francesco talo giorgia meloni

"QUEI DUE SONO DEI COMICI CHE... FANNO COMODO A QUALCUNO" – FRANCESCO TALO’, EX CONSIGLIERE DIPLOMATICO DI GIORGIA MELONI (INTERVISTATO DALL’EX CAPO UFFICIO STAMPA DELLA PREMIER, MARIO SECHI) RACCONTA LA SUA VERSIONE IN MERITO ALLA BEFFA DEI COMICI RUSSI CHE GLI È COSTATA IL POSTO: "ABBIAMO RICEVUTO UNA MAIL DA UN INDIRIZZO PLAUSIBILE E QUINDI SI È SVOLTA LA TELEFONATA CON I SUOI NORMALI PREPARATIVI" - PERCHÉ NON SONO STATE FATTE LE VERIFICHE CON L'AMBASCIATA ITALIA AD ADDIS ABEBA?

Estratto dell’articolo di Mario Sechi per “Libero Quotidiano”

 

lucia pasqualini - francesco maria talo' - Musalia Mudavadi

Francesco Talò, classe 1958, ambasciatore di lungo corso, è un uomo colto, sottile, con il guizzo dell’ironia. In un paese dove pochi trovano coraggio e il senso del dovere è una pagliuzza d’oro nel fiume, si è dimesso dall’incarico di responsabile dell’ufficio diplomatico di Palazzo Chigi. È la storia di una telefonata e di un intrigo internazionale. […]

 

Era una telefonata programmata?

«L’interlocutore era interessante. Abbiamo ricevuto una mail proveniente da un indirizzo plausibile e quindi si è svolta la telefonata con i suoi normali preparativi. Nella conversazione il presidente del Consiglio ha dimostrato una perfetta coerenza tra il suo pensiero ben conosciuto e le cose che ha detto.  Questo è l’episodio, è adesso evidente che la gestione dell’episodio avrebbe potuto essere migliore, perché altrimenti non saremmo caduti nell’inganno.

 

Francesco Maria Talo

Un inganno che ci accomuna a tanti leader illustri, dotati di importanti apparati, strutture che li assistono, paesi che dedicano alla sicurezza una notevolissima attenzione. Non deve succedere, ma è successo. Per questo io ho ritenuto giusto assumermi la responsabilità per non aver effettuato quelle verifiche supplementari che sarebbero state opportune, sia pure in un contesto di grande impegno, di sovraccarico di lavoro del mio ufficio e di plausibilità del messaggio ricevuto.

 

La vicenda ha suscitato uno scalpore che credo non si sia verificato in casi analoghi altrove e così ho ritenuto di dover rassegnare le mie dimissioni, anche perché spero che questo possa contribuire a continuare quel percorso avviato con il presidente del Consiglio che ha portato tanti importanti successi alla politica estera italiana in questo scorso anno, risultati che sono riconosciuti dall’opinione pubblica e soprattutto nel mondo.

 

Francesco Maria Talo.

Meloni è diventata rapidamente una protagonista nella scena politica europea e internazionale, grazie alla sua competenza, capacità di interloquire con i leader mondiali, grazie all’impegno profuso insieme intorno a alcune linee di azione su tutti i principali temi dell’attualità internazionale, abbiamo avuto sfide senza precedenti che si sono cumulate l’una con l’altra, un intreccio davvero terribile, a partire dalla guerra in Ucraina e ora al conflitto in Medio Oriente».

 

Ambasciatore, lei ha quindi scelto le dimissioni per aiutare tutti a superare questa fase?

«È una questione di coerenza, è il mio modo di essere, io credo sempre opportuno assumersi le proprie responsabilità. Capisco che non sia molto comune, ma è un mio modo di essere. Penso di essere stato coerente, io prima di 40 annidi carriera diplomatica, sono stato ufficiale dei carabinieri, questa è un’esperienza che mi è rimasta per sempre, anche perché viene da una tradizione di famiglia. […]».

 

MARIO SECHI

Si aspettava un’azione di disturbo del Cremlino?

«Sappiamo che c’è un’attenzione della Russia nei confronti dei paesi occidentali, soprattutto su una nazione come l’Italia che è impegnata con coerenza, con un ruolo importante, a fianco dell’Ucraina nella resistenza all’aggressione. È una cosa di cui non ci si può sorprendere, dobbiamo quindi continuare coerentemente con questo impegno. […]».

 

Cosa le ha detto Giorgia Meloni?

«Abbiamo ricordato il lavoro fatto nel corso di questo anno insieme, questo mi ha confortato. È consapevole del nostro impegno, il mio e dell’ufficio diplomatico, un impegno senza precedenti. Chi fa tanto una volta può sbagliare, non dovrebbe succedere, ma è successo». […]

francesco maria talo

 

Quanto le pesa questa vicenda in finale di carriera?

«Ho trascorso un anno importante, con tanti successi della politica estera italiana, è una enorme soddisfazione aver contributo con la mia squadra. E poi ci sarà un futuro». […]

 

Torniamo alla Russia: quei due non erano dei comici ovviamente.

