DI QUALI “ELEVATISSIME RELAZIONI” GODEVA MARCO MILANESE? QUALI SONO STATE LE AZIONI CHE HANNO MESSO IN ALLARME LA PROCURA, TANTO DA CHIEDERE, ED OTTENERE, IL SUO ARRESTO “URGENTE” DUE GIORNI FA?
Fabio Tonacci per “la Repubblica”
MARCO MILANESE DORME SOGNI TRANQUILLI
Di quali «elevatissime relazioni » godeva Marco Milanese? Quali sono state le azioni che, negli ultimi due mesi, hanno messo in allarme la procura, tanto da chiedere, ed ottenere, il suo arresto «urgente» due giorni fa?
L’ex braccio destro di Giulio Tremonti è accusato dalla procura di Venezia di aver intascato nel 2010 una mazzetta da 500mila euro, consegnatagli da Giovanni Mazzacurati, patron del Consorzio del Mose. È chiuso nel carcere di Santa Maria Capua Vetere da due giorni anche per una telefonata che ha fatto all’Accademia della Guardia di Finanza di Bergamo per avere informazioni su un alunno in particolare: il fidanzato di sua figlia 15 enne. Tutto qui? Non solo.
Quelli che per l’avvocato difensore Bruno La Rosa, sono motivi debolissimi che non giustificano la custodia in carcere, sono stati giudicati elementi decisivi per il gip Alberto Scaramuzza. Telefonate e “movimenti” raccolti nell’ultima informativa dei finanzieri del Nucleo di polizia tributaria di Venezia datata 2 luglio 2014. Poche pagine con diverse intercettazioni che raccontano i contatti di Milanese con quello che fu il suo ambiente, la Finanza, «continuati — si legge nell’ordinanza — nonostante fosse ormai perfettamente a conoscenza dell’indagine a suo carico».
E dunque, la telefonata all’Accademia. Fatta a uno dei vertici della struttura militare, definito «elevatissimo ufficiale», da Scaramuzza, con lo scopo di «influire su dinamiche interne ai Corsi, ottenendo quando richiesto». La tesi difensiva di Milanese, però, è questa: la chiamata è stata fatta soltanto per avere informazioni sull’andamento del fidanzato di sua figlia, specificando che non doveva avere trattamenti di favore. Un semplice interessamento di un padre, quindi. Un padre che di cognome fa Milanese, ed è stato uno degli uomini più potenti del ministero dell’Economia.
MARCO MILANESE FABRIZIO CICCHITTO
Più sostanzioso appare fin da subito il secondo fatto, riportato nell’informativa
e assunto da Scaramuzza tra i motivi per sostenere l’urgenza dell’arresto: l’intervento di Milanese «su una questione relativa alla sospensione da parte del ministero della Salute di un decreto di autorizzazione a imbottigliare un’acqua minerale ».
NUNZIA DE GIROLAMO MARCO MILANESE
Quel decreto è del 13 febbraio 2014. Milanese — secondo il suo legale — è stato contattato da un avvocato, suo vecchia conoscenza, per ottenere informazioni sui motivi che avevano causato la revoca dell’autorizzazione a una ditta imbottigliatrice. Chi voleva scoprirlo era un imprenditore, intenzionato a rilevare l’azienda. Fino a che punto si è spinto l’intervento di Milanese? Perché, se tutto era alla luce del sole come ora sostiene, i finanzieri scrivono che «aveva organizzato incontri riservati», lontano dalla sede dell’impresa acquirente?
I «contatti con il quartier generale della Gdf», invece, erano diretti all’ufficio amministrativo che gestisce le pensioni. Milanese voleva il documento matricolare, che ha avuto andando di persona al Comando, perché doveva dimostrare in un’altra indagine in cui è coinvolto che non aveva più incarichi con la Guardia di Finanza. Gli interlocutori di Milanese potrebbero essere ascoltati, per confermare o smentire la ricostruzione.
Sarà comunque il Gip di Milano, competente per territorio, a dover valutare se questi elementi siano sufficienti per rinnovare l’ordinanza di custodia in carcere ai danni di Milanese. Così come dovrà dare un peso a quella sfilza di sms e telefonate che testimoniano i rapporti tra lui e Mazzacurati, l’amministratore Roberto Meneguzzo e l’ex generale Spaziante. Non è noto il contenuto, in quanto allora Milanese era deputato e le sue comunicazioni fino al 2013 sono coperte da segreto.
MARCO MILANESE HA RICEVUTO L'ONORIFICENZA DELL'ORDINE AL MERITO DELLA REPUBBLICA
I pm però hanno notato un sospetto intensificarsi di contatti attorno ad alcune date chiave: il 29 aprile 2010, quando c’è l’incontro con Mazzacurati a Roma, il 24 maggio quando Milanese avverte Meneguzzo con un sms dei lavori del Cipe («c’è la norma per il Mose») e nei giorni precedenti e successivi al 14 giugno, quando sarebbe avvenuto il passaggio dei soldi.