letta formica draghi

IN RINO VERITAS – DRAGHI? FINORA E’ STATO AIUTATO DALLA FORTUNA. IL M5S? IN DISFACIMENTO. LA TASSA SULLA SUCCESSIONE DI LETTA? HA SBAGLIATO TEMPI E MODALITA’ - L'EX MINISTRO SOCIALISTA RINO FORMICA A TUTTO CAMPO: "PER DRAGHI IL DIFFICILE VERRÀ CON IL SEMESTRE BIANCO, PERCHÉ NON CI SARÀ IL PARACADUTE DELLE ELEZIONI ANTICIPATE - LETTA? LA TASSA DI SUCCESSIONE E’ QUELLA PIÙ FACILE DA EVADERE, CHI HA PATRIMONI IMPORTANTI TROVA MILLE MODI PER AGGIRARLA. AL QUIRINALE IMMAGINO UNA DONNA…"

Maurizio Caverzan per la Verità

 

Onorevole Rino Formica, che cosa vede dalla sua casa romana?

«Vedo troppa improvvisazione. E la tendenza a utilizzare l' emergenza come alibi per non affrontare i problemi di lungo respiro».

rino formica

 

Quali sono?

«È urgente intervenire sugli assetti costituzionali del Paese. Ma questo richiede un pensiero politico e forze in grado di sostenerlo: entrambi evanescenti. Non è una situazione nata di recente, da trent' anni viviamo una decadenza morbida».

 

Novantaquattro anni compiuti, già ministro delle Finanze dei governi Spadolini e Andreotti, Formica unisce alla saggezza e alla lucidità dell' analisi la grande passione per la politica. Che «è stata abolita».

 

tavolo draghi sindacati

Come ha vissuto la pandemia?

«Come la può vivere chi si trova di fronte a una novità, non del tutto inimmaginabile».

 

In che senso?

«È un fenomeno che ha imposto un livellamento in una società organizzata in diseguaglianze. Chi ha la mia età ha vissuto situazioni drammatiche che però non erano mai l' ultima spiaggia. Invece la pandemia ha fatto riflettere sulla possibilità dell' ultima spiaggia per tutti. Se non si fosse realizzato il vaccino in pochi mesi saremmo ancora ostaggi di un fenomeno distruttivo e fuori controllo».

 

Che prova è stata per la politica italiana?

FORMICA

«Penso che abbiano guadagnato punti coloro che ritengono che la politica sia un lusso, un filosofare, un perdere tempo».

 

Amara conclusione.

«Sì, perché questa situazione ci rende più deboli nell' affrontare i problemi del ritorno alla normalità. La crisi dei partiti è innanzitutto la crisi del pensiero politico. La riprova l' abbiamo nel fatto che ogni giorno nascono nuovi partiti in Parlamento, ma non nel Paese».

 

Si riferisce a Coraggio Italia?

«È l' ultimo esempio. Che ne sarà di questi partiti parlamentari quando si voterà? Vediamo alle elezioni amministrative che i partiti scompaiono e diventano forze civiche».

 

Sulla pandemia l' Europa si è mostrata lenta e farraginosa?

LANDINI DRAGHI 9

«Meno di quanto lo è stato il rapporto tra le giunte regionali e il governo nazionale».

 

Perché manca omogeneità politica?

«L' omogeneità si misura rispetto al pensiero politico che invece latita. Prendiamo la Lega e il Pd: oggi, a tre quarti della legislatura, sono diversi da come sono entrati in Parlamento. Diversi nella leadership, nelle prospettive, nelle alleanze, nelle collocazioni».

 

MARIO DRAGHI

Che cosa disapprova di questi cambiamenti?

«Che avvengano nel chiuso di club oligarchici, se non addirittura nella mente del capo carismatico. Posso anche approvare la conversione europeista della Lega, ma vorrei sapere com' è avvenuta e come si è radicata».

 

E cosa pensa dell' evoluzione del M5s?

«Penso che non ha più un dirigente né un' idea. Non rappresenta più il populismo giustizialista delle origini e nemmeno il "partito del No". È in disfacimento».

 

Perché non si fanno più i congressi di partito?

«Per due ragioni. Fino agli anni Sessanta i partiti erano l' unico centro di elaborazione politica, poi anche le istituzioni si sono politicizzate. Oggi il congresso dell' Anm è un congresso politico. Questa pluralità di confronto è un bene perché investe l' intera società».

