prodi letta renzi

AVANTI, MIEI PRODI! - RENZI È PREOCCUPATO PER LE CRITICHE AL NUOVO PATTO CON BERLUSCONI AVANZATE DA ROMANO PRODI: TEME UNA DIASPORA ELETTORALE VERSO LA “COSA SINISTRA” DI PISAPIA - DALLE STILETTATE DI VELTRONI A QUELLE DI ENRICO LETTA, IL BULLETTO TOSCANO TEME UNO SGAMBETTO ALLE URNE

Fabio Martini per “la Stampa”

ROMANO PRODI MATTEO RENZI
ROMANO PRODI MATTEO RENZI

 

Ora Matteo Renzi confida di cominciare ad essere sinceramente «preoccupato». In pubblico non lo dirà mai, non appartiene alla sua natura tradire emozioni o paure autentiche e d' altra parte i politici son fatti quasi tutti così. Ma le recenti prese di posizione, pubbliche e informali, di Romano Prodi hanno fatto scattare l' allarme rosso dalle parti del Nazareno. In un' intervista al "Fatto Quotidiano", il Professore è arrivato a dire: «Abito in una tenda vicina al Pd. Ma è una tenda canadese, pratica: si può mettere nello zaino e rimettersi in cammino per spostarsi...».

PRODI RENZIPRODI RENZI

 

Come dire: se sarà confermata la deriva proporzionalista voluta da Renzi e Berlusconi, ne trarrò le conseguenze. Per guardare con simpatia in direzione di Giuliano Pisapia? Questo Prodi non lo dice e in privato sostiene che di «tornare a far politica» non ci penso proprio. Eppure la novità c' è ed è di natura psicologica.

MATTEO RENZI ROMANO PRODIMATTEO RENZI ROMANO PRODI

 

Da qualche mese il Professore sta vivendo una seconda giovinezza: parla senza reticenze delle vicende italiane, deve dir di no a continue richieste di intervista e giorni fa - a Modena - alla prima nazionale del suo nuovo libro, "Il piano inclinato", si è formata una lunga fila di persone che aspettavano la firma di una copia: una immagine eloquente che altri avrebbero trasformato in una immagine virale, ma che gli amici del Professore si sono rifiutati di immortalare.

PISAPIAPISAPIA

 

E davanti alla rinnovata "forza tranquilla" rappresentata dal Professore, Renzi teme un effetto-trascinamento che faccia franare tutto un mondo - politico ed intellettuale laico e cattolico - che finora è rimasto "dalle parti del Pd". E teme che la frana vada a depositarsi "dalle parti" di Giuliano Pisapia, che - guarda caso - ha un buon rapporto personale con Romano Prodi e anche con Enrico Letta.

 

E infatti, ieri, per la prima volta da quando è leader del Pd, Renzi ha riservato a Pisapia una messa a punto garbata, ma con dentro una goccia di veleno. Solo semantica ma indicativa. Scrive Renzi sulla sua Enews: «Pisapia ha detto: come farà il PD a allearsi con chi ha fatto la legge per depenalizzare il falso in bilancio? Noi non vogliamo allearci, ma ci piacerebbe anche che venisse ricordato che la legge che depenalizzava il falso in bilancio l'abbiamo abolita noi».

enrico letta matteo renzi campanellaenrico letta matteo renzi campanella

 

E poi con nonchalance: «Quando la sinistra radicale si renderà conto che non siamo noi gli avversari, sarà un gran giorno». Chiara l' etichetta che Renzi immagina di appioppare a Pisapia: altroché «centrosinistra», siete la sinistra radicale. Ma il problema vero ora è Prodi. Il leader del Pd sa che il Professore è l' unico personaggio politico che abbia mantenuto una significativa credibilità in mezzo all' opinione pubblica di centrosinistra e dunque un suo eventuale distacco rischierebbe di aprire una vera e propria diaspora nell' elettorato, tanto più se il suo disincanto verso il Pd fosse accompagnato da una chiara indicazione di rotta in direzione di Giuliano Pisapia.

renzi veltroni  1renzi veltroni 1

 

Oltretutto l'allarme di Prodi arriva a conclusione di analoghe riflessioni da parte di altri personaggi che riscuotono ascolto tra l' opinione pubblica: oltre a Pier Luigi Bersani, che ha già lasciato il Pd, forti lamentazioni negli ultimi giorni sono state pronunciate verso la politica renziana da parte di Walter Veltroni, Rosy Bindi ed Enrico Letta.