«Erano... “dual use”, erano dei comici che fanno comodo a qualcuno».

 

Fare quello che hanno fatto non è facile.

«Per farlo tante volte a tanti interlocutori importanti ci vuole grande abilità e una buona organizzazione».

 

E bisogna conoscere l’agenda.

«Bisogna capire le priorità degli altri. Per noi in quel momento era l’Africa. E hanno trovato l’esca buona».

 

Cosa la preoccupa di più in questo scenario?

«Il fatto che non si riesca a comprendere che c’è un interesse comune: l’interesse a una pace giusta, che deve rispettare il diritto internazionale e quindi la sovranità e l’integrità territoriale dell’Ucraina. È nell’interesse di tutti, anche del popolo russo, che sono sicuro vuole vivere in pace. Bisogna che questo succeda per l’Europa, per la sicurezza europea e per il mondo. […].

 

mario sechi ospite di otto e mezzo

[…] Ha dei consigli per il suo successore?

«Avrà la stessa guida che ho avuto io, dovrà continuare a correre su dei binari già tracciati, consiglio di continuare a farlo avendo visione, impegnandosi, essendo appassionato del suo lavoro, con interesse e curiosità. Troverà colleghi straordinari con i quali condividere le sue fatiche».

 

E dovrà ricontrollare tutte le telefonate.

«Su quello sono tranquillo, farà altri errori, come tutti noi, ma quello no, non lo farà».

gennaro sangiuliano giorgia meloni mario sechi pompei

IL PRESIDENTE AFRICANO CON L ACCENTO RUSSO - MEME SULLO SCHERZO TELEFONICO A GIORGIA MELONI tweet sulle scherzo telefonico a giorgia meloni 7scherzo telefonico giorgia meloni - joe biden - vignetta by oshotweet sulle scherzo telefonico a giorgia meloni 12tweet sulle scherzo telefonico a giorgia meloni 2MEME SULLO SCHERZO TELEFONICO A GIORGIA MELONIMEME SULLO SCHERZO TELEFONICO A GIORGIA MELONI

 

Ultimi Dagoreport

donald trump vladimir putin giorgia meloni

DAGOREPORT - HA RAGIONE VANNACCI: È DAVVERO UN MONDO AL CONTRARIO – IL VERTICE DELLA CASA BIANCA, CON I LEADER EUROPEI E ZELENSKY IN GINOCCHIO DA TRUMP PER CONVINCERLO A NON ABBANDONARE L’UCRAINA, È STATO IL PIÙ SURREALE E “MALATO” DELLA STORIA POLITICA INTERNAZIONALE – LA REGIA TRUMPIANA HA MESSO GIORGIA MELONI ALLA SINISTRA DEL "PADRINO", NEL RUOLO DI “PON-PON GIRL”, E MACRON, NEMICO NUMERO UNO, A DESTRA. MERZ, STARMER E LA POVERA URSULA, SBATTUTI AI MARGINI – IL COLMO SI È RAGGIUNTO QUANDO TRUMP È SCOMPARSO PER 40-MINUTI-40 PER “AGGIORNARE” PUTIN ED È TORNATO RIMANGIANDOSI IL CESSATE IL FUOCO (MEGLIO LA TRATTATIVA PER LA PACE, COSÌ I RUSSI CONTINUANO A BOMBARDARE E AVANZARE) – QUANDO MERZ HA PROVATO TIMIDAMENTE A INSISTERE SULLA NECESSITÀ DELLA TREGUA, CI HA PENSATO LA TRUMPISTA DELLA GARBATELLA A “COMMENTARE” CON OCCHI SPACCANTI E ROTEANTI: MA COME SI PERMETTE ST'IMBECILLE DI CONTRADDIRE "THE GREAT DONALD"? CILIEGINA SULLA TORTA MARCIA DELLA CASA BIANCA: È STATA PROPRIO LA TRUMPETTA A SUGGERIRE ALL'IDIOTA IN CHIEF DI EVITARE LE DOMANDE DEI GIORNALISTI...

francesco milleri gaetano caltagrino christine lagarde alberto nagel mediobanca

C’È FRANCO E FRANCO(FORTE) - SULLE AMBIZIONI DI CALTAGIRONE E MILLERI DI CONTROLLARE BANCHE E ASSICURAZIONI IN ITALIA PESA COME UN MACIGNO L’INCOGNITA DELLA BANCA CENTRALE EUROPEA - GIÀ OGGI, PUR AVENDO IL 30 PER CENTO DI MEDIOBANCA, I DUE RICCONI NON POSSONO DECIDERE LA GOVERNANCE DELLA BANCA PERCHÉ NON SONO “HOLDING BANCARIE” REGOLATE DALLA BCE (E CE MANCHEREBBE CHE PER FARE OCCHIALI O CEMENTO UNO SI METTE IN CASA GLI ISPETTORI DI FRANCOFORTE) - DOMANI AVRANNO IL CONTROLLO DI MPS E SI TROVERANNO NELLE STESSE CONDIZIONI, CIOÈ SENZA POTER TOCCARE PALLA. COSA SUCCEDERÀ ALLORA IN MEDIOBANCA E GENERALI DOPO L’8 SETTEMBRE? SI PROCEDERÀ PER ACCORDI SOTTOBANCO TRA AZIONISTI E MANAGER CON LA BENEDIZIONE DEL GOVERNO, O SI PROCEDERÀ ALLA LUCE DEL SOLE SEGUENDO LE REGOLE EUROPEE? AH, SAPERLO…

