“CARPE DIEM”! RENZI A DAVOS VUOLE ‘COGLIERE L’ATTIMO’, MA OLTRE A PROPINARE IL SOLITO INGLESE TOSCO-ASPIRATO, SBAGLIA A CITARE ORAZIO (VEDI CHE SUCCEDE A NON PAGARE I GHOSTWRITER?) - IL VIDEO CHE PRESENTA L’ITALIA AI POTENTONI IN SVIZZERA

VIDEO - L’ITALIA PRESENTATA DALL’ISTITUTO PER IL COMMERCIO ESTERO (ICE) A DAVOS

 

 

1.DAVOS, DIO SALVI LA REGINA DA MATTEO

Andrea Scanzi per “il Fatto Quotidiano

 

matteo renzi smarketta il libro di  sheryl sandbergmatteo renzi smarketta il libro di sheryl sandberg

“Renzi parla a Strasburgo in inglese e per sbaglio dichiara guerra all’Ucraina”. E’ una battuta di Lercio.it, ma tanto battuta non è. Ieri, al vertice di Davos, Renzi è tornato a grandinare “de-de-de” e “shishhh bekos”. Voleva ripetere le solite litanie sul bene che trionfa sul male, Carpe diem e “il futuro è adesso”, ma si è spinto oltre. La supercazzola, in inglese, dà il meglio di sé. Ascoltiamolo: “End ai ffffinc de rol ov politissscian mast b sees de moment; “Show is de fiuciar very very briffly”; “I ffffinc this is a moment” (la parola “think” lo fa dannare).

 

Quindi: “Italy needs an incredibol ehm ggghggh sison of reform”; “I’m not here to present a future of tomorrow, for my country the time of the fiuccciar is today”; “We start with de de de ov legimakt” (?). Renzi ha poi tuonato: “With a strong and ability to innovation ovvv gghmm ehhmm civil justice wid de de de de de de innovescion technology in the koooort”. Qui Renzi ha strabuzzato gli occhi e guardato in alto, aprendo la bocca a pesce. Attimi di panico, ma niente paura: era solo una delle sue imitazioni di Verdone in Troppo forte.

matteo renzi a davos 7matteo renzi a davos 7

 

Ancora: “Becos i fink the enemy is the tape of biurocrassi” (voleva dire che ce l’ha con la burocrazia) e “Time clearsss” (voleva dire che lui usa quello shampoo lì). Gran finale: “The investiment of italian interpeneuerss” (??) and “international capitawwwawwals (???)”. Infine: “This is the most important fic”. E qui forse Renzi si è incupito, perché non gli è uscita la “a” nell’ultima parola.

 

 

2.RENZI A DAVOS: BCE DIA SEGNALE DI SVOLTA. GERMANIA SOLA CONTRO IL RESTO DEL MONDO SAREBBE UN ERRORE

Vittorio Da Rold per www.ilsole24ore.com

 

matteo renzi a davos 6matteo renzi a davos 6

«Rispetto l’indipendenza della Bce, ma dia il messaggio che l’Europa deve andare verso un nuovo cammino di crescita. È finito il tempo dell’austerità. Abbiamo bisogno di una diversa idea di Europa». Così il premier Matteo Renzi intervenendo a Davos in Svizzera per il World Economic Forum. Renzi ha aggiunto: «Se l’Europa è solo burocrazia è la fine. Bisogna trasformare i rischi in opportunità, è questa sfida della leadership». E ancora: «L’Italia ha bisogno di un’incredibile stagione di riforme». Il Paese «deve essere un Paese di innovazione e non un museo».

 

AL WSJ: LA GERMANIA CONTRO IL RESTO DEL MONDO È UN ERRORE

In un’intervista al Wsj rilasciata da Davos, Renzi si è detto in disaccordo con Angela Merkel sugli stimoli all’area euro dopo che la cancelliera ha minimizzato le implicazioni dell’attesa decisione della Bce sul Qe. «La Germania contro il resto del mondo potrebbe essere un errore», ha detto il premier. Ribadendo che «la sola via per l’Europa è cambiare direzione e investire nella crescita» e che «la flessibilità è sempre presente nella storia» del Vecchio Continente. «Sogno la parità tra euro e dollaro», ha confidato Renzi, perché aiuterebbe le esportazioni italiane.

matteo renzi a davos 5matteo renzi a davos 5

 

RENZI: SE UE SOLO BUROCRAZIA È LA FINE

Concetti tutti espressi dal palco della Wef di Davos. «Il vero spread è tra le aspettative dei cittadini e i risultati concreti dei leader europei: se l'Europa è solo burocrazia è la fine», ha detto il presidente del Consiglio, sollecitando l’Ue a puntare sulla crescita. «Abbiamo davanti 12 mesi importanti - ha aggiunto - e il vero spread non è quello tra titoli di Stato e Bund tedeschi ma riguarda i sogni e le aspettative dei cittadini».

