMP A “MANTENERE L’IMPEGNO A CERCARE LA PACE A LUNGO TERMINE”. POI HA RIBADITO CHE LA RUSSIA NON HA “INTENZIONE DI ATTACCARE ALCUN PAESE NATO”, E CHE È DISPOSTA A “FORMALIZZARLO”. CERTO, COME FECE NEL 1994 CON L’ACCORDO DI BUDAPEST: MOSCA PROMISE CHE NON AVREBBE MAI ATTACCATO L’UCRAINA, RISPETTANDONE L’INTEGRITÀ TERRITORIALE, SALVO POI OCCUPARE LA CRIMEA 20 ANNI DOPO E INVADERE IL PAESE NEL 2022
Estratto dell’articolo di Rosalba Castelletti per "la Repubblica"
È il primo segnale che qualche impatto le sanzioni contro la Russia varate la scorsa settimana dagli Usa lo hanno avuto: il colosso petrolifero Lukoil, nel mirino con Rosneft, venderà i suoi asset all'estero proprio «a causa delle misure restrittive nei confronti della società e delle sue controllate».
La procedura di gara è già iniziata, ha fatto sapere senza però specificare quali asset in particolare intenda vendere.
Il principale è il 75% della società che gestisce il giacimento iracheno West Qurna 2, uno dei più grandi al mondo. Ma possiede partecipazioni in 11 Paesi, tra cui Bulgaria, Romania e Paesi Bassi, oltre che 2.450 stazioni di servizio in diversi Stati.
Insieme a Rosneft, Lukoil rappresenta il 55% della produzione petrolifera russa. Le nuove sanzioni […] prevedono il congelamento di tutti i loro asset negli Usa e impongono alle aziende statunitensi di smettere di fare affari con loro entro un mese, pena sanzioni secondarie sulle banche che gestiscono le transazioni.
Operare all'interno del dominante sistema finanziario statunitense diventerà impossibile per i due giganti del petrolio.
vladimir putin e donald trump - anchorage alaska
L'obiettivo di Washington è tagliare le risorse di Mosca per costringerla a negoziare una tregua in Ucraina. Ma il Cremlino continua a ostentare sicurezza. Le misure pur «gravi» […] non avranno un «impatto significativo» sull'economia.
Mentre ieri il suo portavoce Dmitrij Peskov ha detto che l'offerta energetica russa resta «competitiva e attraente» e che spetterà a Cina e India «decidere quanto sia attraente e quanto le offerte alternative possano competere». Gli europei, a suo dire, invece, «dovranno sborsare sempre di più e più a lungo».
Ma il nervosismo a Mosca cresce, anche in vista del bilaterale di Trump col cinese Xi Jinping di domani e dell'incontro che avrà la prossima settimana alla Casa Bianca con i leader di cinque ex Repubbliche sovietiche.
Lo dimostrano le dichiarazioni cerchiobottiste di Sergej Lavrov. Intervenendo alla Conferenza di Minsk sulla Sicurezza Eurasiatica, il ministro degli Esteri da un lato ha ribadito che la Russia non ha «intenzione di attaccare alcun Paese membro della Nato o della Ue» e che è pronta a «formalizzarlo» in un accordo, dall'altro ha esortato Trump a «mantenere l'impegno verso i principi elaborati ad Anchorage», ossia la ricerca di una pace a lungo termine in Ucraina, non di una tregua. Lavrov se l'è inoltre presa con l'«espansione della Nato» e con la «militarizzazione dei Paesi europei». Accuse simili sono risuonate da più voci. […]
DONALD TRUMP SBARCA DALL AIR FORCE ONE DOPO L INCONTRO CON PUTIN IN ALASKA
dmitry peskov
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