berlusconi 00000503

RESA DEI CONTI AD ARCORE – GIANNI LETTA CONTRO I BADANTI FILOLEGHISTI, GHEDINI E RENZULLI – IL VOLTAFACCIA DI ROMANI: “SALVINI E’ GIOVANE, BERLUSCONI HA 81 ANNI” – L’EMINENZA AZZURRINA: 'MATTARELLA NON FAVORIRÀ MAI UN GOVERNO A TRAZIONE LEGHISTA, COSA SUCCEDEREBBE IN EUROPA CON SALVINI A PALAZZO CHIGI O AL VIMINALE?"

 

Estratto dell’articolo di Fabrizio D’Esposito per il “Fatto quotidiano”

 

gianni letta e berlusconi

Berlusconi, game over. Una speranza consumata e troppe volte vana, in passato. Ma mai così vicina come adesso. Anzi vicinissima […] Prigioniero del giovane "Matteo". Non più il nazareno Renzi ma Salvini il populista della Lega, che stavolta ha sfondato ovunque dalle Alpi alla Sicilia e guarda dall' alto in basso il povero "Silvio". Mai successo da queste parti.

 

Il berlusconismo morente - politicamente s' intende eh! - è rappresentato dalle tante scene di amarezza e rabbia di queste ore ad Arcore, la residenza dell' Ottuagenario, comprese quelle della Fidanzata Francesca Pascale, furiosa per la mancata elezione in Campania dell' amata amica sicula Vanessa Sgarito […].

BERLUSCONI RENZULLI

 

Forza Italia, da sola, non ha i numeri per nulla. E quando l' ex Cavaliere ha provato a sondare i fedelissimi su uno strappo da Salvini per rientrare nel gioco di un governo qualsiasi di scopo, si è sentito crudelmente rispondere: "Presidente ti seguirebbero in pochi, se non nessuno" […]. Il più esplicito, fanno notare ambienti berlusconiani, è stato l' altra sera Paolo Romani a Porta a Porta. Considerato un sicuro maggiordomo della Casa Reale di B., al punto da aver piazzato in lista il figlio Federico per le Regionali in Lombardia, Romani ha spiegato così il sorpasso a Vespa: "Salvini è giovane, ha tante energie per girare l' Italia, Berlusconi ha 81 anni, l' età fa la sua parte". Al suo fianco c' era Ignazio La Russa, fratello d' Italia, che lo ha fulminato con una battuta: "Questa ti costerà cara".

ignazio la russa e la cover 100 per cento milf

 

Vero. L' ex Cavaliere ha detto e ridetto fino all' ultimo istante della sua campagna elettorale, in tv e sulla stampa, di essere e di sentirsi "giovane". Ma Romani non è il solo a pensare il contrario. C' è l' ex ministra Gelmini, c' è il governatore ligure Toti, vari peones eletti al nord, tutti convinti salviniani. Per non parlare dei due pilastri del cerchio acido che consiglia B.: l' avvocato Niccolò Ghedini e la segretaria tuttofare ora neosenatrice Licia Ronzulli, legata allo stesso Salvini da un saldissimo vincolo di amicizia […].

 

Berlusconi e Ghedini

La seconda verità sul prigioniero di Arcore ha preso forma nel vertice convocato ieri, seguito da un video in cui Berlusconi rivendica per sé il ruolo di "regista e garante" della coalizione. "Siamo sicuri che Salvini voglia avere davvero l' incarico?" […]. Dice un berlusconiano di alto rango: "Salvini vuole votare tra un anno da capo dell' opposizione, per mangiarsi Forza Italia e vincere. Queste elezioni sono state per lui le vere primarie del centrodestra e adesso comanda lui. Eppoi si seppellirebbe da solo se andasse al governo con un inciucio rimediato grazie a più di 50 responsabili di ogni provenienza".

