LA RIFORMA DELLA CORTE DEI CONTI È LEGGE: ORA È GUERRA TRA GOVERNO E TOGHE – IL SENATO HA APPROVATO IL DDL CHE SVUOTA LE FUNZIONI DEI GIUDICI CONTABILI: I SÌ A FAVORE SONO STATI 93, I NO 51 – PER L’OCCASIONE, SI È SCOMODATO A PARLARE IL SOTTOSEGRETARIO ALLA PRESIDENZA DEL CONSIGLIO, ALFREDO MANTOVANO, EX MAGISTRATO: “È UNA FORZATURA DEFINIRE IL DDL UNA VENDETTA” (L’ACCELERAZIONE È ARRIVATA DOPO LO STOP DEI GIUDICI AL PONTE SULLO STRETTO) – TRA LE MOLTE MODIFICHE ALLA NORMATIVA, C’È ANCHE UN CETRIOLONE PER I CONTRIBUENTI: GLI AMMINISTRATORI PUBBLICI CONDANNATI A RISARCIRE UN DANNO ERARIALE NON PAGHERANNO PIÙ DEL 30% DEL DANNO...
Senato approva ddl sulla Corte dei Conti, è legge
alfredo mantovano matteo salvini voto al senato sulla riforma della corte dei conti foto lapresse 2
(ANSA) - Il Senato ha approvato in via definitiva il ddl sulla Corte dei cConti, confermando il testo licenziato dalla Camera. Il provvedimento, una volta pubblicato in Gazzetta Ufficiale, sarà legge. I sì a favore del ddl sono stati 93, i no 51, gli astenuti 5.Tra le altre misure il ddl rende strutturale lo scudo erariale introdotto durante il Covid nel 2020 e finora prorogato fino a tutto il 2025.
Mantovano, è forzatura definire ddl Corte dei Conti una vendetta
(ANSA) - "Non c'è unanimità di dissensi tra i giudici contabili; più di uno di loro ha manifestato favore nei confronti della riforma. Soprattutto nella parte di approfondimento che ha avuto alla Camera, vi è stata una costante interlocuzione con i rappresentanti della Corte dei Conti che ha permesso di modificare più di una delle norme dell'impostazione originaria.
Non c'è nessuna vendetta perché l'iter di questa riforma parte all'incirca due anni fa. In Senato è approdata nel marzo di quest'anno, vi è stata una serie di audizioni: legarla al provvedimento della magistratura contabile sul Ponte sullo Stretto che è intervenuto poco più di un mese fa, mi sembra, per usare un eufemismo, una forzatura".
Lo afferma il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Alfredo Mantovano, parlando con i cronisti in Senato sulla riforma della Corte dei Conti e replicando alle affermazioni delle opposizioni per le quali il provvedimento è una "vendetta" dopo la bocciatura della delibera del Cipe sul Ponte sullo Stretto.
Mantovano, con ddl Corte dei Conti nessuna copertura di frodi
alfredo mantovano voto al senato sulla riforma della corte dei conti foto lapresse 4
(ANSA) - "Chi commette dei fatti con dolo che hanno rilievo contabile, risponde al 100%, quindi non c'è nessuna copertura di frodi o di reati assimilabili". Lo ha detto il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Alfredo Mantovano, parlando con i giornalisti in Senato commentando l'approvazione definitiva del ddl sulla Corte dei Conti e parlando del danno erariale e delle critiche mosse dalle opposizioni.
"Per chi determina dei danni per colpa - ha aggiunto - vi è la previsione di una condanna fino a due anni della sua remunerazione da dipendente pubblico e io credo che per un dipendente pubblico, rimanere per due anni senza stipendio non sia una cosa così leggera".
"Si tratta di decidere se essere ipocriti o meno - ha proseguito riferendosi alla norma che limita l'importo del danno erariale a carico del dipendente pubblico - perché siamo stati abituati ad accertamenti contabili stratosferici in cui il solo limite era di non andare mai a compimento, se non per minime parti. Questa strada individuata è una strada di ragionevolezza, cioè permette con una sanzione, che ripeto non è lieve, di determinare certamente una risposta punitiva da parte dell'ordinamento nei confini della realtà, cioè dell'ottenimento di ciò che quella condotta ha determinato", ha concluso Mantovano.
Foti, con il ddl Corte dei Conti, lo Stato vigila, non paralizza
(ANSA) - "È stata approvata, dopo due anni di confronto parlamentare, la riforma che attribuisce alla Corte dei Conti un nuovo ruolo di supporto agli amministratori pubblici, assicurando in via preventiva a quest'ultimi una concreta assistenza nell'articolata gestione delle risorse pubbliche".
Così Tommaso Foti, ministro per gli Affari europei, il Pnrr e le Politiche di coesione, primo firmatario e principale promotore parlamentare del provvedimento che con il via libera del Senato è convertito in legge. "Non si tratta di un semplice aggiustamento tecnico, ma di una svolta politica chiara e coraggiosa: favorire l'assunzione di provvedimenti legittimi in tempi rapidi nella pubblica amministrazione, liberando l'Italia da una burocrazia paralizzante. È una riforma che apre una breccia contro la "paura della firma" che ha condizionato troppi amministratori e funzionari pubblici nell'esercizio delle loro funzioni.
Guido Carlino - presidente della corte dei conti
Il principio è semplice e giusto: lo Stato deve vigilare, non paralizzare" prosegue Foti. "Essendo indispensabile tutelare la finanza pubblica dagli amministratori infedeli e incompetenti, la riforma fa emergere da subito la distinzione di comportamento di funzionari attenti e prudenti da quello di funzionari infedeli o incapaci.
È una riforma che tutela dunque chi lavora in buona fede, distinguendo nettamente gli errori involontari dai comportamenti dolosi o gravemente colposi, evitando cosi il blocco di iniziative strategiche della pubblica amministrazione, per il timore di procedimenti infondati per danno erariale" spiega il ministro.
"Insomma, contrariamente a quanto interessatamente sostenuto dai suoi oppositori, una riforma che non è fatta contro la magistratura contabile ma per diminuire la burocrazia, favorire la responsabilità, promuovere lo sviluppo: un passo decisivo per un'Italia che decide, realizza e guarda avanti" conclude
alfredo mantovano voto al senato sulla riforma della corte dei conti foto lapresse 1
TOMMASO FOTI CON LA MASCHERINA BOIA CHI MOLLA
CORTE DEI CONTI - GIUDICI CONTABILI


