ALLA RICERCA DELL’IMPUNITA’ PERDUTA - DAL PDL (CHE GUIDA LA CLASSIFICA) AL PD PASSANDO PER IL CENTRO E LA LEGA, DECINE DI INDAGATI E CONDANNATI PRONTI A TORNARE IN PARLAMENTO - IL PATONZA “AFFIDA” DELL’UTRI A MICCICHE’ (COSENTINO RESTA NEL PDL) - CESA LA SFANGA NONOSTANTE I PROCLAMI DI MONTI - QUANTI “IMPRESENTABILI” NEL PD: LOLLI, OLIVERIO, VLADIMIRO CRISAFULLI, BRUNA BREMBILLA…

Liana Milella per "la Repubblica"

Alla prova del voto la legge sulle liste pulite si rivela per quello che molti commentatori avevano paventato che potesse essere, un clamoroso flop. Nonostante ben tre ministeri di peso - Interno con Cancellieri, Giustizia con Severino, Funzione pubblica con Patroni Griffi - si siano impegnati per mesi, il risultato ora è sotto gli occhi di tutti. In vista della chiusura sui candidati, quella legge si rivela non sufficiente per garantire effettivamente "liste pulite".

Il divieto di candidarsi per i soli condannati in via definitiva con una pena minima di due anni per reati gravi non ferma la grande massa dei nomi più discussi, tutti coloro che hanno processi in corso per reati gravi, dall'associazione mafiosa o camorristica alla corruzione, al finanziamento illecito alla frode.

Una carica di 95 parlamentari uscenti, tutti con condanne ancora non passate in giudicato o ancora indagati, irromperà nella gara per palazzo Madama e per Montecitorio. La parte del leone la farà ancora il Pdl che, con Silvio Berlusconi alla testa, guida la classifica dei politici italiani nei guai con la giustizia. Dopo il Cavaliere, che rischia nel 2013 una condanna definitiva a 4 anni per il caso Mediaset e una nuova sentenza negativa per la vicenda Ruby, ecco i personaggi più noti del suo entourage.

In testa Denis Verdini che addirittura sta materialmente selezionando i candidati, nonostante abbia tre inchieste con cui fare i conti. Il Pdl potrebbe rilanciare ex onorevoli ed ex senatori che hanno riempito le cronache giudiziarie, da Aldo Brancher a Salvatore Sciascia, da Alfonso Papa ad Altero Matteoli.

Ma il vero caso delle prossime elezioni, visto dal coté dei palazzi di giustizia, rischia di essere quello del gruppo Grande Sud del ex deputato Pdl Gianfranco Micciché.
La sua futura lista, collaterale a quella di Berlusconi, potrebbe raccogliere alcuni degli inquisiti e già condannati più chiacchierati e quindi più scomodi per l'ex premier. Il nome più noto in prima battuta è quello di Marcello Dell'Utri, l'ex manager di Publitalia, senatore uscente, che rischia una pesante condanna per concorso in associazione mafiosa.

Grazie all'esclusione dalla legge sull'incandidabilità di chi ha patteggiato una pena, per lui non conta il verdetto definitivo a 2 anni e 3 mesi per false fatture e frode fiscale che risale al '99. Ma sono i processi di Palermo i più imbarazzanti, soprattutto quello sul concorso in 416bis che lo ha visto subire una pena di 9 anni in primo grado poi ridotta a 7, fermata dalla Cassazione per un annullamento e il rinvio a un nuovo appello. Accanto a Dell'Utri potrebbe correre Nicola Cosentino, salvato dall'arresto grazie al no della Camera nonostante un'accusa di concorso esterno in associazione camorristica. Altri due inquisiti noti come Clemente Mastella e l'ex Idv Americo Porfidia potrebbe trovare un posto con Miccichè.

Esiste ovviamente un caso Lega, soprattutto dopo la nuova inchiesta esplosa per la gestione dei fondi al Senato, che vede coinvolti l'ex ministro Calderoli e il capogruppo
Bricolo. Dibattito anche nell'Udc per il segretario Cesa per via di una condanna per corruzione annullata per incompatibilità del gip.

Ma è nel Pd che, giusto domani nella direzione del partito, si porrà il problema di che fare non solo di chi, parlamentare uscente, conta una condanna, ma di chi ha vinto le primarie di fine dicembre e ha un nome che figura in qualche inchiesta. A porre il problema è stato l'ex pm di Venezia Felice Casson, adesso il Pd è chiamato a confrontare la posizione dei singoli aspiranti con il suo codice etico.

