(QUASI) TUTTO DA RIFARE - LA CASSAZIONE ORDINA: NUOVO PROCESSO AI VERTICI DEL SISMI PER IL RAPIMENTO DI ABU OMAR - POLLARI E MANCINI DI NUOVO ALLA SBARRA: “SONO SORPRESO, è STATO IL GOVERNO BERLUSCONI A ORDINARMI DI OPPORRE IL SEGRETO DI STATO” (POI RIBADITO PURE DA PRODI) - CONFERMATA LA CONDANNA A PIO POMPA E LUCIANO SENO (2 ANNI 8 MESI), E AI 23 AGENTI CIA IMPUTATI: DA 7 A 9 ANNI - LE TAPPE DELLA VICENDA…


1 - ABU OMAR: CASSAZIONE, NUOVO PROCESSO A EX VERTICI SISMI
(AGI) - Si riapre il processo a carico degli ex vertici del Sismi Nicolo' Pollari e Marco Mancini, imputati per il sequestro dell'ex Imam di Milano Abu Omar. Lo ha stabilito la V sezione penale della Cassazione, dopo una camera di consiglio durata oltre 7 ore. Scricchiola cosi' il segreto di Stato, vincolo sancito dalla Corte Costituzionale e confermato da ben due governi (Prodi e Berlusconi). La Corte d'Appello di Milano dovra' proprio rivalutare il caso rivedendo i limiti del segreto apposto sui documenti rilevanti per l'indagine.

La Suprema Corte ha disposto un nuovo processo anche per Giuseppe Ciorra, Raffaele Di Troia e Luciano Di Gregori, per i quali i giudici milanesi, nel primo processo d'appello, come per Mancini e Pollari, avevano pronunciato il non doversi procedere per il segreto di Stato. Nei confronti di questi 5 imputati la Cassazione ha accolto il ricorso della Procura generale di Milano e di Abu Omar e sua moglie, parti civili nel processo.

Confermata, invece, la condanna a 2 anni e 8 mesi per gli ex funzionari del Sismi Pio Pompa e Luciano Seno. Anche il pg di Cassazione Oscar Cedrangolo con la sua requisitoria dello scorso luglio, aveva, oltre a sollecitare un nuovo invio degli atti alla Corte Costituzionale affinche' chiarisse i limiti del segreto di Stato, chiesto in subordine l'annullamento con rinvio della sentenza nei confronti degli ex vertici del Sismi perche', a suo parere, vi sarebbero elementi di prova non coperti dal segreto di Stato che testimoniano la loro responsabilita' nei fatti. Abu Omar era stato sequestrato a Milano il 17 febbraio del 2003 e trasferito in Egitto attraverso la base di Aviano: in un memoriale aveva poi denunciato di essere stato picchiato, torturato e sodomizzato.

2 - ABU OMAR: CASSAZIONE CONFERMA CONDANNE PER 23 AGENTI CIA
(AGI) - Condanne confermate per i 23 agenti della Cia imputati al processo per il sequestro di Abu Omar. Lo ha deciso la Cassazione che ha rigettato tutti i ricorsi presentati dagli agenti; 22 di loro sono stati condannati a 7 anni e uno, l'ex capocentro di Milano, Robert Seldon Lady a 9 anni.

3 - DIFENSORE POLLARI,ATTENDIAMO SERENI NUOVO GIUDIZIO
(ANSA) - "Attendiamo serenamente, insieme con Niccolò Pollari, il nuovo giudizio della corte di appello di Milano". Così l'avvocato Titta Madia, uno dei difensori dell' ex capo del Sismi, ha commentato la decisione della Corte di Cassazione, nell'ambito del caso Abu Omar, di disporre un nuovo processo per Pollari e per Marco Mancini.

4 - POLLARI, SORPRESO DA DECISIONE, SISMI E IO ESTRANEI A VICENDA ABU OMAR 'FU GOVERNO A ORDINARMI DI OPPORRE SEGRETO'
(Adnkronos) - ''Sono sorpreso. Sulla vicenda Abu Omar ho opposto il segreto di Stato, poi sempre confermato dai vari governi, perche' tali esecutivi mi ordinarono di opporlo''. Lo dice all'Adnkronos Nicolo' Pollari, gia' direttore del Sismi (Servizi segreti militari), commentando la decisone della Cassazione che ha disposto un nuovo processo, alla Corte di Appello di Milano, per gli ex vertici del Sismi Nicolo' Pollari e Marco Mancini, in merito alla vicenda del rapimento dell'ex imam Abu Omar, per la quale erano stati dichiarati non processabili in nome del segreto di Stato.

