A VOLTE RITORNANO (PER FINTA) – PRESSATO DAI COLONNELLI, BERLUSCONI TORNA A FARE IL LEADER PER STOPPARE L’EMORRAGIA DI DEPUTATI VERSO IL VERDINI PARTY – MA AI FEDELISSIMI CONFESSA: “SO CHE NON POTRÒ GUIDARE IL CENTRODESTRA”

Tommaso Ciriaco per “la Repubblica

 

Una doccia gelida, l' ennesima. «È incredibile - scuote il capo Silvio Berlusconi, dopo un vertice con lo stato maggiore del partito - ho appena saputo che la corte di Starsburgo non si pronuncerà prima del 2016. Altro che ottobre, questa sentenza non arriverà mai. Inutile aspettare, devo tornare».

silvio berlusconisilvio berlusconi

 

In mancanza di riabilitazione, e per assenza di alternative, l' ex Cavaliere è costretto a simulare una leadership che sa di aver smarrito. C' è da contrastare lo strapotere della Lega e contendere al Carroccio il candidato sindaco di Milano. Il prossimo, vero banco di prova per valutare i nuovi equilibri nel centrodestra. «Nei prossimi giorni ci incontreremo», annunciano in coro i due leader. Dovrebbero vedersi giovedì.

 

E se Berlusconi promette un' intesa «in una settimana», il capo padano mostra cautela: «Può darsi». Il vero problema, però, è che il candidato più desiderato continua a negarsi: «Non esiste - scandisce al telefono Paolo Del Debbio - mi sono un po' rotto. Lo ripeto per l' ultima volta: non sono disponibile».


Gli ultimi centurioni di Arcore si ritrovano nel bresciano, ospiti della scuola di formazione politica di Maria Stella Gelmini. Berlusconi arriva in elicottero, circondato dal solito cerchio magico: Francesca Pascale, Maria Rosaria Rossi e la new entry Nunzia De Girolamo. Ad attenderli ci sono anche Paolo Romani e Mara Carfagna. «Questa mattina segna un po' il mio rientro sulla scena della politica», giura Berlusconi.

micaela biancofiore e silvio berlusconimicaela biancofiore e silvio berlusconi


Anche se in privato ammette: «So che non potrò guidare il centrodestra. Ma provo almeno a non far esplodere il partito». Avrebbe fatto a meno volentieri dell' ennesimo ritorno, ma in una drammatica riunione ad Arcore gli hanno spiegato che non aveva alternativa.
Tutto è precipitato mercoledì scorso. In agenda c' era una riunione dell' ex premier con i senatori.


Summit annullato all' ultimo, senza preavviso. Sconcertato, il gotha del partito si consulta. Nelle ore successive si precipitano ad Arcore i capigruppo Paolo Romani e Renato Brunetta, assieme al governatore ligure Giovanni Toti. «Presidente - è l' appello - devi decidere. Non puoi restare seduto a Milano, mentre a Roma tutto va in frantumi». Il pressing è fortissimo: «Verdini ci sta sfilando un parlamentare dopo l' altro. Non sappiamo cosa dire, né cosa fare». E ancora, in un inedito accerchiamento del capo supremo: «O lasci, o torni protagonista».

silvio berlusconi con francesca pascalesilvio berlusconi con francesca pascale


E siamo al fine settimana. E ai primi timidi affondi contro Salvini: «Lui parla alla testa e al cuore? È vero, ma prima ancora parla alla pancia ». Il primo banco di prova è proprio Milano. «Vinciamo di sicuro noi - promette Berlusconi - dobbiamo solo riunirci». Una parola, visto che Salvini continua ad alzare il prezzo: «Per mandare a casa il governo facciamo accordi con tutti, ma solo ai nostri patti. Ed è difficile con chi è alleato con la Merkel».

del debbio confalonieri  2891del debbio confalonieri 2891


C' è molta pretattica, nel ping pong tra l' anziano Berlusconi e il giovane Salvini. Ma Forza Italia non ha alternative. In Parlamento i transfughi aumentano. «Purtroppo i nostri giornali parlano delle nostre miserie - ammette sconsolato Berlusconi - grazie ai signori Fitto e Verdini». Anche ieri il ras toscano si è incollato al cellulare per definire gli ultimi dettagli con i prossimi "acquisti" politici. Uno, Riccardo Villari, è già uscito allo scoperto: «Voterò le riforme». Un altro, Giuseppe Ruvolo, è sull' uscio. Altri due lasceranno il gruppo della Camera in settimana. E non mancano naturalmente le scintille tra ex compagni.

denis verdinidenis verdini


«I leader fanno la storia - attacca Maurizio Gasparri - i cortigiani fanno la cronaca delle miserie». «Le macchine del fango hanno già dato prova della loro inefficacia», ribatte Ignazio Abrignani.


Resta da capire come Berlusconi rilancerà il suo marchio. Investirà qualche risorsa sulla Fondazione Einaudi, mentre mercoledì riunirà i parlamentari. Con loro festeggerà le settantanove candeline, mentre la sera prima sarà protagonista di un party in famiglia. Per risalire la china servirebbe il classico coniglio dal cilindro, anche se per adesso il leader deve accontentarsi dei trucchi del ristoratore che l' ha accolto ieri sul Garda. Il signore in questione ha deliziato a lungo i commensali, fino al numero che ha lasciato tutti a bocca aperta. Ha preso la mano della Pascale, facendole scomparire come d' incanto il preziosissimo anello. Suspence, poi il diamante è tornato. E Berlusconi ha tirato un sospiro di sollievo.

maurizio gasparrimaurizio gasparri

 

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