big appendino fassino

TUTTI CONTRO RENZI - SE IL M5S CONQUISTA TORINO, PER IL CAZZONE TOSCANO SARA’ UNA CATASTROFE TOTALE - 11 PUNTI DI DISTACCO DI FASSINO SULLA APPENDINO, MA IL CENTRODESTRA PUO’ DARE ALLA CANDIDATA 5 STELLE I NUMERI PER IL SORPASSO. SALVINI E BRUNETTA INVITANO A VOTARE PER LEI

Stefano Zurlo per “il Giornale

 

fassino dopo il voto del primo turnofassino dopo il voto del primo turno

Nel cerchio magico del sindaco contavano di stappare la bottiglia di champagne alla chiusura dei seggi. È andata in un altro modo, con Piero Fassino al di sotto delle aspettative e i 5 Stelle che sul traguardo bruciano il Pd e diventano il primo partito della città: 29,96 contro 29,78 per cento. Torino annusa il vento antirenziano e si prepara ad un ballottaggio che potrebbe capovolgere l' ordine costituito.

                                   

Certo, Fassino è undici punti avanti, 41,83 contro i 30,92 di Chiara Appendino, ma si sa che il secondo turno ha logiche che non sempre sposano la matematica.  «Io - spiega il senatore del Pd Stefano Esposito, spesso in polemica con il primo cittadino - avevo ammonito i miei che non sarebbe stata una passeggiata e che la bottiglia potevano lasciarla in frigo.

 

Però attenzione a non sopravvalutare quel che è successo. Siamo avanti e di tanto; inoltre non ci sarà l' effetto Roma perché Giachetti ha acciuffato il secondo tempo e, dunque, la Raggi non farà da traino all' Appendino».

 

qualcuno faccia mangiare fassinoqualcuno faccia mangiare fassino

E però la spinta che non ti aspetti potrebbero darla da destra dove pure hanno replicato il disastro romano dividendosi in tre tronconi. Parliamo grossomodo di un pacchetto pari al 18-19 per cento. Calcoli alla mano, un tesoretto decisivo per far sloggiare Fassino e dare un colpo formidabile all' immagine del premier.

 

Il riposizionamento è in corso. Quel che sotto la Mole viene solo sussurrato, o anzi negato, a Roma diventa un grido di battaglia: «Liberiamo l' Italia da Renzi». E allora tutto può andare bene, perfino turarsi il naso e barrare il nome dell' Appendino in una logica da Cln. Vaneggiamenti?

RENZI  FASSINO  RENZI FASSINO

 

Forse a Torino dove tutti i commenti sul versante moderato sono improntati alla prudenza, alla cautela, ad una interminabile serie di distinguo. «Io non darò alcuna indicazione - spiega il coordinatore regionale del Carroccio Riccardo Molinari - ci sono quelli che non ne possono più di Fassino e altri che invece ritengono sia una follia affidarsi ai 5 stelle. Ciascuno si regolerà come meglio crede».

 

Sarà, ma l' 8,39 per cento raccolto dal notaio Alberto Morano alimenta nella capitale altri ragionamenti. «Non mi permetto di dare consigli, non sono certo il padrone dei voti moderati - dice al Giornale Matteo Salvini - ma io se fossi a Torino voterei Appendino. La nostra priorità è la sconfitta di Renzi e del suo partito, il resto viene dopo». Stessa musica dalle parti di Forza Italia.

 

APPENDINOAPPENDINO

Osvaldo Napoli, inchiodato al 5,31 per cento, mette le mani avanti: «Gli elettori ormai sono svincolati da logiche di appartenenza, un endorsment otterrebbe l' effetto contrario». Ci pensa dunque Renato Brunetta a dettare la linea: «Noi siamo alternativi in tutto e per tutto a Renzi. Queste elezioni sono state un avviso di sfratto a Renzi, ora dobbiamo completare l' opera. Per questo i nemici dei miei nemici sono miei amici».

