IL REIETTO DE LUCA METTI LUPI NELLA GABBIA DI COMUNIONE E FATTURAZIONE: NON MI DA’ LE DELEGHE PERCHE’ VUOLE GESTIRE DA SOLO OLTRE 10 MILIARDI

Carlo Tecce per "Il Fatto Quotidiano"

Non fu esitante, neanche per un attimo. Quando Magdi Allam, per diventare Cristiano, disse: "Maurizio, mi fai il padrino per il battesimo?". Officiava Benedetto XVI. E Maurizio Lupi rispose con un sì, immediato. In sette mesi, però, il plenipotenziario di Infrastrutture e Trasporti, seguace di Comunione e liberazione,
, ma ha trovato il peggiore cliente che gli potesse capitare, un uomo libero - spiega a Radio 24, La Zanzara - che non risponde né a partiti, né a padroni, né a padrini, qualcosa che fa paura. Lupi non può avere il monopolio del più grande centro di investimenti d'Italia".

E se domandi dei tentacoli di Cielle su affari, appalti e sodali, De Luca reagisce con un "no" ironico e lungo parecchi secondi. Quel che il sindaco De Luca definisce "il più grande centro di investimenti", nei prossimi anni, dovrà spendere oltre 10 miliardi di euro: 10,317 per l'esattezza, di cui 4, 811 per la rete ferroviaria, 2,545 per la rete stradale.

Ma l'ex assessore di Milano, ai tempi dei leghisti e di Formentini, guarda oltre e promette 73 miliardi in 10 anni; 9 già destinati a Ferroviere dello Stato; 800 milioni per il Terzo Valico, così Impregilo-Salini, i privati, sono contenti. E rassicura i francesi per il Tav: "Avanti". E s'inventa la moratoria per i costruttori: "Eliminare le tasse sugli immobili invenduti". La teoria di Lupi è semplice: aprire nuovi cantieri. E poi, ai vecchi, chi ci pensa?

Girlanda al Cipe e la nomina per l'amico Massidda
Quando vuole, e conviene, il ministro Lupi è rapido. Ha riflettuto un pochino, poi il compito più delicato l'ha affidato al sottosegretario Rocco Girlanda, 47 anni di Gubbio, uomo di Denis Verdini: gestisce il Cipe, il comitato interministeriale che eroga miliardi di euro. Un tempo, non lontano, toccava a Fabrizio Barca, già rimpianto per i suoi successi: 155 delibere in dodici mesi, 20 miliardi sbloccati.

Mentre l'ex ministro dei tecnici finanziava la prefettura aquilana o la metropolitana romana, Girlanda curava le relazioni esterne e istituzionali del Gruppo Barbetti, tra i primi in Europa per la produzione di cemento. L'inchiesta su "Grandi Eventi e G8" ha registrato anche la voce di Girlanda, non indagato. Era il 2009.

L'amico di Verdini chiedeva un aiuto al-l'imprenditore Riccardo Fusi per una commessa per la superstrada fra Umbria e Marche: "Ti ricordi che ti avevo detto quella cosa per il calcestruzzo?". Nonostante l'i ntervento diretto di Verdini, il presunto accordo va male. Appena una settimana fa, Girlanda era il coordinatore umbro di Forza Italia. Quando i berlusconiani si sono ritirati dal governo, il sottosegretario con delega al Cipe s'è immolato per l'Italia: "Credo che i cittadini abbiano bisogno di stabilità".

Con l'ex collega di partito, l'ex senatore Piergiorgio Massidda, il ministro ha battuto ogni record. Il politico sardo, nominato due anni fa presidente dell'Autorità portuale di Cagliari, è stato cacciato perché "incompetente" per il Consiglio di Stato. In sette biblici giorni, non uno di più, Lupi l'ha rimesso lì: commissario straordinario. Davvero straordinario.

I 100 milioni a Padova per il collega Zanonato
Il potere di Lupi va misurato con un decreto. In un confusionario e scarabocchiato articolo nella Legge di Stabilità ha fatto scrivere: "Al fine di accelerare gli interventi in aree urbane per la realizzazione di linee tramviarie e metropolitane, il Cipe, entro trenta giorni dopo l'entrata in vigore di questa legge, su proposta del Ministero è deciso che (...) le risorse rivenienti dalle revoche (...) sono finalizzate al Cipe con priorità per la metrotramvia di Padova".

Un bel favore al collega Flavio Zanonato (Sviluppo Economico), sindaco sospeso perché incompatibile. Il progetto manca ancora, però Lupi ha succhiato 100 milioni al tratto Milano-Limbiate, prima pietra nel remoto 1882, e li ha dirottati a Padova.

Silvio Berlusconi lo mandava spesso in televisione perché i toni gentili e garbati, la cultura cattolica, non spaventano il pubblico. E poi Lupi, fosse estate o inverno, si prodigava con i deputati fedeli e organizzava pellegrinaggi nei luoghi del Signore. Quando non era ancora famoso, al telefono con Dario Maniglia (galassia Ciel-le), dirigente di cooperativa Fiorita e intercettato per un'inchiesta pugliese, Lupi faceva il gradasso: "Sono l'onorevole Maurizio Lupi, tuo amico fraterno, così si registra meglio. Non me ne frega un cazzo, possono anche venirmi a fare una pompa". Amen.

 

DE LUCAVincenzo De LucaMario Mauro e Maurizio Lupi lupismorfia giorgio ferrari e rocco girlanda DENIS VERDINI Flavio Zanonato Riccardo Fusi

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