Paolo Romani Renato Brunetta Matteo Salvini Giovanni Toti foto Lapresse

 

Altra storia sarebbe un eventuale strappo di Salvini (che ieri ha "aperto" a sinistra), per virare sui Cinquestelle. Paradossalmente, l' ex Cavaliere vivrebbe la svolta come una liberazione personale. La salvinizzazione in corso di Forza Italia ha però generato anche un duro processo interno […]. Sono tre giorni, per esempio, che Luigi Bisignani ( P2 e P4 ) va scrivendo o ripetendo che la caduta di Berlusconi è colpa dei suoi consiglieri. Dici Bisignani, dici Gianni Letta […].

 

E lo stesso Letta ha esternato la sua dolorosa delusione per gli errori del Presidente. Il sì al Rosatellum, la composizione delle liste, la decisione di dare alla Lega il 36 per cento dei seggi al maggioritario. Una Waterloo confezionata ad arte dai filoleghisti Ghedini e Ronzulli, appunto. Senza dimenticare le ambizioni del legale di approdare a Palazzo Chigi da vice di Salvini.

BERLUSCONI GENTILONI

 

Adesso l' ex Cavaliere avrebbe aperto gli occhi sulle mosse "interessate" dei suoi consiglieri. Ieri, per esempio, ad Arcore si è rivisto Letta per il vertice azzurro. Sarebbe stato, Letta, pure ambasciatore di un messaggio chiaro del Quirinale: "Mattarella non favorirà mai un governo a trazione leghista, cosa succederebbe in Europa con Salvini a Palazzo Chigi o al Viminale?" […].

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni matteo salvini adolfo urso abodi giorgetti tajani giorgio armani

UN PO’ PIU’ DI RISPETTO SE LO MERITAVA GIORGIO ARMANI DA PARTE DEL GOVERNO – SOLO IL MINISTRO DELL’UNIVERSITA’, ANNA MARIA BERNINI, HA RESO OMAGGIO ALL’ITALIANO PIU’ CONOSCIUTO AL MONDO RECANDOSI ALLA CAMERA ARDENTE DOVE, TRA SABATO E DOMENICA, SONO SFILATE BEN 16 MILA PERSONE - EPPURE MILANO E’ A DUE PASSI DA MONZA, DOVE IERI ERA PRESENTE AL GP, OLTRE AL VICEPREMIER MATTEO SALVINI, IL MINISTRO DELLO SPORT ANDREA ABODI, SMEMORATO DEL PROFONDO LEGAME DELLO STILISTA CON BASKET, CALCIO, TENNIS E SCI - A 54 KM DA MILANO, CERNOBBIO HA OSPITATO NEL WEEKEND TAJANI, PICHETTO FRATIN, PIANTEDOSI, CALDERONE E SOPRATTUTTO ADOLFO URSO, MINISTRO DEL MADE IN ITALY, DI CUI ARMANI E’ L’ICONA PIU’ SPLENDENTE – E IGNAZIO LA RUSSA, SECONDA CARICA DELLO STATO, DOMENICA ERA A LA SPEZIA A PARLARE DI ''PATRIOTI'' AL DI LA’ DI RITUALI POST E DI ARTICOLETTI (MELONI SUL “CORRIERE”), UN OMAGGIO DI PERSONA LO MERITAVA TUTTO DAL GOVERNO DI CENTRODESTRA PERCHE’ ARMANI E’ STATO UN VERO “PATRIOTA”, AVENDO SEMPRE PRESERVATO L’ITALIANITA’ DEL SUO IMPERO RIFIUTANDO LE AVANCES DI CAPITALI STRANIERI…

giorgia meloni mantovano alfredo giovanbattista fazzolari gian marco chiocci rossi