 

Il capogruppo di Forza Italia alla Camera non è esplicito come Salvini, ma la direzione di marcia è la stessa. Più in bilico è il terzo moderato di un parterre affollato all' inverosimile: Roberto Rosso, ex coordinatore di Forza Italia ed ex parlamentare, oggi indipendente. E poco incline a sbilanciarsi da una parte o dall' altra: «Ho scritto un libro per denunciare le malefatte della giunta Fassino. Però non mi stanno bene nemmeno i grillini che boicottano la Tav».

 

STEFANO ESPOSITOSTEFANO ESPOSITO

E allora? Come si orienterà quel 5,05 per cento che l' ha seguito al primo turno? «Chiedo - è la risposta - più telecamere e vigili in strada, sgombero dei campi Rom e welfare per gli italiani. Vedremo chi si impegna su questi punti». Lei, in qualche modo, apre.

 

«Abbiamo ottenuto un risultato storico, ora - prosegue Appendino - dobbiamo vincere».

«Vinceremo noi, 53 a 47 - replica Esposito - sono pronto a scommettere. Abbiamo perso voti in due quartieri popolari, la Barriera di Milano e Borgo vittoria, li recupereremo».

Ma nulla è scontato. Carlo Freccero, visionario consigliere d' amministrazione Rai, straccia la cartolina della Torino rossa: «Io insegno alla scuola Holden, in una realtà disagiata, e lì la gente non si riconosce più nel Pd. Non sono come noi, mi dicono».

 

matteo salvini diretta facebook matteo salvini diretta facebook

Freccero, come tanti, si guarda intorno: «Torino è oggi quel che era Bologna vent' anni fa, la frontiera del fronte antirenziano. E la Appendino, bocconiana, moderata, rassicurante, è perfetta per questo ruolo. Incarna a meraviglia la nuova generazione post Grillo dei grillini e sa che il tempo di Renzi sta finendo». Forse, la scossa partirà proprio dalla città della Mole.

Ultimi Dagoreport

marina pier silvio berlusconi giorgia meloni antonio tajani quirinale alfredo mantovano

DAGOREPORT - NON CI SARÀ ALCUNA ROTTURA TRA MARINA E PIER SILVIO: NONOSTANTE LA NETTA CONTRARIETÀ ALLA DISCESA IN POLITICA DEL FRATELLINO, SE DECIDESSE, UN GIORNO, DI PRENDERE LE REDINI DI FORZA ITALIA, LEI LO SOSTERRÀ. E L’INCONTRO CON LA CAVALIERA, SOLLECITATO DA UN ANTONIO TAJANI IN STATO DI CHOC PER LE LEGNATE RICEVUTE DA UN PIER SILVIO CARICATO A PALLETTONI, È SALTATO – LA MOLLA CHE FA VENIRE VOGLIA DI EMULARE LE GESTA DI PAPI E DI ‘’LICENZIARE’’ IL VERTICE DI FORZA ITALIA È SALTATA QUANDO IL PRINCIPE DEL BISCIONE HA SCOPERTO IL SEGRETO DI PULCINELLA: TAJANI SOGNA DI DIVENTARE PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA NEL 2029, INTORTATO DA GIORGIA MELONI CHE HA PROMESSO I VOTI DI FRATELLI D’ITALIA. UN SOGNO DESTINATO A SVANIRE QUANDO L’EX MONARCHICO SI RITROVERÀ COME CANDIDATO AL QUIRINALE UN ALTRO NOME CHE CIRCOLA NEI PALAZZI DEL POTERE ROMANO, QUELLO DI ALFREDO MANTOVANO…

giorgia meloni alfredo mantovano francesco lollobrigida carlo nordio andrea giambruno

