renzi fascista mussolini balilla

IL “DIVIDE ET IMPERA” DI MATTEUCCIO - QUELL’ASSE CON LANDINI, PICCOLI IMPRENDITORI E CANTONE PER ROTTAMARE SINDACATI, CORPI INTERMEDI E CONSOCIATIVISMI VARI E AVARIATI - NELLA CROCIATA CONTRO IL PARTITO DELLA SPESA PUBBLICA RENZI RITROVA L’ALLEATO DI SEMPRE: IL CAV!

Claudio Cerasa per il Foglio

 

Matteo Renzi Matteo Renzi

Lo vedi dai dettagli. Dalle parole. Dalle dichiarazioni. Dalle provocazioni. Dalle telefonate. Dallo spin. Dal linguaggio. Lo vedi da tutto. Dalle promesse sulla riforma della Pubblica amministrazione. Dal modello di legge elettorale. Dall’idea di riforma istituzionale. Dal rapporto con l’apparato, con i sindacati, con la Cgil, con la Confindustria, con l’Anm, con la Rai e persino con i giornalisti. 

 

E’ un filo conduttore che Matteo Renzi segue, almeno dal punto di vista mediatico, dall’inizio della sua scalata ai vertici del centrosinistra e anche oggi questo approccio è il fil rouge del suo metodo di governo. Renzi e le mediazioni. Renzi e la semplificazione. Renzi e i corpi intermedi. 

 

Dividere per comandare. Scorporare per contare. Già, ma in che senso? Da questo punto di vista il terreno sul quale il metodo Renzi ha mostrato i suoi punti di forza è quello dei rapporti con i sindacati. E dietro la tanto acclamata “fine della concertazione” il presidente del Consiglio ha messo in campo una strategia che incroceremo anche su altri campi: scomunicare il capo dell’apparato o del grande sindacato (Camusso, Squinzi, Sabelli, Cgil, Confindustria, Anm); costruire un rapporto diretto, modello Twitter, tra il capo del governo e il singolo sindacalista, il singolo imprenditore, il singolo magistrato; indebolire e togliere potere alla struttura confederale; e provare a intercettare così il consenso dell’elettorato che ha sempre considerato il mondo dei sindacati una “casta” in grado di rappresentare solo gli interessi dei sindacalisti. 

Maurizio Landini Maurizio Landini

 

“Renzi – spiega al Foglio il professor Angelo Panebianco – aveva bisogno e ha ancora bisogno di dare continuamente segnali utili a identificare una sua rottura con il passato consociativo della sinistra. I corpi intermedi sono quelli più lontani e potenzialmente più ostili al suo modo di vivere la politica e per un leader come il presidente del Consiglio, che sa di essere in minoranza in questi mondi, ha un senso provare a ridimensionare i corpi intermedi e a puntare su un modello diverso, certamente più americano”. 

 

L’approccio di Renzi ha avuto l’effetto di premiare l’asse con Maurizio Landini nel mondo della Cgil (Landini va a trovare spesso Renzi a Palazzo Chigi, Renzi non è andato neppure al congresso della Cgil); l’asse con i piccoli imprenditori nel mondo di Confindustria (Squinzi non ha avuto il piacere di avere Renzi tra gli ospiti dell’ultima assise di Confindustria ma Renzi due giorni fa ha scelto di partecipare all’assemblea della Confindustria di Verona e di Vicenza); e l’asse con Cantone nel mondo della magistratura (il capo dell’autorità anti corruzione è il referente di Renzi nell’universo della magistratura e nella galassia del renzismo Cantone conta mille volte più di quanto possa contare il segretario o il presidente dell’Anm).

SUSANNA CAMUSSO E GIORGIO SQUINZISUSANNA CAMUSSO E GIORGIO SQUINZI

 

Ma l’approccio del presidente del Consiglio rispetto al tema della rottamazione dei corpi intermedi – approccio che il premier usa spesso anche nei confronti dei quotidiani, all’interno dei quali Renzi ama parlare più con i singoli giornalisti, più con gli Aldo Cazzullo, con le Maria Teresa Meli, con i Federico Geremicca e con i Claudio Tito, che con i vertici e i direttori dei giornali – ha un suo riflesso nell’approccio al capitolo delle riforme. E’ anche per rottamare i corpi e i parlamentari intermedi che Renzi chiede sostanzialmente di abolire il Senato. E’ anche per rottamare i corpi e i partiti intermedi che Renzi chiede sostanzialmente di avere una legge elettorale capace di garantire un meccanismo maggioritario. 