 

E la seconda ragione?

paolo cirino pomicino rino formica foto di bacco

«Dall' abrogazione delle ideologie è derivata l' abolizione della politica. Come ci può essere confronto in un partito se non c' è un pensiero da aggiornare? Il paese che ha strutturato il partito moderno è la Germania. Nella socialdemocrazia e nel Partito popolare tedesco c' erano congressi strategici, relativi al lungo periodo, e congressi tattici. Anche in Italia era così».

 

Oggi i social hanno sostituito i congressi e la politica è diventata propaganda?

«Il primo insegnamento ricevuto dai vecchi compagni è stato questo: la politica vive tutti i giorni e se tu non te ne occupi qualcun altro lo fa al posto tuo. In un mondo globale e interconnesso, l' assenza di soggetti forti è rimpiazzata da interferenze di carattere internazionale. Perciò, sono sorpreso quando qualcuno si scandalizza perché cinesi e russi s' interessano all' Italia. È sempre avvenuto, ma una volta esisteva un Paese impermeabile alle contaminazioni esterne».

RINO FORMICA

 

Se la politica diventa propaganda è naturale che per governare si ricorra a figure extraparlamentari come Mario Monti, Giuseppe Conte e Mario Draghi?

«Nessun partito di governo mostra capacità di attrazione alla coalizione. Ognuno pensa per sé. Al massimo si fraziona il potere con il manuale Cencelli, ma poi prevale il caos in cui chi prima si sveglia ruba le scarpe al fratello».

 

Come tra Lega e Pd?

«Esatto. L' idea che destra e sinistra non siano più il principio selettivo fa convergere tutti al centro. Ma è un centro di mediazione di poteri e non di idee. Così si ricorre a una sorta di arbitraggio esterno.

Con Conte e con Draghi siamo entrati in una fase di centrismo post democristiano di matrice andreottiana».

 

Qual è l' alternativa?

MARIO DRAGHI 1

«Costruire un pensiero politico di sistema e non di parte.

Dobbiamo giudicare gli atti di governo in base all' aumento o alla diminuzione delle diseguaglianze sociali. È la riflessione provocata da Enrico Letta con la proposta della tassa di successione per aiutare i giovani».

 

Era il momento di farlo?

«Ha sbagliato tempo e modalità, ma ha posto il problema».

 

Concorda con Draghi per il quale questo è il momento di dare e non di prendere?

«Credo che l' esempio della tragedia di Stresa sia illuminante. Per superare la crisi del turismo si dà il bonus, ma poi i turisti muoiono. Voglio dire: non c' è più debito buono o cattivo, ma un debito che aumenta o diminuisce le diseguaglianze».

 

C' è un uso buono e uno cattivo del debito. La pandemia ha risparmiato i garantiti, statali e pensionati, e penalizzato i non garantiti, artigiani e commercianti?

GIULIO ANDREOTTI

«Per questo bisogna rivedere lo stato sociale. Serve una nuova solidarietà. Finora crediamo di aver risolto la crisi con la tacitazione della protesta, con l' indebitamento trasferito alle nuove generazioni e con l' abbandono di intere aree disastrate del Paese sia al sud che al nord».

 

Bisogna rivedere anche lo schema destra-sinistra?

«Bisogna stabilire dove andare a prendere il denaro. Non è solo un problema di tassazione, anche l' assistenzialismo che disincentiva il lavoro non ha senso. Dobbiamo rispondere ad alcune domande: la crescita è spontanea o guidata? Qual è il ruolo pubblico nello sviluppo dell' economia? Come si risolveranno i problemi delle aziende in crisi che non reggono l' evoluzione del mercato?».

Però la mappa è cambiata, oggi le istanze popolari e delle periferie sono interpretate dalla destra.

«Non sono sicuro che la lotta alle diseguaglianze resterà configurata come oggi».

 

FORMICA CRAXI DE MICHELIS

Dipende se la sinistra continuerà a privilegiare i diritti civili su quelli sociali.

«Dubito che il Pd riuscirà a mantenere una linea pariolina quando il sindacato di riferimento si radicalizzerà con l' aggravamento della condizione dei lavoratori. Lo spostamento a destra del Pd e a sinistra della Lega deriva dalla tregua sociale mantenuta dagli scostamenti di bilancio, dai sussidi e dalla tolleranza dell' Europa verso il nostro debito. Questa situazione volge al termine perché gli interventi salvifici della Bce scadono e l' anno prossimo si dovrà rientrare nei parametri».

 

Non è un annuncio un po' precoce?

