“REPUBBLICA” DELLE BANANE: ORA CHE IL NEMICO E’ GRILLO, IL QUOTIDIANO DI SCALFARI PROCEDE CON LA “RIABILITAZIONE” DI BERLUSCONI - IL GIORNALE RICONOSCE AL CAV I PANNI DELLO “STATISTA”, IL “FATTO” AMMETTE CHE UNA VITTORIA DEL CAI-NANO E’ POSSIBILE - IN EUROPA, IL FANTASMA DI GRILLO E SALVINI, FA RIMPIANGERE IL POMPETTA

MASSIMO GIANNINIMASSIMO GIANNINI

Fabrizio De Feo per “il Giornale”

 

«Sto bene, l'aiuto di Dio e la bravura dei chirurghi mi hanno restituito l'energia di sempre.

E ora certo non me ne andrò, escludo di farlo proprio alla vigilia della sfida decisiva per il mio Paese». Silvio Berlusconi si prende sempre più la scena. Lo fa inanellando interviste sui quotidiani, centellinando per il momento le sue apparizioni tv e incassando un consenso sempre crescente anche presso gli avversari di un tempo.

 

Nel giorno in cui concede a Repubblica una intervista dai toni misurati, ma dai contenuti forti e riconoscibili, sul quotidiano fondato da Eugenio Scalfari l'editorialista Massimo Giannini fa notare che l'Italia - di fronte agli schiaffi che sta subendo a livello internazionale, in particolare dalla Francia di Macron - ha un solo modo per difendersi: darsi una buona legge elettorale e poi un governo che governi. Un obiettivo che solo Berlusconi sta perseguendo davvero, «vestendo i panni dello Statista».

berlusconi a l aquilaberlusconi a l aquila

 

«Mentre Renzi continua ad affogare il rimpianto sul voto anticipato nell'illusione del Pd autosufficiente e Grillo continua a nascondere la bancarotta di Roma con la promessa del trionfo in Sicilia, l'unico che riempie il drammatico vuoto d'agosto diventa Berlusconi» scrive Giannini.

paolo mielipaolo mieli

 

«Nell'intervista il Cavaliere riveste i panni dello Statista che non è mai stato, ma che oggi la povertà della fase gli consente di essere. Fa proposte sensate, lancia appelli responsabili». Considerazioni che fanno il paio con quello che Paolo Mieli dice intervenendo a «Ponza d'Autore»: «L'intervista di Berlusconi a Repubblica è una mossa rischiosa, incorona Berlusconi come statista». Senza dimenticare il Fatto Quotidiano che nei giorni scorsi aveva spiegato le ragioni per cui «ora Berlusconi può davvero vincere».

 

Il clima, insomma, attorno al presidente di Forza Italia è decisamente cambiato. Berlusconi - in questi giorni nella beauty Spa Palace di Henri Chenot a Merano, prima di spostarsi in Costa Smeralda - si sente a tutti gli effetti guida piuttosto che padre nobile del centrodestra, regista più che capitano non giocatore.

berlusconi noemi letiziaberlusconi noemi letizia

 

Il passaggio che più colpisce gli avversari di un tempo è quello sulla legge elettorale in cui definisce «assurdo» ignorare l'appello del capo dello Stato e invita a ripartire a settembre dal modello tedesco. Così come colpisce la disponibilità a un sostegno condizionato alla missione in Libia. Nessun timore neppure per il film di Sorrentino sulla sua vita. «La gente mi vuole bene. Sono molto curioso. Spero faccia un'opera libera e creativa ma rispettosa della realtà. L'ho incontrato e gli ho anche messo a disposizione le mie residenze».

 

BERLUSCONI APICELLABERLUSCONI APICELLA

Chi non si mostra molto sorpreso per quanto sta accadendo è Sestino Giacomoni, suo strettissimo collaboratore. «Il tempo è galantuomo. I dati d'altra parte parlano da sé. È innegabile che si stava meglio quando c'era Berlusconi per ciò che riguarda debito, disoccupazione, crescita, immigrazione. L'Italia era più rispettata e godeva di rapporti forti con i leader internazionali.

 

Oggi Berlusconi con i suoi 80 anni è la vera novità del panorama politico contro il giovanilismo imperante. Si è capito di fronte a quanto fatto da Renzi con i suoi 39 anni o da quanto promettono i 30enni del Movimento 5 Stelle che l'unico che ha visione e rapporti autorevoli è lui. Inoltre forse il fatto che non sia candidabile rassicura qualcuno. Ma di certo Berlusconi farà una grande campagna elettorale, moderata nei toni ma rivoluzionaria, da vero rivoluzionario qual è».

Sestino GiacomoniSestino Giacomoniberlusconi pariettiberlusconi parietti

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