RENZIE INTWITTATO - DAL RIGORE SU CUADRADO ALLA NUOVA LEGGE ELETTORALE ("NIENTE PIÙ INCIUCI"), CON FOTO DI RE GIORGIO ALLE SPALLE, UN’ORA DI CINGUETTII

Jacopo Iacoboni per "la Stampa"

La prima cosa che si notava, della video-intervista su twitter che ha fatto ieri pomeriggio per un'ora, è che Renzi come più o meno tutte le persone del 2013 fa contemporaneamente sette cose insieme, guarda su un Mac le domande, risponde su una tastiera wireless, legge gli sms... Come i trentenni è abituato a scrivere quasi senza guardare la tastiera. Se taglia davvero il finanziamento pubblico ai partiti, da solo con poche robe se la sa cavare.

Se si ripensa alla prima intervista twitter di un politico italiano - a suo modo storica, quella di Mario Monti - ecco, c'è un abisso comunicativo che separa il prima e il dopo. Monti rispondeva fisicamente grazie a Vanessa, una ragazza lei sì giovane (ventenne), col professore che stava accanto e le mani sulla tastiera neanche le metteva. Insomma, Renzi sfoggia un normale multitasking, ma per lo stato di assai avanzata maturazione del nostro ceto politico, è cosa insolita. D'Alema così non te lo immagini, te lo vedi che gli stampano il blocco delle agenzie su fogli A4 e lui inforca gli occhialini da presbite.

La seconda cosa che si notava è la scena: apparentemente casuale, conteneva però delle cose, interessanti o furbe, volute o meno. L'orologio viola della Fiorentina; la tazzina di caffè; un certo civettare con la camicia Oxford, un continuo e anche eccessivo muovere le mani (spesso sul microfono), nella ricerca della massima colloquialità. Nel suo ufficio la terza foto alle spalle risultava quasi tagliata a metà dall'inquadratura: un caso, naturalmente, che fosse quella di Giorgio Napolitano.

E il programma, su cui l'apparato del Pd così tanto amorevolmente lo incalza? Renzi dice alcune cose. A modo suo, e considerando che chi twitta spesso tende a buttarla inutilmente in caciara. Le cose politiche più importanti sono state tre. Sulla legge elettorale, «ne presenterò una assolutamente prima delle primarie, non so se entro il 20 novembre o la settimana successiva».

Una legge che lui non chiama più tanto «del sindaco d'Italia» («lo so anch'io che il premier non è un sindaco d'Italia»), ma deve avere tre caratteristiche, «che si sappia chi ha vinto»; poi «chi ha vinto deve governare, non è che ci mettiamo insieme di nuovo, le larghe intese, l'inciucio»; infine «chi governa deve avere cinque anni».

È noto che lui inclina verso un doppio turno, con collegi ridisegnati (non piccolissimi), forse un recupero per garantire le minoranze. Ma è proprio l'ipotesi che al Senato non passa. I governisti (insomma: i suoi nemici) sostengono che mandi un messaggio a Alfano e neocentristi vari: scordatevi il proporzionale, se fate la scissione non ci sarà nessun «SuperPorcellum».

Sul governo, Renzi ha ripetuto la frase tranquillizzante «noi lo sosteniamo a prescindere dalla scissione o no nel Pdl», ma deve fare delle cose, «lavoro, riforme istituzionali, abolizione del Senato».... Se le fa, bene, il sennò non è stato pronunciato ma è sottinteso. Lo si capisce soprattutto dal tono finale impaziente, «il governo lavori per l'Italia, e noi daremo una mano». Dove è chiaro che lui è da un'altra parte, e la presenza di Letta come futuro antagonista candidato premier gli è abbondantemente nota.

Renzi ha ridetto la solita battuta sui cinque stelle («se stanno sul tetto - come quello lì del tacchino - a protestare buttano via l'occasione di cambiare l'Italia»), ma era meno acre che in occasioni recenti: «Beppe, ma come non avete fatto niente, siete 160 parlamentari, dateci una mano a cambiare l'Italia». Sa tuttavia che «un dialogo si fa in due»; e gli altri non ci stanno.