''Ribadisco che sia il Sismi sia il sottoscritto sono totalmente estranei a questa vicenda -rimarca Pollari- e che questa estraneita' e' provata nei documenti coperti da segreto di Stato ma che sussistono ragioni delle quali non posso disporre, perche' ne dispone il presidente del Consiglio, per le quali mi e' stato ordinato e ribadito sempre di opporre il segreto di Stato, non avendo io alcun interesse personale ad opporre tale segreto ma rispettando sempre le direttive del governo in conformita' agli obblighi che mi derivano dalla legge''.

''E' sorprendente -precisa l'ex capo del Sismi - che persone del tutto estranee a questa questione, ma che in ragione del loro ufficio sono costrette a rispettare gli ordini che legalmente sono stati ad essi impartiti, non solo debbano essere assoggettati a processo ma debbano poi difendersi quasi si trattasse di fatti e problemi di ordine personale''. ''Un dipendente pubblico -conclude Pollari- ha il dovere di rispettare la legge; la legge ha il dovere di far si' che il dipendente pubblico, corretto e rispettoso della legge stessa, non abbia ad affrontare situazioni di questo genere che non esito a definire oltre che paradossali, anche assai gravi''.

5 - ABU OMAR: IL SEQUESTRO AVVENUTO QUASI 10 ANNI FA
(AGI) - A distanza di nove anni e sette mesi dai fatti, la Cassazione non mette la parola fine al caso di Abu Omar, l'ex imam di Milano rapito nel 2003 e portato in Egitto per essere sottoposto a un interrogatorio tra atroci torture. Conferma infatti le condanne per gli agenti della Cia ma ordina un nuovo processo a carico degli ex vertici del Sismi. Dovra' tornare dunque in un'aula di tribunale quel triangolo tra Stati Uniti, Italia e Medio Oriente che ha dato vita ad una sorta di vera e propria 'spy story'. Queste le tappe della vicenda.

- 17 febbraio 2003: scompare Hassan Mustafa Osama Nasr, noto come Abu Omar, imam egiziano della moschea di viale Jenner. La moglie ne denuncia da subito il sequestro. Anni dopo, in una memoria scritta, lui stesso descrivera' l'accaduto. "Camminavo a piedi da casa mia (...) e davanti a un giardino pubblico ho visto una Fiat rossa. L'autista veniva verso di me di corsa. Ha tirato fuori una tessera: sono della polizia (...) Un furgone bianco si e' fermato vicino al marciapiede. Non ho capito niente, ho visto solo che due persone mi sollevavano di peso (...) Mi hanno legato piedi e mani, tremavo per le botte e dalla mia bocca e' uscita schiuma bianca".

Abu Omar, su cui la Procura di Milano stava indagando per il ruolo in organizzazioni fondamentaliste islamiche, viene portato alla base di Aviano e di li' trasferito in Egitto.

- 24 giugno 2005: prende corpo l'idea che il blitz sia stato ideato dai vertici del Sismi e da un gruppo di agenti della Cia, per i quali vengono spiccati 13 ordini di arresto (saliranno poi a 26). Piu' volte i giudici chiederanno l'estradizione dei cittadini statunitensi.

- 5 luglio 2006: viene arrestato Marco Mancini, capo del controspionaggio militare, con l'accusa di concorso in sequestro di persona; con lui il funzionario del Sismi Gustavo Pignero. Dieci giorni dopo vengono liberati. Il direttore del Sismi Nicolo' Pollari viene iscritto nel registro degli indagati.

- 16 febbraio 2007: il gup Caterina Interlandi manda a processo Pollari, Mancini e altre 32 persone, tra cui 26 agenti della Cia. Patteggiano il maresciallo dei Ros Luciano Pironi e il giornalista Renato Farina.

- 18 aprile 2007: la Corte Costituzionale dichiara ammissibili i ricorsi presentati dal Governo per violazione del segreto di Stato da parte della Procura di Milano; stesso giudizio a settembre al ricorso della Procura di Milano sul conflitto di attribuzione tra poteri dello Stato nei confronti della presidenza del Consiglio. Il 18 giugno e di nuovo il 31 ottobre il giudice Oscar Magi sospende il processo.

- 12 marzo 2008: i pm Armando Spataro e Ferdinando Pomarici accusano il governo di "ambiguita' e incertezza" sul nodo del segreto di Stato. Romano Prodi afferma che fu Berlusconi a porre il segreto nel 2004 e di averlo confermato al passaggio delle consegne.

- 11 marzo 2009: la Consulta accoglie in parte il ricorso del governo, affermando che la Procura di Milano ha violato il segreto di Stato. Il giudice Oscar Magi decide di mandare avanti ugualmente il processo.

- 27 maggio 2009: Pollari in aula si dichiara "totalmente estraneo" e afferma che della verita' "sono perfettamente a conoscenza le autorita' di governo".