DAGOREPORT - NON SI PUO' DAVVERO MAI STARE TRANQUILLI: MANTOVANO, IL SAVONAROLA DI PALAZZO CHIGI – D'ACCORDO CON GIORGIA MELONI, PRESA LA BACCHETTA DEL FUSTIGATORE DI OGNI FONTE DI ''DISSOLUTEZZA'' E DI ''DEPRAVAZIONE'' SI È MESSO IN TESTA DI DETTARE L’ORTODOSSIA MORALE  NON SOLO NEL PARTITO E NEL GOVERNO, MA ANCHE SCONFINANDO NEL ''DEEP STATE''. E CHI SGARRA, FINISCE INCENERITO SUL "ROGO DELLE VANITÀ" - UN CODICE ETICO CHE NON POTEVA NON SCONTRARSI CON LA VIVACITÀ CAZZONA DI ALCUNI MELONIANI DI COMPLEMENTO: CI SAREBBE LO SGUARDO MORALIZZATORE DI MANTOVANO A FAR PRECIPITARE NEL CONO D’OMBRA PRIMA ANDREA GIAMBRUNO E POI FRANCESCO LOLLOBRIGIDA – IL PIO SOTTOSEGRETARIO PERÒ NON DORME SONNI TRANQUILLI: A TURBARLI, IL CASO ALMASRI E IL TURBOLENTO RAPPORTO CON I MAGISTRATI, MARTELLATI A TUTTA CALLARA DA RIFORME E PROCURE ALLA FIAMMA...

pier silvio berlusconi silvia toffanin

L’IMPRESA PIÙ ARDUA DI PIER SILVIO BERLUSCONI: TRASFORMARE SILVIA TOFFANIN IN UNA STAR DA PRIMA SERATA - ARCHIVIATA LA FAVOLETTA DELLA COMPAGNA RESTIA ALLE GRANDI OCCASIONI, PIER DUDI HA AFFIDATO ALL'EX LETTERINA DELLE SUCCULENTI PRIME SERATE: OLTRE A “THIS IS ME”, CON FASCINO E MARIA DE FILIPPI A MUOVERE I FILI E SALVARE LA BARACCA, C'E' “VERISSIMO” CHE OCCUPERÀ TRE/QUATTRO PRIME SERATE NELLA PRIMAVERA 2026. IL PROGRAMMA SARÀ PRODOTTO DA RTI E VIDEONEWS CON L’OK DELLA FASCINO A USARE LO “STUDIO-SCATOLA" UTILIZZATA DA MAURIZIO COSTANZO NEL FORMAT “L’INTERVISTA” - COSA C'E' DIETRO ALLE MANOVRE DI PIER SILVIO: E' LA TOFFANIN A COLTIVARE L'AMBIZIONE DI DIVENTARE LA NUOVA DIVA DI CANALE 5 (CON I CONSIGLI DELLA REGINA DE FILIPPI) O È LA VOLONTÀ DEL COMPAGNO DI INCORONARLA A TUTTI I COSTI, COME UN MIX DI LILLI GRUBER E MARA VENIER? 

wang

DAGOREPORT - CICLONE WANG SUL FESTIVAL DI RAVELLO! - PERCHÉ NEGARLO? E' COME VEDERE GIORGIA MELONI COL FAZZOLETTO ROSSO AL COLLO E ISCRITTA ALL’ASSOCIAZIONE DEI PARTIGIANI - YUJA WANG, LA STELLA PIU' LUMINOSA DEL PIANISMO CLASSICO, ENTRA IN SCENA STRIZZATA IN UN VESTITINO DI PAILLETTES CHE SCOPRE LE COSCE FINO ALL'INGUINE, TACCHI “ASSASSINI” E LA SCHIENA NUDA FINO ALL’OSSO SACRO. MA NON STIAMO ASSISTENDO ALLE SCIOCCHEZZE DA DISCOTECA DI CERTE “ZOCCOLETTE” DEL POP IN PREDA A SFOGHI DI TETTE, SCARICHI DI SEDERONI, SCONCEZZE DA VESPASIANO; NO, SIAMO NEL MONDO AUSTERO E SEVERO DEI CONCERTI DI “CLASSICA”: RACHMANINOFF, PROKOFIEV, MOZART, CHOPIN, CAJKOVSKIJ. MA ALLA WANG BASTA UN MINUTO PER FAR “SUONARE” LE COSCE DESNUDE METTENDOLE AL SERVIZIO DELLE EMOZIONI E DELL’INTERPRETAZIONE MUSICALE, CONFERMANDO IN PIENO LE PAROLE DI LUDWIG VON BEETHOVEN: “LA MUSICA È LA MEDIATRICE TRA LA VITA SPIRITUALE E LA VITA SENSUALE” - VIDEO