A far discutere le vicende giudiziarie degli ex parlamentari Giovanni Lolli, aquilano, imputato per favoreggiamento, Nicodemo Oliverio, di Crotone, imputato per bancarotta fraudolenta, Vladimiro Crisafulli, ennese, rinviato a giudizio per abuso d'ufficio. Tutti e tre hanno vinto le primarie. Ad essi si aggiungono altri vincitori i cui nomi sono però finiti nelle cronache giudiziarie. Si tratta di Bruna Brembilla, milanese, citata in un'indagine sulla ‘ndrangheta;

Andrea Rigoni, di Massa, condannato a 8 mesi per abuso edilizio, ma prescritto; Ludovico Vico, di Taranto, intercettato nell'inchiesta sull'Ilva mentre progetta di attaccare l'ex presidente di Legambiente Della Seta una volta arrivato in Parlamento; Antonio Papania, di Alcamo, che ha patteggiato una pena di due mesi per abuso di ufficio nel 2002. Nel Pd l'aria che si respira è questa: coinvolgimenti non significativi, condanne lievi. Rischia soprattutto Vico, l'unico che non ha vinto direttamente le primarie.

 

DELLUTRI E BERLUSCONI Luca Cordero di Montezemolo CLEMENTE MASTELLA jpegCASINI CESA chi03 lorenzo cesa casini Vladimiro Crisafulli

Ultimi Dagoreport

matteo salvini giorgia meloni antonio tajani

DAGOREPORT - MALGRADO UN’OPPOSIZIONE SINISTRATA E SUPERCAZZOLARA, L’ESTATE DELLA DUCETTA È  MOLESTATA DA BRUTTI PENSIERI - SE IN EUROPA CERCA DI DEMOCRISTIANIZZARSI, IN CASA LA MUSICA CAMBIA. SE PRENDE UNA SBERLA ALLE REGIONALI D’AUTUNNO, LA PREMIER TEME CHE UNA CADUTA POSSA TRASFORMARSI NELL’INIZIO DELLA FINE. COME È ACCADUTO AL PD DI RENZI, ALLA LEGA DI SALVINI, AL M5S DI DI MAIO. DI COLPO, DALL’ALTARE ALLA POLVERE - ECCO IL PESANTE NERVOSISMO PER LE CONTINUE “STONATURE” DEL TROMBONISTA SALVINI, CHE VEDE LA SUA LEADERSHIP MESSA IN PERICOLO DAL GENERALISSIMO VANNACCI. OPPURE QUELLE VOCI DI UN CAMBIO DI LEADERSHIP DI FORZA ITALIA, STANCHI LOS BERLUSCONES DI VEDERE TAJANI COL TOVAGLIOLO SUL BRACCIO AL SERVIZIO DELLA SORA GIORGIA. OCCORRE UN NUOVO MARINAIO AL TIMONE PER CAMBIARE ROTTA: ETTORE PRANDINI, PRESIDENTE DELLA COLDIRETTI? - QUESTA È LA CORNICE IN CUI SI TROVA OGGI IL GOVERNO MELONI: TUTTO È IN MOVIMENTO, NULLA È CERTO…

ferragni city life

CHE CRASH! DA CASA FERRAGNI ALL’INSEGNA DI GENERALI, LA CADUTA DELLA MILANO CITY LIFE - LETTERA A DAGOSPIA DI PIERLUIGI PANZA: ‘’SI È PASSATI DALLA MILANO INDUSTRIALE A QUELLA DEI CREDULONI DEL PANDORO, PER FINIRE ALLA CADENTE MILANO FINANZIARIA ORA CHE MPS VUOL PRENDERSI MEDIOBANCA PER PRENDERSI GENERALI - NEL BANDO PER CITY LIFE L’ACCORDO IMPONEVA CHE “IL 50% DELL’AREA FOSSE DESTINATA A VERDE PUBBLICO”. ECCOME NO! RENZO PIANO PRESENTÒ UN PROGETTO METÀ VERDE E METÀ CON UN GRATTACIELO E QUALCHE CASA. LO BOCCIARONO. SI SPALANCARONO COSÌ LE PORTE AD ALTRI ARCHISTAR: LIBESKIND, HADID E ISOZAKI. E COSÌ CITY LIFE È DIVENTATA UN NON-LUOGO, UN DUBAI SHOPPING MALL DIVENUTO UTILE ALLA COLLETTIVITÀ GRAZIE AL COVID, PERCHÉ LÌ CI FACEVANO LE VACCINAZIONI...

mediobanca mediolanum massimo doris nagel

MEDIOSBANCA! – BANCA MEDIOLANUM ANNUNCIA LA VENDITA DELLA SUA QUOTA DEL 3,5% IN MEDIOBANCA A INVESTITORI ISTITUZIONALI. E A NAGEL, ALLE PRESE CON L’OPS DI MPS, VIENE MENO IL PRIMO SOCIO DELL'ACCORDO DI CONSULTAZIONE TRA AZIONISTI – ERA UNA MOSSA PREVISTA DAL MOMENTO CHE L’EVENTUALE FUSIONE MEDIOBANCA-BANCA GENERALI TRASFORMEREBBE IL CORE BUSINESS DI PIAZZETTA CUCCIA NELLA GESTIONE DEL RISPARMIO, ANDANDO A SBATTERE CON L’IDENTICA ATTIVITÀ DELLA BANCA DI DORIS E BERLUSCONI….

