il viaggio di giorgia meloni in cina

DAGOREPORT – È SEMPRE UN DETTAGLIO A SVELARE LA VERITÀ DI UNA PERSONA. AD ESEMPIO: QUAL È IL RAZIOCINIO CHE SPINGE UN CAPO DI GOVERNO A PORTARE CON SÉ LA FIGLIA DI 8 ANNI PER UN VIAGGIO IN FORMA UFFICIALE DI 4 GIORNI IN CINA, DI CUI 30 ORE ASSORBITE DAL VIAGGIO ROMA-PECHINO? E MENTRE GIORGIA MELONI È IMPEGNATA IN UNA SERIE DI STRESSANTI INCONTRI, LA BIMBA GINEVRA VIENE PRESA IN CARICO E PORTATA IN GIRO DALLA MOGLIE DELL’AMBASCIATORE ITALIANO A PECHINO - DEL RESTO, NON SI È MAI VISTA LA SEGRETARIA DI UN PREMIER PRENDERE POSTO AL TAVOLO DI INCONTRI UFFICIALI CON CAPI DI GOVERNO. IL CLIMAX DEL GROTTESCO ESPLOSE ALL'AEROPORTO DI BEIRUT QUANDO IL PRIMO MINISTRO LIBANESE MOLLÒ DUE BACI A PATRIZIA SCURTI SCAMBIANDOLA PER LA MELONA (VIDEO) - PRIMA DI DECOLLARE PER PECHINO, L’UNDERDOG DELLA GARBATELLA HA PER CASO COMUNICATO ALLA PRESIDENTE DELLA COMMISSIONE EUROPEA, URSULA VON DER LEYEN, QUALI ERANO GLI OBIETTIVI ECONOMICI DEL NOSTRO PAESE NELLA TERRA DEL DRAGONE? FINO A PROVA CONTRARIA, L’ITALIA FA ANCORA PARTE DEL MERCATO COMUNE EUROPEO....

DAGOREPORT

giorgia meloni in cina 2

E’ sempre un dettaglio che svela la verità di una persona. Un dettaglio è il classico diavoletto che si dimentica di mettere il coperchio sulla pentola. Ad esempio: qual è il raziocinio che spinge un capo di governo a portare con sé la figlia di 8 anni per un viaggio in forma ufficiale di 4 giorni in Cina, di cui 30 ore assorbite dal viaggio Roma-Pechino?

 

E mentre Giorgia Meloni è impegnata in una serie di stressanti incontri con l’omologo cinese e il presidente Xi Jinping, la bimba Ginevra viene presa in carico e portata in giro dalla moglie dell’ambasciatore italiano a Pechino, Massimo Ambrosetti.

 

giorgia meloni in cina 3

Del resto, non si è mai vista la segretaria di un premier prendere posto al tavolo di incontri ufficiali con altri capi di governo. Il climax del grottesco meloniano esplose all'aeroporto di Beirut quando il primo ministro libanese Najib Miqati scambiò Patrizia Scurti, l’onnipresente capo della segreteria particolare della premier, per Giorgia Meloni.

 

IL VIAGGIO DI GIORGIA MELONI IN CINA

Il povero premier libanese si attendeva, come da cerimoniale, che fosse la Ducetta la prima a scendere dall'aereo, e Miqati ha infatti salutato con un abbraccio e due baci sulle guance la Scurti, scesa dalla scaletta dell'aereo reggendo due borse, assieme a Francesco Piazza, capo dell'ufficio del cerimoniale di Stato.

 

Si è incamminato quindi accanto a Scurti, finché una caritatevole persona del suo staff gli ha fatto notare che la premier della Garbatella doveva ancora scendere. Quindi il primo ministro ha abbandonato la Scurti, è tornato ai piedi della scaletta, dove poco dopo ha accolto la ritardataria Underdog de’ noantri.

najib al miqati scambia patrizia scurti per giorgia meloni 4

 

Post Scriptum

Prima di decollare, con una settimana di ritardo rispetto all’agenda, per Pechino e Shanghai, Giorgia Meloni ha per caso comunicato alla presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen, quali erano gli obiettivi economici del nostro Paese nella terra del Dragone?