Naturalmente tutto questo senza rinunciare a battute e al suo linguaggio coloritissimo («i politici trombati ce li hanno tutti. Sono ovunque. Il problema è avere le idee chiare»; oppure, «ho delle luci in faccia per cui non vedo una mazza»; o ancora, «il rigore su Cuadrado in Fiorentina-Napoli? Certo che c'era»).

Risponde anche a domande «idiote», chiare trappole, «no, niente formaggio sugli spaghetti al tonno». Sul sud dice di non cercare l'applauso ma risulta uno dei suoi punti retoricamente meno forti, cui cerca di rimediare con un'idea, «faremo un progetto di bonifica della Terra dei fuochi usando i fondi europei incredibilmente non spesi».

Il punto forte gli arriva dallo scrutinio: stanno arrivano i dati sui primi diecimila voti reali dagli iscritti, è un testa a testa ma ora anche gli uomini di Cuperlo ammettono che alla fine Renzi sarà lievemente avanti anche tra gli iscritti.

 

 

napolitano renzi firenze renzi twitter renzi twitter renzi twitter renzi twitter renzi twitter

Ultimi Dagoreport

2025marisela

CAFONAL! ERA UN MISTO DI CASALINGHE DI VOGHERA E "GRANDE BELLEZZA" ALLA MATRICIANA IL “LUNCH” DA MARISELA FEDERICI A VILLA FURIBONDA SULL’APPIA ANTICA PER FESTEGGIARE  “STILE ALBERTO”, IL DOC DI MICHELE MASNERI DEDICATO AD ARBASINO, CHE ANDRÀ IN ONDA SABATO 15 NOVEMBRE SU RAI 3 – TRA CONTESSE (TRA CUI LA FIGLIA DELLA MITOLOGICA DOMIETTA DEL DRAGO CHE ERA LA MUSA DI ARBASINO), VANZINA, PAPPI CORSICATO, IRENE GHERGO, BARABARA PALOMBELLI, AVVISTATI MONSIGNORI GOLOSISSIMI CHE SI SONO LITIGATI LA BENEDIZIONE DEL PRANZO. PS: UNO DEI CAGNETTI DI ALDA FENDI HA AZZANNATO UNO DEI MONSIGNORI (CHE NON HA AVUTO PAROLE BENEDICENTI) _ IL DAGOREPORT

gender club degrado roma pina bausch matteo garrone

25 ANNI FA SPUNTÒ A ROMA UN CLUB IN MODALITÀ DARK-ROOM: AL "DEGRADO", IMMERSO NEL BUIO, SI FACEVA SESSO SENZA IL SENSO DEL PECCATO, IN MEZZO A TUTTI. UNO ‘’SBORRIFICIO” CHE NON HA AVUTO EGUALI E CHE DEMOLÌ I MURI DIVISORI TRA ETERO-BI-GAY-LESBO-TRANS-VATTELAPESCA - PER 9 ANNI, “CARNE ALLEGRA” PER TUTTI. OGNUNO VENIVA E SI FACEVA I CAZZI SUOI, E QUELLI DEGLI ALTRI. IL "DEGRADO'' POTEVA ESSERE RIASSUNTO IN UNA DOMANDA: CHI È NORMALE? - DAGO-INTERVISTA ALL’ARTEFICE DEL BORDELLO: “SCORTATA DA MATTEO GARRONE, UNA NOTTE È APPARSA PINA BAUSCH IMPEGNATA AL TEATRO ARGENTINA. SI ACCENDONO LE LUCI E UNA TRAVESTITA URLO': “AO' SPEGNETELE! IO STAVO A FA’ UN BOCCHINO. NUN ME NE FREGA ‘N CAZZO DE 'STA PINA!”

