nato russia lettonia

PUTIN GIA’ TREMA! - IL GOVERNO INVIERA’ 140 FANTACCINI IN LETTONIA (IN QUOTA NATO) PER FRENARE LE AMBIZIONI DI MOSCA. E GENTILONI PRECISA PURE: “NON E’ UN’AGGRESSIONE” - IL CREMLINO FA FINTA D’INCAZZARSI E GRILLO SOTTOLINEA: “CON NOI AL GOVERNO, MAI” - CHIESTA AUDIZIONE PARLAMENTARE DELLA PINOTTI

 

Da “la Repubblica

 

renzi stoltenbergrenzi stoltenberg

Un contingente di militari italiani sarà schierato a partire dal 2018 in Lettonia a difesa della frontiera esterna della Nato con la Russia. La notizia, trapelata da un'intervista al segretario generale dell'Alleanza Atlantica, Jens Stoltenberg, trova conferma nelle dichiarazioni successive della ministra della Difesa Roberta Pinotti e del ministro degli Esteri Paolo Gentiloni.

 

Con una precisazione: l'impegno militare non contraddice la politica italiana improntata al dialogo con la Russia. Ma Mosca accusa la Nato di creare nuove divisioni. Mentre in Italia le opposizioni insorgono e chiedono all'esecutivo di riferire al più presto a un Parlamento del tutto ignaro del prossimo impegno militare. Mentre Grillo twitta: "Con noi al governo mai".

 

pinottipinotti

Dai media, il tema Nato-Russia è finito anche sul tavolo del consueto incontro di aggiornamento tra il presidente della Repubblica Sergio Mattarella e il premier Matteo Renzi. Proprio ieri, intervenendo al Nato Defense College a Roma, il capo dello Stato aveva sollecitato l'Alleanza a non procedere per comparti separati, est da un lato e ovest dall'altro, adeguandosi invece a un mondo sempre più interconnesso, mentre aveva invitato la Russia a evitare sterili provocazioni.

 

"Quando abbiamo fatto il vertice di Varsavia dove si sono composte le responsabilità che hanno assunto altre nazioni, è stata data anche dall'Italia una disponibilità a fornire una compagnia, con numeri non molto consistenti, all'interno di una organizzazione che prevede il coinvolgimento di moltissime nazioni della Nato. È stato deciso al vertice di Varsavia e noi saremo in Lettonia".

 

Così la ministra della Difesa Roberta Pinotti, a margine del suo intervento all'assemblea nazionale dell'Anci, conferma la dislocazione di truppe italiane ai confini con la Russia emersa da un'intervista alla Stampa del segretario generale della Nato Jens Stoltenberg. Rispondere all'impegno deciso a Varsavia, sottolinea Pinotti, non contraddice la politica dell'Italia nei riguardi di Mosca, che "è sempre stata quella di dire che ci vuole il dialogo. Pensiamo che con la Russia si debba dialogare".

 

KERRY GENTILONIKERRY GENTILONI

Il ministro degli Esteri, Paolo Gentiloni entra più in dettaglio sui "numeri non molto consistenti" riguardanti l'impegno italiano a difesa delle frontiere esterne dell'Alleanza in Europa Orientale. L'Italia invierà "nei prossimi mesi una compagnia di 140 uomini in Lettonia per partecipare alla forza Nato a guida canadese lì dispiegata - precisa Gentiloni, a margine della conferenza alla Nato Defense College, alla presenza del segretario generale Stoltenberg -. L'Italia - aggiunge il campo della diplomazia italiana - ha sempre dato il suo contributo all'impostazione di rafforzamento dei nostri assetti difensivi nei Paesi settentrionali e orientali dell'Alleanza Atlantica".

 

Non si tratta, tiene a sottolineare il titolare della Farnesina, "di una politica di aggressione verso Mosca, ma di una politica di rassicurazione e difesa dei nostri confini come Alleanza Atlantica". Come Pinotti, anche Gentiloni afferma che "queste decisioni non influiscono minimamente nella linea di dialogo che l'Italia ha sempre proposto e condiviso con la Nato, dialogo deve andare in parallelo con le rassicurazioni agli alleati che si sentono a rischio".