- 30 settembre 2009: i pm chiedono 13 anni per Pollari e per l'ex capo della Cia in Italia Jeff Castelli, 10 anni per Mancini, pene tra 10 e 13 anni per i 26 agenti della Cia.

- 4 novembre 2009: Pollari e Mancini vengono prosciolti in primo grado in virtu' del segreto di Stato. Condanne tra 5 e 8 anni per gli agenti della Cia; condannati anche gli ex 007 Luciano Seno e Pio Pompa. Ad Abu Omar sara' riconosciuto un risarcimento di 1 milione di euro, 500 mila euro alla moglie.

- 29 ottobre 2010: il procuratore generale Piero De Petris chiede 12 anni in appello per Pollari e Castelli, 10 per Mancini, otto anni per gli altri agenti della Cia.

- 15 dicembre: l'appello conferma il primo grado per Pollari e Mancini, che vengono dichiarati non giudicabili. Agli agenti della Cia vengono comminate pene tra i 7 e i 9 anni.

 

Segreto di Stato berlusconi e pollari ABU OMAR jpegIL POLLARI DELLA SITUAZIONE Pio Pompapio pompa 02 corriereROMANO PRODI Nicolo Pollarispataro Abu Omar Abu Omar

Ultimi Dagoreport

sergio mattarella guido crosetto galeazzo bignami adolfo urso giorgia meloni

FLASH! - SULLA QUESTIONE GAROFANI-BELPIETRO, RIMBOMBA IL SILENZIO ASSORDANTE DI GUIDO CROSETTO. CHE LA LINEA DEL MINISTRO DELLA DIFESA E COFONDATORE DI FRATELLI D’ITALIA SIA PIÙ IN SINTONIA CON IL COLLE CHE CON I CAMERATI DI “PA-FAZZO” CHIGI DI VIA DELLA SCROFA, NON È UNA NOVITÀ. D’ALTRONDE, NEL 2022 FU MATTARELLA A VOLERE CROSETTO ALLA DIFESA, DOPO AVER BOCCIATO IL NOME DI ADOLFO URSO PROPOSTO DA MELONI. ED È SEMPRE STATO CONSIDERATO UN “INTERLOCUTORE” DEL COLLE, TANT’È CHE GUIDONE SMISE DI PARTECIPARE  AI CONSIGLIO DEI MINISTRI POICHÉ TUTTI DAVANTI A LUI TENEVANO LA BOCCUCCIA CHIUSA…

maurizio belpietro giorgia meloni galeazzo bignami francesco saverio garofani sergio mattarella

GIORGIA MELONI NON ARRETRA! DOPO L'INCONTRO AL QUIRINALE CON MATTARELLA, LA DUCETTA HA RIBADITO LA VERSIONE DEL CAMERATA GALEAZZO BIGNAMI: “RAMMARICO PER LE PAROLE ISTITUZIONALMENTE E POLITICAMENTE INOPPORTUNE DI FRANCESCO SAVERIO GAROFANI” – AL CONSIGLIERE DI MATTARELLA SARÀ SFUGGITA UNA PAROLA DI TROPPO, MA DA UNA BANALE OSSERVAZIONE POLITICA SUL CENTROSINISTRA AL GOLPE QUIRINALIZIO, CI PASSA UN OCEANO – PERCHÉ BELPIETRO NON PUBBLICA L'AUDIO IN CUI GAROFANI EVOCAVA UN “PROVVIDENZIALE SCOSSONE” (AMMESSO CHE LO "SCOSSONE" NON SI RIFERISSE AL CENTROSINISTRA)? SE LO FACESSE, LA QUESTIONE SAREBBE CHIUSA: PER GAROFANI SAREBBE DIFFICILE RESTARE AL SUO POSTO – IL QUIRINALE AVEVA FATTO SAPERE CHE DOPO L’INCONTRO CI SAREBBE STATO UN COMUNICATO. PER ORA L’HA FATTO LA MELONI: CI SARÀ UN’ALTRA NOTA DAL COLLE? - BIGNAMI INSISTE: "CI HA SORPRESO LA REAZIONE SCOMPOSTA DEL PD, GAROFANI HA CONFERMATO I CONTENUTI E NON HO VISTO PIATTI VOLARE DAL QUIRINALE..."