 

SQUINZI E CAMUSSO SQUINZI E CAMUSSO

E’ anche per rottamare i corpi e le burocrazie intermedie che Renzi ha scelto di togliere quasi tutti i consiglieri di stato dai ruoli chiave dei ministeri. E’ anche per rottamare i corpi intermedi e l’apparato dei partiti che Renzi ha scelto di promuovere la battaglia per l’abolizione del finanziamento pubblico. Ed era anche per rottamare i corpi intermedi e i giochini di palazzo che Renzi un tempo proponeva di adottare la stessa riforma, quella presidenziale, proposta oggi dal centrodestra. “Per me – ha scritto il segretario del Pd nel 2013 nel libro “Oltre la rottamazione” – semplificare diventa una priorità anche a costo di rimuovere il tabù che per anni ha accompagnato parte della sinistra circa il presidenzialismo o semipresidenzialismo”. 

 

raffaele cantoneraffaele cantone

Di presidenzialismo, questo è sicuro, Renzi, anche se oggi lo definisce un tema “inopportuno”, ne parlerà con Forza Italia. Ma nella battaglia contro i corpi intermedi, vecchio pallino del centrodestra, ormai è un fatto che per Renzi il Cav. è un alleato più affidabile della minoranza del Pd a vocazione burocratica. Come Berlusconi, Renzi ha capito che l’Italia che paga la spesa pubblica è maggiore rispetto a quella che vive di spesa pubblica. E in questo senso, per il premier andare contro i corpi intermedi è il modo migliore per capire da che parte sta il governo Leopolda.

Ultimi Dagoreport

francesco milleri andrea orcel carlo messina nagel donnet generali caltagirone

DAGOREPORT - COSA FRULLA NELLA TESTA DI FRANCESCO MILLERI, GRAN TIMONIERE DEGLI AFFARI DELLA LITIGIOSA DINASTIA DEL VECCHIO? RISPETTO ALLO SPARTITO CHE LO VEDE DA ANNI AL GUINZAGLIO DI UN CALTAGIRONE SEMPRE PIÙ POSSEDUTO DAL SOGNO ALLUCINATORIO DI CONQUISTARE GENERALI, IL CEO DI DELFIN HA CAMBIATO PAROLE E MUSICA - INTERPELLATO SULL’OPS LANCIATA DA MEDIOBANCA SU BANCA GENERALI, MILLERI HA SORPRESO TUTTI RILASCIANDO ESPLICITI SEGNALI DI APERTURA AL “NEMICO” ALBERTO NAGEL: “ALCUNE COSE LE HA FATTE… LUI STA CERCANDO DI CAMBIARE IL RUOLO DI MEDIOBANCA, C’È DA APPREZZARLO… SE QUESTA È UN’OPERAZIONE CHE PORTA VALORE, ALLORA CI VEDRÀ SICURAMENTE A FAVORE” – UN SEGNALE DI DISPONIBILITÀ, QUELLO DI MILLERI, CHE SI AGGIUNGE AGLI APPLAUSI DELL’ALTRO ALLEATO DI CALTARICCONE, IL CEO DI MPS, FRANCESCO LOVAGLIO - AL PARI DELLA DIVERSITÀ DI INTERESSI BANCARI CHE DIVIDE LEGA E FRATELLI D’ITALIA (SI VEDA L’OPS DI UNICREDIT SU BPM), UNA DIFFORMITÀ DI OBIETTIVI ECONOMICI POTREBBE BENISSIMO STARCI ANCHE TRA GLI EREDI DELLA FAMIGLIA DEL VECCHIO RISPETTO AL PIANO DEI “CALTAGIRONESI’’ DEI PALAZZI ROMANI…

sergio mattarella quirinale

DAGOREPORT - DIRE CHE SERGIO MATTARELLA SIA IRRITATO, È UN EUFEMISMO. E QUESTA VOLTA NON È IMBUFALITO PER I ‘’COLPI DI FEZ’’ DEL GOVERNO MELONI. A FAR SOBBALZARE LA PRESSIONE ARTERIOSA DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA SONO STATI I SUOI CONSIGLIERI QUIRINALIZI - QUANDO HA LETTO SUI GIORNALI IL SUO INTERVENTO A LATINA IN OCCASIONE DEL PRIMO MAGGIO, CON LA SEGUENTE FRASE: “TANTE FAMIGLIE NON REGGONO L'AUMENTO DEL COSTO DELLA VITA. SALARI INSUFFICIENTI SONO UNA GRANDE QUESTIONE PER L'ITALIA”, A SERGIONE È PARTITO L’EMBOLO, NON AVENDOLE MAI PRONUNCIATE – PER EVITARE L’ENNESIMO SCONTRO CON IL GOVERNO DUCIONI, MATTARELLA AVEVA SOSTITUITO AL VOLO ALCUNI PASSI. PECCATO CHE IL TESTO DELL’INTERVENTO DIFFUSO ALLA STAMPA NON FOSSE STATO CORRETTO DALLO STAFF DEL COLLE, COMPOSTO DA CONSIGLIERI TUTTI DI AREA DEM CHE NON RICORDANO PIU’ L’IRA DI MATTARELLA PER LA LINEA POLITICA DI ELLY SCHLEIN… - VIDEO