 

Maria Zakharova portavoce esteri RussiaMaria Zakharova portavoce esteri Russia

Stoltenberg, dopo essersi allineato a Gentiloni e Pinotti sulla linea del dialogo ("Continueremo a perseguire politiche di difesa e dialogo politico. Dobbiamo evitare azioni e calcoli errati che possono far sfuggire di mano la situazione"), rileva per contro come la Russia sia "sempre più assertiva e imprevedibile e ha schierato sistemi missilistici vicino ai Paesi alleati, parte di uno schema di attività militare su larga scala. Gli alleati sono profondamente preoccupati da questo comportamento".

 

Il clima di allarme evocato da Stoltenberg fa passare in secondo piano le rassicurazioni di Pinotti e Gentiloni sulla priorità al dialogo. Per questo, la prima reazione di Mosca, attraverso le parole della portavoce del ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova, interpellata dall'Ansa sull'impegno italiano in Lettonia, non è indirizzata a Roma ma direttamente alla Nato. "La politica della Nato è distruttiva. L'Alleanza è impegnata nella costruzione di nuove linee di divisione in Europa invece che di profonde e solide relazioni di buon vicinato".

 

GRILLOGRILLO

Ma l'ammissione di Pinotti e Gentiloni di un prossimo impegno militare ai confini con la Russia non poteva non generare anche reazioni interne. Assieme al tweet, Grillo pubblica un post con allegato hashtag "#iovogliolapace".

 

"Renzi e Napolitano chinano la testa, ma l'invio di 150 uomini in lettonia è inaccettabile.Questa azione è sconsiderata, è contro gli interessi nazionali, espone gli italiani a un pericolo mortale ed è stata intrapresa senza consultare i cittadini. L'Italia non ci guadagna nulla e ci perde tantissimo. In termini di sicurezza nazionale questa missione rischia di esporre il nostro Paese al dramma della guerra. Ci riporta indietro di trent'anni e alza nuovi muri con la Russia, che per noi è un partner strategico e un interlocutore per la stabilizzazione del Medio Oriente".

 

salvini calderoli e il presepe di bergamosalvini calderoli e il presepe di bergamo

In una nota, i deputati M5S delle commissioni Esteri e Difesa ritengono "gravissimo che una notizia del genere sia taciuta dal governo Renzi e giunga invece da un rappresentante dell'Alleanza Atlantica (l'intervista a Stoltenberg, ndr). Vediamo che il ministro Pinotti ha pensato bene, solo ora, di specificare che i nostri militari saranno inviati in Lettonia. Ovviamente non basta e ne chiederemo conto in Parlamento".

 

arturo scottoarturo scotto

Il segretario federale della Lega Nord, Matteo Salvini: "Incredibile: nel 2018 un contingente di soldati italiani verrà inviato ai confini con la Russia, con una missione della Nato. Una follia anti-russa. Chi fa prove di guerra con la Russia è matto o è in malafede. Armi e soldati usiamoli contro l'Isis, non contro chi lo combatte".

 

Dal Carroccio si leva anche la protesta del vicepresidente del Senato Roberto Calderoli: "La Russia è l'unico Paese dichiaratamente contro l'Isis. E mentre la Cina sta mettendo in campo uno schieramento militare mai visto prima, noi andiamo con la Nato a mettere in discussione i buoni rapporti con la terza potenza mondiale? Mi pare davvero politica internazionale folle".

 

MILITARI ITALIANI1MILITARI ITALIANI1

Il capogruppo dei deputati di Sinistra Italiana, Arturo Scotto, chiede alla ministra della Difesa di riferire in Parlamento: "Non si può riportare indietro la storia ai tempi della guerra fredda, neanche la Nato. Sinistra Italiana è contraria all'invio di militari italiani in Lettonia. Lo avrà anche deciso il vertice Nato di Varsavia, ma il Parlamento italiano è sovrano ed è quello il luogo dove si compiono queste scelte".