 

RENZI: “CARPE DIEM” PER COGLIERE OPPORTUNITÀ

matteo renzi a davos 2matteo renzi a davos 2

È il «carpe diem» della tradizione latina la ricetta che Renzi ha proposto dal Forum di Davos, per il rilancio del Paese e realizzare quella svolta che torna a chiedere anche all’Ue. Il presidente del Consiglio nel suo intervento, in inglese, è tornato due volte su quel motto della Roma classica che riempie di significato dicendo che «i tempi sono pieni di rischi, da quello del terrorismo a quello della mancanza di sostenibilità ma se le leadership sono in grado investire sul futuro, non solo come problema ma come opportunità, possiamo tornare a dare un messaggio significativo.

 

“Carpe diem” significa questo». Insomma, cogliere le opportunità e trasformare in queste i rischi. Poi ha aggiunto: «Forse la cosa più importante a livello strutturale è la riforma della credibilità. Sono state perse tante opportunità perché si è perso credibilità, perché il governo cambiava continuamente».

 

«C’È BISOGNO DELLA BELLEZZA DELL’ITALIA»

matteo renzi a davos  7matteo renzi a davos 7

Arrivato ieri sera a Davos, subito dopo il Consiglio dei ministri a Roma e dopo lo scontro a Palazzo Madama sull’Italicum, Renzi è stato accolto dagli imprenditori e leader politici e culturali ospiti del World Economic Forum, riuniti alla Congress Hall per una cena offerta dal governo italiano all'insegna del Made in Italy. «C’è bisogno di Italia, della sua bellezza, delle sue qualità», ha detto il premier. «Stiamo facendo molte più cose di quelle che raccontiamo, ed è un paradosso».

 

INCONTRI CON I TOP MANAGER DI TUTTO IL MONDO

Fitta l’agenda di oggi. Stamane Renzi ha visto il ceo di Bank of America, Brian Moynihan, il ceo di Royal Dutch Shell Ben Van Beurden, il ceo di At&t Randall Stephenson, il ceo di Ubs Sergio Ermotti e il chair dell’azienda farmaceutica Merck, Karl Ludwig Kley. Dopo il suo speech alla sessione plenaria dedicata alle leadership del cambiamento e introdotta da Klaus Schwab, Renzi ha avuto un incontro con Lakshmi Mittal e con il Ceo di Facebook Sheryl Sandberg.

matteo renzi a davos col giornalista porcellone richard questmatteo renzi a davos col giornalista porcellone richard quest

 

Il premier ha partecipato al Business Interaction Group in Italy con imprenditori stranieri e italiani (tra questi ultimi, Marcegaglia, Illy, Alessandri, Colao, Messina, Starace e Merloni) e all’International Media Council che ha visto riuniti editori da tutto il mondo. Nel pomeriggio ha incontrato Lloyd C. Blankfein, presidente e ceo di Goldman Sachs, uno dei banchieri più influenti (e più pagati) del globo.

 

IL PREMIER RILANCIA ROMA2024

Prima di lasciare Davos, Renzi ha infine visto, con il presidente del Coni Malagò, il presidente del Cio Thomas Bach anche per parlare della candidatura italiana ai prossimi giochi olimpici. «Diciamo che dopo quest’incontro - ha commentato il premier - la candidatura per le Olimpiadi 2024 può proseguire con maggiore entusiasmo».