«Non credo. Le classi dirigenti si misurano dalla capacità di anticipare le visioni e non di vedere ciò che già è avvenuto o di occultare ciò che sta per succedere. Draghi sa molto più di ciò che dice, e se si mantiene sul presente è perché potrebbe essere destabilizzante parlare del futuro».

 

FORMICA CRAXI

Vorrà affrontare un' emergenza alla volta?

«Un uomo di governo deve conoscere l' itinerario. Draghi non è stato chiamato per governare i prossimi vent' anni, ma per mettere in piedi il Paese. C' è la necessità di sopravvivere oggi, ma c' è anche l' esigenza di creare la muscolatura per poter correre domani».

 

È favorevole a prolungare il blocco dei licenziamenti?

«Io sono favorevole al blocco dei licenziamenti purché si dica che il differimento del debito sarà pagato in termini di sviluppo. Nessun pasto è gratis. Non possiamo cavarcela dando 10.000 euro a un giovane al quale abbiamo messo 100.000 euro di debito sulle spalle».

 

Il ripristino della tassa di successione per sostenere i giovani è una panacea?

ENRICO LETTA PARLA DI DRAGHI A PORTA A PORTA

«Soprattutto è la tassa più facile da evadere, chi ha patrimoni importanti trova mille modi per aggirarla. Se Letta avesse proposto il 5% di Iva in più sulle auto di lusso, quella sì sarebbe stata un' imposta certa».

 

Qual è il suo giudizio sui 100 giorni del governo Draghi?

«È stato aiutato dalla fortuna e poi ha fatto qualche buona scelta, per esempio nell' organizzazione della vaccinazione. Però, liberiamoci dai luoghi comuni consolatori.

Non abbiamo goduto di maggiore indulgenza internazionale di quella che avremmo comunque avuto essendo il Paese più disastrato d' Europa. Nessuno può permettersi il crollo dell' Italia. Per Draghi il difficile verrà con il semestre bianco, perché non ci sarà il paracadute delle elezioni anticipate».

FORMICA

 

Che cosa accadrà?

«La questione sociale dovrà trovare un punto di sfogo. Se sarà impetuoso come ci si aspetta, potrà travolgere anche chi proverà a cavalcarlo. L' incantesimo di quest' anno e mezzo, in cui si è pensato di lavorare stando a casa o di vivere con i sussidi, si è rotto.

Chi non lo vede o finge o è cieco. Quando il potere non potrà più distribuire dovrà rispondere alle domande. Se non saprà farlo potrà nascere un contropotere che può vincere o essere represso con la forza.

Siamo vicini al bivio».

 

Fosca previsione?

«La dico in un altro modo.

draghi letta 1

Stiamo scalando la vetta e finora, con sussidi e sostegni, abbiamo cambiato i rapporti.

Ma adesso sono finiti e si va su solo con i muscoli. Non possiamo più ipotizzare il futuro perché ci siamo già dentro».

 

Nella sua palla di vetro chi vede al Quirinale e a Palazzo Chigi nel maggio del prossimo anno?

«Non faccio nomi, ma identikit. Al Quirinale vedo qualcuno che, per cultura ed esperienza, incarni la difesa della Carta costituzionale, slegata dai trasformismi degli ultimi trent' anni. Immagino una donna. E quanto al capo del governo, lo sceglierà lei».

RINO FORMICA 2Rino Formica Umberto Ranieri Paolo Cirino Pomicino e Rino Formica LUIGI DI MAIO ANDREA ORLANDO rino formica pippo baudo foto di bacco

 

draghi lettaENRICO LETTA MARIO DRAGHIPomicino Fiori e Formica Rino Formica e Gaetano Quagliariello