DAGOREPORT - CHI AVEVA UN OBIETTIVO INTERESSE DI BRUCIARE IL DESIDERIO DI GIORGIA MELONI, PIÙ VOLTE CONFIDATO AI SUOI PIÙ STRETTI COLLABORATORI, DI ARRUOLARE L’INGOMBRANTE GIAN MARCO CHIOCCI COME PORTAVOCE? - IN BARBA ALLA DIFFIDENZA DEI VARI SCURTI, FAZZOLARI E MANTOVANO, FU L’UNDERDOG DE’ NOANTRI A IMPORRE FORTISSIMAMENTE (“DI LUI MI FIDO”) COME DIRETTORE DEL TG1 L’INTRAPRENDENTE CHIOCCI, DOTATO DI UNA RETE RELAZIONALE RADICATA IN TUTTE LE DIREZIONI, DAL MONDO DELLA SINISTRA ALL’INTELLIGENCE DI DESTRA - BEN CONOSCENDO IL CARATTERINO DELL’EX DIRETTORE DE “IL TEMPO” E ADNKRONOS, BEN LONTANO DALLA DISPONIBILITÀ AD ACCETTARE ORDINI E DINIEGHI, OCCORREVA CORRERE AI RIPARI PRIMA CHE LA SGARBATELLA PROCEDESSE ALL’INFELICE NOMINA, FACENDO CIRCOLARE LA VOCE DEL SUO TRASLOCO DALLA DIREZIONE DEL TG1 A BRACCIO MEDIATICO DELLA PREMIER - NEL CASO, SEMPRE PIÙ LONTANO, DI VEDERE CHIOCCI A PALAZZO CHIGI, ALLORA VORRÀ DIRE CHE L’EQUILIBRIO DI POTERI ALL’INTERNO DELLA FIAMMA MAGICA È FINITO DAVVERO IN FRANTUMI...

marcello viola alberto nagel giorgia meloni francesco gaetano caltagirone luigi lovaglio mps mediobanca piazza affari

DAGOREPORT - MEDIOSBANCA! I GIOCHI ANCORA NON SONO FATTI. E LE PREMESSE PER UN FUTURO DISASTRO SONO GIÀ TUTTE SUL TAVOLO - AL DI LÀ DELLE DECISIONI CHE PRENDERÀ LA PROCURA DI MILANO SUL PRESUNTO “CONCERTO” DEL QUARTETTO CALTA-GIORGETTI-LOVAGLIO-MILLERI NELLA PRIVATIZZAZIONE DEL 15% DI MPS, IL PROGETTO TANTO AUSPICATO DA GIORGIA MELONI DI DARE VITA A UN TERZO POLO BANCARIO, INTEGRANDO MPS, BPM E MEDIOBANCA, SI È INCAGLIATO DI BRUTTO: LO VUOLE SOLO FRATELLI D’ITALIA MENTRE FORZA ITALIA SE NE FREGA E LA LEGA E' CONTRO, SAPENDO BENISSIMO CHE L’OBIETTIVO VERO DEL RISIKONE BANCARIO È QUEL 13% DI GENERALI, IN PANCIA A MEDIOBANCA, NECESSARIO PER LA CONQUISTA CALTAGIRONESCA DEL LEONE DI TRIESTE - AL GELO SCESO DA TEMPO TRA CALTA E CASTAGNA (BPM) SI AGGIUNGE IL CONFLITTO DI CALTA CON LOVAGLIO (MPS) CHE RISCHIA DI ESSERE FATTO FUORI PER ‘’INSUBORDINAZIONE’’ - ANCHE LA ROSA DEI PAPABILI PER I NUOVI VERTICI DI MEDIOBANCA PERDE PETALI: MICILLO HA RIFIUTATO E VITTORIO GRILLI NON È INTERESSATO - LA BOCCIATURA DELL’OPERAZIONE DI FITCH, CHE VALUTA MPS CON UN RATING PIÙ BASSO RISPETTO A MEDIOBANCA - LAST BUT NOT LEAST: È SENZA FINE LO SCONTRO TRA GLI 8 EREDI DEL VECCHIO E IL CEO MILLERI, PARTNER DEVOTO DI CALTARICCONE…