 

Elvira Savino, capogruppo di Forza Italia in Commissione Politiche della Ue alla Camera: "Il presidente Berlusconi nel 2002, con gli storici accordi di Pratica di Mare, riconciliò la Nato e la Russia. Adesso invece sembra essere tornata la guerra fredda".

 

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni ignazio la russa

DAGOREPORT - LA RISSA CONTINUA DI LA RUSSA - L’ORGOGLIOSA  CELEBRAZIONE DELL’ANNIVERSARIO DELLA FONDAZIONE DEL MOVIMENTO SOCIALE, NUME TUTELARE DEI DELLE RADICI POST-FASCISTE DEI FRATELLINI D'ITALIA, DI SICURO NON AVRÀ FATTO UN GRANCHÉ PIACERE A SUA ALTEZZA, LA REGINA GIORGIA, CHE SI SBATTE COME UN MOULINEX IN EUROPA PER ENTRARE UN SANTO GIORNO NELLE GRAZIE DEMOCRISTIANE DI MERZ E URSULA VON DER LEYEN - DA MESI 'GNAZIO INTIGNA A FAR DISPETTI ALLE SORELLE MELONI CHE NON VOGLIONO METTERSI IN TESTA CHE A MILANO NON COMANDANO I FRATELLI D'ITALIA BENSI' I FRATELLI ROMANO E IGNAZIO LA RUSSA – DALLA SCALATA A MEDIOBANCA ALLA RIFORMA DELLA GIUSTIZIA, DAL CASO GAROFANI-QUIRINALE ALLO SVUOTA-CARCERI NATALIZIO, FINO A PROPORSI COME INTERMEDIARIO TRA I GIORNALISTI DI ‘’REPUBBLICA’’ E ‘’STAMPA’’ E IL MAGNATE GRECO IN NOME DELLA LIBERTÀ D’INFORMAZIONE – L’ULTIMO DISPETTUCCIO DI ‘GNAZIO-STRAZIO ALLA LADY MACBETH DEL COLLE OPPIO… - VIDEO

brunello cucinelli giorgia meloni giuseppe tornatore

A PROPOSITO DI…. TORNATORE – CRISI DEL CINEMA? MA QUALE CRISI! E DA REGISTA TAUMATURGO, NOBILITATO DA UN PREMIO OSCAR, CIAK!, È PASSATO A PETTINARE IL CASHMERE DELLE PECORE DEL SARTO-CESAREO CUCINELLI - MICA UN CAROSELLO DA QUATTRO SOLDI IL SUO “BRUNELLO IL VISIONARIO GARBATO”. NO, MEGA PRODUZIONE CON UN BUDGET DI 10 MILIONI, DISTRIBUITO NELLE SALE DA RAI CINEMA, ALLIETATO DAL MINISTERO DELLA CULTURA CON TAX CREDIT DI 4 MILIONCINI (ALLA FINE PAGA SEMPRE PURE PANTALONE) E DA UN PARTY A CINECITTA' BENEDETTO DALLA PRESENZA DI GIORGIA MELONI E MARIO DRAGHI - ET VOILÀ, ECCO A VOI SUI GRANDI SCHERMI IL “QUO VADIS” DELLA PUBBLICITÀ (OCCULTA) SPACCIATO PER FILM D’AUTORE - DAL CINEPANETTONE AL CINESPOTTONE, NASCE UN NUOVO GENERE, E LA CRISI DELLA SETTIMA ARTE NON C’È PIÙ. PER PEPPUCCIO TORNATORE, VECCHIO O NUOVO, È SEMPRE CINEMA PARADISO…

