salvini casalino vademecum m5s

IL CODICE ROCCO – UN DEPUTATO GRILLINO DISTRATTO HA LASCIATO IL “VADEMECUM” SULLA COMUNICAZIONE DELL’EX GIEFFINO SU UN DIVANO DI MONTECITORIO – ECCO LE REGOLE, ANZI, GLI “SPUNTI COMUNICATIVI” CHE IL PRODE ROCCO IMPONE AI PARLAMENTARI: SALVINI E LA LEGA? “RICORDARE CHE FINO ALL’ALTRO IERI FACEVA…” – IL TESTO INTEGRALE

 

 

 

Da www.tpi.it

ROCCO CASALINO

 

Cosa dire alla stampa. Come dirlo. Quali parole usare e quali spunti comunicativi per difendersi o attaccare. Il “vademecum” di Rocco Casalino ai parlamentari del Movimento 5 stelle doveva restare segreto. Ma un deputato distratto ha lasciato su uno dei divani di Montecitorio il “kit”. E Repubblica ne è entrata in possesso.

 

Il titolo recita: “Spunti comunicativi per la settimana 12-18 gennaio”. Sei pagine con un vero e proprio manuale in cui viene dettata la linea sui temi caldi del momento, con tanto di come e quando lanciare frecciate agli alleati leghisti.

giuseppe conte con rocco casalino alla conferenza stampa

 

I temi sono divisi per paragrafi: Carige; tasse; Enti locali; referendum propositivo; trivelle; Tav; Ires terzo settore; reddito di cittadinanza; pensione di cittadinanza; elezioni europee. E, ciliegina sulla torta, addirittura “Buche-Roma-Esercito”.

 

In molti dei paragrafi, in grassetto, è evidenziata la frase “Cosa hanno fatto i governi Pd”, con i contenuti da usare in caso di critiche, con l’obiettivo di spostare l’attenzione sulle responsabilità di chi ha preceduto il governo Lega-Movimento 5 stelle.

 

VADEMECUM DI CASALINO AI PARLAMENTARI GRILLINI: SULLE TRIVELLE RICORDARE CHE SALVINI FACEVA CAMPAGNA PER IL NO

Ma, come detto, nel vademecum di Rocco Casalino c’è anche quando e come lanciare attacchi alla Lega e a Matteo Salvini. Ad esempio, alla voce “trivelle”, il consiglio è di ricordare al Carroccio “del fatto che fino all’altro ieri Salvini indossava le magliette ‘no trivellazioni’ e faceva campagna per il No al referendum”.

 

Come attaccare? Domandando: “Ora cosa è successo, la Lega è diventata a favorevole all’inquinamento e contraria alla creazione di più posti di lavoro attraverso le fonti rinnovabili?”.

 

conferenza stampa su reddito di cittadinanza e quota 100 1

Molti i riferimenti – ovviamente quando utile alla causa del Movimento – al contratto di governo. È il caso della Tav: “Come scritto nel contrato di governo siamo impegnati a ridiscutere il progetto con la Francia”. Perché “parliamo di un’opera progettata 30 anni fa e che vedrebbe la luce tra più di 20 anni, per un costo che supera i 20 miliardi”. La linea: attendere la fine dell’analisi costi-benefici.

 

E anche qui sono spiegate le risposte da dare a Matteo Salvini quando dice che “l’opera è a metà”, quindi “meglio non fermarsi”. “Non è stato scavato nemmeno un centimetro del tunnel di base e chi dice il contrario o non sa nulla o mente per coprire altri interessi”.

 

rocco casalino e marco 3

La linea delle Europee è quella mostrata pubblicamente da Di Maio: alleanza con le forze politiche “giovani” (e poco importa che queste siano in alcuni casi chiaramente ultraconservatrici come il caso di Kukiz’15 in Polonia) ed appoggio ai gilet gialli.

 

Le buche a Roma sono un’emergenza? No problem. La risposta è “esercito”. Ma che, sia chiaro, “gli interventi del genio militare per il rifacimento del manto stradale è previsto non per rifare le buche” ma “per intervenire senza fare una gara d’appalto su strade con particolare livello di mortalità”.

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni matteo salvini adolfo urso abodi giorgetti tajani giorgio armani

UN PO’ PIU’ DI RISPETTO SE LO MERITAVA GIORGIO ARMANI DA PARTE DEL GOVERNO – SOLO IL MINISTRO DELL’UNIVERSITA’, ANNA MARIA BERNINI, HA RESO OMAGGIO ALL’ITALIANO PIU’ CONOSCIUTO AL MONDO RECANDOSI ALLA CAMERA ARDENTE DOVE, TRA SABATO E DOMENICA, SONO SFILATE BEN 16 MILA PERSONE - EPPURE MILANO E’ A DUE PASSI DA MONZA, DOVE IERI ERA PRESENTE AL GP, OLTRE AL VICEPREMIER MATTEO SALVINI, IL MINISTRO DELLO SPORT ANDREA ABODI, SMEMORATO DEL PROFONDO LEGAME DELLO STILISTA CON BASKET, CALCIO, TENNIS E SCI - A 54 KM DA MILANO, CERNOBBIO HA OSPITATO NEL WEEKEND TAJANI, PICHETTO FRATIN, PIANTEDOSI, CALDERONE E SOPRATTUTTO ADOLFO URSO, MINISTRO DEL MADE IN ITALY, DI CUI ARMANI E’ L’ICONA PIU’ SPLENDENTE – E IGNAZIO LA RUSSA, SECONDA CARICA DELLO STATO, DOMENICA ERA A LA SPEZIA A PARLARE DI ''PATRIOTI'' AL DI LA’ DI RITUALI POST E DI ARTICOLETTI (MELONI SUL “CORRIERE”), UN OMAGGIO DI PERSONA LO MERITAVA TUTTO DAL GOVERNO DI CENTRODESTRA PERCHE’ ARMANI E’ STATO UN VERO “PATRIOTA”, AVENDO SEMPRE PRESERVATO L’ITALIANITA’ DEL SUO IMPERO RIFIUTANDO LE AVANCES DI CAPITALI STRANIERI…