giorgia meloni alberto stefani luca zaia matteo salvini sondaggio

DAGOREPORT – VENETO DI PASSIONI PER IL CENTRODESTRA: LA VITTORIA DI ALBERTO STEFANI È SCONTATA, MA A CONTARE DAVVERO SARANNO I NUMERI! SECONDO IL SONDAGGIO DI PAGNONCELLI, IL GIOVANE LEGHISTA CON CIUFFO GIAMBRUNESCO È AL 62,8%, CONTRO UN MISERO 26,9% DEL CANDIDATO DI SINISTRA, GIOVANNI MANILDO. UN OTTIMO RISULTATO, MA SOLO SE NON SI RICORDA COSA AVVENNE CINQUE ANNI FA: ZAIA VINSE CON IL 76,79% DEI VOTI, E BASTÒ LA SUA LISTA, INSIEME A QUELLA DELLA LEGA, PER OTTENERE IL 61,5%. OGGI CI VUOLE TUTTO IL CENTRODESTRA UNITO PER RAGGIUNGERE LA STESSA CIFRA – LO SPETTRO DEL SORPASSO DI FDI SUL CARROCCIO: SE LE TRUPPE MELONIANE OTTENESSERO PIÙ VOTI, CHE FINE FAREBBE LA GIÀ FRAGILE LEADERSHIP DI SALVINI?

giorgia meloni matteo salvini antonio tajani giancarlo giorgetti

DAGOREPORT - COME MAI LADY GIORGIA INFLIGGE ALLA “NAZIONE”, IN VISTA DEL 2026, UNA FINANZIARIA COSÌ MICRAGNOSA, CORRENDO IL RISCHIO DI PERDERE CONSENSI? - UNA MISERIA DI 18 MILIARDI CHE, AL DI LÀ DELL’OPPOSIZIONE, STA FACENDO SPUNTARE LE CORNA DEL TORO AGLI ALLEATI SALVINI E TAJANI, MENTRE RUMOREGGIANO I VAFFA DI CONFINDUSTRIA E DEI MINISTRI COSTRETTI AD USARE L’ACCETTA AL BILANCIO DEI LORO DICASTERI (TAGLIO DI 89 MILIONI ALLA DISASTRATA SANITÀ!) – LA DUCETTA HA UN OTTIMO MOTIVO PER LA MANOVRA MIGNON: FINENDO SOTTO IL 3% DEL PIL, IL GOVERNO ALLA FIAMMA USCIRÀ CON UN ANNO IN ANTICIPO DALLA PROCEDURA DI INFRAZIONE PER DEFICIT ECCESSIVO ATTIVATA DALL'EUROPA NEL 2024. COSÌ SARÀ LIBERA E BELLA PER CONFEZIONARE NEL 2026 UNA FINANZIARIA RICCA DI DEFICIT, SPESE E "MENO TASSE PER TUTTI!", PROPRIO IN PERFETTA COINCIDENZA CON I TEMPI DELLE POLITICHE DEL 2027 - E GLI ITALIANI NELLA CABINA ELETTORALE POTRANNO COSÌ RICOMPENSARE LA BONTÀ DELLA REGINA GIORGIA…

shooting calendario pirelli 2026

A PRAGA SI SVAGA! – UNA PARATA DI STELLE STA PER INVADERE LA CITTÀ DI FRANZ KAFKA: PER LA PRESENTAZIONE DEL CALENDARIO PIRELLI 2026 VENERDÌ 14, ALLA MUNICIPAL HOUSE, SONO ATTESI 500 ILLUSTRI OSPITI ACCOLTI DA MARCO TRONCHETTI PROVERA CHE AVRÀ AL SUO FIANCO TANTO BEL MONDO: DA TILDA SWINTON A GWENDOLINE CHRISTIE, GUERRIERA NEL ‘’TRONO DI SPADE’’, DALLE MODELLE IRINA SHAYK ED EVA HERZIGOVA, DALLA STILISTA SUSIE CAVE ALLA TENNISTA VENUS WILLIAMS, DA LUISA RANIERI A FAVINO – NON MANCHERÀ CHIARA FERRAGNI ALLACCIATA ALL’EREDE GIOVANNI TRONCHETTI PROVERA…