
APPENA SENTE PARLARE DI SOLDI E DI RICCHI, MATTEONZO SCATTA SUBITO – RENZI, IL “PADRE” DELLA FLAT TAX PER I MILIONARI, REPLICA A MUSO DURO AL PREMIER FRANCESE BAYROU, CHE HA ACCUSATO ROMA DI “DUMPING FISCALE”: “BASTA POLEMICHE INUTILI DEI FRANCESI. BAYROU SBAGLIA. QUELLA LEGGE L’ABBIAMO FATTA NOI NEL 2016, E HA PORTATO PIÙ SOLDI NELL'ERARIO E RIPORTATO TANTI TALENTI CHE STAVANO ALL'ESTERO” – IL DISGELO TRA MELONI E MACRON DELLO SCORSO GIUGNO È GIÀ UN LONTANO RICORDO – DOPO GLI ATTACCHI DI SALVINI AL “TOY BOY DELL’ELISEO”, LA LEGA TORNA ALLA CARICA CONTRO PARIGI: “NOI LAVORIAMO, A LORO LASCIAMO NERVOSISMO E POLEMICHE…”
RENZI, 'BAYROU SBAGLIA, BASTA POLEMICHE INUTILI DEI FRANCESI'
MATTEO RENZI DURANTE LA PARTITA DEL CUORE
(ANSA) - "Basta polemiche inutili dei francesi. Il primo ministro francese Bayrou sbaglia sul dumping. Noi siamo contro il governo Meloni, ma non siamo contro l'Italia.
Nel caso specifico ha ragione palazzo Chigi e l'Italia: quelle leggi le abbiamo fatte noi nel 2016, e hanno portato più soldi nell'erario e riportato tanti talenti che stavano all'estero".
Così Matteo Renzi, senatore e leader di Italia Viva, a margine di un evento ad Ancona per sostenere la corsa alla presidenza delle Marche di Matteo Ricci, candidato della coalizione di centrosinistra.
ITALIA -FRANCIA SCONTRO SUL FISCO
Estratto dell’articolo di Francesco Malfetano per “La Stampa”
emmanuel macron giorgia meloni foto lapresse 7
Quasi un'estate. E nemmeno delle più serene. È durata poco la tregua tra Giorgia Meloni ed Emmanuel Macron. Il disgelo del bilaterale di giugno, con le strette di mano e i sorrisi di circostanza, è già finito.
La tensione tra Roma e Parigi è riesplosa ieri, ben oltre il livello di guardia. A scatenarla sono state le parole del primo ministro francese François Bayrou. In un'intervista a franceinfo, Lci, Bfmtv e Cnews, Bayrou ha indicato l'Italia come esempio di Paese che pratica «dumping fiscale».
Accusando il Belpaese di una concorrenza sleale, che rischierebbe di svuotare la Francia dei suoi contribuenti più facoltosi. Un attacco diretto, e inaspettato, che arriva quando il governo francese è piegato dalle sue stesse fragilità interne. L'8 settembre è infatti atteso il voto di fiducia, decisivo per la sopravvivenza della maggioranza. […]
MILIONARI - RESIDENZA FISCALE - FLAT TAX PER RICCHI - LA STAMPA
La reazione di Palazzo Chigi è arrivata dopo meno di un'ora. Una nota breve, più o meno calibrata, che racconta solo una parte della verità. «Stupiscono le affermazioni, sono totalmente infondate», si legge. In realtà, spiegano fonti di governo, Meloni sarebbe «furiosa», al pari di diversi tra ministri e sottosegretari. E avrebbe voluto reagire con parole ancora più aspre.
Tuttavia avrebbe scelto di «non eccedere ulteriormente nei toni» per non dare adito a nuovi conflitti circa il Trattato del Quirinale e non offrire appigli polemici al governo francese in difficoltà. Il contrattacco italiano è comunque netto: l'Italia non è terra di paradisi fiscali.
MATTEO SALVINI AL MEETING DI RIMINI - FOTO LAPRESSE
«La nostra economia è attrattiva grazie alla stabilità e credibilità – recita il comunicato –. Non pratichiamo politiche di favore. Con questo governo l'onere forfettario per chi sposta la residenza in Italia è stato raddoppiato rispetto al 2016».
Poi l'affondo: Roma invita Parigi a unirsi nella battaglia contro i veri paradisi fiscali interni all'Ue, quelli che da anni sottraggono miliardi alle casse degli altri Paesi. Matteo Salvini non ha perso l'occasione.
A pochi giorni dalla convocazione dell'ambasciatrice italiana Emanuela D'Alessandro da parte del Quai d'Orsay per il «taches al tram» indirizzato dal leader leghista a Macron, la Lega è scattata in prima linea: «Grave e inaccettabile attacco all'Italia, da parte di un governo francese ormai in piena crisi. Noi lavoriamo, a loro lasciamo nervosismo e polemiche».
FLAT TAX PER I RICCHI STRANIERI
A rafforzare il fronte, anche Forza Italia. Antonio Tajani ha parlato di «accusa sbalorditiva»: «L'Italia non cospira contro altri Paesi europei», ha scandito il ministro degli Esteri. Ma la sorpresa è arrivata da Matteo Renzi. Su X l'ex premier ha rivendicato la paternità delle norme finite sotto accusa da Bayrou: «Quelle che chiama dumping fiscale sono scelte fatte dal mio Governo nel 2016. Il mio amico François evidentemente non è informato. Il dumping non lo fa l'Italia. Il governo francese impari a riconoscere gli alleati dai nemici».
[...] Quello andato in scena ieri è comunque l'ennesimo capitolo di una storia che si trascina da anni.
Dallo scontro sotterraneo sulla gestione della crisi ucraina, ai giudizi durissimi sulle politiche migratorie italiane («disumarne», disse Stéphane Séjourné, allora segretario generale del partito di Macron e oggi vicepresidente della Commissione Ue), fino alle schermaglie sul paragrafo del G7 di Borgo Egnazia dedicato all'aborto. Ogni volta, lo stesso schema: un affondo da Parigi, una replica da Roma, o viceversa.
FRANCOIS BAYROU emmanuel macron discorso alle forze armate 2
Ogni volta un solco più profondo nei rapporti personali tra Meloni e Macron. Adesso l'episodio rischia di avere conseguenze immediate. Diventa infatti ancora meno probabile la presenza fisica di Meloni a Parigi giovedì, per la riunione dei Volenterosi voluta da Macron.
Già determinata a prendervi parte solo in video-collegamento, la premier ora potrebbe marcare la sua intenzione con quella che apparirebbe una scleta politica chiara. Ogni schermaglia, del resto, pare preannunciarne un'altra: perché la competizione tra Roma e Parigi ormai non è più un episodio, ma la regola.
giorgia meloni parlotta con emmanuel macron al g7 di kananaskis in canada