 

 

matteo renzi a davos 8matteo renzi a davos 8

3.RENZI SBAGLIA LA CITAZIONE DEL ‘CARPE DIEM’

Eva Cantarella per il “Corriere della Sera

 

È un terreno scivoloso, per i politici, quello delle citazioni. Eppure non resistono, devono farle. Questa volta, oggetto delle rimembranze scolastiche del presidente del Consiglio non è più Telemaco, tempo fa additato come modello (auspicato) di una nuova generazione, capace di innovare i rapporti tra generazioni e la vita sociale e politica.

matteo renzi a davos matteo renzi a davos

 

 In quel caso la citazione era discutibile (e a mio giudizio sbagliata), ma si trattava di scegliere tra due diverse interpretazioni del personaggio: quella omerica (un figlio totalmente dipendente dal padre e assolutamente insignificante), e quella basata su analisi di tipo psicoanalitico recentemente proposte con grande successo. Ma in questo caso si tratta di un vero e proprio fraintendimento. Durante la riunione del World Economic Forum a Davos, Matteo Renzi, a modello dell’azione politica, ha citato l’esortazione oraziana carpe diem, «cogli il momento» (attribuendola tra l’altro ai «latini», e dunque – erroneamente - a tutta la latinità).

 

matteo renzi a davos con andrea bocellimatteo renzi a davos con andrea bocelli

I leader politici, ha detto, devono avere un’idea del futuro, e soprattutto in momenti di incertezza e di difficoltà devono avere la capacità di trasformare i rischi in opportunità: questo intendevano i latini quando esortavano a cogliere il momento. Ma purtroppo Orazio, facendolo, intendeva esattamente l’opposto di quello che – anche per Renzi- dovrebbe essere l’obiettivo dell’azione politica.

 

La ragione per cui bisognava «cogliere il momento», per Orazio, stava nel fatto che agli esseri umani è impossibile conoscere il loro destino, e dunque immaginare e progettare il futuro. Come conferma l’ulteriore invito che rivolge a Leuconoe (destinataria dei suoi suggerimenti): «Credi al domani quantomeno puoi». È questo il senso del carpe diem di Orazio. Esattamente il contrario di quello che gli attribuisce Renzi.

matteo renzi intervista davosmatteo renzi intervista davosmatteo renzi a davos 3matteo renzi a davos 3matteo renzi sheryl sandbergmatteo renzi sheryl sandberg

 

Ultimi Dagoreport

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - LA CAPITALE DEGLI AFFARI A MISURA DUOMO, A CUI IL GOVERNO MELONI HA LANCIATO L’ANATEMA “BASTA CON I BANCHIERI DEL PD”, È IN TREPIDA ATTESA DI COSA DELIBERERÀ UNICREDIT DOMENICA PROSSIMA, A MERCATI CHIUSI - SI RINCORRONO VOCI SULLA POSSIBILITÀ CHE ANDREA ORCEL ANNUNCI L’ADDIO NON SOLO ALL’OPS SU BPM MA ANCHE ALLA SCALATA DI COMMERZBANK, PER PUNTARE TUTTA LA POTENZA DI FUOCO DI UNICREDIT LANCIANDO UN’OPS SU GENERALI - DOPO LE GOLDEN MANGANELLATE PRESE SU BPM, ORCEL AVRÀ DI CERTO COMPRESO CHE SENZA IL SEMAFORO VERDE DI PALAZZO CHIGI UN’OPERAZIONE DI TALE PORTATA NON VA DA NESSUNA PARTE, E UN’ALLEANZA CON I FILO-GOVERNATIVI ALL’INTERNO DI GENERALI COME MILLERI (10%) E CALTAGIRONE (7%) È A DIR POCO FONDAMENTALE PER AVVOLGERLA DI “ITALIANITÀ” - CHISSÀ CHE COSA ARCHITETTERÀ IL CEO DI BANCA INTESA-SANPAOLO, CARLO MESSINA, QUANDO DOMENICA IL SUO COMPETITOR ORCEL ANNUNCERÀ IL SUO RISIKO DI RIVINCITA…

parolin prevost

PAROLIN È ENTRATO PAPA ED È USCITO CARDINALE - IN MOLTI SI SONO SBILANCIATI DANDO PER CERTO CHE IL SEGRETARIO DI STATO DI BERGOGLIO SAREBBE STATO ELETTO AL POSTO DI PAPA FRANCESCO – GLI “AUGURI DOPPI” DI GIOVANNI BATTISTA RE, IL TITOLO FLASH DEL “SOLE 24 ORE” (“PAROLIN IN ARRIVO”) E LE ANALISI PREDITTIVE DI ALCUNI SITI - PERCHÉ I CARDINALI HANNO IMPALLINATO PAROLIN? UN SUO EVENTUALE PAPATO NON SAREBBE STATO TROPPO IN CONTINUITÀ CON BERGOGLIO, VISTO IL PROFILO PIU' MODERATO - HA PESATO IL SUO “SBILANCIAMENTO” VERSO LA CINA? È STATO IL FAUTORE DELL’ACCORDO CON PECHINO SUI VESCOVI...

