1. FELTRI HA RAGIONE: MA QUALE RENZI, IN ITALIA L’UNICO GRANDISSIMO ROTTAMATORE È STATO BERLUSCONI. A COLPI DI BUNGA BUNGA È RIUSCITO A DEMOLIRE NON SOLO SE STESSO, IL CENTRODESTRA MA ANCHE FORZA ITALIA. E ANCHE MEDIASET È AVVIATA BENE VERSO LA FINE 2. A QUESTO CATASTROFICO QUADRETTO OCCORRE AGGIUNGERE L’ULTIMO TASSELLO: IL MILAN 3. DOMANI SERA, SCOCCA L'ULTIMA CHANCE PER MIHAJLOVIC: ADDIO SE PERDE ALL’OLIMPICO

1. CALCIO E POLITICA ALLA BERLUSCONI QUELLO SCHEMA CHE NON VINCE PIÙ

Mattia Feltri per “la Stampa”

ALFANO BERLUSCONI GIOVANARDI ALFANO BERLUSCONI GIOVANARDI

 

C' è stato un tempo in cui Silvio Berlusconi comprava tre olandesi (Ruud Gullit, Frank Rijkaard e Marco Van Basten) e allora anche l'Inter comprava gli olandesi (Dennis Bergkamp e Wim Jonk), e siccome il Milan aveva vinto con un allenatore preso dalle spensierate periferie del calcio (Arrigo Sacchi) pure l' Inter pensò di vincere con un allenatore del medesimo stampo (Corrado Orrico) e lo stesso fece la Juve (Gigi Maifredi).

 

Non si rideva più del ganassa milanese che voleva portare il Milan in cima al mondo perché il Milan in cima al mondo ci era arrivato davvero. Però si continuava a ridere del ganassa che pensava di vincere le elezioni coi sondaggi, col partito di plastica, con la bella faccia e il buon umore in video e nel giro di un lustro tutti i partiti presero a compulsare sondaggi, a organizzare partiti liquidi (plastica liquida) e a cucinare risotti su Raiuno in seconda serata.

berlusconi alfano brunetta verdini santanch nella nuova sede di forza italia berlusconi alfano brunetta verdini santanch nella nuova sede di forza italia

 

Il Milan cambiò il calcio europeo, come Forza Italia cambiò la politica italiana e come - volendo una breve aggiunta - le reti Mediaset hanno cambiato l' intrattenimento televisivo: ognuno giudicherà se in peggio o in meglio, ma è stata innegabile rivoluzione.


La ridiscesa in campo È difficile sostenere l' incidenza del caso nel dolente declino parallelo della squadra, quella di calcio e quella politica - e mollando qui il lentissimo e inesorabile tramonto della spinta propulsiva delle emittenti.

 

Milan e Forza Italia non sono soltanto accomunate da una dissoluzione di antica gloria, ma anche dalla certezza, incrollabile in Berlusconi e non si sa quanto nei suoi collaboratori, che basterà la ridiscesa in campo del vecchio guerriero, acciaccato e ostruito, per rimettere a posto le cose.

barbara berlusconi barbara berlusconi

 

Sarà sufficiente il tocco magico, così distratto dalle rovine giudiziarie, e si ritornerà a Palazzo Chigi e allo scudetto e infatti, lo scorso anno, mentre scontava la pena ai servizi sociali, il Presidente capitò a Milanello tre o quattro volte a cavallo di un paio di vittorie, nemmeno squillanti, e si riscoprì stregone.

 

«Avete visto, mi è bastato tornare vicino ai ragazzi», diceva in un video di cui si faceva fatica anche a sorridere, e in cui lo si vedeva negli spogliatoi a fianco dell' allenatore, Pippo Inzaghi, e intento a trasmettergli il segreto del successo: «Devi gridare: attaccare!... Prova». E Inzaghi: «Attaccare!». «Più forte!». «Attaccareee!!!». Il tutto sotto lo sguardo imbarazzato dei giocatori.