 

Per la Ducetta che quasi sicuramente non otterrà un commissario europeo di peso economico, poter dire agli euro-burocratim all'indomani del viaggio in Cina: avete visto, io gli affari con i cinesi li faccio lo stesso?! Tiè!

 

Ma fino a prova contraria, l’Italia fa ancora parte del mercato comune europeo e certi accordi commerciali con la prima potenza del mondo orientale non possono essere negoziati senza il via libera di Bruxelles (e degli Stai Uniti).

 

Prima Gabriele Carrer su "Formiche", e poi Filippo Santelli su "Repubblica", hanno scoperchiato che sono ancora Made in China metà della rete 5G. Ergo, sono stati del tutti ignorati i veti americani su Huawei e Zte. E aggiunge: "Secondo le ultime stime circa metà delle reti di accesso radio, le antenne che scambiano i dati con i nostri telefoni, è composta da apparati cinesi".

IL VIAGGIO DI GIORGIA MELONI IN CINA najib al miqati scambia patrizia scurti per giorgia melonigiorgia meloni in cinanajib al miqati scambia patrizia scurti per giorgia meloni 5najib al miqati scambia patrizia scurti per giorgia meloni 7najib al miqati scambia patrizia scurti per giorgia meloni 6najib al miqati scambia patrizia scurti per giorgia meloni 3najib al miqati scambia patrizia scurti per giorgia meloni 1najib al miqati scambia patrizia scurti per giorgia meloni 2IL VIAGGIO DI GIORGIA MELONI IN CINA

Ultimi Dagoreport

mauro gambetti papa leone mazza baseball san pietro pipi sagrato

DAGOREPORT: IL PISCIO NON VA LISCIO – PAPA LEONE XIV E’ FURIOSO DOPO IL SACRILEGIO COMPIUTO DALL’UOMO CHE HA FATTO PIPI’ SULL’ALTARE DELLA BASILICA DI SAN PIETRO – IL PONTEFICE HA ORDINATO UN RITO RIPARATORIO “URGENTE” E, SOPRATTUTTO, HA FATTO IL CULO AL CARDINALE GAMBETTI, ARCIPRETE DELLA BASILICA VATICANA, CON UN CONFRONTO “TEMPESTOSO”: E’ IL TERZO GRAVE EPISODIO IN POCO PIU’ DI DUE ANNI AVVENUTO NELLA CHIESA PIU’ IMPORTANTE DEL MONDO – NEL MIRINO FINISCONO ANCHE GLI UOMINI DELLA GENDARMERIA VATICANA, INCAPACI DI INTERVENIRE TEMPESTIVAMENTE E DI PREVENIRE GESTI SACRILEGHI DELLO SVALVOLATO DI TURNO – VIDEO!

spionaggio paragon spyware giorgia meloni fazzolari mantovano giorgetti orcel francesco gaetano caltagirone flavio cattaneo

DAGOREPORT - E TRE! DALLO SPIONAGGIO DI ATTIVISTI E DI GIORNALISTI, SIAMO PASSATI A TRE PROTAGONISTI DEL MONDO DEGLI AFFARI E DELLA FINANZA: CALTAGIRONE, ORCEL, CATTANEO - SE “STAMPA” E “REPUBBLICA” NON LI FANNO SMETTERE, VEDRETE CHE OGNI MATTINA SBUCHERÀ UN NUOVO E CLAMOROSO NOME AVVISATO DI AVERE UN BEL SPYWARE NEL TELEFONINO - COME NEL CASO DEGLI ACCESSI ABUSIVI ALLA PROCURA ANTIMAFIA (FINITI IN CHISSÀ QUALCHE SCANTINATO), I MANDANTI DELLO SPIONAGGIO NON POSSONO ESSERE TROPPO LONTANI DALL’AREA DEL SISTEMA DEL POTERE, IN QUANTO PARAGON FORNISCE I SUOI SERVIZI DI SPYWARE SOLO AD AUTORITÀ ISTITUZIONALI - A QUESTO PUNTO, IL CASO È CORNUTO: O SI SONO TUTTI SPIATI DA SOLI OPPURE IL GOVERNO MELONI DEVE CHIARIRE IN PARLAMENTO SE CI SONO APPARATI “FUORILEGGE”. PERCHÉ QUANDO IL POTERE ENTRA NEI CELLULARI DEI CITTADINI, NON C’È PIÙ DEMOCRAZIA…

