
SEGNALI DI VITA NELLA SONNACCHIOSA OPPOSIZIONE ITALIANA - PER VINCERE LE ELEZIONI E RISPEDIRE LA MELONI A COLLE OPPIO SERVE UN GAMBA CENTRISTA. NON LO HA CAPITO ELLY SCHLEIN, MA LO HA COMPRESO RENZI CHE STA FACENDO DA CATALIZZATORE DELLE TRE "STARTUP" CENTRISTE ("LISTA CIVICA NAZIONALE”, "RETE CIVICA SOLIDALE" E QUELLA DI ERNESTO RUFFINI) - A FARE IL FRONTMAN DI QUEST'AREA SI È CANDIDATO ALESSANDRO ONORATO, ASSESSORE DELLA CAPITALE, CHE GIOVEDÌ HA ORGANIZZATO UN GRANDE EVENTO PER LANCIARE UNA SUA LISTA NAZIONALE...
Daniela Preziosi per "Domani"
alessandro onorato evento roma cambia migliora l’italia (5)
Giovedì scorso a Roma è nata la “lista civica nazionale”. Lunedì prossimo alla Camera sarà lanciata la «Rete civica solidale». Nel frattempo lento pede – lentissimo per la verità – l’ex direttore dell’Agenzia delle Entrate, Ernesto Ruffini, gira l’Italia per (è la scusa) presentare il suo libro Più uno (Feltrinelli), che però ha un logo con caratteri copiati da quelli dell’Ulivo. Il centro del futuro centrosinistra ancora non c’è, come il centrosinistra del resto, ma si fa già in tre.
Tre progetti diversi. Non nemici, almeno sulla carta, anzi sulla carta convergenti. Epperò la verità è che tutti devono passare un esame: e il capo della commissione d’esame è Matteo Renzi. Il quale a tutti quelli che lo chiamano per chiedere benedizioni, o almeno non belligeranze, risponde «ma prego, ma figurati».
Tanto alla fine sarà lui ad avere l’ultima. Perché, anche se non va detto per non urtare plurime sensibilità, al centro del centro c’è lui. E i posti sicuri per un gruppetto dei suoi di Italia viva. Che rinuncerà al simbolo, condizione irremovibile di Giuseppe Conte, ma comunque sarà il principale azionista della «gamba di centro» della coalizione. Principale, senza dubbio: perché nella composizione delle liste – arte in cui è esperto, ne hanno già fatto le spese Carlo Calenda e Azione – farà pesare il suo 2,5 per cento reale. Che sarà poco ma sempre meglio delle percentuali putative delle altre start-up.
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Nel frattempo a fare il frontman di quest’area si è candidato Alessandro Onorato, della Lista civica Gualtieri, assessore ai Grandi eventi della capitale. Giovedì a Roma ha organizzato un grande evento tutto per sé (e infatti di sé e dei suoi successi ha parlato per mezz’ora piena). Senza complessi per una vicenda poco commendevole che lo riguarda, raccontata dal nostro giornale: a fine 2024 ha venduto una casa a una società beneficiaria diretta e indiretta di appalti dal comune, la Stardust di Simone Giacomini, che a sua volta lo ha assunto in una sua azienda di commercio online. Poi ci ha ripensato. Onorato giura di amare Roma tantissimo, e “Viva Roma sempre” si chiama la sua associazione, anche se a un certo punto deve aver avuto qualche minuto di non amore visto che voleva mollare il Campidoglio. Del resto una lista nazionale allude o prelude a una candidatura in parlamento.
Ora comunque lui si mette «a disposizione di un progetto più grande». Civico, anche se lui è un iscritto al Pd (ci è tornato dopo un passaggio nell’Udc e un sostegno al candidato sindaco della destra Alfio Marchini). E fondatore del Pd è uno degli ispiratori dell’operazione, Goffredo Bettini, teorico della necessità di una «gamba di centro» della coalizione. Onorato ha riempito un albergone ai Parioli di elettori «postideologici» – ed è un merito pescare voti fuori dalle vasche del centrosinistra – e sul palco ha chiamato una decina di colleghi di Milano, Napoli, Firenze, Fermo, Quartu.
Special guest Achille Lauro in videomessaggio (il suo «ciao Ale» vale la serata) e Pierpaolo Piccioli, già direttore creativo di Valentino e ora di Balenciaga (con un potente «non solo è importante schierarsi, ma doveroso»). Conclusioni affettuose del sindaco Roberto Gualtieri. Ma prima di lui ha parlato Raffaele Ranucci, vero ispiratore della Civica per Gualtieri, amico dell’editore e imprenditore Francesco Gaetano Caltagirone.
Che con grande garbo ha ridimensionato il progetto: perché nella capitale «il lavoro va completato» e, all’indirizzo del sindaco, «noi ci saremo per i prossimi sette anni». Traduzione libera e non autorizzata: il salto di Onorato a onorevole, sempreché si concretizzi, non avrà gli stessi sponsor cittadini. Peraltro a Caltagirone piace il governo Meloni.
alessandro onorato evento roma cambia migliora l’italia (3)
Bettini e Renzi hanno ricominciato a confrontarsi, dopo un periodo di frecciatine a mezzo stampa. E ora a Roma si assicura il laissez faire dell’ex premier. Luciano Nobili, consigliere regionale e plenipotenziario di Iv nel Lazio, spiega che quella di giovedì è stata «un’iniziativa interessante e utile. Come tutto quello che vuole contribuire a portare forze politiche, amministratori, cittadini, reti civiche, energie vitali, dentro il cantiere della tenda dei riformisti, che è indispensabile per far vincere il centrosinistra che verrà».
Da queste parole all’investitura di Onorato come guida di una lista civica nazionale ce ne corre. Iv, che ne sarà il maggiore azionista, porrà delle condizioni. E se non è il nome di Maria Elena Boschi (ma il suo nome circola), comunque dovrà essere quello di qualcuno che con Renzi si intende.
goffredo bettini dopo tre ore di dibattito con renzi e d'alema
Per questo i conti con l’ex premier alla fine dovranno farli tutti quelli del centro del centrosinistra. Anche la “Rete Civica Solidale”» che sarà lanciata lunedì. Ci sono correnti anche nel civismo: qui siamo al civismo cattolico, pacifista, radicale e bergogliano. Ci sarà l’eurodeputato Marco Tarquinio, la presidente dell’Umbria Stefania Proietti, il deputato di Demos Paolo Ciani, eletto da indipendente nel Pd, e Angelo Chiorazzo, vicepresidente del Consiglio regionale della Basilicata.
Si presentano come «personalmente chiamati all’impegno da una formazione cristiana e laica accomunata dai valori costituzionali», per comporre una rete, «un luogo aperto, accogliente, dialogante». Di capacità di dialogo ne servirà molta, visto il noto stile combat di Renzi. Che ha un effetto deterrente un po’ per tutti, sicuramente per il mite e riflessivo Ruffini. Tanto che, pur di evitarlo, potrebbe accettare l’offerta di entrare nelle liste del Pd.