Ultimi Dagoreport

brunello cucinelli giorgia meloni giuseppe tornatore

A PROPOSITO DI…. TORNATORE – CRISI DEL CINEMA? MA QUALE CRISI! E DA REGISTA TAUMATURGO, NOBILITATO DA UN PREMIO OSCAR, CIAK!, È PASSATO A PETTINARE IL CASHMERE DELLE PECORE DEL SARTO-CESAREO CUCINELLI - MICA UN CAROSELLO DA QUATTRO SOLDI IL SUO “BRUNELLO IL VISIONARIO GARBATO”. NO, MEGA PRODUZIONE CON UN BUDGET DI 10 MILIONI, DISTRIBUITO NELLE SALE DA RAI CINEMA, ALLIETATO DAL MINISTERO DELLA CULTURA CON TAX CREDIT DI 4 MILIONCINI (ALLA FINE PAGA SEMPRE PURE PANTALONE) E DA UN PARTY A CINECITTA' BENEDETTO DALLA PRESENZA DI GIORGIA MELONI E MARIO DRAGHI - ET VOILÀ, ECCO A VOI SUI GRANDI SCHERMI IL “QUO VADIS” DELLA PUBBLICITÀ (OCCULTA) SPACCIATO PER FILM D’AUTORE - DAL CINEPANETTONE AL CINESPOTTONE, NASCE UN NUOVO GENERE, E LA CRISI DELLA SETTIMA ARTE NON C’È PIÙ. PER PEPPUCCIO TORNATORE, VECCHIO O NUOVO, È SEMPRE CINEMA PARADISO…

theodore kyriakou la repubblica mario orfeo gedi

FLASH! – PROCEDE A PASSO SPEDITO L’OPERA DEI DUE EMISSARI DEL GRUPPO ANTENNA SPEDITI IN ITALIA A SPULCIARE I BILANCI DEI GIORNALI E RADIO DEL GRUPPO GEDI (IL CLOSING È PREVISTO PER FINE GENNAIO 2026) - INTANTO, CON UN PO’ DI RITARDO, IL MAGNATE GRECO KYRIAKOU HA COMMISSIONATO A UN ISTITUTO DEMOSCOPICO DI CONDURRE UN’INDAGINE SUL BUSINESS DELLA PUBBLICITÀ TRICOLORE E SULLO SPAZIO POLITICO LASCIATO ANCORA PRIVO DI COPERTURA DAI MEDIA ITALIANI – SONO ALTE LE PREVISIONI CHE DANNO, COME SEGNO DI CONTINUITÀ EDITORIALE, MARIO ORFEO SALDO SUL POSTO DI COMANDO DI ‘’REPUBBLICA’’. DEL RESTO, ALTRA VIA NON C’È PER CONTENERE IL MONTANTE ‘’NERVOSISMO’’ DEI GIORNALISTI…

john elkann lingotto fiat juventus gianni agnelli

A PROPOSITO DI… YAKI – CHI OGGI ACCUSA JOHN ELKANN DI ALTO TRADIMENTO NEL METTERE ALL’ASTA GLI ULTIMI TESORI DI FAMIGLIA (“LA STAMPA” E LA JUVENTUS), SONO GLI STESSI STRUZZI CHE, CON LA TESTA SOTTO LA SABBIA, IGNORARONO CHE NEL FEBBRAIO DEL 2019, SETTE MESI DOPO LA SCOMPARSA DI MARCHIONNE, IL NUMERO UNO DI EXOR E STELLANTIS ABBANDONÒ LA STORICA E SIMBOLICA “PALAZZINA FIAT”, LE CUI MURA RACCONTANO LA STORIA DEL GRUPPO AUTOMOBILISTICO. E SOTTO SILENZIO (O QUASI) L’ANNO DOPO C’ERA STATO LO SVUOTAMENTO DEL LINGOTTO, EX FABBRICA EMBLEMA DELLA FIAT – LA PRECISAZIONE: FONTI VICINE ALLA SOCIETÀ BIANCONERA SMENTISCONO QUALSIVOGLIA TRATTATIVA CON SAUDITI...

giorgia meloni matteo salvini

DAGOREPORT – ESSÌ, STAVOLTA BISOGNA AMMETTERLO: SULLA LEGGE DI BILANCIO MATTEO SALVINI HA PIÙ DI QUALCHE SACROSANTA RAGIONE PER IMPEGNARSI A MORTE NEL SUO RUOLO DI IRRIDUCIBILE SFASCIACARROZZE DELLA MARCHESINA DEL COLLE OPPIO (“IL GOVERNO SONO IO E VOI NON SIETE UN CAZZO!’’) - DIETRO UNA FINANZIARIA MAI COSÌ MICRAGNOSA DI 18 MILIARDI, CHE HA AFFOSSATO CONDONI E PENSIONI CARI A SALVINI, L’OBIETTIVO DELLA DUCETTA È DI USCIRE CON UN ANNO IN ANTICIPO DALLA PROCEDURA DI INFRAZIONE PER DEFICIT ECCESSIVO ATTIVATA DALL'EUROPA NEL 2024. COSÌ SARÀ LIBERA E BELLA PER TRAVESTIRSI DA BEFANA PER LA FINANZIARIA 2026 CHE SARÀ RICCA DI DEFICIT, SPESE E "MENO TASSE PER TUTTI!", PROPRIO IN PERFETTA COINCIDENZA CON LE ELEZIONI POLITICHE 2027 – OVVIAMENTE LA “BEFANA MELONI” SI PRENDERÀ TUTTO IL MERITO DELLA CUCCAGNA, ALLA FACCIA DI LEGA E FORZA ITALIA…