silvio mediaset berlusconisilvio mediaset berlusconi


Da Alfano a Inzaghi Inzaghi è stato poi mandato via come era stato mandato via il suo predecessore, Clarence Seedorf, e come rischia di essere mandato via il successore, Sinisa Mihajlovic, senza dimenticare la madre di tutti gli esoneri: quello di Massimiliano Allegri ora impareggiabile alla Juve. Si frullano tecnici ai ritmi con cui si frullano piccoli e medi leader, bracci destri, ex fedelissimi: da Angelino Alfano a Denis Verdini, da Sandro Bondi a Raffaele Fitto, gente che conduceva il partito e a cui ora si dà il titolo di traditori, come a Inzaghi e fratelli si dà il titolo di incapaci.

barbara berlusconi   barbara berlusconi


Ci vorrebbe qualcuno con coraggio sufficiente da spiegare a Berlusconi che se si avvicendano con cadenza semestrale vicari forzisti e allenatori rossoneri, e poi si avvicendano candidati e giocatori, a decine e decine, e i risultati sono sempre quelli, forse un po' dipende dal manico.

 

Ci vorrebbe, soprattutto, un Berlusconi disposto ad ascoltare, liberato dalla diffidenza per cui si fa assegnamento soltanto sui familiari stretti, Barbara a cui è andato il Milan e Marina a cui sarebbe andata Forza Italia, se solo lei avesse accettato (Piersilvio tiene duro a Cologno Monzese).

 

Ci vorrebbe, ancora, la consapevolezza che non ci sarà nessun mister Bee e nessun signor Salvini a restituire luce a vecchie e formidabili idee che, applicate oggi, sono inadeguate e malinconiche; mentre attorno gli ultimi scodinzolanti si disputano le briciole.

BERLUSCONI MIHAJLOVIC GALLIANIBERLUSCONI MIHAJLOVIC GALLIANI

 

 

2. L’INVERNO ROSSONERO, ULTIMA CHANCE PER MIHAJLOVIC: ADDIO SE PERDE ALL’OLIMPICO

Stefano Scacchi per “la Repubblica”

 

Mihajlovic arriverà almeno fino a Roma. Ultima chance dopo la sconfitta casalinga con il Bologna. Troppo ravvicinata la partita con i giallorossi, domani sera all’Olimpico, per formalizzare l’ennesimo esonero di questi turbolenti anni milanisti. «Siamo tutti in discussione, non solo io», ha detto ieri il serbo ai giocatori a Milanello prima dell’allenamento, iniziato con qualche minuto di ritardo proprio a causa di questo confronto.

 

MIHAJLOVIC GALLIANIMIHAJLOVIC GALLIANI

Un modo per spingere alla reazione un gruppo che soffre in particolare le partite a San Siro. Ma inevitabilmente potrà essere solo il tecnico a pagare le conseguenze di una delusione nella Capitale. In quel caso difficilmente sarà lui a guidare i rossoneri in Coppa Italia con il Carpi mercoledì prossimo. Berlusconi ha fatto pervenire i suoi rimproveri: la squadra manca di personalità, subisce troppo i fischi del pubblico e il gioco degli avversari.

 

Dal canto suo, Mihajlovic considera un’attenuante avere a disposizione molti giovani e pochi leader carismatici. Una rosa così ha bisogno di tempo. Sinisa è convinto di avere i calciatori dalla sua parte e di poterli guidare alla conquista della Coppa Italia. Ma forse è un equivoco di fondo ad aver condizionato l’avventura del successore di Inzaghi.

CERCICERCI

 

Berlusconi aveva puntato sul serbo pensando che i suoi metodi decisi avrebbero favorito una svolta. I primi risultati non esaltanti però hanno iniziato a minare questa certezza. Senza dimenticare gli incerti equilibri di potere interni al club rossonero che condizionano anche il rendimento sul campo.

 

Non è un caso che il viavai di allenatori sia iniziata a gennaio 2014, poche settimane dopo l’introduzione da parte di Berlusconi della linea di comando con due ad: Galliani e la figlia Barbara. Ogni successore dovrà fare i conti con questa realtà. Il principale candidato è Lippi che ha voglia di tornare ad allenare. Il Ct Campione del Mondo 2006 è in vacanza all’estero e quindi impossibilitato ad accettare l’incarico in poche ore.