donald trump grandi della terra differenza mandati

FLASH! - FA MALE AMMETTERLO, MA HA VINTO DONALD TRUMP: NEL 2018, AL G7 IN CANADA, IL TYCOON FU FOTOGRAFATO SEDUTO, COME UNO SCOLARO CIUCCIO, MENTRE VENIVA REDARGUITO DALLA MAESTRINA ANGELA MERKEL E DAGLI ALTRI LEADER DEL G7. IERI, A WASHINGTON, ERA LUI A DOMINARE LA SCENA, SEDUTO COME DON VITO CORLEONE ALLA CASA BIANCA. I CAPI DI STATO E DI GOVERNO EUROPEI, ACCORSI A BACIARGLI LA PANTOFOLA PER CONVINCERLO A NON ABBANDONARE L'UCRAINA, NON HANNO MAI OSATO CONTRADDIRLO, E GLI HANNO LECCATO VERGOGNOSAMENTE IL CULO, RIEMPIENDOLO DI LODI E SALAMELECCHI...

pietrangelo buttafuoco alessandro giuli beatrice venezi

DAGOREPORT – PIÙ CHE DELL’EGEMONIA CULTURALE DELLA SINISTRA, GIULI E CAMERATI DOVREBBERO PARLARCI DELLA SEMPLICE E PERENNE EGEMONIA DELL’AMICHETTISMO E DELLA BUROCRAZIA – PIAZZATI I FEDELISSIMI E GLI AMICHETTISSIMI (LA PROSSIMA SARÀ LA DIRETTRICE DEL LATO B VENEZI, CHE VOCI INSISTENTI DANNO IN ARRIVO ALLA FENICE), LA DESTRA MELONIANA NON È RIUSCITA A INTACCARE NÉ LO STRAPOTERE BARONALE DELLE UNIVERSITÀ NÉ LE NOMINE DIRIGENZIALI DEL MIC. E I GIORNALI NON NE PARLANO PERCHÉ VA BENE SIA ALLA DESTRA (CHE NON SA CERCARE I MERITEVOLI) CHE ALLA SINISTRA (I BUROCRATI SONO PER LO PIÙ SUOI)

donald trump giorgia meloni zelensky macron tusk starmer

DAGOREPORT - DOVE DIAVOLO È FINITO L’ATTEGGIAMENTO CRITICO FINO AL DISPREZZO DI GIORGIA MELONI SULLA ‘’COALIZIONE DEI VOLENTEROSI”? - OGGI LA RITROVIAMO VISPA E QUERULA POSIZIONATA SULL'ASSE FRANCO-TEDESCO-BRITANNICO, SEMPRE PRECISANDO DI “CONTINUARE A LAVORARE AL FIANCO DEGLI USA” - CHE IL CAMALEONTISMO SIA UNA MALATTIA INFANTILE DEL MELONISMO SONO PIENE LE CRONACHE: IERI ANDAVA DA BIDEN E FACEVA L’ANTI TRUMP, POI VOLA DA MACRON E FA L’ANTI LE PEN, ARRIVA A BRUXELLES E FA L’ANTI ORBÁN, INCONTRA CON MERZ E FA L’ANTI AFD, VA A TUNISI E FA L’ANTI SALVINI. UNA, NESSUNA, CENTOMILA - A MANTENERE OGNI GIORNO IL VOLUME ALTO DELLA GRANCASSA DELLA “NARRAZIONE MULTI-TASKING” DELLA STATISTA DELLA GARBATELLA, OLTRE AI FOGLI DI DESTRA, CORRONO IN SOCCORSO LE PAGINE DI POLITICA INTERNA DEL “CORRIERE DELLA SERA”: ‘’PARE CHE IERI MACRON SI SIA INALBERATO DI FRONTE ALL’IPOTESI DI UN SUMMIT A ROMA, PROPONENDO SEMMAI GINEVRA. MELONI CON UNA BATTUTA LO AVREBBE CALMATO” - SÌ, C’È SCRITTO PROPRIO COSÌ: “CON UNA BATTUTA LO AVREBBE CALMATO”, MANCO AVESSE DAVANTI UN LOLLOBRIGIDA QUALSIASI ANZICHÉ IL PRESIDENTE DELL’UNICA POTENZA NUCLEARE EUROPEA E MEMBRO PERMANENTE DEL CONSIGLIO DI SICUREZZA DELL'ONU (CINA, FRANCIA, RUSSIA, REGNO UNITO E USA) - RIUSCIRÀ STASERA L’EROINA DAI MILLE VOLTI A COMPIERE IL MIRACOLO DELLA ‘’SIRINGA PIENA E MOGLIE DROGATA’’, FACENDO FELICI TRUMP E MACRON?