theodore kyriakou la repubblica mario orfeo gedi

FLASH! – PROCEDE A PASSO SPEDITO L’OPERA DEI DUE EMISSARI DEL GRUPPO ANTENNA SPEDITI IN ITALIA A SPULCIARE I BILANCI DEI GIORNALI E RADIO DEL GRUPPO GEDI (IL CLOSING È PREVISTO PER FINE GENNAIO 2026) - INTANTO, CON UN PO’ DI RITARDO, IL MAGNATE GRECO KYRIAKOU HA COMMISSIONATO A UN ISTITUTO DEMOSCOPICO DI CONDURRE UN’INDAGINE SUL BUSINESS DELLA PUBBLICITÀ TRICOLORE E SULLO SPAZIO POLITICO LASCIATO ANCORA PRIVO DI COPERTURA DAI MEDIA ITALIANI – SONO ALTE LE PREVISIONI CHE DANNO, COME SEGNO DI CONTINUITÀ EDITORIALE, MARIO ORFEO SALDO SUL POSTO DI COMANDO DI ‘’REPUBBLICA’’. DEL RESTO, ALTRA VIA NON C’È PER CONTENERE IL MONTANTE ‘’NERVOSISMO’’ DEI GIORNALISTI…

john elkann lingotto fiat juventus gianni agnelli

A PROPOSITO DI… YAKI – CHI OGGI ACCUSA JOHN ELKANN DI ALTO TRADIMENTO NEL METTERE ALL’ASTA GLI ULTIMI TESORI DI FAMIGLIA (“LA STAMPA” E LA JUVENTUS), SONO GLI STESSI STRUZZI CHE, CON LA TESTA SOTTO LA SABBIA, IGNORARONO CHE NEL FEBBRAIO DEL 2019, SETTE MESI DOPO LA SCOMPARSA DI MARCHIONNE, IL NUMERO UNO DI EXOR E STELLANTIS ABBANDONÒ LA STORICA E SIMBOLICA “PALAZZINA FIAT”, LE CUI MURA RACCONTANO LA STORIA DEL GRUPPO AUTOMOBILISTICO. E SOTTO SILENZIO (O QUASI) L’ANNO DOPO C’ERA STATO LO SVUOTAMENTO DEL LINGOTTO, EX FABBRICA EMBLEMA DELLA FIAT – LA PRECISAZIONE: FONTI VICINE ALLA SOCIETÀ BIANCONERA SMENTISCONO QUALSIVOGLIA TRATTATIVA CON SAUDITI...

giorgia meloni matteo salvini

DAGOREPORT – ESSÌ, STAVOLTA BISOGNA AMMETTERLO: SULLA LEGGE DI BILANCIO MATTEO SALVINI HA PIÙ DI QUALCHE SACROSANTA RAGIONE PER IMPEGNARSI A MORTE NEL SUO RUOLO DI IRRIDUCIBILE SFASCIACARROZZE DELLA MARCHESINA DEL COLLE OPPIO (“IL GOVERNO SONO IO E VOI NON SIETE UN CAZZO!’’) - DIETRO UNA FINANZIARIA MAI COSÌ MICRAGNOSA DI 18 MILIARDI, CHE HA AFFOSSATO CONDONI E PENSIONI CARI A SALVINI, L’OBIETTIVO DELLA DUCETTA È DI USCIRE CON UN ANNO IN ANTICIPO DALLA PROCEDURA DI INFRAZIONE PER DEFICIT ECCESSIVO ATTIVATA DALL'EUROPA NEL 2024. COSÌ SARÀ LIBERA E BELLA PER TRAVESTIRSI DA BEFANA PER LA FINANZIARIA 2026 CHE SARÀ RICCA DI DEFICIT, SPESE E "MENO TASSE PER TUTTI!", PROPRIO IN PERFETTA COINCIDENZA CON LE ELEZIONI POLITICHE 2027 – OVVIAMENTE LA “BEFANA MELONI” SI PRENDERÀ TUTTO IL MERITO DELLA CUCCAGNA, ALLA FACCIA DI LEGA E FORZA ITALIA…