consiglio supremo difesa mattarella meloni fazzolari bignami

DAGOREPORT - CRONACA DI UN COMPLOTTO CHE NON C’È: FRANCESCO SAVERIO GAROFANI, CONSIGLIERE DEL QUIRINALE, SI SARÀ ANCHE FATTO SCAPPARE UNA RIFLESSIONE SULLE DINAMICHE DELLA POLITICA ITALIANA IN VISTA DELLE ELEZIONI 2027. MA BELPIETRO HA MONTATO LA PANNA, UTILE A VENDERE QUALCHE COPIA IN PIÙ E A DARE UN ASSIST A FRATELLI D’ITALIA, SEMPRE PRONTA ALLA LAGNA VITTIMISTA – A QUEL TORDO DI GALEAZZO BIGNAMI È SCAPPATA LA FRIZIONE. E DOPO IL SUO ATTACCO AL COLLE, IL SOLITAMENTE CAUTO GIOVANBATTISTA FAZZOLARI È INTERVENUTO PRECIPITOSAMENTE PER SALVARGLI LA FACCIA (E LE APPARENZE CON IL COLLE) - BELPIETRO ESONDA: "ISTITUZIONALMENTE SCORRETTA LA REPLICA DEL QUIRINALE"

alessandra smerilli riccardo campisi alessandra smerilli papa leone xiv

DAGOREPORT - CHI POTRÀ AIUTARE PAPA PREVOST A RIPIANARE IL DEFICIT ECONOMICO DELLA SANTA SEDE? - LEONE XIV EREDITA DA BERGOGLIO UNA COMMISSIONE PER LA RACCOLTA FONDI PER LE CASSE DEL VATICANO, PRESIEDUTA DA MONSIGNOR ROBERTO CAMPISI E IN CUI C’E’ ANCHE LA SUORA ECONOMISTA ALESSANDRA SMERILLI – I DUE HANNO UNA FREQUENTAZIONE TALMENTE ESIBITA DA FARLI DEFINIRE LA “STRANA COPPIA”. SONO ENTRAMBI AMANTI DELLO SPORT, DELLE PASSEGGIATE, DEI VIAGGI, DEL NUOTO IN ALCUNE PISCINE ROMANE ED ANCHE NEL MARE DI VASTO, DOVE SPESSO I DUE SONO VISTI IN VACANZA - LA SALESIANA SMERILLI, IN TEORIA TENUTA A VIVERE IN UNA COMUNITÀ DELLA SUA CONGREGAZIONE, VIVE IN UN LUSSUOSO APPARTAMENTO A PALAZZO SAN CALLISTO, DOVE LA SERA È DI CASA MONSIGNOR CAMPISI, SPESSO CON ALTRI OSPITI ATTOVAGLIATI AL SUO TAVOLO…

nicola colabianchi beatrice venezi alessandro giuli gianmarco mazzi

FLASH! - DA ROMA SALGONO LE PRESSIONI PER CONVINCERE BEATRICE VENEZI A DIMETTERSI DA DIRETTORE DELL’ORCHESTRA DEL VENEZIANO TEATRO LA FENICE, VISTO CHE IL SOVRINTENDENTE NICOLA COLABIANCHI NON CI PENSA PROPRIO ALLE PROPRIE DIMISSIONI, CHE FAREBBERO DECADERE TUTTE LE CARICHE DEL TEATRO – ALLA RICHIESTA DI SLOGGIARE, SENZA OTTENERE IN CAMBIO UN ALTRO POSTO, L’EX PIANISTA DEGLI ANTICHI RICEVIMENTI DI DONNA ASSUNTA ALMIRANTE AVREBBE REPLICATO DI AVER FATTO NIENT’ALTRO, METTENDO SUL PODIO LA “BACCHETTA NERA”, CHE ESEGUIRE IL “SUGGERIMENTO” DI GIULI E CAMERATI ROMANI. DUNQUE, LA VENEZI E’ UN VOSTRO ‘’PROBLEMA”…

emmanuel macron giorgia meloni volodymyr zelensky vladimir putin

DAGOREPORT – MACRON E MELONI QUESTA VOLTA SONO ALLEATI: ENTRAMBI SI OPPONGONO ALL’USO DEGLI ASSET RUSSI CONGELATI IN EUROPA, MA PER RAGIONI DIVERSE. SE IL TOYBOY DELL’ELISEO NE FA UNA QUESTIONE DI DIRITTO (TEME LE RIPERCUSSIONI PER LE AZIENDE FRANCESI, IL CROLLO DELLA CREDIBILITÀ DEGLI INVESTIMENTI UE E IL RISCHIO DI SEQUESTRI FUTURI DI CAPITALI EUROPEI), PER LA DUCETTA È UNA QUESTIONE SOLO POLITICA. LA SORA GIORGIA NON VUOLE SCOPRIRSI A DESTRA, LASCIANDO CAMPO A SALVINI – CON LE REGIONALI TRA CINQUE GIORNI, IL TEMA UCRAINA NON DEVE DIVENTARE PRIORITARIO IN CAMPAGNA ELETTORALE: LA QUESTIONE ARMI VA RIMANDATA (PER QUESTO ZELENSKY NON VISITA ROMA, E CROSETTO NON È ANDATO A WASHINGTON)