matteo salvini roberto vannacci giorgia meloni massimiliano fedriga luca zaia

DAGOREPORT – GIORGIA MELONI HA GLI OCCHI PUNTATI SULLA TOSCANA! NELLA REGIONE ROSSA SARÀ CONFERMATO EUGENIO GIANI, MA ALLA DUCETTA INTERESSA SOLO REGISTRARE IL RISULTATO DELLA LEGA VANNACCIZZATA – SE IL GENERALE, CHE HA RIEMPITO LE LISTE DI SUOI FEDELISSIMI E SI È SPESO IN PRIMA PERSONA, OTTENESSE UN RISULTATO IMPORTANTE, LA SUA PRESA SULLA LEGA SAREBBE DEFINITIVA CON RIPERCUSSIONI SULLA COALIZIONE DI GOVERNO – INOLTRE ZAIA-FEDRIGA-FONTANA SONO PRONTI A UNA “SCISSIONE CONTROLLATA” DEL CARROCCIO, CREANDO DUE PARTITI FEDERATI SUL MODELLO DELLA CDU/CSU TEDESCA - PER LA MELONI SAREBBE UNA BELLA GATTA DA PELARE: SALVINI E VANNACCI POTREBBERO RUBARLE VOTI A DESTRA, E I GOVERNATORI IMPEDIRLE LA PRESA DI POTERE AL NORD...

matteo salvini luca zaia giorgia meloni orazio schillaci

FLASH! – L’”HUFFPOST” RIPORTA CHE SALVINI VUOL CONVINCERE LUCA ZAIA A PORTARE IL SUO 40% DI VOTI IN VENETO MA SENZA CHE IL SUO NOME BRILLI SUL SIMBOLO – PER ACCETTARE IL CANDIDATO LEGHISTA STEFANI, LA MELONA INSAZIABILE, PAUROSA CHE L’EX GOVERNATORE VENETO PORTI VIA TROPPI VOTI A FDI, L’HA POSTO COME CONDIZIONE A SALVINI – PER FAR INGOIARE IL ROSPONE, OCCORRE PERÒ CHE ZAIA OTTENGA UN INCARICO DI PESO NEL GOVERNO. IL MAGGIORE INDIZIATO A LASCIARGLI LA POLTRONA SAREBBE ORAZIO SCHILLACI, MINISTRO TECNICO IN QUOTA FDI, ENTRATO IN COLLISIONE CON I TANTI NO-VAX DELLA FIAMMA - AVVISATE QUEI GENI DI PALAZZO CHIGI CHE ZAIA SUI VACCINI LA PENSA ESATTAMENTE COME SCHILLACI…

monique veaute

NO-CAFONAL! – ARCO DI TRIONFO PER MONIQUE VEAUTE, QUELLA VISPA RAGAZZA FRANCESE CHE NEL 1984 GIUNSE A ROMA PER LAVORARE ALL’ACCADEMIA DI FRANCIA DI VILLA MEDICI - DA ABILISSIMA CATALIZZATRICE DI GENIALI E VISIONARIE REALTÀ ARTISTICHE INTERNAZIONALI, DETTE VITA A UN FESTIVAL CHE SCOSSE LO STATO DI INERZIA E DI AFASIA CULTURALE IN CUI ERA PIOMBATA ROMA DOPO L’ERA DI RENATO NICOLINI – L'ONORIFICENZA DI ''COMMANDEUR DE L'ORDRE DES ARTS ET DES LETTRES'' NON POTEVA NON ESSERE CONSEGNATA DALL’AMBASCIATORE FRANCESE SE NON A VILLA MEDICI, DOVE 40 ANNI FA TUTTO È NATO….