 

Rosy Bindi ed Enrico LettaRosy Bindi ed Enrico Letta

Ma l' unico che può determinare la slavina è Prodi. Ecco perché Ettore Rosato, presidente dei deputati del Pd, si incarica di lanciare messaggi di pace: «Io, i vertici del Pd, Matteo Renzi, faremo di tutto» per evitare che qualcuno vada via dal partito, «il Pd è casa di tutti, anche di Rosy Bindi che è critica da diverso tempo», «ho una stima incondizionata per Prodi, e il suo giudizio come quello di Veltroni è molto importante».

 

E su Pisapia, Rosato è massimamente aperturista «Ci farei qualsiasi tipo di governo. Anche con D' Alema, perché l' interesse del Paese viene prima». Come dire: è già superato il veto che non più tardi di qualche giorno fa proprio Matteo Renzi espresse nei confronti di Massimo D' Alema. È la conferma che il disincanto di Romano Prodi fa paura.

 

 

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni elly schlein

DAGOREPORT - COME DESTABILIZZARE IL NEMICO PIÙ INTIMO? SEGUITE IL METODO MELONI: AD OGNI INTRALCIO CHE SI INVENTA QUEL GUASTAFESTE DI SALVINI, LA MINACCIA DELLA DUCETTA È SEMPRE LA STESSA: ANDIAMO AL VOTO ANTICIPATO E VEDIAMO QUANTO VALE NELLE URNE ‘STO CARROCCIO - QUESTO RITORNELLO MELONIANO DI ANTICIPARE DI UN ANNO LE POLITICHE 2027, PERCHÉ NON LO FA SUO ANCHE ELLY SCHLEIN? ANZICHÉ STAR LÌ A PIAGNUCOLARE DI “SALARIO MINIMO”, DI “POLITICA INDUSTRIALE CHE NON C’È” E DI “CETO MEDIO IMPOVERITO”, SE L’ITALIA VA A PUTTANE, METTA L'ARMATA BRANCA-MELONI IN DIFFICOLTÀ: SI TOLGA L’ESKIMO DA GRUPPETTARA E LANCI LEI A GRAN VOCE UNA BELLA CAMPAGNA FATTA DI SLOGAN E FRASI AD EFFETTO PER CHIEDERE LO SFRATTO DEL GOVERNO, LANCEREBBE COSI' UN GUANTO DI SFIDA ALL’ARROGANZA DELLA DUCETTA, METTENDOLA IN DIFFICOLTÀ E NELLO STESSO TEMPO RIUSCIREBBE A TRASMETTERE AL POPOLO DISUNITO DELL’OPPOSIZIONE UN SENTIMENTO FORTE, AFFINCHE' IL SOGNO DI MANDARE A CASA GIORGIA MELONI POSSA DIVENTARE REALTÀ - SE OGGI, LA STORIA DEI NUOVI MOSTRI POLITICI SI FONDA SULL’IMMAGINARIO, COSA ASPETTA ELLY SCHLEIN A CAMBIARE MUSICA?

orazio schillaci marcello gemmato paolo bellavite ed eugenio serravalle

DAGOREPORT – I DUE NO-VAX NOMINATI NEL COMITATO TECNICO SUI VACCINI SPACCANO FRATELLI D'ITALIA: MONTA IL PRESSING PER FAR DIMETTERE EUGENIO SERRAVALLE E PAOLO BELLAVITE DALL’ORGANISMO – IN MOLTI RITENGONO CHE IL RESPONSABILE POLITICO DELL’IMPROVVIDA DECISIONE SIA MARCELLO GEMMATO, FARMACISTA E POTENTE SOTTOSEGRETARIO ALLA SALUTE MELONIANO – IL MINISTRO ORAZIO SCHILLACI È FRUSTRATO DAI CONTINUI BLITZ POLITICI CHE LO PONGONO DI FRONTE A DECISIONI GIÀ PRESE: NON CONTA NULLA E TUTTI PRENDONO DECISIONI SULLA SUA TESTA. ORA SAREBBE INTENZIONATO A REVOCARE L’INTERO GRUPPO DI LAVORO SE I NO-VAX NON SLOGGIANO. ENTRO 48 ORE…