giorgia meloni mantovano alfredo giovanbattista fazzolari gian marco chiocci rossi

DAGOREPORT - CHI AVEVA UN OBIETTIVO INTERESSE DI BRUCIARE IL DESIDERIO DI GIORGIA MELONI, PIÙ VOLTE CONFIDATO AI SUOI PIÙ STRETTI COLLABORATORI, DI ARRUOLARE L’INGOMBRANTE GIAN MARCO CHIOCCI COME PORTAVOCE? - IN BARBA ALLA DIFFIDENZA DEI VARI SCURTI, FAZZOLARI E MANTOVANO, FU L’UNDERDOG DE’ NOANTRI A IMPORRE FORTISSIMAMENTE (“DI LUI MI FIDO”) COME DIRETTORE DEL TG1 L’INTRAPRENDENTE CHIOCCI, DOTATO DI UNA RETE RELAZIONALE RADICATA IN TUTTE LE DIREZIONI, DAL MONDO DELLA SINISTRA ALL’INTELLIGENCE DI DESTRA - BEN CONOSCENDO IL CARATTERINO DELL’EX DIRETTORE DE “IL TEMPO” E ADNKRONOS, BEN LONTANO DALLA DISPONIBILITÀ AD ACCETTARE ORDINI E DINIEGHI, OCCORREVA CORRERE AI RIPARI PRIMA CHE LA SGARBATELLA PROCEDESSE ALL’INFELICE NOMINA, FACENDO CIRCOLARE LA VOCE DEL SUO TRASLOCO DALLA DIREZIONE DEL TG1 A BRACCIO MEDIATICO DELLA PREMIER - NEL CASO, SEMPRE PIÙ LONTANO, DI VEDERE CHIOCCI A PALAZZO CHIGI, ALLORA VORRÀ DIRE CHE L’EQUILIBRIO DI POTERI ALL’INTERNO DELLA FIAMMA MAGICA È FINITO DAVVERO IN FRANTUMI...

marcello viola alberto nagel giorgia meloni francesco gaetano caltagirone luigi lovaglio mps mediobanca piazza affari

DAGOREPORT - MEDIOSBANCA! I GIOCHI ANCORA NON SONO FATTI. E LE PREMESSE PER UN FUTURO DISASTRO SONO GIÀ TUTTE SUL TAVOLO - AL DI LÀ DELLE DECISIONI CHE PRENDERÀ LA PROCURA DI MILANO SUL PRESUNTO “CONCERTO” DEL QUARTETTO CALTA-GIORGETTI-LOVAGLIO-MILLERI NELLA PRIVATIZZAZIONE DEL 15% DI MPS, IL PROGETTO TANTO AUSPICATO DA GIORGIA MELONI DI DARE VITA A UN TERZO POLO BANCARIO, INTEGRANDO MPS, BPM E MEDIOBANCA, SI È INCAGLIATO DI BRUTTO: LO VUOLE SOLO FRATELLI D’ITALIA MENTRE FORZA ITALIA SE NE FREGA E LA LEGA E' CONTRO, SAPENDO BENISSIMO CHE L’OBIETTIVO VERO DEL RISIKONE BANCARIO È QUEL 13% DI GENERALI, IN PANCIA A MEDIOBANCA, NECESSARIO PER LA CONQUISTA CALTAGIRONESCA DEL LEONE DI TRIESTE - AL GELO SCESO DA TEMPO TRA CALTA E CASTAGNA (BPM) SI AGGIUNGE IL CONFLITTO DI CALTA CON LOVAGLIO (MPS) CHE RISCHIA DI ESSERE FATTO FUORI PER ‘’INSUBORDINAZIONE’’ - ANCHE LA ROSA DEI PAPABILI PER I NUOVI VERTICI DI MEDIOBANCA PERDE PETALI: MICILLO HA RIFIUTATO E VITTORIO GRILLI NON È INTERESSATO - LA BOCCIATURA DELL’OPERAZIONE DI FITCH, CHE VALUTA MPS CON UN RATING PIÙ BASSO RISPETTO A MEDIOBANCA - LAST BUT NOT LEAST: È SENZA FINE LO SCONTRO TRA GLI 8 EREDI DEL VECCHIO E IL CEO MILLERI, PARTNER DEVOTO DI CALTARICCONE…