GALLIANI MIHAJLOVIC BARBARA BERLUSCONIGALLIANI MIHAJLOVIC BARBARA BERLUSCONI

 

Resiste la candidatura Prandelli, molta cautela intorno all’ipotesi Brocchi dopo le esperienze con Seedorf e Inzaghi. Troppo forte il timore di bruciare un altro allenatore esordiente. L’ambiente è sempre più surriscaldato: Cerci, sommerso dalle critiche dopo il gol sbagliato col Bologna, ha deciso di chiudere tutti i profili sui social network (insulti sul web anche a Ely che aveva provato a difendere il compagno). L’ex di Torino e Roma cambierà aria: andrà al Genoa se i rossoblù venderanno Perotti. Chissà chi sarà l’allenatore del Milan al momento dei saluti.

GARCIA LIPPIGARCIA LIPPI

 

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni marina berlusconi antonio tajani

DAGOREPORT – IL DESIDERIO DI FARSI INCORONARE REGINA D'ITALIA, PER IL MOMENTO, LA MELONA LO DEVE RIPORRE NEL CASSETTO DEI SOGNI - L’INDICAZIONE DEL NOME DEL PREMIER SULLA SCHEDA ELETTORALE, BOCCIATA DA TUTTI I PARTITI CHE NON INTENDONO FINIRE CANNIBALIZZATI DALLA MELONI, STA MANDANDO IN PEZZI FORZA ITALIA - TAJANI FA IL POSSIBILISTA E GLI AZZURRI ESPLODONO. LASCIAMO POI PERDERE LA FAMIGLIA DI ARCORE CHE VEDREBBE SPARIRE IL NOME BERLUSCONI DAL SIMBOLO DEL PARTITO - A MILANO SI VOCIFERA DI UN TERRIBILE SCAZZO AL CALOR BIANCO TRA UN TAJANI IN MODALITA' RIBELLE E CRISTINA ROSSELLO, VICINISSIMA A MARINA - L'IDEONA DI FARSI INCORONARE "SUA MAESTA' GIORGIA I" FA STORCERE IL NASO ANCHE AI VARI POTENTATI SOTTERRANEI DEI FRATELLINI D’ITALIA (LOLLOBRIGIDA-LA RUSSA-RAMPELLI)...

zaia stefani salvini meloni fico schlein de luca

DAGOREPORT – L'ESITO DELLE REGIONALI IN VENETO, CAMPANIA E PUGLIA E' GIA’ SCRITTO MA SARA' IMPORTANTISSIMO PER “PESARE” OGNI PARTITO IN VISTA DELLE STRATEGIE PER LE POLITICHE DEL 2027 – I VOTI DELLE VARIE LISTE POTREBBERO CAMBIARE GLI EQUILIBRI INTERNI ALLE COALIZIONI: SE IN CAMPANIA E PUGLIA LE LISTE DI DECARO E DI DE LUCA FARANNO IL BOTTO, PER L'EX ROTTAMATRICE DI ''CACICCHI'' ELLY SCHLEIN SAREBBE UNO SMACCO CHE GALVANIZZEREBBE LA FRONDA RIFORMISTA DEL PD - ANCHE PER CONTE, UN FLOP DEL SUO CANDIDATO ALLA REGIONE CAMPANIA, ROBERTO FICO, SCATENEREBBE LA GUERRIGLIA DEI GRILLINI CHE DETESTANO L'ALLEANZA COL PD - LADY GIORGIA TIENE D’OCCHIO LA LEGA: SE PRECIPITA NEI CONSENSI IN VENETO, DOVE E' STATA FATTA FUORI LA LISTA ZAIA, PROVEREBBE A SOSTITUIRE IL MALCONCIO CARROCCIO CON AZIONE DI CARLETTO CALENDA...