matteo renzi sergio mattarella elly schlein maurizio landini

DAGOREPORT – IL REFERENDUM ANTI JOBS-ACT PROMOSSO DALLA CGIL DI LANDINI, OLTRE A NON ENTUSIASMARE MATTARELLA, STA SPACCANDO IL PD DI ELLY SCHLEIN - NEL CASO CHE UNA DECINA DI MILIONI DI ITALIANI SI ESPRIMESSERO A FAVORE DELL’ABOLIZIONE DEL JOBS-ACT, PUR NON RIUSCENDO A RAGGIUNGERE IL QUORUM, LANDINI ASSUMEREBBE INEVITABILMENTE UN'INVESTITURA POLITICA DA LEADER DELL'OPPOSIZIONE ANTI-MELONI, EMARGINANDO SIA SCHLEIN CHE CONTE - E COME POTRANNO I RIFORMISTI DEM, I RENZIANI E AZIONE DI CALENDA VALUTARE ANCORA UN PATTO ELETTORALE CON UN PD "LANDINIZZATO", ALLEATO DEL POPULISMO 5STELLE DI CONTE E DE SINISTRISMO AVS DI BONELLI E FRATOIANNI? - A MILANO LA SCISSIONE DEL PD È GIÀ REALTÀ: I RIFORMISTI DEM HANNO APERTO UN CIRCOLO IN CITTÀ INSIEME A ITALIA VIVA E AZIONE. MA BONACCINI DIFENDE ELLY SCHLEIN

sergio mattarella giorgia meloni

DAGOREPORT - L'ARDUO COMPITO DI MATTARELLA: FARE DA ARBITRO ALLA POLITICA ITALIANA IN ASSENZA DI UN’OPPOSIZIONE - IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA NON VUOLE SOSTITUIRSI A QUEGLI SCAPPATI DI CASA DI SCHLEIN E CONTE, NÉ INTENDE SCONTRARSI CON GIORGIA MELONI. ANZI, IL SUO OBIETTIVO È TENERE IL GOVERNO ITALIANO DALLA PARTE GIUSTA DELLA STORIA: SALDO IN EUROPA E CONTRO LE AUTOCRAZIE – IL PIANO DI SERGIONE PER SPINGERE LA PREMIER VERSO UNA DESTRA POPOLARE E LIBERALE, AGGANCIATA UN'EUROPA GUIDATA DA FRANCIA, GERMANIA E POLONIA E LONTANA DAL TRUMPISMO - LE APERTURE DI ''IO SONO GIORGIA" SUL 25 APRILE E AFD. MA IL SUO PERCORSO VERSO IL CENTRO E' TURBATO DALLL'ESTREMISMO DI SALVINI E DALLO ZOCCOLO DURO DI FDI GUIDATO DA FAZZOLARI...

francesco micheli

DAGOREPORT - IN UNA MILANO ASSEDIATA DAI BARBARI DI ROMA, SI CELEBRA LA FAVOLOSA CAPITALE DEGLI AFFARI CHE FU: IL CAPITALISMO CON IL CUORE A SINISTRA E IL PORTAFOGLIO GONFIO A DESTRA - A 87 ANNI, FRANCESCO MICHELI APRE, SIA PURE CON MANO VELLUTATA E SENZA LASCIARE IMPRONTE VISTOSE, IL CASSETTO DEI RICORDI: “IL CAPITALISTA RILUTTANTE” È IL DIARIO DI BORDO DELL’EX BUCANIERE DELLA FINANZA CHE, SALITO SULL’ALBERO PIÙ ALTO DEL VASCELLO, HA OSSERVATO I FONDALI OSCURI INCONTRATI NEL MARE MAGNUM INSIDIOSO DELL’ECONOMIA, SOMMERSA E SPESSO AFFONDATA - “IO E LEI APPARTENIAMO A ZOO DIVERSI”, FU IL VATICINIO DI CUCCIA – LUI, UNICO TESTIMOME A RACCOGLIERE LO SFOGO DI EUGENIO CEFIS SU QUEL “MATTO” DI CUCCIA CHE NEL GIORNO DELLE SUE CLAMOROSE DIMISSIONI DA MONTEDISON L’AVEVA ACCOLTO CON UN BEFFARDO: “DOTTORE, PENSAVO VOLESSE FARE UN COLPO DI STATO…”