moravia mussolini

‘’CARO DUCE TI SCRIVO...’’, FIRMATO ALBERTO MORAVIA - “AMMIRO L'OPERA DEL REGIME IN TUTTI I VARI CAMPI IN CUI SI È ESPLICATA E IN PARTICOLARE IN QUELLO DELLA CULTURA. DEBBO SOGGIUNGERE CHE LA PERSONALITÀ INTELLETTUALE E MORALE DELLA ECCELLENZA VOSTRA, MI HA SEMPRE SINGOLARMENTE COLPITO PER IL FATTO DI AVERE NEL GIRO DI POCHI ANNI SAPUTO TRASFORMARE E IMPRONTARE DI SÉ LA VITA DEL POPOLO ITALIANO” (1938) - LE 998 PAGINE DEI “TACCUINI” DI LEONETTA CECCHI PIERACCINI SONO UNA PREZIOSISSIMA MEMORIA, PRIVA DI MORALISMO E DI SENTIMENTALISMO, PER FICCARE IL NASO NEL COSTUME DELL’ITALIA LETTERARIA E ARTISTICA FINITA SOTTO IL TALLONE DELLA DITTATURA FASCISTA - DAL DIARIO DI LEONETTA PIERACCINI, SPICCANO LA VITA E LE OPERE E LA SERVILE E UMILIANTE LETTERA A MUSSOLINI DEL “SEMI-EBREO” ALBERTO PINCHERLE, IN ARTE MORAVIA – ALTRA NOTA: “SIMPATIA DI MORAVIA PER HITLER. EGLI DICE CHE DEGLI UOMINI POLITICI DEL MOMENTO È QUELLO CHE PIÙ GLI PIACE PERCHÉ GLI PARE NON SIA MOSSO DA AMBIZIONE PERSONALE PER QUELLO CHE FA...”

leonardo maria del vecchio - gabriele benedetto - andrea riffeser monti - marco talarico - luigi giacomo mascellaro

DAGOREPORT - ELKANN NON FA IN TEMPO A USCIRE DALLA SCENA CHE, ZAC!, ENTRA DEL VECCHIO JR: DAVVERO, NON SI PUÒ MAI STARE TRANQUILLI IN QUESTO DISGRAZIATO PAESE - GIÀ L’ACQUISIZIONE DEL 30% DE ‘’IL GIORNALE’’ DA PARTE DEL VIVACISSIMO LEONARDINO DEL VECCHIO, ANTICIPATA IERI DA DAGOSPIA, HA SUSCITATO “OH” DI SORPRESA. BUM! BUM! STAMATTINA SONO SALTATI I BULBI OCULARI DELLA FINANZA E DELLA POLITICA ALL’ANNUNCIO DELL'EREDE DELL VECCHIO DI VOLER ACQUISIRE IL TERZO POLO ITALIANO DELL’INFORMAZIONE, IN MANO ALLA FAMIGLIA RIFFESER MONTI: “LA NAZIONE” (FIRENZE), “IL RESTO DEL CARLINO” (BOLOGNA) E “IL GIORNO” (MILANO) - IN POCHI ANNI DI ATTIVITÀ, LMDV DI DEL VECCHIO HA INVESTITO OLTRE 250 MILIONI IN PIÙ DI 40 OPERAZIONI, SOSTENUTE DA UN FINANZIAMENTO DI 350 MILIONI DA INDOSUEZ (GRUPPO CRÉDIT AGRICOLE) - LA LINEA POLITICA CHE FRULLA NELLA TESTA TRICOLOGICAMENTE FOLTA DELL'INDIAVOLATO LMDV, A QUANTO PARE, NON ESISTE - DEL RESTO, TRA I NUOVI IMPRENDITORI SI ASSISTE A UN RITORNO AD ALTO POTENZIALE ALLO "SPIRITO ANIMALE DEL CAPITALISMO", DOVE IL BUSINESS, ANCHE IL PIU' IRRAZIONALE, OCCUPA IL PRIMO POSTO E LA POLITICA E' SOLO UN DINOSAURO DI BUROCRAZIA…