villa casa giorgia meloni antonio tajani matteo salvini

DAGOREPORT - AH, CHE STREGONERIA È IL POTERE: TRAFIGGE TUTTI. SOPRATTUTTO I PARVENU. E COSÌ, DA PALAZZO GRAZIOLI, CHE FU LA SEDE INFORMALE DI GOVERNO E DI BUNGA-BUNGA DI BERLUSCONI PREMIER, SIAMO PASSATI A "VILLA GRAZIOLI" CON LA NUOVA DOVIZIOSA DIMORA DELL’EX ABITANTE DELLA GARBATELLA, DOVE OCCUPAVA CON MADRE E SORELLA DUE DISGRAZIATE CAMERE E CUCINA - UN IMMOBILE CHE STA SOLLEVANDO UN POLVERONE DI POLEMICHE: VILLA O VILLINO? COL SOLITO AGOSTINO GHIGLIA CHE AVREBBE SOLLECITATO GLI UFFICI DELLA PRIVACY DI TROVARE UN MODO PER LIMITARE LE INFORMAZIONI DA RENDERE PUBBLICHE ALLA CAMERA, IN RISPOSTA A UN’INTERROGAZIONE DELLA BOSCHI SULLA RISTRUTTURAZIONE DELLA VILLA – LA SINDROME DI "IO SO' GIORGIA E NUN ME FIDO DE NESSUNO!" HA POI TRASFORMATO LA MAGIONE NEL SUO BUNKER PERSONALE, LONTANO DAGLI SGUARDI E ORECCHIE INDISCRETE CHE INFESTANO PALAZZO CHIGI - TUTTO BENE QUANDO VENGONO CHIAMATI A RAPPORTO I SUOI FEDELISSIMI, MOLTO MENO BENE QUANDO TOCCA AGLI ALTRI, AGLI “ESTRANEI” DELLA CONVENTICOLA MELONIANA. DAL CENTRO DI ROMA PER RAGGIUNGERE “VILLA GRAZIOLI” CI VOGLIONO, IN LINEA D’ARIA, BEN 40 MINUTI DI MACCHINA. ANCHE DOTATI DI SIRENE E LAMPEGGIANTI, È “UN VIAGGIO”…. - VIDEO

simone canettieri giorgia arianna meloni

DAGOREPORT - MASSÌ, CON I NEURONI SPROFONDATI NELLA IRRITABILITÀ PIÙ SCOSSA, ARIANNA MELONI AVEVA URGENTE BISOGNO, A MO’ DI SOLLIEVO, DELL’ARTICOLO DI DEBUTTO SUL “CORRIERONE” DI SIMONE CANETTIERI - MESSA DALLA SORELLA GIORGIA A CAPO DELLA SEGRETERIA DI FDI, ARIANNA NON NE HA AZZECCATA UNA - ALLA PARI DI QUALSIASI ALTRO PARTITO DI MASSA, OGGI FDI SI RITROVA ATTRAVERSATO DA UNA GUERRIGLIA INTESTINA FATTA DI COLPI BASSI, RIPICCHE E SPUTTANAMENTI, INTRIGHI E COMPLOTTI – DALLA SICILIA (CASINO CANNATA-MESSINA) A MILANO (AFFAIRE MASSARI-LA RUSSA), FINO AL CASO GHIGLIA-RANUCCI, DOVE IL FILO DI ARIANNA SI È ATTORCIGLIATO PERICOLOSAMENTE INTORNO AL COLLO - CHE LA SORELLINA NON POSSIEDA LA ‘’CAZZIMMA’’ DEL POTERE, FATTA DI SCALTREZZA E ESPERIENZA, SE N'E' AMARAMENTE ACCORTA ANCHE LA PREMIER. E PUR AMANDOLA PIÙ DI SE STESSA, GIORGIA L’AVREBBE CHIAMATA A RAPPORTO PER LE SCELTE SBAGLIATE: SE IL PARTITO VA AVANTI COSÌ, RISCHIA DI IMPLODERE… - VIDEO

carlotta vagnoli flavia carlini

COME SIAMO POTUTI PASSARE DA ELSA MORANTE E MATILDE SERAO A CARLOTTA VAGNOLI? È POSSIBILE CHE SI SIA FATTO PASSARE PER INTELLETTUALI DELLE FEMMINISTE INVASATE CHE VERGAVANO LISTE DI PROSCRIZIONE ED EVOCAVANO METODI VIOLENTI E LA GOGNA PUBBLICA DIGITALE PER “FARE GIUSTIZIA” DEI PROPRI NEMICI? LA CHIAMATA IN CORREITÀ DEL SISTEMA EDITORIALE CHE HA UTILIZZATO QUESTE “VEDETTE” LETTERARIE SOCIAL DA MILIONI DI FOLLOWER PER VENDERE QUALCHE COPIA IN PIÙ – VAGNOLI PUBBLICA PER EINAUDI, FLAVIA CARLINI HA VERGATO UN ROMANZO INCHIESTA SULL’ITALIA DEL GOLPE INFINITO PER SEM (FELTRINELLI) . MA SULLA BASE DI COSA? BASTA AVERE UN MINIMO SEGUITO SOCIAL PER ESSERE ACCREDITATI COME SCRITTORI O DIVULGATORI?