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - BUM! ECCO LA RISPOSTA DI CALTAGIRONE ALLA MOSSA DI NAGEL CHE GLI HA DISINNESCATO LA CONQUISTA DI GENERALI - L’EX PALAZZINARO STA STUDIANDO UNA CONTROMOSSA LEGALE APPELLANDOSI AL CONFLITTO DI INTERESSI: È LEGITTIMO CHE SIA IL CDA DI GENERALI, APPENA RINNOVATO CON DIECI CONSIGLIERI (SU TREDICI) IN QUOTA MEDIOBANCA, A DECIDERE SULLA CESSIONE, PROPRIO A PIAZZETTA CUCCIA, DI BANCA GENERALI? - LA PROVA CHE IL SANGUE DI CALTARICCONE SI SIA TRASFORMATO IN BILE È NELL’EDITORIALE SUL “GIORNALE” DEL SUO EX DIPENDENTE AL “MESSAGGERO”, OSVALDO DE PAOLINI – ECCO PERCHÉ ORCEL HA VOTATO A FAVORE DI CALTARICCONE: DONNET L’HA INFINOCCHIATO SU BANCA GENERALI. QUANDO I FONDI AZIONISTI DI GENERALI SI SONO SCHIERATI A FAVORE DEL FRANCESE (DETESTANDO IL DECRETO CAPITALI DI CUI CALTA È STATO GRANDE ISPIRATORE CON FAZZOLARI), NON HA AVUTO PIU' BISOGNO DEL CEO DI UNICREDIT – LA BRUCIANTE SCONFITTA DI ASSOGESTIONI: E' SCESO IL GELO TRA I GRANDI FONDI DI INVESTIMENTO E INTESA SANPAOLO? (MAGARI NON SI SENTONO PIÙ TUTELATI DALLA “BANCA DI SISTEMA” CHE NON SI SCHIERERÀ MAI CONTRO IL GOVERNO MELONI)

giorgia meloni intervista corriere della sera

DAGOREPORT - GRAN PARTE DEL GIORNALISMO ITALICO SI PUÒ RIASSUMERE BENE CON L’IMMORTALE FRASE DELL’IMMAGINIFICO GIGI MARZULLO: “SI FACCIA UNA DOMANDA E SI DIA UNA RISPOSTA” -L’INTERVISTA SUL “CORRIERE DELLA SERA” DI OGGI A GIORGIA MELONI, FIRMATA DA PAOLA DI CARO, ENTRA IMPERIOSAMENTE NELLA TOP PARADE DELLE PIU' IMMAGINIFICHE MARZULLATE - PICCATISSIMA DI ESSERE STATA IGNORATA DAI MEDIA ALL’INDOMANI DELLE ESEQUIE PAPALINE, L’EGO ESPANSO DELL’UNDERDOG DELLA GARBATELLA, DIPLOMATA ALL’ISTITUTO PROFESSIONALE AMERIGO VESPUCCI, È ESPLOSO E HA RICHIESTO AL PRIMO QUOTIDIANO ITALIANO DUE PAGINE DI ‘’RIPARAZIONE’’ DOVE SE LA SUONA E SE LA CANTA - IL SUO EGO ESPANSO NON HA PIÙ PARETI QUANDO SI AUTOINCORONA “MEDIATRICE” TRA TRUMP E L'EUROPA: “QUESTO SÌ ME LO CONCEDO: QUALCHE MERITO PENSO DI POTER DIRE CHE LO AVRÒ AVUTO COMUNQUE...” (CIAO CORE!)

alessandro giuli bruno vespa andrea carandini

DAGOREPORT – CHI MEGLIO DI ANDREA CARANDINI E BRUNO VESPA, GLI INOSSIDABILI DELL’ARCHEOLOGIA E DEL GIORNALISMO, UNA ARCHEOLOGIA LORO STESSI, POTEVANO PRESENTARE UN LIBRO SULL’ANTICO SCRITTO DAL MINISTRO GIULI? – “BRU-NEO” PORTA CON SÉ L’IDEA DI AMOVIBILITÀ DELL’ANTICO MENTRE CARANDINI L’ANTICO L’HA DAVVERO STUDIATO E CERCA ANCORA DI METTERLO A FRUTTO – CON LA SUA PROSTRAZIONE “BACIAPANTOFOLA”, VESPA NELLA PUNTATA DI IERI DI “5 MINUTI” HA INANELLATO DOMANDE FICCANTI COME: “E’ DIFFICILE PER UN UOMO DI DESTRA FARE IL MINISTRO DELLA CULTURA? GIOCA FUORI CASA?”. SIC TRANSIT GLORIA MUNDI – VIDEO