trump zelensky putin donald volodymyr vladimir

DAGOREPORT – ARMATI DI RIGHELLO, GLI SHERPA DI PUTIN E TRUMP SONO AL LAVORO PER TROVARE L’ACCORDO SULLA SPARTIZIONE DELL’UCRAINA: IL 15 AGOSTO IN ALASKA L’OBIETTIVO DEL TEPPISTA DELLA CASA BIANCA È CONVINCERE PUTIN AD “ACCONTENTARSI”, OLTRE DELLA CRIMEA, DEL DONBASS, RITIRANDOSI PERO' DALLE REGIONI UCRAINE OCCUPATE DALL'ESERCITO RUSSO: KHERSON E ZAPORIZHZHIA (CON LA SUA CENTRALE NUCLEARE) - TRUMP POTREBBE AGGIUNGERE LO STOP ALLE SANZIONI E CHISSÀ CHE ALTRO – PRIMA DI UN INCONTRO PUTIN- ZELENSKY, TRUMP PORTERA' I TERMINI DELLA PACE ALL'ATTENZIONE DEGLI ALLEATI EUROPEI DI KIEV - PER GARANTIRE L'EX COMICO CHE MOSCA NON SGARRERA', MACRON, MERZ E COMPAGNI PROPORRANNO L'INGRESSO DELL'UCRAINA NELL'UNIONE EUROPEA (CHE FA SEMPRE PARTE DELLA NATO) - PER L’ADESIONE UE SERVE L’OK DEI FILO-PUTINIANI ORBAN E FICO (CI PENSERÀ LO ZAR A CONVINCERLI) - UNA VOLTA FIRMATA, DOPO 6 MESI DEVONO ESSERE APERTE LE URNE IN UCRAINA - LA GAFFE: "VENERDI' VEDRO' PUTIN IN RUSSIA...": TRUMP SULLA VIA SENILE DI BIDEN? OPPURE....

antonio decaro michele emiliano roberto fico giuseppe conte elly schlein vincenzo de luca

DAGOREPORT - SCHLEIN E CONTE FANNO CAMPOLARGO (MA SOLO PER LE REGIONALI, PER ORA): DOPO GIANI IN TOSCANA E RICCI NELLE MARCHE, E' FATTA ANCHE PER I 5STELLE ROBERTO FICO IN CAMPANIA E PASQUALE TRIDICO IN CALABRIA (DOVE NON CI SONO CHANCE DI VITTORIA) - L'ULTIMO OSTACOLO RESTA VINCENZO DE LUCA, CHE CHIEDE DI NOMINARE IL FIGLIO, PIERO, SEGRETARIO DEL PD REGIONALE. MA ELLY NON VUOLE FARE LA FIGURA DA PERACOTTARA: FU LEI A COMMISSARIARE IL PARTITO, COME ATTO OSTILE NEI CONFRONTI DEL "CACICCO" DE LUCA, E A FAR FUORI SUO FIGLIO DA VICECAPOGRUPPO ALLA CAMERA - IN PUGLIA, QUEL CROSTONE DI EMILIANO È INDIGESTO A ANTONIO DECARO PER LA VECCHIA STORIELLA DELL'INCONTRO CON LA SORELLA DEL BOSS CAPRIATI, "PADRINO" DI BARI VECCHIA, RACCONTATA DAL GOVERNATORE URBI ET ORBI - VIDEO!

matteo salvini luca zaia alberto stefani luca de carlo

DAGOREPORT - VIA COL VENETO: LISTA ZAIA? E GIORGIA MELONI S'INCAZZA! - SE IMPORRA' IL SUO CANDIDATO, IL FRATELLONE D'ITALIA LUCA DE CARLO, SI RITROVERÀ UN LISTONE "DOGE" CHE PORTEREBBE VIA UN FIUME DI VOTI (E AVREBBE LA MAGGIORANZA DEI SEGGI, COMMISSARIANDO DI FATTO IL GOVERNATORE MELONIANO) - MATTEO SALVINI SPINGE FORTE SUL GIOVANE ALBERTO STEFANI, MA LA DUCETTA NON MOLLA L'OSSO DI CONQUISTARE LA RICCA REGIONE VENETA - IN BARBA AL SUO GROSSO BOTTINO DI CONSENSI, LA FIAMMA NON HA IN TASCA ALCUNA REGIONE DEL NORD (IN LOMBARDIA NON TOCCA PALLA: E' ROBA DI LA RUSSA...)