mattarella nordio meloni giorgia carlo sergio magistrati toghe giudici

DAGOREPORT - MENTRE ELLY SCHLEIN PENSA DI FARE OPPOSIZIONE VOLANDO A BUDAPEST A SCULACCIARE ORBAN PER I DIRITTI DEI GAY UNGHERESI, GIORGIA MELONI E I SUOI FRATELLI D’ITALIA SI RITROVANO DAVANTI UN SOLO "NEMICO": LA COSTITUZIONE - SE DALLA CORTE DEI CONTI ALLA CASSAZIONE C'E' IL MATTARELLO DI MATTARELLA, LA MUSICA CAMBIA CON LA RIFORMA DELLA GIUSTIZIA DI NORDIO - UNA VOLTA CHE IL PARLAMENTO APPROVERÀ LA “SEPARAZIONE DELLE CARRIERE” DI GIUDICI E PM, S’AVANZA IL RISCHIO CHE LE PROCURE DIPENDERANNO DAL MINISTERO DI GIUSTIZIA - ULTIMA SPES È IL REFERENDUM CONFERMATIVO CHE PER AFFONDARE UNA LEGGE DI REVISIONE COSTITUZIONALE NON  STABILISCE UN QUORUM: È SUFFICIENTE CHE I VOTI FAVOREVOLI SUPERINO QUELLI SFAVOREVOLI - ECCO PERCHE' IL GOVERNO MELONI HA LA COSTITUZIONE SUL GOZZO...

malago meloni abodi fazzolari carraro

DAGOREPORT - CHE LA CULTURA POLITICA DEI FRATELLINI D’ITALIA SIA RIMASTA AL SALTO NEL “CERCHIO DI FUOCO” DEL SABATO FASCISTA, È STATO LAMPANTE NELLA VICENDA DEL CONI - QUANDO, ALLA VIGILIA DELL’ELEZIONE DEL SUO CANDIDATO LUCIANO BUONFIGLIO ALLA PRESIDENZA DEL CONI, QUEL DEMOCRISTIANO IN MODALITÀ GIANNI LETTA DI GIOVANNINO MALAGÒ SI È FATTO INTERVISTARE DA “LA STAMPA” ANNUNCIANDO DI ESSERE UN “PATRIOTA” CHE “FA IL TIFO PER IL GOVERNO MELONI”, HA INVIATO AI MUSCOLARI CAMERATI DISDEGNOSI DELLE REGOLE DELLA POLITICA (DIALOGO, TRATTATIVA, COMPROMESSO) IL SEGUENTE MESSAGGIO: ORMAI È TARDI PER FAZZOLARI DI INCAZZARSI CON ABODI; DA TEMPO VI HO DETTO CHE AVETE SBAGLIATO CAVALLO QUANDO AVEVATE A DISPOSIZIONE UNO CHE È “PATRIOTA” E “TIFA MELONI”, CHE HA ALLE SPALLE IL SANTO PATRONO DEGLI INTRIGHI E COMBINE, ALIAS GIANNI LETTA, E DOPO DODICI ANNI ALLA GUIDA DEL CONI CONOSCE LA ROMANELLA POLITICA COME LA SUA FERRARI…(SALUTAME 'A SORETA!)

giorgia meloni matteo salvini difesa riarmo europeo

DAGOREPORT - SALVATE IL SOLDATO SALVINI! DA QUI ALLE REGIONALI D’AUTUNNO, SARANNO GIORNI DA INCUBO PER IL PIÙ TRUMPUTINIANO DEL BELPAESE - I DELIRI DEL “BIMBOMINKIA” (COPYRIGHT FAZZOLARI) SU UE, NATO, UCRAINA SONO UN OSTACOLO PER IL RIPOSIZIONAMENTO DELLA DUCETTA VERSO L'EURO-CENTRISMO VON DER LEYEN-MERZ, DESTINAZIONE PPE – AL VERTICE DELL’AJA, LA “GIORGIA DEI DUE MONDI” HA INIZIATO INTANTO A SPUTTANARLO AGLI OCCHI DI TRUMP: SALVINI È COSÌ TRUMPIANO CHE È CONTRARIO AL RIARMO E PROFONDAMENTE OSTILE AI DAZI... - MA SE DA AJA E BRUXELLES, SI SCENDE POI A ROMA, LA MUSICA CAMBIA. CON UNA LEGA SPACCATA TRA GOVERNATORI E VANNACCI, SALVINI E' UN'ANATRA ZOPPA. MA UN ANIMALE FERITO È UN ANIMALE PERICOLOSO, CAPACE DI GETTARE ALLE ORTICHE IL SUO GOVERNATORE ZAIA E TENERE STRETTO A SE' PER ALTRI DUE ANNI IL POTERE IN LOMBARDIA - IL BIG BANG TRA I DUELLANTI È RINVIATO ALL’ESITO DELLE REGIONALI (E CALENDA SI SCALDA PER SALIRE SUL CARRO DELLA FIAMMA...)